23.30

click. click. click.
Il rumore delle gocce d'acqua del lavandino posto nel bagno si espandeva in tutta la stanza di Liam. Quella stanza che odiava tanto, ma che amava, quel poco che lo faceva sprofondare, cadere nel vuoto più totale, così come con lui. Quel ragazzo strano che gli si era avvicinato durante l'orario di pranzo del centro di riabilitazione in cui il moro risiedeva.
click. click. click.
Quel rumore così sottile, ma profondo, che ti traforava il timpano, ti entrava nelle cervella e non ne usciva più, proprio come lui.
Proprio come era successo quella sera, in cui entrambi si erano ritrovati nel corridoio buio, ricoperto di pareti chiare, con le spalle al muro. Dove i loro problemi erano saliti a galla, ed entrambi ne avevano parlato come se fossero stati amici di vecchia data. Forse e' vero quello che dicono. Forse e' davvero come dicono; forse e' davvero più semplice parlare dei propri errori con delle persone sconosciute, persone che non conosci, persone di cui non hai paura; o forse non hai paura più di nulla dopo quello che e' successo. Quello che e' successo ad entrambi.
Perche' Liam ricorda, Liam ricorda benissimo la sera in cui e' diventato diverso, la sera in cui ha iniziato a soffrire di quei problemi, la sera in cui tutto e' cambiato.

–

Buio, buio totale. Liam aveva un dolore enorme alla testa, non ricordava più nulla di quello che era successo la sera prima, o anche i dieci minuti prima. Nero. Nero ovunque. Era questo quello che Liam vedeva; poi i ricordi hanno iniziato a farsi strada nella sua mente, man mano che la luce diveniva più chiara, e le persone accanto a lui prendessero forma.
Liam si ritrovava in una stanza d'ospedale. Circondato da un equipe di medici e dai suoi parenti più stretti. Sua madre piangeva interrottamente, la testa poggiata nell'incavo della spalla del padre, che cercava in tutti i modi di trattenere le lacrime, per rimanere forte, quel poco che poteva.
E lì, lì Liam ricordò. La musica alta, Nicola cantava quelle note piangendo e ridendo, quelle note che gli ricordavano così tanto il suo amore perduto, volato via, così presto; e Liam ricorda anche quel camion, quel camion che gli ha rovinato la vita; ma la cosa che Liam non dimenticherà mai, e' il viso di quell'uomo, quell'uomo che gli ha portato via una parte di se. Eppure Liam, ogni volta, di notte, posa lo sguardo verso il cielo, dove tutte quelle stelle così splendenti prendono vita, e sussurra alla Luna, al nulla, a quel buio solitario, che finalmente lei e' lì, con lui, con l'amore della sua vita.

Liam però ricordava anche quello che era successo a Niall, e come ne aveva parlato.
L'aveva fatta così semplice... quel ragazzo era fantastico. Quando un ragazzo con una vita completamente diversa della sua, ma con una forza di gran lunga maggiore, fa qualcosa che lui non sarebbe mai capace di fare.
Perche' Liam ricorda lo sguardo del biondo quando con forza delineava ogni solco nel suo polso, ogni ferita, che stava iniziando a guarire, ma che appena passava per lo sguardo del biondo, veniva riaperta, e distruggeva quello strato di pelle sempre di più.
Però Liam sapeva che non poteva giudicare un ragazzo come lui. Perche' non ne aveva motivo. Perche' Liam ricordava ogni secondo passato insieme al biondo che con voce dura, fredda, gli ricordava quella che era stata la causa del suo malessere. Quella che sarà sempre la causa del suo malessere. Quell'uomo che e' riuscito a spezzare un povero ragazzo come lui in piccoli frammenti. Quell'uomo che ha distrutto la vita di quel ragazzo per sfizio, per soddisfare i suoi bisogni, per sentirsi potente su un ragazzino, mentre invece non si e' dimostrato altro che un codardo.
E Liam ha capito. Liam ha capito che c'era un motivo se quella sera quel camion ha frantumato in mille pezzi quello che rimaneva di sua sorella. Liam ha capito perche' quella notte qualcosa in lui e' scattata e lui e' diventato diverso, speciale, come dice sua madre.

–

Però non e' solo Liam quello che ha capito. Entrambi lo hanno fatto. Entrambi quella notte si sono alzati e hanno iniziato a correre per quel corridoio. Ed entrambi si sono fermati in quel punto, quel punto in cui si sono incontrati la prima volta. In cui entrambi si sono conosciuti veramente. E lì, e' successo. Lì si sono guardati come mai avevano fatto prima e poi si sono avventati l'uno sulle labbra dell'altro. Si sono aggrappati l'uno a l'altro come se volessero trasmettergli un po di quel dolore che avevano dentro, come se l'altro fosse la propria ancora di salvezza. E in quel momento, in quel momento, nessuno dei due aveva pensato a qualcosa che non riguardasse l'altro. A qualcosa che non riguardasse quel bacio, quello scambio di saliva che li rendeva felici, che li rendeva soddisfatti di loro stessi... forse per la prima volta in tutta la loro vita. E quando si staccarono, quando entrambi avevano bisogno di qualcosa che non fosse l'aria respirata nella bocca dell'altro dissero all'un suono:
-“Salvami.”