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Autore: DreamSeeker    30/04/2013    5 recensioni
Questa mini-long è ambientata tra il quinto e il settimo anno scolastico di James, Sirius e tutti gli altri. Vedremo come si svilupperà il rapporto tormentato tra questi due personaggi e cosa, nella mia immaginazione e con particolari sottolineati da J. K. Rowling stessa, è successo negli anni in cui hanno scoperto che Remus era un lupo mannaro, in cui hanno creato la Mappa del Malandrino e dopo la fine della scuola.
Dal primo capitolo:
«Sai a cosa sto pensando?»
«Ti prego, non a un drago»
Sirius si abbassò repentinamente mentre un candelabro apparso dal nulla gli veniva lanciato addosso e scoppiò a ridere di gusto.
«Imbecille» borbottò James «Pensavo che dovremmo segnarci tutti questi posti e cercarne altri. Insomma, fare una mappa del Castello»
«Hai idea di quanto sia grande questa dannata scuola?»
«Due mappe?»
Il candelabro venne rispedito al mittente, mancandolo di un soffio.
«Maledetti istinti da Cercatore» sibilò Black inviperito.
«Attento, Lingua Biforcuta, Lily potrebbe prendersela con te se rovini il mio bel visino»

Il terzo capitolo partecipa al contest "E' la bacchetta a scegliere il mago..." di Always89
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Buonsalve miei cari, eccomi di nuovo tra voi.

Sì, so benissimo che ho una  long da completare... sì, so benissimo che sono in stra ritardo con la stesura dell'undicesimo capitolo... mi dispiace!!! ç_ç Ma questo contest era troppo interessante per non partecipare e così mi sono fatta prendere la mano e... voilà, il danno è fatto! 

Solo il terzo capitolo di questa mini long partecipa al contest quindi, nell'attesa dei risultati, vi do un assaggino della storia.

Non vi preoccupate, non è infinita come l'altra ^^ Avrà solo cinque capitoli. Avevo in mente di fare le cose per bene questa volta, scrivere tutto e poi aggiornare regolarmente... ma andrebbe a finire che me la dimentico nel pc perciò se la pubblico avrò una possibilità in più di dirmi "Hey, muoviti a scrivere, lascia da parte i libri e dà fondo alla tua fantasia!"... incrociate le dita di mani e piedi con me u.u 
Fatta questa premessa non mi resta che augurarvi buona lettura :3 

Questa è un'immagine che ho trovato su Internet ma mi piace un sacco. Quindi se qualcuno si riconosce nell'autore/autrice di questa meraviglia riceve i miei complimenti più sentiti!
 

 


 

V ANNO – LIKE A HOUSE OF CARDS


«Coraggio Sirius, non è così difficile»
«James, ti prego, non fare il saputello con me. Fai ridere»
«Ragazzi non è necessario, davvero. Sono tre anni che ci provate e vi dico di non preoccuparvi. Me la so cavare da solo»
«Che male c’è se ti facciamo compagnia?»
«Io n-non sono c-capace»
«Peter non devi farlo per forza»
«Ma che amici saremmo se non lo facessimo?!»
«Sirius, andiamo, se Peter non riesce...»
«Ci riuscirà»
«James...»
«Ci riuscirai, vero Peter?»
«C-certo James»
«Bene!»
Un sorriso soddisfatto comparve sulle labbra di James Potter al sentire le parole del ragazzo davanti a lui. Remus Lupin sospirò alzando gli occhi al cielo mentre la risata simile a un latrato di Sirius Black risuonava nell’aria densa del dormitorio maschile del quinto anno Grifondoro.
«J-James, oggi Lily ha parlato di nuovo con P-Piton» balbettò imbarazzato Peter Minus, contorcendosi le mani.
Sirius, dopo una breve occhiata divertita a Potter, tornò a concentrarsi sul libro del Reparto Proibito davanti a sé.
«Mocciosus dovrebbe starle lontano. Insomma, lo sanno tutti che è la mia ragazza!»
«Non è la tua ragazza James»
«Certo che lo è»
«Tecnicamente sta uscendo con Hoover ma lei e Piton si trovano ogni giorno a studiare» disse Remus con un sorrisetto saputo.
«Hoover?»
«Quinto anno, Corvonero»
James lo guardò confuso.
«È il Portiere»
«Quell’acciuga volante?! Non ci credo!»
«Credici, erano da Madama Piediburro l’ultima volta che siamo andati a Hogsmeade»
«E Mocciosus?»
«Era fuori a controllarli»
«Imbarazzante» berciò Sirius assottigliando gli occhi e cambiando posizione per concentrarsi meglio su un passaggio difficile.
«È la sua esatta definizione»
«Finiscila James»
Il Cercatore lo ignorò.
«Ad ogni modo, hai sentito cosa si stavano dicendo oggi, Peter?»
«N-no, mi dispiace» squittì il ragazzino.
«Non importa, non sarà stato importante» sospirò James, passandosi una mano tra i capelli disordinati.
«Nemmeno tu ne sei convinto» ridacchiò Remus.
«Scusatemi ragazzi, sto cercando di concentrarmi. Palco Di Corna, smettila di vaneggiare su Lily. Dormi, vai a farti una doccia, gioca con quel tuo Boccino ma stai in silenzio»
«Non chiamarmi in quel modo!»
«Sei un cervo e hai le corna, quale soprannome migliore?» replicò Sirius con un’espressione innocente «A proposito, quelle corna indicano un’attività piuttosto particolare della tua amata Nata Babbana» rise e James si incupì.
«Sono proprio curioso di vedere in cosa ti trasformerai tu, Serpe mancata» borbottò afferrando un asciugamano e chiudendosi in bagno.
«Pace per le mie povere orecchie, finalmente!» esalò Black con un sospiro di sollievo «Remus, tu che sei davvero intelligente, potresti spiegarmi questo passaggio»
«Sirius, ti ho già detto che non è necessario. Oltretutto sarebbe illegale, James non si è Registrato»
«E chi si vuole Registrare? Sarà fantastico trasformarci senza che qualcuno ci controlli ogni secondo. E se ci controllassero come potremmo giustificare la trasformazione una volta al mese in corrispondenza della luna piena? E non fare il Prefetto con me, Lunatico, lo sai che non funziona»
«Ha ragione James, bisogna perfezionare i nomignoli» disse Lupin con una smorfia.
«Mentre li cercate io continuerò a usare questi. Mi piacciono un sacco» sghignazzò l’altro «Ora silenzio che devo capire questo paragrafo»
E detto questo si rigirò sulla sedia e chinò la testa sul libro, prendendosi la testa tra le mani.
L’acqua della doccia e i grugniti soffocati di Sirius facevano da sottofondo al silenzio tranquillo che si era creato ma ad un certo punto Peter, dall’alto del suo letto, balbettò.
«E s-se non ci r-riesco?»
«Se ti impegni riesci in tutto, Peter, lo sai»
«N-non s-sono c-così b-bravo» il Grifondoro ora balbettava senza tregua.
«Peter mi innervosisci se parli così, lo sai...» lo richiamò Black, senza guardarlo.
«M-ma...»
«Per favore»
«I-io... io...»
«Che Salazar sia dannato, cos’hai?» sbottò il ragazzo voltandosi e lanciandogli un’occhiataccia.
«Stava parlando con me» obiettò calmo Remus, le mani sollevate in un gesto di pace.
«Sa che non deve balbettare! Per una volta che sto studiando, maledizione! Che legga questi maledetti libri invece di dire che non è capace! Così impara qualcosa!»
La porta del bagno si aprì e comparve James con l’asciugamano legato attorno ai fianchi e un altro a circondargli il collo.
«Che succede? Non posso nemmeno farmi una doccia in pace»
«Non cominciare anche tu»
«Nervosetto, eh? Perché non vai da Madama Pince a chiederle come puoi diventare un Animagus?» lo provocò il ragazzo aggiustandosi gli occhiali sul naso.
«Potrebbe rivelarsi più utile di te e delle tue fisse su Lily. Un amico ti chiede un favore e tu fantastichi su una ragazza»
«Sei geloso? Comunque anche io l’altro giorno avevo bisogno del tuo aiuto e tu stavi fantasticando sulla Irving» ammiccò James.
«Vai al diavolo, Potter» brontolò Sirius «Mi avevi chiesto di seguire la Evans e io avevo appuntamento con Sally, pretendevi che lo saltassi? Nossignore, puoi scordartelo»
«Diventerai un serpente secondo me, sai? Cominciamo a trovarti un soprannome. Che ne dici di Lingua Biforcuta
«Ritenta, fa pena»
«Perché “Lunatico” e “Palco di Corna” sono splendidi, vero?» si inserì Remus lanciandogli un’occhiata scettica.
«Voi non comprendete l’arte!» esclamò il giovane scuotendo la testa «Basta, me ne vado dalla Pince!»
«Ora sono geloso io» rise James mentre la porta del dormitorio si chiudeva alle spalle di un esasperato Black.
 

*********

 
James Potter stava vagando per i corridoi della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts da circa un’ora e ne aveva i calderoni pieni.
«Se lo trovo, giuro che lo butto giù dalla Torre di Astronomia!» sbottò ad un certo punto, mentre percorreva il corridoio del terzo piano.
Svoltò l’angolo e si ritrovò a gambe all’aria.
«Razza di imbecille! Non si corre nei corridoi!»
«Tu corri sempre, idiota»
Il Cercatore Grifondoro riaprì gli occhi che aveva stretto durante il brusco atterraggio sul fondoschiena e si ritrovò a pochi centimetri da quelli grigi di Sirius. Ammutolì, ricacciandosi in gola la frase poco carina che stava per pronunciare.
«Ti stavo cercando» mormorò a un soffio dalle sue labbra, intimidito tutto a un tratto.
 

Do you ever feel, feel so paper thin
Like a house of cards
One blow from caving in


Sirius sorrise divertito.
«Eri preoccupato per me? Che carino, James» lo prese in giro.
«Potresti levarti dalla mia pancia? Mi stai soffocando» replicò il giovane, scuotendo la testa per liberarsi dai pensieri che l’avevano invasa.
«Sei comodo, sai? Continua ad accumulare chili così posso utilizzarti come materasso durante le lezioni»
«Non sto ingrassando!» sbraitò indignato.
«No, hai ragione, ma sei comodo lo stesso»
Sirius fece spallucce e si alzò agilmente tendendo la mano all’altro e aiutandolo a ritornare in posizione eretta.
«È da un’ora che ti cerco, dove ti eri cacciato? Tra poco si cena ed io ho fame quindi muoviamoci ad andare in Sala Grande»
«Oh no! No, no, no, tu ora vieni con me!» esclamò il moro, a un tratto esaltato «Non immaginerai mai che cosa ho trovato!»
«Hai visto Lily?» chiese speranzoso James.
Black schioccò le labbra e roteò gli occhi per l’esasperazione.
«No, cretino. Non tutti siamo perennemente alla ricerca della Evans»
«Allora non mi interessa» il ragazzo rispose con uno scrollare di spalle e fece per voltare la schiena all’amico quando quest’ultimo lo prese per mano, facendolo immobilizzare e arrossire. Tentò di liberare le dita ma sembrava che i palmi fossero attaccati da un Incantesimo di Adesione Permanente.
«È qualcosa che non si è mai visto e non sono nemmeno sicuro che gli altri sappiano che esiste» sussurrò Sirius con fare cospiratore, avvicinandosi e tornando così a pochi centimetri dal suo volto e ignorando i suoi tentativi di svicolarsi.
«Tipo... il passaggio che abbiamo trovato settimana scorsa? Nella Strega Orba?» Potter si risvegliò dal suo stato di trance e lo fissò con rinnovata curiosità.
«Una cosa del genere, sì» sghignazzò l’altro.
«Che stiamo aspettando?!»
Gli occhi di entrambi brillavano di eccitazione e di scoperta quando si misero a correre verso le scale. Salirono fino al settimo piano e furono in pochi minuti davanti a un arazzo con dipinto un uomo con l’espressione perplessa e tre Troll che agitavano delle mazze dall’aspetto pesante nella direzione della sua testa.
«Barnaba il Babbeo non è poi così tanto segreto, Sirius...»
«Oh, non è dell’arazzo che ti devi preoccupare. Pensa a un posto dove vorresti essere ora e passa davanti alla parete per tre volte»
Il ghigno dipinto sulle labbra di un Black avrebbe fatto riflettere ben più di qualche decina di persone ma James era un Grifondoro. E lo Spirito dei Grifoni era conosciuto da tutti con il nome ben più complesso ma indicativo di “Facciamo tutto ciò che gli altri considerano pericoloso, idiota, stupido e avventato”.
E poi, si disse James, Sirius è il mio migliore amico.
Detto fatto: pensò e ripensò e alla fine prese a camminare davanti al muro di pietra.
Avanti. Black era alla sua sinistra e lo fissava sorridendo soddisfatto.
Indietro. Black era alla sua destra e aveva l’espressione di un bambino la Vigilia di Natale.
Avan...
«Oh»
«Aprila, aprila!» esclamò Sirius, trattenendosi a stento dal saltellare come un idiota.
Davanti a James si stagliava una porta in legno di noce che gli risultava stranamente famigliare. Stranamente perché non avrebbe dovuto trovarsi lì a scuola ma a casa sua, al secondo piano della villetta dei suoi genitori.
«Per Godric, Sirius! Che magia è?» esclamò.
«Tu apri quella maledetta porta e lo vedrai!»
Ma la mano del Cercatore era già alla maniglia e la stava abbassando per schiudere l’uscio. Una lama di luce penetrò la soglia e illuminò le pareti rosse della sua camera da letto.
«Merlino...» mormorò James entrando seguito a ruota dall’amico «Cos’è questa stanza?»
«Non ne ho idea ma è grandiosa! Che posto è?» domandò il moro, curioso.
«E’ la mia camera. A casa mia. Come ci è finita a Hogwarts?»
«Nell’ultima ora ho provato e riprovato con diversi posti e apparivano tutti, anche quelli più disparati. Ho anche immaginato la nostra stanza alla Torre ed è apparsa uguale in tutto e per tutto ma non può essere che sia sparita dalla sua posizione originaria perché...»
«...perchè altrimenti noi ci saremmo ritrovati nel vuoto oppure saremmo stati trasportati al settimo piano. Logico. Quindi che stanza pensi che sia?»
«Ho trovato un libro...»
«Un libro?»
«Sì, ho evocato anche la Biblioteca» sghignazzò Sirius «Speravo di vedere la faccia di Madama Pince che sbucava da qualche angolo, pronta a urlarmi addosso!»
«Ti piace proprio quella vecchia arpia!»
L’altro alzò gli occhi al cielo.
«James sei un idiota. Ad ogni modo, ho richiamato i libri che parlano della scuola e della sua creazione ma ovviamente non c’è nulla a parte una piccola annotazione scritta in calce a margine del paragrafo che descrive con dovizia di particolari l’arazzo di Barnaba il Babbeo Bastonato dai Troll»
«Be’? Che annotazione?» lo incalzò Potter dopo qualche istante di silenzio.
«“Stanza Va e Vieni o Stanza delle Necessità”. E subito sotto qualcosa come “pensa, passa tre volte davanti al babbeo e chiedi”. Più chiaro di così»
«Quindi credi che siamo in una stanza che può trasformarsi in ciò che vogliamo?»
«Penso che possiamo chiedere tutto ciò che vogliamo e la Stanza ci esaudirà. Mentre era una biblioteca ho pensato a un letto, alla cena e a un camino e sono apparsi» disse Sirius scrollando le spalle.
«Quindi se io penso a una...»
PUFF.
«Oh...»
«Sì, la poltrona appare»
«E’ proprio come me la sono immaginata!» esclamò James esaltato, fiondandosi e stravaccandosi sulla poltrona rosso fuoco.
«Se hai bisogno di qualcosa, quella compare»
Il Cercatore si picchiettò il mento con l’indice.
«Sai a cosa sto pensando?»
«Ti prego, non a un drago»
Sirius si abbassò repentinamente mentre un candelabro apparso dal nulla gli veniva lanciato addosso e scoppiò a ridere di gusto.
«Imbecille» borbottò James «Pensavo che dovremmo segnarci tutti questi posti e cercarne altri. Insomma, fare una mappa del Castello»
«Hai idea di quanto sia grande questa dannata scuola?»
«Due mappe?»
Il candelabro venne rispedito al mittente, mancandolo di un soffio.
«Maledetti istinti da Cercatore» sibilò Black inviperito.
«Attento, Lingua Biforcuta, Lily potrebbe prendersela con te se rovini il mio bel visino»
«Sai bene che non colpisco mai in faccia»
«Serpe» lo prese in giro ridacchiando «Ogni volta sono contento di sapere che siamo dalla stessa parte»
«Idiota» ripeté Sirius, poi fece apparire una poltrona gemella a quella di James e vi si sedette elegantemente. Non perché era un Grifondoro e aveva deluso le aspettative di tutta la famiglia non poteva conservare un briciolo dell’innato stile da Purosangue. E il suo migliore amico era sempre sorpreso quando i suoi movimenti erano aggraziati ma virili.
Smettila, si rimproverò. Si è solamente seduto, per Godric!
Eppure non poteva fare a meno di guardarlo ammirato ogni volta. Ecco che si passava una mano tra i capelli serici, l’anello dei Black che risplendeva alla luce delle candele evocate al posto dell’elettricità, il capo piegato verso un lato per accompagnare le dita nella carezza, gli occhi grigi chiusi, la bocca sottile piegata in un sorrisetto malandrino.
La voce di Sirius lo riscosse dalla piega assai poco appropriata che stavano prendendo i suoi pensieri.
«...e dovremmo incantarla cosicché nessuno la possa leggere se non ha la parola d’ordine. Però dobbiamo darci da fare e trovare altri passaggi segreti, non ci sarà solo quello che porta a Mielandia. James, mi stai ascoltando?!»
«Certo! Mielandia! Sono tutt’orecchi!» esclamò riuscendo a non arrossire.
Sirius lo squadrò assottigliando gli occhi.
«Cosa ho detto sugli incantesimi da fare alla mappa?»
«Incantesimi... per... proteggerla da persone indiscrete?»
«Uno è per non farla leggere a nessuno e l’altro è per farci stare tutta la scuola in un piccolo pezzo di pergamena. Non possiamo mica andare in giro di nascosto con un poster gigante!»
«Bene! Torniamo alla Torre e lo spieghiamo agli altri, magari Remus avrà altre idee da aggiungere»
«Ne sono certo. Oppure è la volta buona che ci denuncia a Silente!»
«Non lo farebbe mai»
«E Peter è troppo attaccato alle tue gonne per poter fare qualcosa che possa nuocerci. Comunque io ho fame: prima si cena e poi si spiega, tutte queste scoperte mi mettono fame»
«Cena!» gridò James, picchiettandosi lo stomaco «Reclamo cibo!»
«Tu reclami sempre del cibo» ribatté Sirius alzando gli occhi al cielo e seguendo l’amico fuori dalla Stanza delle Necessità.
 




 
SPAZIETTO MIO ^_^
Dunque, come avrete notato i soprannomi dei Malandrini non sono quelli che poi hanno definitivamente deciso (Grazie a Dio XD). Questo perché non penso che il colpo di genio sia arrivato loro in un nanosecondo. E dato che adoro Sirius ho pensato (va bene: deciso) che lui fosse il più ingegnoso per i nomignoli. Me la sono spassata, diciamola proprio tutta XD
Devono creare la Mappa quindi devono trovare tutto ciò che la Scuola nasconde... avviamo la ricerca, e speriamo che il Custode non abbia niente in contrario ;) 

Alla prossima
DreamSeeker
 

   
 
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