Benvenuta a Diagon Alley

Leela spinse la porta del negozio e vi entrò intimorita. Suo padre aveva deciso di aspettare fuori. «Questa è una cosa tua», le aveva detto, ma la ragazza non si era sentita molto sollevata. Aveva scoperto di essere una strega da poche settimane e ora si ritrovava a far compere da sola in quella strana strada piena di tizi con tuniche e cappelli a punta e assurdi oggetti esposti in vetrina.
Diede un’occhiata al foglietto che teneva in mano: un set di provette, un telescopio, un calderone in…
«Peltro?» si chiese fra sé e sé. Cosa diamine era il peltro?
Si avvicinò al bancone, c’era una donna in piedi dietro di esso.
«B-buongiorno».
«Buongiorno. Ti serve una mano?»
Leela si fece coraggio.
«Mi servirebbero gli oggetti su questa lista» rispose porgendola alla negoziante.
«Vado subito a prenderli» disse l’altra prima di sparire nel retrobottega.
La bambina sporse il naso verso i ripiani che aveva davanti, straripanti di oggetti di ogni forma e dimensione, per la metà dei quali Leela non riusciva ad immaginarsi un utilizzo.
«È una lega».
Una voce la fece voltare. Vicino ad alcuni scaffali c’era una ragazzina, probabilmente della sua età, che stava reggendo dei barattoli. I suoi occhietti vispi la fissavano da sotto una chioma voluminosa e arruffata.
«Cosa, scusa?»
«Il peltro. È una lega di metalli. Stagno, per lo più» spiegò quella con aria saccente.
«Oh. Grazie».
Non credeva che qualcuno l’avesse sentita. Non pensava neppure di averlo detto ad alta voce. Tornò in silenzio per qualche istante, ma presto la sua timidezza fu vinta dal bisogno di trovare una persona con cui condividere quella nuova esperienza:
«Sei del primo anno?»
«Sì» rispose la buffa ragazzina. «Sei anche tu figlia di babbani, vero?»
«No, veramente mio padre è un mago».
«Oh. E allora come puoi non sapere cosa sia il peltro? Tutti i maghi hanno calderoni di quel metallo a casa!» ribatté, non celando l’orgoglio delle sue conoscenze.
«Beh, non sapevo che mio padre lo fosse finché non mi è arrivata la lettera».
«Anche io ho scoperto quest’estate di essere una strega», sorrise. «Per questo ho letto un sacco di libri per essere preparata a tutto».
Quella tipetta continuava a farla sentire un’ignorante.
«Ecco qua tutto il necessario» esclamò trillando la negoziante che riapparve con vari oggetti tra le mani. Una volta impacchettate le cose, Leela pagò il dovuto, recuperò i suoi acquisti e andò verso la porta.
«Ciao» disse alla ragazzina arruffata.
«Ciao».
Stava mettendo la mano sulla maniglia quando l’altra aggiunse:
«Ah, comunque io mi chiamo Hermione. Hermione Granger».
«Leela Shyamalan».
«Ci vediamo ad Hogwarts».
«Sì. Buon viaggio!»
Leela era però certa che il vero viaggio non sarebbe stato quello di qualche ora in treno verso la scuola, ma l’insieme di tutte le esperienze che avrebbe vissuto una volta arrivata là, nei sette anni successivi. Sarebbe stato magico.
Si girò e si allontanò per Diagon Alley verso un'altra tappa di acquisti, mentre la porta del negozio si chiudeva accompagnata da uno scampanellio.

 

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Buongiorno Potterhead!
Questa è la mia prima pubblicazione su Harry Potter.
La protagonista è il personaggio che avevo inventato qualche anno fa per un gdr, ma che non sono mai riuscita a ruolare per bene dato che il forum non era attivo. Poco tempo fa hanno indetto un piccolo contest sui Tassorosso e ho pensato di farla ritornare in vita, anche solo per 500 parole.
Spero di aver ricreato l'atmosfera e di aver scritto qualcosa di piacevole nello spazio di una flashfic.

Grazie ai lettori. Doppio grazie a chi commenterà. :)