VelvetViolet
CAPITOLO
1
[Il Blocco Dello
Scrittore]
Dovevano sbrigarsi a trovare
cos’era che non andava nell’impianto di amplificazione prima che a Ole
saltassero i nervi. E dovevano assolutamente provare tutte le canzoni del loro
repertorio, perché dovevano scegliere quelle migliori da presentare al concorso.
Ma il guasto aveva rallentato la tabella di marcia del
giorno.
- Prova a girare di più la
manovella dei bassi… - provò a suggerire Mikko.
- Ci ho già provato, Mikko, ma non
cambia assolutamente niente! - replicò acido Ole che stava smanettando da un
quarto d’ora con l’impianto.
- Cercavo solo di darti una mano!
Scusa! - protestò Mikko.
Aleksanteri intanto, se ne stava
seduto in un angolo cercando di scrivere il testo della loro nuova canzone,
senza badare al baccano che facevano gli altri componenti della band. I lunghi
capelli castano scuro gli cadevano di lato nascondendo il viso, mentre i limpidi
occhi verde chiaro tendenti all’azzurro erano strizzati nella concentrazione.
Tutto ciò che gli veniva in mente al momento era che sound e ground non erano una gran rima, ma che
in compenso avrebbe voluto che il primo tornasse a funzionare e che la seconda
inghiottisse i suoi rumorosi amici. Lui era il leader di una band locale ancora
bloccata al nome di Snow Butterfly,
nome che non convinceva molto nessuno del gruppo, ma che al momento era l’unico
disponibile. Era stata un’idea della sorella di Ole, nessuno aveva avuto nulla
da obiettare trovandosi in una band senza nome; derivava dal ritrovamento da
parte della ragazzina di una farfalla di plastica in mezzo alla neve spalata
davanti alla porta della stanzetta dove i ragazzi erano soliti provare.
L’originalità non mancava, ma ai cinque ragazzi sarebbe andato meglio un nome
che ci azzeccasse di più con le loro influenze musicali o con il loro modo di
essere. E quel nome, Snow Butterfly, suggeriva loro solo l’immagine di un
festone natalizio.
- Tira quel cavetto! - urlò
Mikko.
- Ma sei impazzito?! Così lo vedi
che bene che suona la mia chitarra, dopo! - sbottò Ole.
- Ma se non muovi niente rimarremo
sempre fermi allo stesso punto!! -
- Io direi di cambiare l’impianto…
- suggerì Antto battendo con le sue bacchette nuove sulla parete come se fosse
la sua batteria.
- Sì, e con quali soldi?! -
chiesero in coro Ole e Julius.
- Ve lo compro io, basta che stiate
zitti! - sbottò Aleksanteri giunto all’esasperazione. I quattro disturbatori
tacquero all’istante. - Grazie. - disse il ragazzo tornando al suo foglio
scarabocchiato.
Non aveva scritto gran che, ma
almeno era riuscito a fare una buona caricatura di se stesso. Quando non
riusciva a scrivere di solito il disegnare lo ispirava… Dato lo stato di
ritrovato silenzio avrebbe potuto dedicare la canzone ad esso, se non fossero
già esistite The song of silence e Enjoy the silence e non avesse quindi
corso il rischio di essere banale.
- E se provassimo a scollegare
tutti i fili e a ricollegarli? - sussurrò Julius non sapendo più che pesci
pigliare - Almeno così siamo sicuri che siano collegati correttamente.
-
- Beh, almeno facciamo qualcosa
oltre a stare qui a fare casino. - acconsentì Ole cominciando a scollegare tutti
i cavi, aiutato da Mikko e da Julius.
- Ehi, genio, a che punto sei?
Trovato il tema? - chiese Antto ad Aleksanteri apparendogli sotto gli
occhi.
- No di certo, col casino che fate.
Non ho idee, hanno già cantato di tutto. Non vorrei essere banale… - rispose
Aleksanteri - Ma che lo dico a fare a un cafone come te che non distingue un’ode
da un sonetto? - concluse poi, sorridendo.
- Certo che so distinguerli! Una è
noiosa e l’altro lo è di più. - replicò Antto cominciando a battere la sua
batteria di qua e di là.
- Sì, bravo, così mi aiuti molto… -
sospirò Aleksanteri mettendosi le mani tra i capelli. Il concorso era tra meno
di una settimana e per parteciparvi dovevano esserci in repertorio almeno due
canzoni originali, mentre loro avevano solo cover fino a quel momento. O meglio,
la musica c’era pure, ma i testi mancavano e nessuno tra gli Snow Butterfly
avrebbe potuto scriverli meglio di Aleksanteri. La sua insegnante lo adorava e
lo lodava ogni volta che riconsegnava loro i temi o le verifiche causandogli non
poco imbarazzo in classe: scrivere gli veniva naturale e gli piaceva anche, era
il più bravo della sua classe nell’interpretare le poesie e nessuno avrebbe
potuto negarlo, ma non per questo sentiva di dover essere lodato a quel modo.
Forse un po’ gli piaceva, però, come insinuava spesso Mikko, il suo miglior
amico, forse Aleksanteri era naturalmente portato all’esibizionismo, anche se
non lo ammetteva mai se non per tirarsela un po’. Gli piaceva essere il leader
di una band: da quando la notizia si era diffusa aveva notato molte più ragazze
voltarsi al suo passaggio. Decisamente gli piaceva essere notato per quello che
faceva.
Ma adesso che servivano, le poesie
non venivano. Si sarebbe accontentato anche di piccole storielle alla Bruce
Springsteen, l’importante era che gli venissero fuori due testi abbastanza
decenti da poter essere portati al concorso. Magari le poesie sarebbero arrivate
poi…
- Basta, ci rinuncio! - sbottò
Aleksanteri gettandosi indietro sulla sedia.
- Ma come? Noi ci stiamo facendo un
culo tanto per riuscire a provare e tu rinunci a scrivere i testi?! - replicò
Mikko con la sua rinomata finezza - Scordatelo! -
- E’ inutile, non mi viene in mente
niente! Sono vuoto di idee… -
- Come ci rimarrebbe il Dante Fan
Club se ti sentisse adesso? - sghignazzò Julius che, anche non essendo in classe
con Aleksanteri, sapeva bene com’era la situazione con la sua insegnante di
lettere.
- Oh, andatevene un po’ a cagare!
Provateci voi! Non c’è scritto da nessuna parte che debba scrivere io il testo,
scrivo già la musica in buona parte! - ribadì Aleksanteri alzandosi per
sgranchirsi le gambe intorpidite. - Vado a fumare. - comunicò agli altri prima
di uscire dalla saletta.
Helsinki era ricoperta di neve e
dalla sua posizione Aleksanteri poteva vedere parte del Toloviken completamente
ghiacciato. Se sua madre fosse passata di là in quel momento e l’avesse beccato
a fumare i due testi che doveva scrivere sarebbero stati la sua ultima
preoccupazione. Creando una piccola nuvola di fumo grigio chiaro davanti a sé,
cominciò a pensare a qualche tema da prendere, ma vedendo che non gli veniva in
mente niente desistette e cominciò a canticchiare una canzone dei Black Sabbath,
il suo gruppo preferito. Nonostante adorasse i Black Sabbath, lui cercava di più
testi simili a quelli di Jim Morrison dei Doors, più sul tema di Eros e
Tanathos, piuttosto che testi come Iron
man o Paranoid. Era del parere
che la musica fosse un’espressione d’arte, non un semplice intrattenimento come
molti pensavano.
La sigaretta era finita e lui era
infreddolito, ma ancora senza idee. Tuttavia decise di tornare
dentro.
- Funziona! - gioì Mikko saltando
in braccio ad Aleksanteri al suo rientro.
- Finalmente! - urlò Ole
abbracciando l’impianto per quanto gli fosse possibile.
- Ok, possiamo provare le cover
intanto… Per le canzoni datemi altro tempo, per il momento possiamo solo
suonarle… - disse Aleksanteri fissando i compagni in cerca di
consenso.
- Va bene - disse Julius - Ma
dobbiamo trovare i testi almeno due giorni prima del concorso. Devi impararli a
memoria: non accettano gobbi o cose del genere. -
- Parola di Giovane Marmotta! -
disse Aleksanteri, mettendosi in posizione da scout.
- Non hai fatto lo scout, la tua
parola non è valida, ma mi fido del tuo impegno. - commentò Julius andando alla
pianola.
- Iniziamo, allora! - disse Antto
cominciando a battere un 4/4.
salve a tutti! ^^ questa storia era già stata
pubblicata alla mia entrata nel mondo di EFP, ma adesso ho deciso di
ripubblicarla con delle correzioni e delle revisioni di stile. ho deciso anche
di ripostarla, poiché la vecchia versione era apparsa sul sito in un formato
decisamente illeggibile perché troppo piccolo, adesso, invece, dovrebbe essere
più semplice da leggere per tutti.
se vorrete ricommentarla o rileggerla ve
ne sarò grata, se non l'avete mai letta, allora spero che continuerete a
farlo!
keep on enjoying
me!
musicaddict
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