Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: CassieJane    30/04/2013    2 recensioni
Matteo, Carlo, Lola, Laila, Beatrice, Silvia.. sei ragazzi, sei vite diverse, stessa scuola, stesso anno, stessa sezione. Una notte unirà la vita di questi sei ragazzi che fino a quel giorno oltre alle basilari relazioni tra compagni di classe non avevano unito più di tanto.
Una storia tutta da scoprire tra banchi di scuola e feste.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Un batticuore di troppo.}

Capitolo 4 ~ Domenica da coma

Il campanello della porta suonò. Una volta, due volte, tre volte, poi finalmente Andrea andò ad aprire, Lola rimase sdraiata sotto le coperte, non aveva proprio voglia di alzarsi. Sentì numerosi passi farsi largo nella loro casa, e delle voci conosciute arrivarle alle orecchie. Qualcuno aprì la porta che divideva la sua camera dalla camera comune-salotto che dividevano lei e Andrea. “Andrè, ho sonno non rompere. E di ai tuoi amici di abbassare la voce!” boffonciò Lola da sotto le coperte. I passi si fecero sempre più vicini al letto, poi qualcuno si sedette al suo fianco. “Dai Andrè, non ho voglia di alzarmi!” continuò Lola, mettendo il viso sotto al cuscino. “Mi dispiace, non sono Andrea!” disse una voce roca, per nulla sconosciuta a Lola. D'improvviso lei si mise a sedere, “Carlo?” chiese stranita, ritrovandosi il viso di Carlo a due millimetri dal suo. “Lola?” domandò il ragazzo sorridendo. Lola accese la lampada a forma di cocktail sul suo comodino. “Carlo? Cosa ci fai tu qui?” gli chiese guardandolo male, e coprendosi con il piumone fin sopra gli occhi. “Siamo venuti a farci una partita alla play, e tuo cugino mi ha detto di venirti a svegliare, sono le undici e dovete andare a pranzo fuori con la vostra famiglia.” disse lui preciso, come se nulla fosse. “Ah, sì.. giusto!” esclamò Lola grattandosi il capo. Scostò il piumone, non ricordandosi che indossava solo dei pantaloncini corti e una canotta. Vide il viso di Carlo infiammarsi, e poi subito corse a mettersi un felpone. “Chi è venuto oltre te?” gli chiese poi, avvicinandosi alla finestre per alzare le tapparelle. “Ehmm.. io, Matteo, Marco, Ema e Vanessa!” esclamò tranquillo Carlo, distogliendo il più possibile lo sguardo dalle gambe di Lola. “Vanessa?” chiese Lola stranita. “Si, voleva venire.. chi la capisce!” le disse Carlo indifferente. Vanessa era una ragazza d' un un paio d'anni più piccola di Lola, grande amica di Matteo e della crew, per un po' era stata con Emanuele ma si erano lasciati per cause misteriose, Bea aveva sempre affermato che secondo lei ci fosse lo zampino di Adele in quella storia. Ma comunque il peggio era passato ed ora si notava lontano un miglio che Vanessa andava dietro a Matteo, e la sola idea che tra quei due ci potesse essere qualcosa, subito fece infervorire Lola. “Scusa Carlo, potresti uscire? Mi vesto, e vi raggiungo.” disse con calma, solo apparente. “Oh, si certo, scusa!” disse distrattamente Carlo, uscendo e chiudendo la porta alle sue spalle. Neanche la porta fu chiusa che Lola di fiondò nuovamente su letto, prese il cordless e compose il numero di Bea. “Pronto?” le rispose la madre di Bea, “Buongiorno Carla, sono Lola, Bea è sveglia?” le chiese velocemente. “Certo Lola, te la passo immediatamente!” disse la donna solare. “Lol!” esclamò Bea rispondendo al telefono. “Bea, devi venire a casa!” esclamò subito Lola. “Perchè?” le chiese l'amica sconsolata mandando giù l'ultimo morso di pane e nutella. “Perchè? Perhè sono circondata, hanno assediato casa mia. Odio dividere la casa con quello stronzo di Andrea!” esclamò piccata Lola, mentre si dirigeva nel bagno per fare la pipì. “In che senso che sei circondata?” le chiese Bea confusa. “Matteo, Carlo, Marco, Ema e Vannessa! Si, anche Vanessa, sono qui! Sono venuti a giocare alla play con Andrea. Cioè quale persona sana di mente alle undici di domenica mattina va a casa della gente a giocare alla play-station?” chiese indispettita, quasi urlando, Lola a Bea. “Ehm.. dai Lol, stà tranquilla. Vestiti, e raggiungili! Ah, comunque tra dieci minuti sono da te!” esclamò Bea, attaccando. Lola posò il cordless sul ripiano in vetro del lavandino, si guardò allo specchio. I suoi capelli erano orrendi! Si buttò sotto la doccia.

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Il campanello della porta suonò, dopo dieci minuti esatti. “Andrè apri tu!” esclamò Lola dalla sua camera. Andrea mise in pausa e si alzò, andò verso la porta. “B-Bea!” esclamò felice. Bea gli porse un leggerlo sorriso. “Bungiorno!” disse, entrando. “Ciao ragazzi!” salutò gli altri, alzando la mano destra. “Ehi Bea, anche tu qua!” esclamò Carlo andandole in contro e salutandola con due baci. “Sì, avevo un appuntamento con Lola!” mentì. “Ah, quindi uscite?” chiesero in coro Carlo e Matteo, con tono deluso. Bea fissò prima uno poi l'altro, ridacchiò. “No, non penso!” disse infine, aprendo la porta della camera di Lola. “Ho sentito tutto!” esclamò Lola non appena Bea chiuse la porta alle sue spalle. Bea scoppiò finalmente a ridere, “E' stata una scena bellissima!” disse asciugandosi le lacrime per le troppe risa. Lola rise fintamente, “Ok, ora aiutami a decidere cosa mettere!” disse poi seria. “Sì, signor capitano!” le rispose beffengiandola Bea. Indossò un jeans chiaro e tutto strappato, le sue amate Dr.Martens e una maglia bordeaux con disegni tribali neri e finalmente dopo una buona mezz'ora uscirono dalla stanza. “Finalmente, era ora!” esclamò immediatamente Andrea, mettendo in pausa il gioco, “Pensavamo vi foste perse nella camera..” continuò Carlo, “..e sarebbe stato un grande peccato!” finì Matteo in un sussurro, Lola si voltò verso di lui,”Cos'hai detto?” gli chiese curiosa, “No, nulla pensavo!” esclamò l'altro rosso in volto. “Certo Lola che sei davvero bella! Proprio non capisco come sia possibile che tu non sia fidanzata!” esclamò Vanessa, interropendo il silenzio glaciale in cui tutti erano caduti. Lola scoppiò a ridere, “No, non sono affatto bella..” disse certa delle sue idee. “E poi non è vero che non piace, tutt'altro..” continuò Carlo, riportando alla mente ciò che aveva visto pochi giorni prima, “Io penso che Lola sia una bella ragazza!” esclamò Emanuele, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, seduto su un grande puffo marrone. “Sì, ammetto che se fossi uomo Lola mi piacerebbe molto!” esclamò Bea, facendo ridere tutti. “Ehi, non scherzavo..” continuò poi facendo un finto broncio. “Ok, ragazzi basta guardare mia cugina, so che è bella, d'altronde è una dote di famiglia. Ma se la fissate troppo m'innervosisco, mi da fastidio!” esclamò Andrea, mettendosi davanti a Lola coprendola dagli sguardi altrui. “Ma dai ce la stavamo pustiando!” esclamò Emanuele ridacchiando. “Non ti permettere sa..ti picchio! Chiunque tocchi e maltratti questa bellezza sarà picchiato, vero Matte? Tu mi aiuti?” chiese Andrea all'amico che non aveva proprio partecipato alla conversazione, ma si era semplicemente limitato a fissare Lola o meglio le sue labbra, i suoi capelli perfettamente disordinati, le sue gambe che quei jeans strappati fasciavano perfettamente. Quest'ultimo, infatti, sembrò scendere completamente dalla nuvole rispondendo un semplice “Oh si certo..” tutt'altro che convincente. “Cos'hai?” gli chiese infatti Vanessa, buttandosigli addosso. “Nulla Vanè, ma togliti dadosso.. sai che mi da fastidio!” le disse scostandola poco delicatamente. “Strano..” iniziò Emanuele, stranito dalla scena, “.. di solito non ti da affatto fastidio che lei ti si butti addosso, cosa c'è Matteo ti da fastidio che qualcuno lo sappia, siamo sempre noi!” finì Carlo con tono duro. “Cà stai zitto!” lo interruppe Matteo in malo modo. Carlo gli fece segno di resa , e l'occhiolino poi si girò verso Bea e Lola che intanto si erano sedute vicino ad Andrea. O meglio Andrea era appiccicato a Bea, mentre Lola era al lato opposto del divino, “Stasera venite alla festa di Francesco?” chiese rivolto ai tre. “Certo!” esclamarono in coro, “Cosa?” urlò subito dopo Bea, verso Andrea, “Vieni anche tu?” domandò allibita, non sapeva che Andrea e Francesco si conoscessero. “Si, certo, perchè?” chiese stranito lui, “Oh no, nulla, così..” vagò lei. “Va bene, Lola, noi non dovevamo scendere?” chiese poi all'amica, non voleva rimanere lì neanche un secondo in più. “Oh si giusto, a stasera ragazzi!” esclamò salutando tutti, prese le chiavi ed uscirono.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

“Non so cosa mettere!” si lamentò Lola, mentre vagavano tra le strade colme di persone. “Ti capisco neanche io, ma dovrò esser perfetta.. sai.. c'è, si bhè..” balbettò Bea, rossa in volto. “Sì, Bea lo so.. c'è mio cugino Andrea!” esclamò esasperata Lola. Proprio non capiva quale fosse il problema tra quei due, che a Bea piacesse Andrea era evidente, che ad Andrea piacesse Bea lo era ancor di più-qualora fosse stato possibile-, quindi non si capacitava del perchè quei due stupidi non riuscivano a confessarselo una volta per tutte e finalmente mettersi insieme. Non che lei non ci avesse parlato più e più volte con Andrea, cercando, invano purtroppo, di capire cosa gli passasse per quella testolina, ma nulla. Appena Lola toccava l'argomento Bea, Andrea puntualmente si chiudeva in se stesso, a riccio e non proferiva più parola. Arrivate davanti al cinema, dove tutti i ragazzi si riunivano, Lola notò la macchina dei suoi che l'attendevano per andare insieme fuori a pranzo, salutò velocemente in macchina e il padre ripartì velocemente.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Andrea bussò alla camera di Lola, “Entra” gli ordinò la cugina, aprì la porta ma davanti a lui non vide la cugina ma solo la sua camera, particolarmente disordinata. “Lol, dove sei?” chiese guardandosi in torno, “Qui!” esclamò sbucando dalla cabina armadio. “Cose sto?” chiese sistemandosi i pantaloni. “Miseriaccia se non fossi mia cugina ti scoperei, Lol tu sei davvero troppo bella!!” esclamò Andrea, beccandosi prima un occhiataccia dalla cugina e poi un abbraccio stritolatore. “Peccato che tu sia mio cugino ed anche il mio unico corteggiatore!” esclamò leggermente amareggiata. “Ok, ma ora andiamo che siamo in ritardo!” esclamò subito dopo. Scesero nel garage e il custode porse ad Andrea un mazzo di chiavi. “Moto?” domando lui a Lola, sorridente. Lola lo abbracciò, adora andare in moto con Andrea la faceva sentire libera. Arrivarono nel giro di dieci minuti alla villa, poco fuori città di Francesco, la musica dal vivo si sentiva sin fuori il cancello e i primi ubriachi già barcollavano nel giardino. Lola notò Carlo sull'uscio della porta che parla con una Laura fin troppo sui di giri, gli si avvicino. “Ubriaca?” chiese divertita, “Brilla!” la corresse lui divertito. “Hai bisogno di una mano?” gli chiese gentile, proprio come lui aveva fatto la volta prima, “No.. non preoccuparti, è ancora gestibile!” rispose sorridente, intimandola ad entrare alla festa. “Lola!Finalmente sei arrivata..” esclamò il festeggiato non appena vide Lola entrare. “Si, eccomi.. Scusa per il ritardo Fra, ma sai che il tempo è mio nemico!” esclamò facendogli l'occhiolino. “Oh, si lo so bene, non vai proprio d'accordo con gli orologi. Divertiti, mi raccomando.. vado dagli altri invitati..” concluse allontanandosi e lasciandola sola. Si tolse il leggero giubbino di pelle e si guardò in torno e vide finalmente Bea, Silvia e Laila in compagnia anche di Mara, si avvicinò. Mara era un'amica storica di Laila, era in classe loro ma era leggermente smorfiosa e di conseguenza Bea, Lola e Silvia non gli avevano mai dato confidenza, ma nell'ultimo periodo, da quando aveva litigato con la sua compagna di banco, una tipa davvero odiosa, era diventata molto più socievole e simpatica e alle tre ragazze, a dir la verità, la sua presenza non infastidiva più di tanto.“Ehi bellezze, finalmente vi ho trovate!” esclamò abbracciandole. “Oh, piuttosto tu, finalmente ti sei degnata ad arrivare!” esclamò Silvia mantenendo il ritmo della canzone con la mano. “Oh quindi c'è anche..” disse quasi in un sussurro Bea, “Sì Bea, c'è anche Andrea mio cugino!” esclamò esasperata Lola, “Guarda che se dici il suo nome, non muori mica!” disse divertita, beccandosi però un occhiataccia dalle tre. “Okok, dai stavo scherzando. Non c'è bisogno di prendersela così tanto!” disse per scusarsi abbracciando Bea, che si lasciò cullare tra le braccia di Lola. Lola, che sapeva tanto di Andrea. “Come mai hai il suo profumo addosso?” le domandò dubbiosa Bea, “Siamo venuti in moto e l'ho abbracciato, non farti troppi film, lo sai..” disse divertita Lola, “Si sei la cugina!” concluse Bea ridendo. Il riso però le si smorzò all'improvviso sul volto, Lola seguì il suo sguardo così come fecero tutte le altre. Andrea appoggiato al muro con addosso spiaccicata Monica, la compagna di banco di Mara. Le mani della suddetta ragazza erano nei pantaloni di Andrea, quelle di lui nelle sue. “Neanche un minimo di contegno!” esclamò Silvia abbracciando Bea. “Non abbracciarmi!” ordinò Bea con voce dura. “Dai bea, lo sai com'è fatto Andrea..” disse Lola, a mo di scusa, “Sì so com'è fatto, e mi fa schifo!” disse andandosene. Passo vicino ai due piccioncini, ed urtò non volendo Monica. Andrea si accorse però di Bea, si scollò Monica di dosso e seguì l'altra.

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

“Bea! Bea fermati!” urlò nuovamente Andrea rincorrendo la ragazza che si era infilata nei cinque ettari di terreno che si trovavano dietro alla villa. “Non seguirmi Andrea, lasciami in pace!” urlò lei, rossa in volto, con il viso bagnato dalle lacrime. Andrea corse più veloce, fin quando non raggiunse, la blocco. “Cazzo, fermati, cos'è successo?” le chiese prendendola per i polsi. “Nulla, cosa vuoi da me?” gli chiese lei nervosa. “Perchè te ne sei andata in quel modo? Perchè scappavi? Perchè piangi?” le chiese preoccupato avvicinandola, “Non sono problemi tuoi.” rispose dura lei. “Pensavo ci stessimo riavvicinando..” biscicò lui, diminuendo la presa sui suoi polsi. “Non torneremo mai amici come prima Andrea, mettitelo bene in testa. E torna a spalmarti su Monica, non perdere tempo con me!” sputò lei secca, facendo una risata amareggiata. Andrea si staccò da lei definitivamente, e fece due passi indietro, come se si fosse bruciato. “Cos- cos'è successo alla Beatrice che conosco io? Tu sei diversa..” disse lui, fissandola stranito. “No, Andrè sono sempre io, qui. Sempre la solita stupida Beatrice, ed ora va via!” esclamò voltandosi e ricominciando a camminare.



Angolo autrice:

Ehilà!
Scusate se ieri non sono riuscita a pubblicare, ma per oggi avevo moltissimi compiti e non ero riuscita a scrivere l'ultimo paragrafo del capitolo.
Comunque spero che il capitolo vi piaccia e recensiate per fami capire se scrivo solo cavolte o meno.
Ringrazio infinitamente milly92 per l'immenso supporto che mi da, grazie mnille cara.
Inoltre ringrazio tutte le ragazze che mi seguono e leggono settimana dopo settimana la storia, grazie mille.
A lunedì prossimo. Cassandra!

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: CassieJane