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Autore: Ludo_Vicious    30/04/2013    2 recensioni
Davide è un ragazzo romano di venti anni, solare e simpatico, stronzo al punto giusto. Beatrice è una ragazza veneta di diciassette anni, ama sognare, volare con la testa e si è persa nella crescita che ha dovuto subire bruscamente. Sono frammenti di vita di questi due ragazzi, un rapporto strano, fra amicizia e amore, che confonde i cuori.
Ogni storia è sciolta e fine a se stessa, se avrà successo pubblicherò la storia completa.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nota: Davide mantiene il suo accento e la parlata romana, ma dovrebbe essere comprensibile. 




-Hai paura?

-E tu hai fretta di traforarmi con i tuoi maledetti aghi. Dai.. Partiamo.


Un ragazzo si sfilò la maglietta stando attento a non farla incastrare nei numerosi piercing che gli adornavano il volto e si distese su un lettino nero. La ragazza che prima aveva parlato seguì con lo sguardo le sue mosse e prese una macchinetta per tatuaggi fra le tante esposte nello scaffale, infilandosi un paio di guanti di gomma bianchi. Fece un gran sorriso e deterse la pelle del giovane, applicandoci sopra il disegno prestabilito prima.

-Allora, pronto?

-Ce poi contà bonazza.


Beatrice sorrise e si sistemò occhiali e camicia alla bell’e meglio. Poi accese la macchinetta e avvicinò l’ago alla spalla muscolosa del giovane, iniziandolo a tatuare. Nel fare ciò, sfiorò delicatamente con la punta delle dita la pelle di Davide, che contrasse leggermente il muscolo e faticò a trattenere un ringhio di piacere che gli era salito in gola.
La ragazza, accortasi del movimento del giovane, lo guardò sorpresa e posò una mano guantata sulla guancia barbuta di Davide.

-Tutto bene bello?

-Te diverti a famme venì i brividi, veneziana?


Beatrice sogghignò e fece girare il volto del giovane, incontrando così i suoi occhi smeraldo.
Fu un momento.
La macchinetta per tatuaggi cadde a terra in un fragoroso rumore, le labbra di Davide si posarono fameliche sopra quelle della ragazze, la lingua cercò l’altra, una mano scese verso la leggera camicia di Beatrice e iniziò a slacciare i bottoni, mentre l’altra andò a sfilarle gli occhiali neri che le adornavano il volto.
Gemiti soffocati s’innalzarono dai due giovani, la mano della ragazza si abbassò fino a slacciare i pantaloni di Davide.
Stava per sfilarli quando..

-Ehi amore! Davide! Siete là dentro?

Beatrice guardò il romano sgomenta, si allacciò in fretta e furia la camicia e rispose con voce affannata:

-Si Lory, entra pure, sto finendo il tatuaggio.

La porta si aprì ed entrò un ragazzo dal volto scarno ed equino.

-Ciao stupenda..avevo sentito un botto e mi ero preoccupato. Tutto bene?

Beatrice raccolse la macchinetta dei tatuaggi e disse:

-Si si amore, tranquillo..mi era solamente scivolata la macchinetta.

-Ah d’accordo. Allora vado. Buon lavoro.


Lorenzo baciò lievemente Beatrice, le stesse labbra su cui Davide aveva lasciato il suo sapore. Il ragazzo s’irrigidì davanti a quella scena e quando il veneziano uscì disse:

-Non sapevo avessi passione per i cavalli.

Accennando il volto del ragazzo di Beatrice. Lei lo fulminò con lo sguardo e continuò il suo lavoro. Davide ghignò e sfiorò con le dita il volto della giovane.

-Non te preoccupà..so che preferisci a tartaruga mia!


Uno scappellotto scherzoso mise a tacere quel cretino integrale del romano. 






   
 
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