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Autore: Ashwini    30/04/2013    6 recensioni
Amia non è una semplice umana.
Andras è il demone che regna sull'Impero di Alloces.
Andras riuscirà a conquistare l'intero pianeta Terra tranne un piccolo territorio "protetto" dalla CGE, un'organizzazione umana corrotta da Rea e le sue sacerdotesse.
Rea vuole vendetta per un torto subito in passato a causa di Andras.
Ma chi è il vero nemico?
Una leggenda influenzerà i destini dei personaggi.
Damien, un simpatico demone biondo, e Raina, una spumeggiante umana, sapranno aiutare Andras e Amia, loro amici?
Dalla storia:
«Ti ho visto, ho incrociato i miei occhi con i tuoi. Ti ho conosciuto, ho intrecciato le fibre della traccia della mia vita con le tue. Ti ho guardato dentro, ho voluto te nella mia storia e me nella tua. Ti ho amato, ho combattuto, mi sto battendo, ci sto difendendo per farti restare lungo il mio percorso, ma mai ai suoi confini perché lì c'è solo dolore. Ti ho visto, ti ho conosciuto, ti ho guardato dentro, ti ho amato. Ti vedo e ti vedrò ogni giorno chiaramente, ti conoscerò sempre di più, ti affonderò ancora dentro, ti amo e sarò innamorata di te in eterno.» - Amia.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
Capitoli:
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Buonasera care lettrici che mi seguite! ^-^

Come promesso
qui sotto troverete il banner personale del nostro tenebroso Andras! *-*
Spero vi piaccia e, ovviamente, anche per questo ringrazio Jess' Graphic.
Ringrazio moltissimo anche tutte coloro che recensiscono i capitoli della storia e anche chi l'ha messa tra le preferite/ricordate/seguite!
Non sapete quanto ne sia felice, quindi GRAZIE
! <3
Credo proprio che il capitolo vi sorprenderà, soprattutto alla fine. Basta, non dico altro. XD

BUONA LETTURA!





A volte quello che è più giusto per te non è giusto per il tuo cuore.
A volte è difficile scegliere fra la cosa giusta per te ma che non ti
renderà mai veramente felice e quelle giusta per il tuo cuore che
ti renderà sia felice che triste.



Capitolo quinto:
Confronto, dolore e strane reazioni.





Mi sono sempre chiesta fin dove il dolore e l'odio possano spingere una persona. In giro ho visto persone che venivano consumate dal dolore, trasformandosi in reietti della società, privi di qualsiasi ragione di vita, immobili nel tempo.

Ho visto altri ancora cadere in baratri così profondi e bui da non riuscire più a risalirne, restando intrappolati nell'odio profondo, corrosi irrimediabilmente nell'anima, perché l'odio solo a questo porta se se ne fa la propria ragione di vita. Ho sempre pensato che è da sciocchi consumare la propria vita per odiare una persona, l'odio non porta a nulla se non ad una vita priva di significato, fredda come la morte. Molti mi dicevano che finché non provi un dolore così acuto da smuoverti l'anima e causarti la rottura di un qualcosa presente nel tuo cuore, allora non sai cos'è veramente odiare qualcuno.
Che poi cos'è veramente l'odio? Io non ho mai odiato una persona, si, devo pur ammettere almeno a me stessa che nella mia vita ne ho incontrate di persone altamente antipatiche, che evitavo peggio della peste ma... Odiare? No, l'odio è un sentimento troppo forte e oscuro, se affermi di odiare una persona devi prima essere sicuro di non sopportarla in tutti i sensi, insomma non si può dire '' Lo odio'' così, dal nulla! Almeno, io ho sempre pensato così.
Eppure... eppure penso di capire solo adesso come si sente una persona che odia con tutta l'anima un'altra persona, perché si dopo tutto quello che mi era accaduto non potevo non odiare Andras, si, lo odiavo, ormai ne ero certa.
Ed era proprio odio quello che adesso traspariva con tutto il suo fervore dai miei occhi color del cielo, rivolti verso di lui. Già, perché era lui che aveva bussato e a cui ero andata ad aprire alla porta della mia camera.
Devo ammetterlo, lui era di certo l'ultima persona al mondo che mi aspettavo di trovare dietro di essa.
L'odio profondo con cui lo guardavo era ben ricambiato ovviamente, ormai mi chiedevo se quel demone potesse mai provare un qualche sentimento oltre l'indifferenza e l'odio per gli esseri che riteneva inferiori a lui.
L'azzurro cielo dei miei occhi sprofondava come risucchiato dalle profondità degli oceani che aveva al posto dei suoi.
Non ebbi il tempo di dire qualcosa, di poco carino ovviamente, che la sua mano partì a tutta velocità per darmi uno schiaffo che mi colpì la guancia con tutta la sua potenza, lasciandomi sicuramente un segno rosso su di essa che sarebbe restato per un bel po'. Ero a dir poco sconvolta e facendo ricorso a tutto l'orgoglio che possedevo cercai di trattenere le calde lacrime che minacciavo di fuoriuscire dai miei occhi spalancati per lo shock.
<< Credevo di essere stato chiaro quando stamattina ti avevo ordinato di essere in giardino nella mia personale palestra all'aperto a portare dei dolci da mangiare dopo l'allenamento per me e il mio amico, ma vedo che forse tu sei dura di comprendonio. Già, forse ti serve una lezione così che prima di disobbedire ai miei ordini tu ci pensi su due volte, eh? Che dici?! >> mi ringhiò ad un passo dal fisso.
La sua frase era chiaramente ironica, infatti non mi diede il tempo di rispondere perché mi trascinò violentemente per il polso lungo i corridoi dell'area del palazzo riservata alla servitù. Gemetti per il dolore.
Arrivammo davanti ad un portone, poi lui lo aprì con una sola mano come a dimostrarmi la sua enorme forza e mi buttò malamente a terra, nel bel mezzo del giardino esterno. Alzai lo sguardo sofferente ma lo fissai ancora con odio perché non volevo assolutamente che vedesse quanto profondamente mi avesse ferita nell'orgoglio, non me lo potevo permettere.
Lo vidi urlare a tutti i servitori, che stavano svolgendo qualche mansione in giardino, di avvicinarsi immediatamente nel luogo in cui ci trovavamo.
Appena questi ultimi fecero quanto ordinato lui disse apparentemente calmo ma con tutta la rabbia che traspariva dal suo sguardo:
<< Vedete? Questa ragazza ha osato disobbedire ad un mio ordine! >>
A quelle parole tutti si bloccarono impietriti sul posto e mentre parlottavano di non so cosa, li vidi guardarmi con compassione evidente.
<< Bene, che dite, gli facciamo vedere come puniamo quelli come lei qui? >> continuò imperterrito.
Non appena finì la frase alzò il braccio destro e vidi le sue unghie diventare lunghe e taglienti, esse risplendevano di un rosso fuoco. Mosse la mano come a darmi un'artigliata e fu come se delle lame infuocate taglienti si dirigessero a gran velocità verso di me. Chiusi gli occhi di scatto.
Sentì chiaramente i miei vestiti strapparsi e aperti gli occhi non seppi se sospirare di sollievo perché non ero ferita o sotterrarmi nel terreno per sempre dato che mi ritrovai semi-nuda difronte a tutta quella gente. Arrossì violentemente per la vergogna cercando di coprirmi come meglio potevo, cercando con foga di non far scivolare dal mio corpo anche quei pochi stracci che ancora mi ritrovavo addosso per non so quale miracolo.
Arrivato a velocità disumana vicinissimo a me e con la sua bocca che sfiorava il mio orecchio mi sussurrò minaccioso: << Spero che adesso tu abbia imparato la lezione perché credimi quando ti dico che la prossima volta non straccerò in mille pezzi solo i tuoi preziosi vestiti... >> lasciò la frase in sospeso lasciandomi intendere con orrore cosa avesse omesso di dire.
Con la stessa velocità si dileguò chissà dove, lasciandomi lì a morire dalla vergogna. Furiosa mi rialzai e corsi subito dentro, diretta nuovamente nella mia camera per darmi una sistemata.
Arrivata a destinazione caddi a terra scivolando con la schiena sulla porta appena richiusa e piansi tutte le lacrime che fino ad allora avevo trattenuto con grande sforzo.
Probabilmente qualcuno che passava di lì mi sentì e busso con fervore alla porta su cui ero appoggiata con la schiena, dicendomi di aprire subito. Beh, peggio di così...
Aprii e mi ritrovai difronte la faccia preoccupata di Katia che mi si gettò addosso abbracciandomi.
E che, subito dopo aver richiuso la porta, mi chiese piano, forse per paura di turbarmi troppo: << Cara, ma cosa ti è accaduto? Chi ti ha ridotto in questo stato, eh? >>

<< L'imperatore... mi... ha punita... e... squarciato... i... vestiti... >> risposi preda dei singhiozzi, cercando di asciugare le lacrime.
Ormai ero definitivamente crollata, era stato troppo anche per una come me.
<< Mio Dio... Vieni stellina, diamoci una sistemata! >> mi disse ancora piano con dolcezza.
Mi portò in bagno, mi aiutò a lavarmi e dopo anche a vestirmi. Non mi chiese più nulla e di questo gliene fui molto grata ma tanto quelli che avevano assistito alla scena le avrebbero certamente raccontato tutto nei minimi dettagli. Sarei stata il pettegolezzo del giorno dopo, pensai tristemente rannicchiandomi nel letto in posizione fetale. Katia mi mise addosso una coperta e dandomi una carezza e un bacio in fronte se ne andò silenziosamente via.

Aprii gli occhi ancora assonnata, cavolo, dovevo essermi addormentata dalla stanchezza... Sbadigliai e mi guardai attorno. La stanza era buia, ormai il sole era calato all'orizzonte lasciando il posto a quella che doveva essere la luna piena di quel pianeta, che risplendeva alta nel cielo in tutta la sua bellezza. La guardai ammirata.


<< Mami, mami! Com'è bella la luna! >> disse una bambina di circa otto anni sorridendo felice al cielo.
<< Si tesoro, è stupenda. E la sai una cosa? >> disse dolcemente la madre alla figlia, abbracciandola da dietro.
Madre e figlia si trovavano nel giardino sul retro della casa ad osservare la luna piena.
<< Cosa mami? >> rispose incuriosita la figlia girandosi a guardare la madre.
<< La luna splende nel cielo illuminando la notte... beh tesoro mio, tu sei la luna che splende e illumina la mia vita. >> disse la donna con gli occhi pieni d'amore materno.
La bambina pianse di gioia gettandosi tra le braccia della madre, bisognosa d'affetto.
Perché il padre non le diceva mai queste cose? La odiava, forse?


Una lacrima ribelle scese dal mio viso a quel piacevole quanto doloroso ricordo. La asciugai con rabbia, basta... volevo dimenticare tutto! Perché mi tornavano in mente quei ricordi, perché?!
Poi il mio stomaco brontolò, facendomi presente che io non avevo cenato quella sera. Così con uno sbuffo mi alzai dal letto e dopo essermi messa le scarpe uscì dalla mia camera e mi diressi lentamente verso le cucine, sperando di trovare qualcosa da sgranocchiare.
Percorsi tranquilla i corridoi, cercando però di fare meno rumore possibile così che non rischiassi di svegliare qualcuno.
Nel frattempo mi guardavo intorno annoiata, priva di un reale interesse. Sospirai, affranta, pensando che ero lì da già tre giorni e ancora non avevo scoperto nulla di utile alla mio obbiettivo.
Poi mi bloccai scorgendo una figura camminare silenziosa nel buio della notte. Assottigliai lo sguardo, cercando di mettere a fuoco quella persona per vedere se la conoscevo. Magari era Katia che... No, decisamente non era Katia! Quello era... era Andras!
Agitata mi nascosi immediatamente dietro una colonna che separava il corridoio all'aperto dal giardino.
Ma che cavolo ci faceva quello li nel giardino in piena notte! Sembrava tanto un anima in pena con quello sguardo così... possibile che fosse veramente triste? Insomma stiamo parlando di Mr. Ghiacciolo! Sembrava così assurdo, eppure...
Mi sporsi da dietro la colonna per vedere dov'era e... Non c'era più, era sparito! Ma un attimo fa era lì!
Poi sentii dietro di me lo spostamento di una massa d'aria che mi scompigliò i capelli. Che cosa... ?
Mi girai e pregai i santi e gli dei di tutte le religioni perché quello che avevo davanti fosse solo un'allucinazione.
Lo sguardo di Andras si fece più cupo e ostile, mi fissava dall'alto in basso con superiorità e una smorfia dipinta in quello splendido viso che sembrava essere stato scolpito ad arte da Michelangelo.
Okay, adesso sì che mi avrebbe scuoiata viva! Dovevo trovare il modo per defilarmela, accidenti a me che mi era venuta la malsana idea di andare in giro di notte in cerca di cibo! Guardai con la coda dell'occhio dietro di lui e vidi che avevo solo le due direzioni del corridoio come via di fuga, poi mi rigirai verso di lui e... Cazzo, mi aveva beccata!
Mi osservava con un certo divertimento negli occhi blu resi ancora più profondi dall'oscurità della notte. Aspetta! Divertimento negli occhi? Dovevo avere le allucinazioni!
<< Credevi non mi fossi accorto di te? Il tuo odore è così puzzolente... e poi... noto una certa agitazione in te, che c'è scocciatura, hai paura di restare da sola con me? >> mi chiese con un'aria di sadico compiacimento negli occhi.
Sì cazzo, ! Cioè no! Arg... !
Mentre mi maledicevo ancora per la pazza idea che avevo avuto, lui continuava a guardarmi aspettando una risposta e successivamente mise le mani ai lati della mia testa, appoggiandole al muro dietro di me e intrappolandomi tra le sue braccia muscolose.
<< Vedo che il gatto ti ha mangiato la lingua! >> continuò.
<< Ehm... >> Cavolo, ma perché mi doveva fissare così?! Quando lo faceva non riuscivo più a formulare una frase di senso compiuto, accidenti a lui!
<< No! >> gracchiai << Mi stavo dirigendo nelle cucine per fare uno spuntino dato che non ho cenato... >> terminai con voce lieve.
<< Capisco... >> disse togliendo le braccia appoggiate al muro e girandosi.
Ma io potei vedere lo stesso il suo sguardo riprendere quella sfumatura triste di poco prima. Mi chiesi ingenuamente cosa fosse successo, cosa rendesse la sua anima così tormentata. Mi chiesi se io potessi fare qualcosa per curare quelle ferite che sembravano straziarla e per questi sciocchi pensieri mi maledì ancora di più. Lui era un tiranno, mi aveva umiliata davanti a tutti, non dovevo pensare certe cose su di lui!
Basta! Mi lascia sopraffare dall'istinto, mi spinsi verso di lui allargando le braccia e... lo abbracciai da dietro, avvolgendolo tra le mie braccia e poggiando la guancia sulla sua schiena.
Fu come se il gelo che albergava dentro di lui si insediasse un po' in me, rendendo il suo peso più leggero.
Eppure era tutto così caldo e... piacevole.







ANGOLO AUTRICE:

Bene bene... *sorride a trentadue denti* ... Vi ho sorpresi, adesso? XD
 Credo che tutti volevamo uccidere nel peggior modo possibile Andras all'inizio del capitolo, ditemi ve lo aspettavate che fosse proprio lui che aveva bussato alla porta nel precedente capitolo? ahahahah.
 La fine è stata decisamente bella, eh? Voi che dite? XD
 Insomma, in quante ve lo sareste mai immaginati quello che ha fatto Amia alla fine del capitolo?
Magari che dite di farmi contenta facendomi sapere tutti i vostri pareri in qualche bella recensione? *occhi cucciolosi del gatto con gli stivali di Shrek*
 Inoltre avete anche un motivo in più per recensire stavolta: Volete che ne prossimo capitolo ci sia un Pov. Andras? Volete sapere cosa passa per la testa del bel demone? Beh, ditelo in una recensione! Che dite, ci arriviamo a cinque o sei?

 Baci, vostra Ashwini. :*



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Vi consiglio una storia che sto attualmente seguendo con grande passione: ''Wolf's Blood'' di xlovefood, veramente ben fatta e di grande interesse! ;)
*Link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1791053








  
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