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Autore: darkronin    30/04/2013    1 recensioni
“Voi non siete l'unico popolo. Né siete l'unica minaccia. Il mondo si sta riempiendo di esseri fuori dal comune che non possiamo controllare”
La Terra e i suoi abitanti sono davvero al sicuro, ora che la minaccia dei Chitauri è stata debellata, o quella che si è abbattuta su New York era solo l'avanguardia di una guerra più complessa e articolata?
- - - - Crossover Avengers-X-men col Marvelverse più in generale (come dovrebbe essere in realtà)
- - - Personaggi principali aggiuntivi: Wolverine, Deadpool, Gambit, Rogue, Nightcrawler, Spiderman – nella seconda parte anche Antman, Wasp, i Fantastici4.
- - Limitate apparizioni di personaggi già noti: Thor, Loki, Odino, Hulk, Jane Foster, Erik Selvig, i senatori Stern, Kelly e Boyton.
- Altri, per ora secondari ma non meno importanti ai fini della trama: Sinistro, Emma Frost, Jean Gray, Ciclope, Xavier, Mystica, Magneto, Morph, Donna Ragno, DareDevil, Angelo, Tempesta, Kitty Pride, Colosso, Psylocke, Fantomex, Visione, Daisy, DumDumDugan, Contessa Allegra Valentina di Fontaine, Norman Osborne, Hela e Sigyn
+Riferimenti a Civil War, Dark Reign
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'ira degli eroi'
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40. Il dramma di Rogue







Alla villa avevano finito di pranzare da un pezzo quando Kitty fece capolino dal pavimento. Con i grandi occhi nocciola studiò rapidamente l'ambiente. Quando si rese conto di essere proprio dove voleva essere, si tirò su con una piroetta e atterrò sul tavolo su cui era appoggiato anche Logan, la cui birra traballò pericolosamente per lo scossone.
“Ehi!” protestò quello
“Zia Ororo dice che Warren si sta svegliando...” annunciò la ragazzina rivolta alla donna che, poco più in là, stava raggomitolata sul divano avvolta in un pesante plaid con lo sguardo fisso su un televisore nuovo.
A quella notizia, senza nemmeno degnarsi di risponderle o di ringraziarla, tutti i mutanti presenti nella sala uscirono di corsa, diretti in infermeria.
“Sempre così!” sbuffò la ragazza, riattivando il proprio potere e lasciandosi scivolare nella stanza sottostante, a fianco della donna dai capelli bianchi.
“Non te la prendere troppo...” la rincuorò lei “Lo sai come sono, i maschi...”
“Non so proprio dove la tiri fuori la pazienza con questi caproni...” replicò la ragazzina “Forse punti a qualcuno di così troppo migliore che...” meditò facendo spallucce mentre la donna si voltava a darle le spalle “Allora, giustamente, questo branco di balordi ti farebbe un baffo...” disse incrociando le braccia al petto e andando a poggiarsi contro una credenza, camminando all'indietro senza nemmeno guardare dove stesse mettendo i piedi.
“Anch'io sarei un caprone?” domandò divertito Nightcrawler che si era teleportato nella stessa stanza, non appena lei era scomparsa nel pavimento, alle spalle della povera Kitty la quale sobbalzò per la paura dopo averlo urtato.
“Tu sei il peggiore di tutti...” replicò lei, correggendo il tiro e issandosi sull'armadietto.
“Oh, certo, perché invece Lance è un esempio di galanteria...” replicò Kurt seccato
“Bambini...” li riprese Ororo “Saremmo in un'infermeria...” disse loro, intimando, velatamente, di smetterla di fare baccano. Non ebbe neanche il tempo di finire di parlare che dal corridoio proruppero una serie di voci concitate e lo scalpiccio indistinto di diverse paia di scarponi che pestavano il pavimento di linoleum.
“Allora?” tuonò Logan marciando all'interno. Ma l'espressione di Ororo lo congelò sul posto. “Che succede?” alitò preparandosi al peggio.
“Smettetela di comportarvi come una mandria di tori all'Encierro di Pamplona!” tuonò lei con gli occhi nuovamente velati dalla patina bianca e i capelli ritti per l'elettricità statica che sfrigolava attorno al suo corpo.
“Ok!” disse secco Logan mettendo le mani avanti in segno di resa “Ok, stiamo calmi... come sta Warren?” domandò quando anche Betsy fu entrata, scortata dalla sua ombra bianca, Fantomex, i capelli scompigliati su una spalla sola.
Ororo chiuse momentaneamente gli occhi, quasi cercasse la forza per esporre i fatti. “Sta decisamente meglio di prima. Fisicamente. Anche se non certo grazie a te...” replicò la donna alzando lo sguardo sul canadese.
“In qualche modo andava fermato.” Replicò lui indispettito “Ho sentito dire che i membri dello S.H.I.E.L.D. soggiogati dall'alieno lezioso son stati fermati così. E mi è venuto il dubbio che anche lui, in qualche modo, fosse stato contagiato.”
“Allora comincia a prendere tutti a testate in modo sistematico! Grande strategia.” replicò Kitty infastidita dalla semplicità dei pensieri del veterano.
“Io non sono uno stratega. Non lo sono mai stato, gattina.” replicò lui, incrociando fieramente le braccia al petto “Sono sempre stato un uomo d'azione”
“Quello che mi preoccupa, Psylocke...” continuò Tempesta, rivolgendosi direttamente alla fidanzata del mutante “E' la sua psiche. Credo che, davvero, l'unica che possa aiutarlo sia tu. Era già provato da quello che gli era successo. Ora questa trasformazione... temo che il suo risveglio sarà traumatico. Se ricorderà di averci attaccato, credo si odierà. Se non ricorderà, sarà terrorizzato da questo suo nuovo aspetto, aggressivo e … diverso.” La mora annuì brevemente, in attesa di ulteriori spiegazioni, facendosi avanti, pronta a essere condotta dal suo Angelo personale.

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Il Baxter Building, solitamente deserto, traboccava di vita come durante uno dei party che si tenevano da Stark. Il magnate, insieme a Reed e Susan era sparito in una qualche stanza per esaminare l'androide. Anche Pepper, accompagnata dal solido e amichevole Ben, li aveva seguiti, con una certa riluttanza, nella speranza che riuscissero a sistemare l'androide e a riattivare J.A.R.V.I.S. Henry Pym, invece, era andato a recuperare un telefono per contattare la moglie.
“Ma Peter?” domandò Rogue a Jhonny, andando a servirsi al frigo senza aspettare il permesso.
“Aveva un.... consiglio di classe... può essere?” rispose quello a cui era affidato il non difficile compito di intrattenere gli ospiti e fare gli onori di casa.
“Non chiederlo a me, dolcezza... la scuola l'ho mollata tanti anni fa...” replicò la donna stappando una birra coi denti “Anche se, per vie traverse, ci sono ricaduta...” concesse prendendo una generosa sorsata direttamente dal vetro e appoggiandosi di peso alla finestra, scrutando il sole che cominciava la sua parabola discendente.
“Te l'ha mai detto nessuno che sei uno schianto?” domandò la torcia umana buttandosi accanto a lei e fissandole insistentemente il sedere fasciato in un paio jeans scuri su cui erano agganciati dei sovrapantaloni scamosciati e scampanati da mandriana che le mettevano in bella evidenza il fondoschiena.
“Ma sentite questo quanto poco stile!” sputò stizzito Gambit incrociando le braccia al petto mentre Wade canzonava il giovane Storm “You can watch ♥ but you can't touch”
[Puoi guardare ma non puoi toccare]

“Mi so arrangiare, ragazzi, grazie della premura” replicò sarcastica rivolta ai compagni di squadra. Quindi si dedicò al biondo “Spiacente di deluderti, bello, ma la lista è lunga...”
Ma Jhonny non si arrese così facilmente “Sai proprio accendere l'interesse in un uomo...” replicò quello, imperterrito, dando il via alla propria autocombustione, convinto di impressionarla.
Ma lei stirò un sorriso divertito “So fare di meglio...” lo canzonò arricciando le labbra. Dal petto di Jhonny si diramò una bolla di fuoco incandescente che lui guardò stupito. Sotto i suoi occhi mutò forma fino ad assumere le fattezza di un cuore palpitante che scivolò tra le mani della mutante. Rogue lo accolse con affetto prima di chiudere i palmi tra loro con un colpo secco, quasi avesse ucciso una zanzara fastidiosa, spegnendo la fiamma. Alzò nuovamente lo sguardo su di lui e gli sorrise beffarda.
“Rogue, scusa...” disse Steve colpito da un'intuizione “Puoi...” disse indicando la porta “Due secondi, davvero...”
“Ma certo, stella...” rispose sorridente e lasciando la Torcia Umana a guardarla imbambolato mentre si allontanava.
“Se te lo chiede Gambit, però...” replicò il mutante, parlando di se stesso in terza persona, indispettito “Non lo segui mai così docile...”
“Se Gambit impara a essere un uomo maturo e a non asfissiarmi con richieste idiote, forse potrei accontentarlo...” rispose esausta.
“Ma, mon amour...” replicò lui.
Lei gli posò immediatamente un dito sulle labbra, chiedendogli di tacere “Definitivamente: no, Gambit. Non ho intenzione di ammazzare nessun altro col mio potere. Mettitela via, trovatene un'altra.”
“Ma, noi...”
“Anche se fosse... no. E' un problema mio. E non c'è nessuno che possa farci nulla... a parte, forse, quel tale, Karl1... Ma non voglio nemmeno pensare di doverci provare con un rettiliano. Sai quello che si dice? Meglio sola che male accompagnata?”
“No, certo: ha il tuo stesso potere e, praticamente vi annullate a vicenda, vola...” replicò Remy contrariato.
“E ha il becco e la coda...” aggiunse lei con un gran sospiro.
“La bella e la bestia!” celiò lui seccato.
“Senti, se a te riesce più semplice da digerire, sì, sono innamorata alla follia di Karl!” disse prima di allontanarsi definitivamente.
“Di chi parlavate?” domandò Jhonny quando la porta si fu richiusa alle spalle della donna
“Di un uomo che Rogue ha... conosciuto tempo fa.” Rispose Wade mentre Jhonny si accasciava, stravolto dalla forza d'animo di quella donna. Nel frattempo, Pym era ricomparso con il proprio telefono attaccato all'orecchio. Si guardava attorno, mentre aspettava che dall'altra parte la moglie rispondesse. “E che ha il suo stesso potere.” continuò Wade osservando Pym scavare un solco sul pavimento per il nervosismo “Ma, senti un po', Jhonny... a proposito di coppie... io mi son sempre fatto una domanda, su tuo cognato...”
“No, Wade, non chiedermelo!” rispose l'altro schifato “Non lo so e non lo voglio sapere. Chiedi a Susan... ma penso che ti possa lobotomizzare prima che tu riesca solo a fiatare, con quel pensiero in testa. Tienti la curiosità!”
“Qual è questa domanda, très dangereuse?” si interessò Gambit seguendo Rogue e Steve con lo sguardo, notando come lei avesse preso per mano il capitano per trascinarlo fuori dalla sala più velocemente.
“Ecco, mi domandavo – e con me una band italiana che su questa cosa ha fondato la sua fortuna- se a Reed, d'uomo di gomma, gli si allungasse anche il...” stava rispondendo compiaciuto Deadpool, soddisfatto che, finalmente, qualcuno gli desse corda ma l'improvvisa scena madre di Henry li distolse tutti dalle sue scemenze.
“Janet?” disse quando lei sollevò il ricevitore “Perché non hai risposto al telefono del laboratorio? Ero preoccupato!”
“Beh, sto venendo a New York. C'è stata l'adunata generale, tu sei già lì, io ho la scorta che è venuta a prendermi...” replicò lei
“Scorta?” domandò arricciando il naso e fissando Wade contrariato.
“Barton e Romanoff” rispose lui ingollando un pacchetto di patatine intero.
Barton?” domandò lui di rimando folgorando il mercenario che l'aveva informato. Quindi dedicò la sua attenzione al telefono “Clint è con te?”
“Non siamo soli...” replicò la moglie e, dal tono della voce, si capì che era esasperata.
“Lo spero per lui...” ringhiò di rimando
“Smettila di essere paranoico” rispose Janet “Avevi ragione... ce l'ha ancora con te...” disse la voce ovattata dalla mano che copriva il microfono.
“Non rivolgerti a lui con tutta questa confidenza!” ringhiò ancora
“Henry? Vedi di farti passare la luna per quando arrivo...” disse Janet prima di chiudere la comunicazione senza nemmeno salutarlo. Ant-man rimase imbambolato a fissare il telefono che ormai tubava a vuoto.

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Rogue lasciò andare la mano di Rogers, che aveva preso per guidarlo fuori dalla cucina. “Di cosa volevi parlarmi?” domandò arrampicandosi sulla balaustra del piccolo corridoio che portava all'ascensore e che si affacciava su una piccola serra che aveva più l'aspetto di un giardino tropicale.
“Prima, a Liberty Island...” cominciò lui, piano, le mani lungo i fianchi strette a pugno “E' stata una mia impressione o... avevi una specie di raggio laser che usciva dagli occhi?”
“Sì” confermò lei senza scomporsi “Anni fa fui costretta ad assorbire i poteri di Scott... quello che porta gli occhiali, ricordi?”
Lui annuì, l'ombra di un sorriso sulle labbra “Sospettavo... ma... lui porta degli occhiali particolari tutto il tempo per schermarsi, giusto?” Fu il turno di Rogue annuire in silenzio, non capendo dove volesse andare a parare. “Mentre la ragazza che mi dicevi, Kitty, riesce a padroneggiare il proprio potere, altrimenti non riuscirebbe nemmeno a mangiare...” commentò senza più aspettarsi una risposta “E Remy, allo stesso modo, decide quando caricare d'energia cinetica un oggetto... Tu riesci a controllare il potere di un altro mutante, un potere che il suo possessore non sa maneggiare. Tu non chiudevi le palpebre... semplicemente smettevi di emettere il fascio luminoso, giusto?” Lei annuì ancora “Come fai?”
“A controllare il potere di Scott? Semplicemente … non lo so... è come un arma. È come se premessi un grilletto quando decido di far fuoco...”
“E secondo te perché lui non ci riesce?”
Lei poggiò le mani tra le gambe, sulla balaustra, meditabonda “So che il suo potere andava e veniva, le prime volte. Gli sono capitati un paio di episodi in cui ha distrutto tutto ma poi è tornato normale. Tanto che pensava si fosse trattato di un incidente o di un incubo”
“E cosa l'ha reso permanente?”
“La crescita?” replicò lei “Probabilmente in qualcuno compare a singhiozzo, in altri di colpo”
“Non è più probabile che la paura abbia preso il sopravvento? E che, spaventati da quello che si è, non riusciate a gestirvi? Tu sei consapevole di come funziona il suo potere, perché tanto non è realmente tuo. Per quello riesci a padroneggiarlo tanto bene.” Rogue annuì a quel ragionamento logico “Tu sei costantemente terrorizzata da quello che sei, vero?”
“Beh...direi che è naturale...” replicò considerando i rischi del proprio potere.
“Ma dovrebbe esserlo anche Gambit, ad esempio. Dovrebbe aver paura di toccare qualunque cosa...” replicò lui e il ragionamento non faceva una piega. “Te lo chiedo ancora... perché il tuo potere dovrebbe essere diverso?” domandò inclinando la testa di lato, studiandola. “Come si è manifestato, la prima volta, per sconvolgerti così tanto?”
Lei abbassò lo sguardo e tamburellò le dita con nervosismo “Il mio primo bacio...Cody” alitò “E poi...” cominciò per poi fermarsi subito.
“Poi?” chiese ancora Capitan America
Lei lo fissò negli occhi per qualche istante, quindi li riabbassò, colpevole “Ne ho già accennato diverse volte, in questi giorni... in questo mese... Sono stata individuata da un gruppo di ricerca, simile a quello dell'Arma Plus...”
“Oh...” alitò lui, facendole capire che poteva bastare, come informazione.
Ma lei continuò: parlarne, raccontare l'intera vicenda, le avrebbe fatto bene “C'è stata una mutante che riuscì a scappare al programma Arma Plus. Non del tutto, in realtà. Doveva essere sottoposta a un trattamento come quello di Logan ma... scappò prima che fosse il suo turno. Mentre era tenuta prigioniera -le riserve a cui dava fondo l'Arma Plus non era a base prettamente volontaria- in attesa di poter sperimentare anche su di lei, veniva studiata e usata come...” disse balbettando: la cosa le dava il volta stomaco solo a pensarci, ma doveva parlare, raccontare una verità disgustosa di cui in pochi erano a conoscenza “Utero in affitto. Per produrre mutanti selezionati geneticamente. Riuscì a fuggire, visse di sotterfugi e inganni. Riuscì quasi a crearsi una famiglia per garantire la sicurezza alla creatura che, alla fine, teneva in grembo. Ma, nonostante fosse riuscita a nascondere le sue doti anche durante il parto, il figlio era immediatamente riconoscibile come non umano. Quello era Kurt. Lei lo abbandonò, separandosi da lui nel tentativo estremo di salvare entrambe le loro vite. Alla fine, anni dopo quelle vicende spaventose, riuscì a crearsi un surrogato di famiglia. Di cui facevo parte anch'io.” bisbigliò “Ma da un passato come quello dell'Arma Plus non è facile liberarsi. Per farla breve, lei venne catturata nuovamente, la sua nuova famiglia distrutta. La loro crudeltà, la crudeltà di chiunque stesse dietro questo nuovo progetto, Arma Plus o altro, arrivò al punto di costringerla a scegliere quale figlio sacrificare: anche Kurt era stato catturato e un'analisi del DNA aveva rivelato la loro parentela.” Alzò piano lo sguardo sul capitano, gli occhi velati di lacrime “Alla fine, scelse di sacrificare la figlia adottiva per preservare il figlio naturale: io fui la figlia che venne sacrificata.” precisò lei e lo stupore balenò nel volto del biondo “E' un ragionamento così ovvio... non bisognerebbe certo biasimarla...” Continuò riluttante ma bisognosa di vomitare all'esterno quei ricordi. Rogers, attanagliato dall'orrore di quel racconto, allungò la mano alla sua spalla, scossa dai singulti. Non gli sembrava che Rogue fosse una donna così vissuta da aver dovuto affrontare situazioni, o subire scelte, così atroci. Certo, considerando il fatto che aveva assorbito i poteri di Logan non avrebbe dovuto sorprendersi che potesse mantenersi giovane in eterno come lui, congelata nella splendida bellezza di una giovane donna. “Ero una semplice ragazzina, con la forza che può avere qualunque ragazza di quindici anni. Vennero a prendermi con tutte le protezioni, nemmeno fossi un cane rognoso. Venni immobilizzata e fui costretta al contatto epidermico con un'altra mutante. Integralmente. Prosciugai completamente il maggiore Carol Danvers dei suoi poteri e della sua coscienza. A seguito di quel episodio, venne tenuta in sospensione vitale per dieci anni; erano tutti convinti che potesse tornare quella di un tempo. Ma il corpo e il cervello erano irrimediabilmente compromessi. Fu quindi deciso di sospendere l'alimentazione e la respirazione indotta. Ma ora...Carol vive comunque. Esclusivamente dentro di me, certo. Ci sono volte in cui non so nemmeno se a parlare sono io o è lei. Mi sento sdoppiata. Sai la sensazione di Deja-vù?” domandò alzando lo sguardo su di lui, speranzosa, ma senza realmente vederlo, totalmente assorbita da quei ricordi “Dicono che capiti quando i due emisferi del cervello non sono perfettamente in sincrono e lavorano a due velocità diverse. Solitamente la cosa dura pochi secondi. Io vivo perennemente in questa condizione.” Trasse un respiro e riprese il suo racconto “Appena ebbi ucciso Carol, mi venne messo il collare che era stato suo e che mi impediva di usare i miei nuovi poteri. Aspettavano di impiantarmi un chip per potermi controllare come un drone. Non dovrei fargliene una colpa...” disse, ormai avviata alla conclusione del suo racconto “Col senno di poi, mi viene da dire che, se non avesse scelto lei, in quel modo, sarebbero stati loro a farlo comunque e forse sarebbe Kurt ad avere ricordi così orrendi da gestire. Ma lui ha un animo così dolce... e nella sua vita ha già sofferto tanto... Però non posso fare a meno di odiarla: nostra madre poteva cercare di difenderci prima. Invece, ogni volta che si è trovata in difficoltà ha abbandonato quelli che considerava i suoi figli, quelli che, secondo natura, dovrebbero essere le persone a lei più care. Per questo non posso perdonarla. Come non posso perdonarle il fatto di essere rimasta a guardare mentre mi torturavano in quel modo. Per quanto ne so, è rimasta con le mani in mano. O magari, in realtà, nello stesso momento veniva torturata anche lei, non lo so. So solo che non era con me. E io mi sono sentita abbandonata due volte.”
“Un bel bagaglio di esperienze traumatiche, insomma...” disse Rogers dopo qualche minuto di silenzio, dandole modo di riprendersi da quei racconti agghiaccianti. Lei annuì, rigida. “Beh... Pensa che ora sei, probabilmente, la donna più forte sulla faccia della Terra. E chi potrebbe farti del male - tipo Logan, che credo sia una macchina indistruttibile - è in buona parte tua alleata.” Commentò sperando di distogliere la sua attenzione da quegli eventi. Lei annuì ancora, in silenzio “Non hai nulla da temere da chi ti circonda. Nessuno tenterà più di usarti come cavia da laboratorio. E sei grande abbastanza per provare a far pace con quel tuo primissimo incontro col potere mutante che ti ha così profondamente segnata. Devi fare i conti con quello che hai fatto volontariamente... ma non devi incolparti di tutto. Più di tenere alla larga chiunque, intabarrarti anche in piena estate... cosa dovresti fare?” domandò retorico
“Probabilmente se cercassi di suicidarmi, i poteri che ho acquisito si risveglierebbero tutti insieme per salvarmi...” rise nervosa. “Non potrei buttarmi da un ponte, non tagliarmi le vene né avvelenarmi. Neanche la combustione. Forse l'asfissia ma di certo non l'annegamento...” enumerò ridendo
“Neanche per scherzo...” replicò lui serio, sentendosi improvvisamente catapultato a qualche settimana prima, sull'Helicarrier, quando Bruce Banner aveva parlato del suo tentativo di suicidio. Aveva avuto la pelle d'oca e ora la sensazione era tornata. Digrignò i denti, a disagio: lui si era trasformato nel paladino della legge a vent'anni... cosa poteva saperne del peso che da almeno una dozzina d'anni gravava sulle spalle di una donna, per giunta così giovane? La prese per le spalle, scuotendola con vigore, quasi volesse farla rinsavire. “Riuscirai a trovare un modo...”
Ma lei scosse la testa, quasi arresa a quella realtà “Avevo cominciato un ciclo di incontri col Professore, anche lui convinto che tutto derivasse dalla psiche. Ma è stato infruttuoso...”
“Avevate ragionato sull'istintività del meccanismo? Dei legami, dei riflessi condizionati...” domandò lui di rimando, frustrato.
Rogue scosse la chioma, quindi buttò indietro la testa “Forse ne avremmo parlato più avanti... ma era tutto inutile e abbiamo abbandonato quella strada... Ormai non ha più importanza. Ho rinunciato all'idea di avere una vita normale...” ripeté come un mantra che a Steve suonò come un tentativo di autoconvincimento.
“E se, invece, tentassi un'ultima volta, in questa nuova prospettiva?” domandò lui, fermo, certo che potesse esserci una soluzione a ogni problema.
“Non ho cavie che potrebbero reggere...” replicò lei con un sorriso divertito.
“Ne sei sicura?” replicò il capitano con un ghigno
“Logan è via... ed è l'unico su cui mi azzarderei a mettere le mani... lui può guarire...” rispose la mutante facendo spallucce.
“Ma... Di là hai un ammiratore che non aspetta altro che esserti utile.” la corresse Steve, allibito indicando la porta chiusa alle sue spalle “Credo che faresti bene a sfruttarlo...”
Lei boccheggiò, ruotò gli occhi e poi, guardando il capitano, indicò la stessa porta, infastidita “Remy? Non se ne parla nemmeno”
“Non ho detto che devi divorarlo...” precisò lui con un sorriso divertito. Le prese la mano guantata tra le sue e fece scorrere il polpastrello sul dorso “Leggero e veloce. Di certo, non letale”
Lei strappò la mano, come scottata “No, grazie!”
Rogers fece spallucce “Come vuoi...”




1 Karl Lykos, alias Sauron della terra Selvaggia. Fu soggetto anch'egli al programma Arma X e, quando si trasforma in una specie di pterodattilo, assume anche la capacità di assorbire la vita e i poteri altrui.


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Sì, Mystica l'ho messa come cavia dell'Arma Plus :) sorpresa? Suvvia... in Wolverine e gli X-men si vede chiaramente come loro due (più l'immancabile Sabretooth) fossero prigionieri del programma :) la mia versione è raccapricciante? Certo... e non avete letto ancora nulla.
Quanto a Rogue... dovevo farle assorbire i bei poteri di Carol (che non amo particolarmente, motivo per cui, al posto di relegarla in coma, la faccio morire) e trovare al contempo un filo comune a tutta la narrazione (lo capirete solo a lungo termine chi c'è dietro tutto questo...ma un indizio può esservi utile: manipolazione del DNA e Sinistro vanno tremendamente d'accordo!) … Sul potere incontrollabile di Rogue – che è stato la sua nemesi per tutta la sua vita – ci sarebbe da dire di tutto ma alcuni sono dei capisaldi: io voglio darle la soluzione (e mi domando perché, al posto di far tanti casini con la sua mente, tra Cerebro e Sage, non siano arrivati prima a una conclusione simile...) e voglio agganciarmi ulteriormente ai famosi alieni Chitauri (sempre loro, quelli che in realtà sono gli Skrull... e se avete conoscenza di Maximum Security avete già intuito come intendo operare).
Che dire? Forza e coraggio. Vi aspettano solo altri 3 capitoli, poi la prima parte si chiude qui: raggiungo un punto fermo, così, chi si è scocciato può interrompere ma che, in realtà, proseguirà -più o meno come nei film, dai-: l'integrazione dei nuovi personaggi è stata fatta, i casi di Angelo e Visione risolti... quindi... :) su, ho deciso, stavolta niente ripensamenti...
quindi alla prossima!

PS: la band a cui fa riferimento DP, è ovviamente quella dei Gem Boy, in particolare il brano omonimo sui Fantastici 4, che ce l'hanno particolarmente con Susan come zoccolona dei supereroi... non ho mai capito perché con tutte quelle che potevano pescare più adatte al ruolo...

PPS: ogni obiezione su Karl/Sauron, non temete, la tirerò fuori al momento opportuno. Per ora mi serviva per tappare la bocca a Gambit.


   
 
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