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Autore: GabrielleWinchester    01/05/2013    2 recensioni
Due amiche si incontrano a casa dell'altra e incominciano a parlare, un'amica più riservata e un'altra più estroversa che alla fine le farà una sorpresa...Una oneshot sull'amicizia che spero vi piacerà :-) Una oneshot che era stata dedicata a una persona che in un modo o nell'altro è stata una tappa importante nel calderone dell'esperienza della vita ^_^ Vi auguro buona lettura :-)
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Buongiorno a tutti,
ecco a voi una nuova storia romantica dedicata all'amicizia tra due amiche, tra due amiche, di cui una è più riservata e un'altra più estroversa e che alla fine le farà una sorpresa...Raccontata in prima persona per raccontare al meglio le spessore delle emozioni delle due ragazze ^_^  Questa oneshot era stata fatta in onore di una persona che per me è stata davvero importante, un'amica a cui volevo molto bene. E che ora è diventata un ricordo nelle varie esperienze che ognuno di noi fa nella vita, un ricordo, il quale rimarrà sempre nella memoria.  Spero vi piaccia :-)Vi auguro buona lettura :-) Gabrielle :-D


Se sapesse...


Ti auguro ogni bene possibile e che tu possa avere tanti istanti di felicità eterna”
Guardai il mio cellulare. .erano le 11.30…lessi il messaggio di buongiorno (come facesse a scrivere poemi alle 5.45 del mattino ancora era un mistero per me.. Quando io ero immersa nel meglio sonno, lei era già sveglia)  con un mezzo sorriso e poi chiusi gli occhi. Avevo fatto tardi, vedendo tutti i telefilm di cui ero appassionata, e il sonno si faceva ancora sentire. Era fatta così, ogni giorno mi mandava tanti messaggi di complimenti e qualche volta non sapevo come rispondere. Era molto affettuosa, a volte anche troppo, ma sapevo che ci sarebbe stata. Un po’ come Castiel nei confronti di Dean.
Un debole miagolio mi strappò dal sonno e accarezzai il pelo liscio della mia gatta. Il pelo grigio con alcune chiazze grigie “Ehi”
“Miao”
“Mi devo alzare?” dissi, stiracchiandomi “Non mi va”
“Miao”
“Vabbè mi alzo” borbottai togliendo le coperte e rovinando sul tappeto. Un ragazzo di diciannove anni mi fissò divertito e lo fissai un po’ seccata. Mi rialzai.
“Ehi non sarai mica caduta” sghignazzò la voce di mio fratello “La solita imbranata”
“Il solito cavaliere” dissi io in tono di ripicca, poi lo guardai “Che cosa hai fatto ai capelli?”
“Ho sbagliato tintura” disse mio fratello mortificato.
Risi tra me e me, ma non lo feci vedere. Era pur sempre mio fratello, litigavamo, ma ci volevamo bene. Ci separavano un po’ di anni, ma come aveva detto la mia amica la famiglia era una delle poche cose che ti restava per sempre. Poi mi diede il telefono cordless “C’è una telefonata per te”
“Pronto?” dissi, non appena mio fratello se ne andò.
“Ciao”
Il mio cuore mancò un colpo, la sua voce “Ciao”
“Troppo presto per svegliarti?”
“Spiritoso” sbuffai con il cuore che batteva forte “Che fai?”
“Nulla di che, sto solo scrivendo una canzone”
Mossi la testa impercettibilmente. Egli era un cantautore, uno dei più apprezzati, e il tempo che trascorrevamo insieme era davvero poco. Ma mi bastava ogni momento che passavo con lui. Anche se certe volte era tremendamente difficile.
“Come va con il tour?”
“Bene” poche parole, pochi pensieri “Stiamo andando bene”
Silenzio…
“Non vengo a Pasqua”
Deglutì, cercai di capire, poi dissi con voce rotta “Cosa significa che non vieni?”
“Ho troppi impegni”
Avevo voglia di urlare, mi imposi di calmarmi “Non riesci proprio a liberarti?”
“Vorrei ma non posso..”
“Viene prima il lavoro e poi io?”
Non rispose. Poi “Devo andare, ciao”
La telefonata si chiuse di scatto. Rimasi a fissare il telefono. Avevo voglia di spaccarlo. Che andasse a farsi fottere. Lui e il suo lavoro. Tre anni ad aspettare un suo bacio, un suo complimento, la sua decisione di essere la sua fidanzata. Tre anni di aspettare, tre anni..
“Spero che il tuo sogno più bello ti faccia volteggiar tra la sinfonia e la melodia”
Quelle parole risuonavano come un’amara ironia. Spesso chiedeva che io mi confidassi con lei, ma non lo facevo, non per qualcosa di male, ma perché ci tenevo alla mia privacy, perché era difficile per me esternare i miei veri sentimenti. Lei che aveva scoperto quasi per caso il mio amore per Lui. Sapendo interpretare i miei silenzi come una maga interpreta i tarocchi.
Mio fratello rientrò e disse “C’è una persona per te”
Una ragazza dai capelli ricci e gli occhiali avanzò un po’ timidamente e fece una linguaccia “Mi sono persa un paio di volte prima di venirti a trovare. Ma dove abiti, nella selva oscura di Dante?”
Risi, era fatta così “Il delirio?”
“Sempre e comunque” disse ridacchiando “Sai che sono così”
Rimanemmo senza dirci nulla, poi con sorpresa mi accorsi che mi stava tamponando le lacrime. La fissai senza dire nulla, cercai di ritirarmi, ma lei con gentilezza mi prese il polso e continuò.
“Non sono tua amica se non riuscissi a capire come ti senti”
“Grazie” dissi io senza sapere cosa dire “Sei unica”
“Sono come un cristallo Swarosky”
“Avanti vestiti” disse allegra “Ti porto fuori”
“Non voglio”
Con una forza inaudita mi buttò giù dal letto “Non puoi stare qui”
Mi prese per mano e salutò allegramente i miei genitori “Buongiorno signori”
“Ciao” disse mia madre anch’essa allegra “Ehi non fate tardi?”
Non appena uscimmo in giardino, lei mi mise una benda viola e disse “Non sbirciare”
Mi feci mettere la benda e camminai a tentoni. Lei era accanto a me e poi disse “Togliti la benda”
La tolsi e un ragazzo mi fissava. Non riuscivo a dire nulla. Lui era lì. Si tolse gli occhiali, se li pulì nella giacca di jeans e disse serio “Pensavi davvero che non venivo per il tuo compleanno?”
Guardai la mia amica esterrefatta e lei sorrise dolcemente “Buon compleanno”
Risi, non sapevo cosa dire. Poi il rombo della Mini Cooper mi fece distogliere dai pensieri “Penso che la colazione insieme possa essere rimandata”
“Grazie”
“Figurati” poi se ne andò via…
*La guardai insieme al ragazzo che le piaceva e sorrisi un po’ tra me e me. Le volevo così bene, che non avrei neanche permesso a lui di farle del male. E non sapevo perché fossi così affezionata. Era un’amica, era la mia confidente preferita, era una delle poche persone più importanti della mia vita. Presi il libro…Lo lessi.. poi mi concentrai nella guida..
Uno schianto..
Sentì molte persone che si accalcavano attorno alla carcassa della mia automobile.. Io non riuscivo a muovermi..
“Signorina non si muova” disse il soccorritore “La tireremo fuori, ogni suo movimento potrebbe essere dannoso”
Alla parola dannoso feci una risata che sembrò un singhiozzò…Un uomo di circa ventisette anni mi tirò fuori e respirai l’aria primaverile..
“Signorina non si addormenti”
“Io..”
“Signorina si dia forza” in lontananza la sirena dell’ambulanza “La stiamo portando in ospedale”
“No, non voglio andare” mi dibattei con forza.
“Lei non può morire” disse il soccorritore “Non può morire”
“Se sapesse..”
Il soccorritore continuò a premere sulla cassa toracica, impedendo alla mia anima di andarsene via “Forza signorina, forza”
Sorrisi di fronte alla tenacia del soccorritore e disse “Io mi chiamo Gabriel”
“Cristina”
“C’è qualcuno che devo chiamare?”
Ci pensai, ma poi dissi di no…Non le volevo dare un dispiacere, dopo averle dato un sorriso “No”
“I suoi genitori?”
“Mio padre mi ucciderà se scopre che ho distrutto la Mini Cooper”
“Penso che sarebbe più contento di sapere che lei è viva” ribatté il soccorritore, poi mi mise sulla barella. Lo fissai e dissi “Gabe?”
“Buffo come soprannome” disse il soccorritore “Dimmi”
“Non andrai via?”
“No” disse “Resto con te”
Chiusi gli occhi, ma lui era tranquillo. Due ali gli spuntarono, ma non me ne accorsi. Lui mi accarezzò e disse “Se sapessi quanto ti ho cercato”
Poi mi baciò lievemente, un bacio lieve. E tutti i ricordi brutti,  tutti i miei rancori, tutte le mie frustrazioni svanirono come neve al sole. Mi sentivo in pace, come non mai.
“Non ti lascerò mai”
Il rombo dell’autombulanza continuò a sfrecciare nella strada. C’era ancora tanta vita davanti. E sentivo il suo sorriso che finalmente aveva trovato la felicità insieme alla sua anima gemella.
                                                                                                 Fine.



 

  
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