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Autore: I am Maryanne    01/05/2013    3 recensioni
Gwen, una ragazza di 16 anni, vive con i suoi amici i "Black veil Brides" da due annetti, da quando i suoi genitori sono morti i cinque musicisti la hanno presa sotto tutela.
Amici, amori, passioni, baci, un po di tutto in questa mia nuova ff. Vi invito a leggerla
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Litigate, giochi e tenerezze
 
Il giorno dopo Gwen si svegliò tardi, dato che aveva sgobbato per una settimana intera, poteva permettersi di dormire un po di più.
Si alzò e dopo aver alzato la persiana, vide il sole che splendeva quel giorno e la forte luce le fece socchiudere gli occhi.
Andò in bagno e si lavò il viso, scese le scale ed entrò in cucina dove i suoi amici, almeno alcuni, facevano la colazione mezzi addormentati:
- Ciao - salutò accompagnando un accennato gesto di mano
- Ciao - salutarono loro stancamente
- Perchè siete già in piedi se siete ancora stanchi? - domandò curiosa
- Oggi abbiamo da fare - rispose Jinxx
- Che cosa? - si incuriosì
- Dobbiamo andare in un centro commerciale per autografi, fare foto... - rispose Ashley
- Ah, capisco... Ma dov'è Andy? - chiese notando l'assenza del vocalist
- Sta ancora dormendo - rispose Jake
- Ancora dorme! - sbottò Gwen
- Si, e se non si alza all'istante rischia di farci fare tardi - disse Jake guardando l'orologio da parete della cucina.
- E allora svegliatelo! - la fece facile Gwen
- Si, ma non ti ricordi che a Andy non piace essere svegliato male - disse Christian
- E non gli piace che qualcuno gli urli addosso - continuò Jinxx
- E soprattutto distoglierlo dai suoi sogni - terminò Ashley
- Ah, sciocchezze! - cominciò Gwen
- Se non si vuole alzare lui, vuol dire che lo farò alzare io, a maniera mia! - disse alzandosi le maniche e dirigendosi verso la stanza del moro che stava al calduccio nel suo letto:
- Andy... Alzati - lo chiamò acutendolo un po, ma lui si rigirò nel letto mugugnando qualcosa
- Andy! - lo richiamò, lui si rigirò dinuovo
- Ah basta - sussurrò
- ANDREW DENNIS BIERSACK ALZATI!!! - urlò facendolo saltare sul letto.
- Ah, menomale che ti sei alzato, non mi piace arrabbiarmi - disse lei facendo per andarsene ma fu bloccata da una mano di Andy che la prese che la trasse a se, lei finì tra le braccia di Andy, che la teneva stretta da dietro
- Lasciami Andy! - disse sorridendo lei
- Se non ti volessi lasciare invece... Che farai? - chiese lui.
Lei prese il cuscino dove prima poggiava la testa e glielo lanciò in faccia, Andy mollò la presa e lei scappò, rincorsa da Andy:
- Tanto ti prendo! - urlava correndo
- Ah, io non credo proprio - rispose lei correndo e guardando indietro.
- Tanto non mi prendi! - urlò, finì addosso ad Ashley che la guardò stupefatto 
- Scusa - si scusò
- Ma ora devo andare, sennò mi prende - disse frettolosamente 
- Oh Baby, non ti preoccupare, ci sono qui io - disse Ashley parandola mettendosi davanti, a mo di principe azzurro
- Dove sei?! - gridò Andy 
- Indietro - disse Ashley
- E voi chi siete? - domandò Andy
- Salve, mi presento, sono Lord Purdy e sono qui per proteggere questa donzella - rispose giocando con l'amico
- Volete fare una battaglia? - domandò Andy in modo epico
- Si - rispose lui lanciandgli una delle due spade laser - gioco di C.C e cominciando a "combattere".
- Non mi batterete mai! - urlò Andy
- Non ci contate, io sono il più forte! - rispose l'altro.
I due fecero ridere a crepa pelle Gwen facendo finta di combattere.
- Dai ragazzi, mi fate morire così! - rise sena alcun ritegno Gwen.
I due si voltarono verso di lei, poi si guardarono l'un l'altro e i loro sguardi si trasformarono subito in un sorriso complice.
- Ehi? Che avete da guardare? - domandò guardando i due, ma non ebbe il tempo di terminare la frase che la presero in braccio, come un salame e la portarono di sotto correndo per le scale
- METTETEMI GIU'! - gridò lei dimenandosi, ma i due non intendevano ascoltarla e continuarono a correre arrivando fino di sotto lanciandosi sul divano assieme a lei che gridava di lasciarla, con aria divertita.
Bom! Si lanciarono sul divano, Gwen chiuse gli occhi e quando li riaprì si ritrovò Ashley e Andy praticamente addosso.
- Ragazzi, ma perchè? Che vi è preso? - domandò
- Noi siamo due prodi cavalieri! - dissero entrambe
- Ah certo - disse 
- RAGAZZI!!! - gridò Jake dalla cucina
- ABBIAMO DA FARE OGGI!!! - urlò richiamando l'attenzione dei tre che si girarono verso di lui
- Ragazzi... - scosse la testa Jake, come una mamma quando scopre che i suoi figli hanno fatto una monellata.
Rimasero un attimo in silenzio
- A CAMBIARSI!!! - urlò facendoli sobbalzare dal divano e facendoli dirigere verso le proprie stanze, a vestirsi, solo Gwen rimase sul divano e guardò Jake:
- Che c'è? - domandò lui sentendosi osservato
- Eddai Jake, stavamo solo giocando - disse
- No, quando è troppo è troppo - disse lui facendo la faccia cattiva
- Dai Jakuccio... - lo abbracciò Gwen facendo gli occhi dolci
- Dai Gwen, lo sai che non resisto al tuo sguardo - disse lui
- Jakuccio... -
- Ah, va bene - si arrese allo sguardo di Gwen, Jake.
I ragazzi fecero colazione alla veloce, poi si diressero dove dovevano andare.
Gwen rimase nuovamente sola, in quella casa enorme, piena di stanze, piena di roba qua e la, si guardò attorno e decise che doveva dare una ripulita a quel macello.
Le pulizie durarono un paio di ore, poi, quando ebbe finito si diresse sul terrazzo a godersi l'arietta fresca, mentre era seduta su una sedia di legno accanto ad un tavolo.
Chiuse gli occhi ed assaporò quell'attimo di tranquillità, che però, durò poco e niente, dato che il cellulare squillò facendo riaprire gli occhi di Gwen, che lo afferrò e rispose:
- Pronto? -
- Ciao Gwen! - la salutò Louis dall'altra parte del telefono
- Ehi ciao! - lo salutò lei
- Come va? - domandò
- Come al solito - rispose guardandosi le unghie delle mani, poco curate
- Ti andrebbe di fare una passeggiata? - chiese Louis
- Va bene - accettò
- Ok, ti vengo a prendere tra 20 minuti sotto casa, ok? -
- Ok, a dopo - rispose e chiuse la chiamata andandosi a preparare.
Si preparò e dopo poco arrivò Louis sotto casa, bussò e Gwen scese:
- Ciao - lo salutò dandogli un bacio sulla guancia
- Ciao - salutò lui dandole un bacio a stampo sulle labbra, lei si irrigidì per un attimo, ma lui non parve accorgersene
- Andiamo? - chiese.
I due si incamminarono ed arrivarono fino in un bar, si sedettero dentro e ordinarono:
- Che cosa volete ordinare? - domandò il cameriere armato di penna e taccuino a quadretti
- Per me un frullato alla fragola - disse Gwen
- Per me un caffè - disse Louis
Dopo poco le loro ordinazioni arrivarono e comnciarono a parlare:
- Allora... Come va? - domandò Louis
- Come sempre - rispose Gwen
- Ma stai male? - chiese lui
- No, sono solo stanca dalla settimana scolastica - rispose.
Lui le fece altre domande, lei sbuffava scocciatamente
- Scusa, ma ti do fastidio? - domandò.
Lei non rispose
- Allora? - insistè
- No! - sbottò 
- Non mi sembra sai - 
- Ho cavolo, sono uscita per distrarmi, non perchè tu mi faccia l'interrogatorio! - alzò la voce
- Ah, non per stare con me! - alzò la voce lui
Lei rimase zitta, poi scosse la testa e andò a pagare, velocemente, il suo frullato.
- Dove vai? - domandò lui, ancora seduto al tavolino
- Me ne vado! - rispose seccata facendo per uscire dal bar.
Lui si alzò e dopo aver lasciato il conto sul tavolino uscì seguendola e cercando di fermarla
- Fermati! - la prese per un braccio 
- Lasciami! - urlò scostandolo da se
- Perchè sei così? - domandò lui
- Così come? - 
- Sei distaccata, da un po di tempo non sei più tu! - la rimproverò
- E da quando?! -
- Da... Da qualche tempo - rispose
Lei scosse la testa
- Vai a fanculo! - gridò e se ne andò lasciandolo dietro di lei e dirigendosi verso casa.
Entrò sbattendo la porta ed appoggiandosi ad essa, lasciandosi scivolare fino terra poggiando le mani sugli occhi ormai lucidi.
Dopo poco arrivarono i ragazzi, si alzò da terra, si asciugò gli occhi e dopo aver aperto la porta si diresse in cucina per preparare il pranzo:
- Ciao! - la salutarono i cinque
- Ciao - la salutò Ashley dinuovo, tenendola stretta in un abbraccio, dandole un bacio sulla guancia, lei sorrise a quell'attenzione verso di lei, e ricambiò il suo salutò baciandolo sulla sua guancia.
- Come hai passato la mattinata? - chiese sedendosi, non prima di essersi tolto la giacca
- Ah, come sempre, ho dato una ripulita in casa e poi sono uscita - rispose
- Ah, e con chi? - si incuriosì
- Con Louis - rispose, Ashley spalancò gli occhi, ma lei non se ne accorse e continuò a preparare il pranzo, lentamente.
- Come è andata? - chiese.
Lei non rispose, gli occhi le si bagnavano, abbassò la testa verso la pentola, facendo andare il ciuffo sugli occhi, in modo da non farli vedere.
- Jake, ci pensi un attimo tu? - chiese al chitarrista che si avvicinò e prese in mano il necessario per cucinare
- Grazie - lo ringraziò e corse di sopra, prima che le lacrime potessero scendere sul suo viso.
Ashley se ne accorse e la seguì fino sopra, quando arrivò alla porte di Gwen sentì i singhiozzi dall'altra parte della porta, così entrò e quando lei si accorse della sua presenza lo abbracciò e lui ricambiò il suo gesto tenendola stretta a se:
- Ehi, ehi, ehi - sussurrò tenendole la testa sulla sua spalla.
Lei pianse, i singhiozzi si sentivano ormai
- Cosa è successo? - chiese prendendole il viso fra le mani e guardandola negli occhi bicolore.
Lei non rispose e continuò a piangere, la fece sedere e si sedette accanto a lei, circondandole le spalle
- Louis - rispose
- Che cosa ti ha fatto? - domandò
- Non lo sopporto più, non mi aiuta per niente - rispose piangendo.
Ashley la guardò a le asciugò le lacrime, lei si girò e incrociò il suo sguardo intenerito.
- Stai tranquilla... Capita - sussurrò carezzandole la nuca
- Sono stanca di lui, non lo sopporto più! - disse 
Un minuto di silenzio regnò
- Ci siamo noi - disse abbracciandola
Lei lo abbracciò e poggiò la sua testa su suo petto muscoloso
- Che cosa farei senza voi? - domandò a se stessa
Lui la abbracciò ancora più forte
- Dai, ora andiamo - disse alzandosi ed invitandola a scendere con lui.
Scesero di sotto e dopo essersi seduti, al tavolo, l'uno accanto all'altra, Jake servì a tutti e poi si misero a mangiare silenziosamente.
Nessuno parlò, anche Andy non proferì parola, fissava solo il piatto, con aria dispiaciuta.
Mangiarono, poi i ragazzi andarono a dormire e con loro si unì anche Gwen.
La giornata passò velocemente, mangiarono la cena e dopo aver guardato un film andarono a dormire.


Commento dell'autrice: Ciao ragazzi!!! Come vi è sembrato? Spero che vi sia piaciuto, aspetto le vostre recensioni.
Baci Miry Dark Angel :D
 
   
 
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