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Autore: I am Maryanne    29/04/2013    3 recensioni
Gwen, una ragazza di 16 anni, vive con i suoi amici i "Black veil Brides" da due annetti, da quando i suoi genitori sono morti i cinque musicisti la hanno presa sotto tutela.
Amici, amori, passioni, baci, un po di tutto in questa mia nuova ff. Vi invito a leggerla
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A scuola
 
Si svegliò con il suono della sveglia sul cellulare che risuonava nella sua stanza, la spense e si alzò svogliatamente dirigendosi in bagno dove si lavò il viso, tornò in camera e si vestì, indossò: Un paio di jeans neri strappati alle ginocchia, all stars nere, una t-shirt nera con la stampa dei suoi amici, i "Black veil Brides", sopra e una felpina leggera con la zip.
Il trucco era come al solito nero, i capelli li aveva legati in una coda sul lato che ricadeva dolcemente sulla sua spalla destra.
Gli orecchini erano i soliti, aveva due buchi dal lato sinistro dell'orecchio e solo uno dal destro.
Scese le scale portandosi la cartella solo su una spalla, la lasciò all'entrata e si diresse in cucina dove i ragazzi erano già intenti a mangiare qualcosa alla veloce, visto che anche loro avrebbero avuto una giornata assai impegnativa:
- Ciao - salutò
- Ciao - la salutarono in coro i cinque, si avvicinò ad ognuno di loro e li salutò, come sempre, con un bacio sulla guancia, che anche loro ricambiarono
- Che dovete fare oggi? - chiese bevendo del caffè che Jake gli versò in una tazzina prima di porgergliela
- Interviste, tre interviste - rispose svogliatamente Ashley
- Sempre le stesse domande - continuò Jinxx
- Posso capire... Io devo andare a scuola o farò tardi - disse guardando l'orologio e accorgendosi che l'autobus sarebbe arrivato tra pochissimo tempo, salutò dinuovo tutti ed uscì portandosi la cartella sulle spalle.
Appena arrivò l'autobus, vi salì sopra e dopo aver trovato un buco per sedersi accese prese il suo telefono e ascoltò la musica che tanto le piaceva, la musica dei suoi amici.
Arrivata a scuola scese dal bus stancamente e si diresse nel cortile spegnendo il cellulare e togliendo le cuffiette dalle orecchie.
Rimase sola finchè la campanella suonò, segnalando l'entrata degli alunni.
Entrò nella sua scuola, raggiunse la sua classe e dopo essere entrata si sedette al suo posto al fondo della classe notando le solite ragazze vestite di rosa che ridacchiavano sottovoce guardandola.
La prima ora iniziò, aveva algebra, la materia odiata da tutti e compresa lei.
Ma fortunatamente l'ora passò abbastanza velocemente, dato che il professore interrogò e lei era una di quelle già interrogate, così calò la testa sul banco e chiuse gli occhi per poco però, visto che la seconda ora arrivò e la campanella suonò rimbombando nella classi, il professore prese le sue cose ed uscì.
Dopo poco tempo arrivò la professoressa di Lingue straniere, anche quell'ora passò abbastanza velocemente, ma la lezione che la preoccupava di più era... Ginnastica... Lei era negata per la ginnastica, non le era mai piaciuta, ma le sarebbe piaciuto fare qualche sport per imparare a difendersi, anche se sapeva che era una cosa impossibile.
Era da sempre stata una grande amica dei ragazzi, e alla morte dei suoi genitori, avvenuta un paio di anni prima, quando aveva solo 14 anni e mezzo, i ragazzi, invece di farla andare in qualche casa-famiglia la avevano prese sotto tutela, ora loro erano i suoi tutori ufficiali, ora che aveva 16 anni.
I compagni di classe di Gwen si diressero verso la palestra contenti di quell'ora di "gioco", mentre lei camminava lentamente dietro a tutti, sapendo che sarebbe stata un'altra tortura.
Infatti così fu, si cambiò mettendosi il leggins nero e la maglia lunga e larga, i capelli li legò meglio con una coda di cavallo alta, ma il ciuffo lo lasciò libero sulla fronte:
- Bene ragazzi, oggi giochiamo a pallavolo annunciò il professore dividendo la classe in due squadre
- No, io con lei non voglio stare! - protestò Cindy, la cheer leader più popolare della scuola, non che la sua peggior nemica in assoluto.
- Mi dispiace Cindy, ma ti devi accontentare - rispose il professore allontanandosi.
Cindy cominciò a guardare male Gwen, la guardò con disgusto e con aria di superiorità
- Tu vai al fondo del campo! - ordinò e all'eseguire, senza proteste di Gwen fece calare una risata tra tutti.
Giocarono per tutta l'ora, a volte Cindy sbagliava e non prendeva la palla, ma nessuno le diceva nulla, tutto il contrario di quello che succedeva se era Gwen a sbagliare:
- Apri gli occhi! - urlavano
La giornata era stata stancante, quando uscì Gwen si diresse verso casa a piedi, mentre tornava incontrò Louis, il suo ragazzo:
- Ciao - la salutò 
- Ciao - salutò lei, solo per buona educazione
- Qualcosa non va? - domandò
- Si, tutto non va! - sbottò lei
- Vuoi parlarne? - domandò
- No! - urlò lei
- Senti, lasciami stare! - urlò ancora
- Scusa, ma io ti voglio solo aiutare - disse lui cercando di calmarla
- Oh, scusa, non è colpa tua - disse lei tornando a parlare con il voce naturale
- Ti chiamo oggi - disse lui e dopo averle dato un bacio si diresse verso casa sua e Gwen verso la propria.
Entrò in casa, e come al solito la trovò vuota, i suoi amici dovevano ancora tornare, si andò a cambiare e preparò il pranzo, in maniera semplice, della semplice pasta al tonno.
Arrivarono, le diedero un bacio per salutarla e si sedettero al tavolo per mangiare, Gwen notò che non c'era Andy, dinuovo:
- Ma dov'è Andy? - domandò
- E' rimasto da Juliet - rispose Christian
- Dinuovo! - urlò Gwen facendo girare i ragazzi verso di lei
- C'è, volevo dire che... Mi potevate anche avvertire - cercò di scusarsi
- Perchè ti da fastidio che rimanga da Juliet? - chiese Jake 
- Non mi da fastidio, è la sua ragazza - fece notare.
Mangiarono in silenzio, poi, Gwen fece i compiti, solo per anticiparseli, anche se il giorno dopo non sarebbe andata a scuola per il fine settimana, terminati scese di sotto, si stravaccò sul divano assieme ai quattro ragazzi e Ashley passò un suo braccio attorno alle spalle di lei tenendola stretta mentre guardavano la televisione:
- Oh, che palle! - borbottò Jinxx facendo zapping
- Eddai! - gridò Christian
- Decidi un programma e facciamola finita! - gridò ancora
- Io esco - disse Gwen staccandosi da Ashley e dirigendosi verso la porta
- Dove vai? - domandò Ashley allungando il collo
- A prendere una boccata d'aria - rispose prendendo il cellulare e le cuffiette
- Vengo con te - disse alzandosi
- No Ash, voglio stare sola - rispose lei ed uscì lasciando Ashley sulla soglia della porta.
Camminò per un bel po di tempo ascoltando la musica, quello era ormai il modo per sentire la voce di Andy, lo sentiva lontano da lei, andava a fare interviste, video, foto e stava con Juliet, per lei non esisteva più.
Gli mancavano le sue coccole, i suoi abbracci, le sue carezze, ma non ci poteva fare nulla.
Si arrese al destino e quando fu tardi tornò a casa e dopo la cena rimase a guardare un film con i ragazzi, ma di Andy nessuna traccia.
Era tra le braccia di Jake e con le gambe poggiate su quelle di Christian, mangiavano ininterrottamente pop-corn e guardano quel film.
Finito andarono a dormire, Gwen si mise nel suo letto e prima che possa spegnere la lampada sul comodino Ashley entrò:
- Buona notte - disse dandole un bacio sulla fronte
- Notte - rispose lei
- Senti, ma perchè oggi sei così? - domandò sedendosi sul letto accanto a lei, che scosse la testa
- Nulla... Vai a dormire - sussurrò e lui andò via, ma sapeva che c'era qualcosa che non andava e lo avrebbe scoperto.
 
 
Commento dell'autrice: Grazie per chi segue questa ff, grazie ragazzi, mi siete di grande aiuto e di gran conforto quando non ho idee. Vi voglio tanto bene :D
Miry Dark Angel
   
 
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