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Autore: liam huge heart    01/05/2013    2 recensioni
I ragazzi in questa fanfiction sono famosi,però non vi preoccupate non sarà una di quelle banali.
Le protagonisti sono delle ventenni: Mèlanie Thompson e le sue coinquiline Emily Anderson e Alice Hogan. Mèlanie viene da Canterbury,una città di campagna e si trasferisce a Londra con Emily per studiare al 'London College of Fashion'.Una mattina mentre prende la metro,fa uno strano incontro o meglio scontro e da qui la sua vita ha una svolta..
Un biglietto, un ragazzo, un lavoro, delle amiche: cambierà tutto.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~1 Subway

Metropolitana.
College.
Lavoro.
Accademia.
Casa.

 

Questa era la mia normale routine quotidiana prima che un'incontro o meglio uno scontro cambiasse un po' le cose.
Alta,fisico asciutto,lunghi capelli ribelli neri,occhi grigio-azzurri.Questa sono io: Mèlanie Thompson (Mèlanie è francese e in teoria si pronuncerebbe "Melanì" ma tutti mi chiamano "Melani"). Sono una ragazza normale,socievole,testarda,un po' timida e mi arrabbio facilmente.La mia vita è sempre stata monotona e noiosa.Mia madre è francese e mio padre inglese.Sono nata a Parigi e ci ho vissuto fino all'età di tre anni poi i miei si sono trasferiti a Canterbury, una città di campagna a un'ora e mezza da Londra.In poche parole sono cresciuta in tranquillità in mezzo al verde e alle mucche,per questo finite le superiori ho cercato di trasferirmi a Londra per mettermi alla prova e realizzare il mio sogno: studiare moda alla "London College of Fashion". L'occasione non si è presentata subito. I prezzi degli appartamenti in centro erano improponibili;quelli in periferia troppo lontani. Io e la mia migliore amica Emily abbiamo fatto le pendolari per quasi cinque mesi, finché una mattina non abbiamo trovato l'annuncio: "Cercasi coinquiline per appartamento in Essex Street". L'appartamento era poco lontano dal centro e l'affitto a un prezzo stracciato.Inutile dire che cogliemmo al volo l'occasione.
Ora a distanza di un'anno tutto è cambiato: non facciamo più le pendolari,ma abitiamo in un appartamento con vista sul Tamigi insieme a una ragazza di nome Alice,con cui siamo diventate migliori amiche.Sua zia Jane abita sopra di noi ed è sempre a nostra disposizione. Siamo state ammesse alla "London College of Fashion" e stiamo per frequentando il secondo anno. Emily ha trovato un lavoro fantastico come vetrinista da H&M. Ma soprattutto, io mi sono diplomata in violoncello alla "Royal Academy of Music". 3 anni fa sono riuscita a passare l'esame di ammissione e ho terminato così gli anni che avevo iniziato a Canterbury. Ancora oggi mi domando come ho fatto,mio fratello Max dice che è perché sono un talento ma non ne sono davvero sicura. Anche se mi sono diplomata continuo ad andarci per prendere qualche spartito,seguire qualche corso o dare ripetizioni a quelli del primo e secondo anno.
Ma torniamo ad oggi,a quello scontro. Era un'umida giornata di metà settembre e in strada c'era parecchio caos. Emily era andata prima al college ed Alice stava ancora dormendo. Fa l'aiuto dell'aiuto-chef in un ristorante e almeno tre volte alla settimana rincasa dopo la mezza,distrutta. Guardo l'orologio.
Le 8:15. Se non mi sbrigavo perdevo la fermata della metropolitana e addio possibilità di andare al college.Camminavo a passo veloce sul marciapiede e continuavo a dire -Scusi, vado di fretta- ai passanti che urtavo, tenendomi stretta al petto il raccoglitore e il libro che non ero riuscita a infilare nella borsa.
8:20, mancavano cinque minuti.
Scesi di corsa le scale che portavano alla stazione poco lontana casa e c’era una fila lunghissima al tornello. Una cosa che ho imparato da quando vivo a Londra è che a qualsiasi ora, notte o giorno che sia, c’è la fila al tornello della metropolitana.
Mi squilla il cellulare. Lo tolgo dalla custodia e leggo il nome sul display: Emily.
-Emily?- dico rispondendo.
-Mel, ma dove sei? Bonnet è già in classe.-
-Sto arrivando. C’è una fila pazzesca al tornello della metro. -
-Sei ancora alla stazione?!-
-Si-dico esasperata. -10 minuti e arrivo. Te lo prometto-
-Ok, a dopo-
-Ciao-chiudo la telefonata. Risistemo il telefono nella custodia e lo appoggio in equilibrio precario sui libri. 
Arriva il mio turno al tornello e passo velocemente la carta. La metropolitana era appena arrivata e stavano ancora uscendo le persone della fermata precedente. Sto per raggiungere la banchina, quando un ragazzo, che evidentemente stava andando molto di fretta, mi sbatte per l’aria. Cado per terra e anche tutto quello che avevo in mano, il raccoglitore si apre e i cartamodelli finiscono sparpagliati sulla banchina. 
-Ehi, attento!- dico rialzandomi. 
Lo guardo meglio. Alto con corporatura atletica. Indossava un paio di jeans scuri e un felpone grigio, occhiali da sole e cappuccio sulla testa con dei ricci aggrovigliati che spuntavano da sotto. Un classico ragazzo con uno stile di strada.
-Scusami. Mi dispiace, non ti avevo vista-dice con voce roca, affrettandosi a raccogliere i fogli da terra.
Forse avrei dovuto rispondere “Non ti preoccupare” o “Non fa niente”, invece mi uscì di bocca:
-Dispiace anche a me. Ti pare normale correre in una stazione della metropolitana? Potevano succedere cose più gravi. E quando cammini guarda dove vai- rispondo acida.
-Ehi calmina. Ti ho già chiesto scusa.-
Una delle entrate del treno si era già chiusa, un altro minuto e si chiudevano anche le altre.
-Merda, ora perdo la fermata- gli strappo di mano i fogli che aveva raccolto, recupero il raccoglitore e mi infilo in una delle entrate. Appena in tempo, perché pochi secondi dopo si erano chiuse tutte.
Faccio un sospiro di sollievo e mi accomodo sulla prima sedia vuota.

Erano le 8:45 e correvo per i corridoi.
-Signorina non si corre per i corridoi della scuola-mi rimprovera la segretaria.
-Lo so,ma sono in ritardo!- rispondo continuando a correre.
Raggiungo in fretta l’aula B del secondo piano e apro la porta.
-Mi scusi per il ritardo Monsieur Bonnet, ma ho avuto un problema alla stazione-dico con il fiato corto a causa della corsa. 
-È la prima volta che succede, quindi sorvolerò. Ma che non ricapiti più signorina Thompson-dice con forte accento francese.
Mentre sto per raggiungere il mio posto sento una della seconda fila che dice sottovoce:
-Si vede che Bonnet la preferisce. Solo perché è francese-
Mi sto zitta e mi siedo vicino ad Emily. Mi guarda e con lo sguardo chiede “Cos’è successo?”
Con le dita gli faccio segno “Dopo”. Tiro fuori il raccoglitore e inizio a seguire la lezione di storia del costume.


 

Alloora cosa ne pensate di questa mia nuova fanfiction?
(che ho iniziato lasciando appesa l'altra .-.)
I ragazzi saranno famosi ma non vi preoccupate non sarà una di quelle banali,
ne succederanno delle belle.

Questa è Mèlanie (QUI)
Questa è Emily (QUI)
Questa invece è Alice (QUI)


Se vi piace potete metterla tra le preferite e lasciare un commento c:? 
Cercherò di postarla una volta a settimana.

Ps. ringrazio a Sara_Scrive per avermi fatto questo banner stupendo.

   
 
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