Titolo: Pay for Love

Autore: Toy

Serie: Saiyuki

Capitolo: Èmeraude (1 di ?)

Rating: PG - A/U

Pairing: Per ora nessuno ma principalmente sarà una 5x8 *Hakkai luv*__*!!*

Note: Oh, no! Poveri Saiyuboys O__o!!! Ormai sono incappati nella peggior sfiga di tutto il mondo.. le mie fic ç__ç!! Mi dispiace che proprio io ora abbia questa irrefrenabile voglia di scrivere qualcosa su di loro… Ma che posso dire… capita XD! E conoscendomi, era pure ovvio che sarebbe successo prima o poi, yeha>__< v ! I personaggi sono tutti della Minekura (evito di riportare i miei soliti tentativi di rapimento.. falliti-.-… x questa volta XD!), l’ambientazione non è quella del manga… forse^^””.. e.. Bho, mi sa che la versione a piano di For Real mi fa davvero male XD! Chiedo venia ai poveretti che incapperanno in tale scempio**”

Dedicated: A chi ama la coppia GojyoxHakkai, perché ci sono troppo poche ff su di loro e perché io sono abbastanza sadica da far conoscere al mondo le mie^^””…

A me*__*””, per lo stesso motivo su riportato XD!

E a chi avrà il coraggio di leggerla, myah X3!

PAY FOR LOVE

*èmeraude*

Che mondo di merda!

Questa vita è davvero troppo assurda alle volte.

Ed io che mi ritrovo pure a viverla... che schifo!

Le insegne al neon bruciano luminescenti nella notte ancora giovane e le scritte sembrano infuocare il cielo.

Troppi bar, tutti uguali. E tutto con lo stesso odore di alcool e sigarette. Odore che poi è anche il mio.

La strada sembra un tutt'uno con le sue insegne e i vetri trasparenti dei bar, con le facce poco socievoli di qualche barbone accucciato in qualche angolo della via e con le prostitute che si avvicinano da tutti i lati. Un’enorme distesa di peccati che porta fino a casa mia.

Certo che oggi sono davvero di una depressione disgustosa.

Da quando Sha Gojyo è così influenzabile dalla tristezza e dalla penosità della vita?

Dovrei fare come tutti gli altri giorni. I soldi ce li ho, le donne è decisamente l'ultima cosa che potrebbe mancarmi, ho una casa in cui tornare...

...E sono pure ubriaco fradicio.

Ora anche il marciapiede ha iniziato a muoversi. Ad alta velocità mi viene incontro mentre sbatto con il viso a terra e cerco invano di rimettermi in piedi.

Il mio, deve essere proprio uno spettacolo orribile, oppure dannatamente comico.

- Fanculo. - mi lascio sfuggire quando, per l'ennesima volta, incespico sui miei stessi piedi e riesco a malapena ad aggrapparmi ad un lampione a bordo strada.

- Ehy, bel rosso, vuoi una mano? -

Ah, le donne!

Chissà com'è, sanno sempre essere al posto giusto e questa in particolare ha davvero tutti i pezzi al posto giusto.

Mi sorreggo come meglio posso al lampione per spostare i miei occhi lucidi per i litri di liquido che devono aver ucciso la maggior parte delle mie cellule cerebrali, sul suo viso, appannato. No, non il suo viso, è la mia vista ad essere appannata.

Lei, invece, non è niente male.

I boccoli biondi ricadono sulle spalle e sui seni che il suo vestito succinto mette in mostra. Non riesco a vedere bene il colore degli occhi, ma devono essere bellissimi.

Sorrido allontanandomi.

- Scusa dolcezza, ma per oggi ne ho avute abbastanza di donne, sarà per la prossima volta. -

- Come vuoi, ma non sai che ti perdi. -

- Oh, sì invece che lo so. -

Lo so eccome.

Per questo le mie gambe, che ormai si muovono per inerzia, mi stanno portando a casa, in un comodo letto in cui dormirò da solo. Solo... non è certo una parola che mi si addica, specie nel contesto notte... ma sicuramente deve essere una fottutissima verità.

E io devo essere il più patetico tra gli uomini in questo momento.

Mi faccio schifo da solo.

Perché cazzo l’effetto della sbornia oggi deve essere così pietoso?!?

Quando il mio sguardo si alza dai passi che sto facendo lentamente per non cadere di nuovo, in alto, verso il cielo nero, delle lettere sono incise sulle poche stelle che lo riempiono.

Èmeraude...

E' la scritta che compongono su un'insegna nera contornata da piccole luci verdi che sembrano stelle.

Un pub.

Altro alcool, altro fumo e altre donne...

Èmeraude... e che cazzo significa?

Al diavolo!

Le porte sbattono più volte avanti e indietro dopo la mie entrata e una luce intensa e verde mi acceca momentaneamente.

Sono stordito.

Questo non era certo quello che mi aspettavo.

Il locale è piuttosto ampio, in mezzo i tavoli sono riempiti da gente che chiacchiera a bassa voce o sembra essere rapita da qualcosa che si trova al di là di un muro che mi ostruisce la vista.

Sul lato sinistro un bancone lungo, avvicinato da degli sgabelli, nasconde in parte tre persone. Dall'altra parte, una schiera di specchi mostra sulla superficie quello che riflettono.

Faccio qualche esitante passo all'interno per avvicinarmi al bancone e attirare l'attenzione di uno di quei tre.

E' il più giovane che mi si avvicina. Un ragazzo dall'aria allegra che sorride felice per chissà quale motivo e che mi accoglie con un "Buonasera, desidera?" fin troppo squillante.

Rimango in un rimbambimento parziale quando quella voce mi rintrona nelle orecchie.

Che mal di testa!

E pensare che non ho ancora smaltito la sbronza... e già sto tentando di ubriacarmi di nuovo.

- Qualsiasi cosa. Anzi, la più forte che avete. -

Non sembrava la mia voce quella che è uscita meccanicamente e impiastricciata dalla mia bocca.

Il ragazzo piega la testa di lato, come se non avesse compreso bene quello che gli ho chiesto, poi fa un cenno d'assenso e sparisce infondo al bicchiere di un qualche intruglio velenoso che mi ha servito.

Sparisce tutto infondo a quel bicchiere.

Ma ritornerà dannatamente più forte qualsiasi cosa io vi abbia cacciato giù.

Dannazione basta piangersi addosso! Cosa sei Gojyo una femminuccia?!? Ingoia sto veleno e smetti di frignare!

In pochi attimi ho fatto cenno al ragazzo di prima di portarmene un altro. Poi di nuovo. E un altro ancora.

Ora sì non riuscirei a reggermi in piedi nemmeno se mi impegnassi con tutto me stesso.

- Mi scusi, non crede che possa bastare? - domanda il giovane al mio ennesimo cenno.

- E perché dovrebbe? - rispondo con un sorriso sarcastico che deve sembrare vagamente seducente, perché lo vedo arrossire e voltarsi subito dall'altra parte.

"Che ingenuo." è il mio ultimo pensiero, dopo di ché, anche l'ultimo neurone affoga nel liquido giallognolo e tutto si perde tra le luci verdi di questo locale e in una musica dolce che proviene dal fondo.

Adesso tutta la gente seduta ai tavoli ha smesso di parlare.

E' caduto un silenzio surreale nel locale e la luce si è abbassata, se non spenta del tutto. Soltanto una sottile scia luminosa scende al di là del muro che inizialmente aveva tenuto separato quello che si trovava dall’altra parte.

La musica proviene da lì.

Ma è molto più probabile che si tratti di una mia allucinazione, anzi, di un allucinazione generale perché qui sono tutti incantati come statue in gesso e non fanno altro che ascoltare e volgere lo sguardo verso il fondo.

- Ma si può sapere che diavolo succede? -

La mia voce quasi rimbomba in tutto questo silenzio.

Il solito ragazzo si avvicina a me, sembra persino temermi mentre mi parla per spiegarmi.

- Vede, questa sera… -

Cosa ha detto?

- …per questo c’è tanta gente. Sono tutti venuti ad ascoltarlo. -

Ad ascoltarlo? E chi?

In realtà mi ha detto un nome, ma è molto poco quello che ho capito della sua frase.

E poi cosa dovrebbe fregarmene di qualcuno che suona?

Frugandomi tra le tasche lascio cadere sul bancone i soldi della mia consumazione e mi alzo.

Nella mia limitata lucidità riesco ad arrivare al muro per potermi sostenere e uscire da questo posto.

Lo percorro tutto fino alla fine.

E alla fine c'è proprio un piano in cui qualcuno è seduto e suona indisturbato.

Che idiota!

Sono andato dalla parte sbagliata!

Ma nonostante tutto, nonostante tutti gli sguardi puntati su di lui, nonostante un imbecille ubriaco, completamente appoggiato al muro che lo guarda con un'espressione da idiota sulla faccia, nonostante il silenzio rumoroso che vige nel locale, lui continua a suonare una melodia delicata che lentamente si anima e vola fino al soffitto creando immagini suggestive in una moltitudine di colori che si confondono gli uni con gli altri.

Ecco, di nuovo le allucinazioni...

Ma devo ammettere che come musica è davvero bella.

Se non fossi certo di non essere un sentimentale, e soprattutto se fossi del tutto sobrio, potrei dire che sembra la voce della mia anima.

In effetti, visto che a suonare non sono io, dovrei dire della Sua anima, ma mi è così familiare, rispecchia così perfettamente quello che sento... che non può non essere la mia.

Sarà questo che mi spinge ad avvicinarmi stupidamente a quel pianoforte nero e appoggiarci le mani per sporgermi verso di lui.

Deve pensare che sono impazzito. Devono pensarlo tutti...

Forse hanno ragione.

Sentire con le mie stesse orecchie l'urlo disperato, che ho sempre rigettato negli antri bui della mia memoria, trasformarsi in musica e mostrarsi in tutta la sua fragilità, mi ha reso pazzo...

Ma voglio vedere in faccia la persona seduta al piano.

Che cosa suoni?

La tua vita forse?

E' davvero così simile alla mia da riuscire a vederla con i miei stessi occhi come se l'avessi vissuta io?

Perché sembri così dannatamente triste?

...Per quale motivo... stai.. piangendo...?

- Perdoni la mia invadenza signore, potrei sapere qual'è il motivo delle sue lacrime? E' forse a causa della mia musica…? -

Se i suoi occhi fossero state pietre preziose allora sarebbero stati smeraldi, abbaglianti, bellissimi, dall'intenso verde pungente.

Se il suo sorriso fosse stato vero allora... sarebbe stato mio...

>èMERAUDE FIN<