Sasu/Saku
Buona Lettura!
UNUSUAL MEET
Una radura deserta, arida,
secca, non compiaciuta dall’assillante e costante presenza umana.
C’eri solo tu.
Beh, sì, poi c’ero io…
“Lo sai che la tua presenza non
è gradita?”
“Lascia correre, Sas’ke”
“Come se fosse facile”
“Per te dovrebbe esserlo, no?”
Una scena già vista milioni di
volte.
Parole già pronunciate chissà
quando e dove nella nostra storia, se così la si
poteva chiamare.
Apparentemente pareva essere
uno di quei soliti incontri destinati a cessare di esistere in partenza, le
prospettive davano per scontato un lieto fine.
Apparentemente parevamo i
soliti. Lui se ne stava sulle sue, Dio solo sa se
provava qualcosa, se un qualche sentimento particolare lo stesse raggiungendo,
se sotto la sua conosciuta maschera da impassibile avesse un’espressione
diversa che lo facesse distinguere in quanto umano. Io facevo fatica a
mantenermi composta, cercavo in tutti i modi di evitare quel suo sguardo
freddo, sentivo le mani sudare e continuavo a strofinarle sui vestiti
inutilmente, effettuavo continui cambi di posizione. Mi sentivo scomoda. Stavo
trattenendo le lacrime. Avevo troppe cose dentro.
“A quanto
pare Naruto non mi delizia della sua partecipazione, stavolta”
“Te ne sei accorto”
Invece fondamentalmente
diversità c’era: mancava all’appello il terzo componente di quello che fu il
team sette, di un gruppo dalla storia breve. Non eravamo alle solite. Non avevo
nessuno affianco, per la prima volta. Mi pareva che una parte di me mancasse.
“Ha avuto troppa paura?”
“No”
“Quindi?”
“Ci tieni a saperlo?”
“…”
“N o n h a
r e s i s t i t o”
L’avevo detto. Mi era costato
uno sforzo tremendo, ogni singola parola detta era come se rappresentasse una parte
di me che se ne era definitivamente andata, staccata per sempre. Ansimavo.
Eppure…
“Basta”
“Cosa vuoi dire?”
“Tutti i miei sforzi risultano vani”
“Non è vero!”
“Non far sempre finta che tutto vada ok”
“Semplicemente vedo uno spiraglio di positività in ogni cosa, e lo sai
benissimo da chi ho imparato…”
“Da un fallito come me…tsè, ha dell’incredibile questa cosa.”
“…”
“Obblighi te stessa a vederlo, lo spiraglio”
“Non ti capisco”
“E vabbè…”
“Non ti riconosco.”
“Se per questo nemmeno io, ma va bene così”
“No che non va”
“E tu che ne sai?!”
“Na-naruto…”
“Che vuoi ancora da me, Sakura?!”
“Oh…scusa,scusa…a domani per l’allenamento…”
“Sì, sì…”
Mi mandò via con un gesto nervoso della mano. Interruppe le
comunicazioni non curandosi più della mia figura che si allontanava…Non mi
concesse alcun sorriso. Mi sentii come un vuoto dentro, una sensazione assai
sgradevole. Avevamo litigato in un modo che non conoscevo.
“Nell’ultimo periodo faceva
strani discorsi”
“Mh?”
“Farfugliava cose che non gli erano
consone, diceva di essere inutile. Non potevo aiutarlo in nessun modo perché
non voleva. Gli davo fastidio, capisci?”
“Ah sì?”
Cos’era sorpresa quella negli
occhi scuri di lui?
Quasi impercettibili battiti
ripetuti di ciglia…due pozze nere chi si spalancavano, un sopracciglio alzato…
Era espressivo, Dio, era mai
possibile? Riuscivo a decifrare quella sua incredula espressione, ammesso che fosse realmente così.
Un’altra essenziale diversità
sopraggiunse: anche se lievemente, lui si stava lasciando leggere dentro, la
solita barriera che creava per non lasciarmi entrare in collegamento con lui
era diventata molto debole… . Certo,
la maschera c’era ancora, però si stava squagliando inesorabilmente.
E poi, veramente, pure io non
ero capace di essere del tutto me stessa: il fatto di essere sola, senza alcuna
presenza amica affianco, senza l’appoggio fisico e morale del mio migliore
amico mi faceva provare un senso di disagio oppressivo. Mi pareva di essere nuda. Non ero più spettatrice, non mi era più
permesso. Me l’ero cavata alla grande, i precedenti incontri, Naruto parlava,
caso mai mi difendeva con le unghie e con i denti e combatteva, si dava
esasperatamente da fare per migliorare la situazione; tutto mentre io me ne
restavo immobile, zitta a guardare e ascoltare da brava spettatrice. Sapevo
sottostare bene al mio ruolo.
In quell’insolito incontro era
mancato l’attore biondo ed era stato prontamente sostituito dalla prima attrice
a portata di mano, cioè io. Stavo “recitando” assieme a lui, Sasuke e mai compito
era stato più arduo…
“Sono state settimane
frustanti”
“…”
“Non c’era cosa che dicessi che
gli andasse bene”
“Ovvio”
“Per te. Non riconoscevo più
“il vecchio” Naruto…”
“…”
“Non c’era più”
Mi portai meccanicamente le
mani al viso.
Mi coprii gli occhi come se
stessi già piangendo. Una prevenzione così sciocca…proprio
come se volessi piangere a tutti i costi. Non volevo, troppo avevo pianto in
precedenza, eppure… Ancora una volta ne sentii il bisogno incontrollabile.
“Sakura, grazie”
“Di cosa?”
Ah, sai, di avermi accettato”
Era tornato dolce…Naruto sapeva esserlo divinamente.
Ma il suo tono di voce era triste, suonava lontano. Non so, erano
assurde quelle parole, tanto che mi scappò un sorriso…
“…ecco, sorridi in questo modo…”
“Scusa?”
“Vedi, vorrei che potessi sempre sorridere così nel tuo futuro”
“Mmh…”
“Promettimi di essere felice, quanto e più che puoi”
“Ma cosa ti salta per la testa, baka?”
Ironizzai. Che stupida.
“Dai, promettimi che ti terrai bene, che penserai più a te stessa, che
non farai cazzate”
“Na- Naruto?!”
“Promettimi di rimanere la mia Sakura_chan, quella che ho conosciuto
all’Accademia, la ragazza che mi è sempre piaciuta…”
“Che ti prende? Mi preoccupi”
“Promesso?”
Mi morsi le labbra, tirai un profondo respiro di sollievo, mi calmai e
annuii silenziosa incrociando il suo sguardo malinconico. Mi mancava da morire
il sorriso, la sua caratteristica principale.
“Promesso”
Mi mancava la luce nei suoi occhi.
“Sakura?”
“Che c’è?”
“Allontanati di 20 passi da me, chiudi gli occhi e conta fino a dieci,
per favore…”
Un’implorazione…Mi mossi.
“Vado?”
“Sì…ah! Mi vuoi bene?”
“Certo, testa quadra! Che domande sono?!
Sbrighiamoci che abbiamo appuntamento dall’Hokage, ricordi?”
“Sì…”
Un “sì” sospirato, detto tanto per dire. Quasi per farmi un piacere.
Io continuavo a fare la solita, d’altronde era lui ad essere
definitivamente cambiato. Mica io? Si era spenta tutta la sua vitalità.
“Buona fortuna, vai”
Chiusi gli occhi e cominciai a contare mentalmente. Sembrava di giocare
a nascondino. Ero quella a cui spettava fare la conta
e starsene buona buona a occhi sigillati intanto che
gli altri scappavano, si nascondevano… S c o m p a r i v a n o.
Cosa stavo combinando?
Il tutto si fece altamente silenzioso. Potevo
ascoltarmi respirare, a ritmo della conta.
9,10, ispiravo, espiravo e 11, 12…
Mi parve di udire un rumore metallico proveniente da davanti a me, ma la
brezza d’ostacolo lo coprì facendo suonare le foglie d’autunno. Un alito di vento
fresco ed ero già arrivata a 98, inspiravo, espiravo e 99, 100.
Non so perché ma avevo paura di concedermi la visuale. Ci misi parecchio
a convincermi che faceva parte del gioco andare a cercare “qualcuno”.
Chissà che mi aveva preparato…
Una sopresa?
Eppure non ero del tutto certa che fosse così…
Non rispettai i patti. Sarà stato il 120 secondo
quando spalancai gli occhi.
“No!”
Piangevo. Quelle mani sul volto
avevano assunto finalmente un senso. Prima non ero riuscita a farlo.
Parlavo con Sasuke, gli stavo
raccontando i miei ricordi.
“Cosa è successo dopo?”
Sasuke si stava interessando.
Ennesima differenza.
“…”
“Dimmelo!”
Sasuke si stava agitando
insolitamente.
“N a r u t o…”
Avrei fatto meglio a vietarmi quel patetico gioco, non avrei dovuto accettare
la supplica…
“Sakura, devo sapere!”
Lui si era mosso verso di me.
Braccia alzate.
Il mio viso ostinatamente
coperto da mani ormai bagnate.
“N a r u t o…”
“Ti prego, va avanti…”
Mi aveva preso saldamente per
le spalle.
“…”
“Guardami!”
Non potei non fare come mi
chiedeva… Avevo ubbidito al mio migliore amico…come non fare ciò che voleva
l’esemplare più sublime sulla faccia della terra? Tutte le donne,al mio posto, avrebbero fatto come me. Lo avrebbero
guardato.
“Il gioco era finito”
“S a k u r a…”
“Non ha resistito alla tua
lontananza, ecco la verità…e il gioco è finito”
“Io…”
“N a r u t o…”
Uno strano tepore mi avvolse.
Finii tra le braccia della
creatura magnifica senza dover fare nulla.
Bagnai il suo corpo con le mie
lacrime.
Sentii qualcosa bagnarmi la
fronte delicatamente.
“S a s u k e…”
Mi aveva capito…mi aveva
liberato dal peso di proseguire nell’intricato percorso delle parole.
“Mi spiace, Sakura”
“…”
“A questo punto devo farmi
perdonare”
Rimasi aggrappata a lui per non
so quanto tempo…Dopotutto…era o non era un incontro diverso?
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“Mamma, ti piacciono questi
fiori?”
“Oh, che meraviglie! Sono
papaveri?”
“Sì, li ho raccolti per
Naruto…voglio che il suo angolino sia il più bello di tutti!”
“Grazie, Mizuki. Sai, te l’ho
già detto tante volte, ma te lo ripeto: lui ti avrebbe adorato…”
“Siete pronte?”
“Certo, papà.”
“Partiamo”
Voglio che mia figlia cammini
fra me e suo padre, così la posso tenere ben bene sotto controllo, non deve
stare dietro o davanti ad inciamparci.
E poi così siamo più uniti…una
bella famigliola.
E’ proprio una splendida bimba,
ha sempre un sorriso per tutto.
Proprio come colui che andiamo a commemorare…
“Tira su la cerniera, Mizu! Prenderai freddo! Quante volte te lo devo dire?”
“Ma mi dà fastidio!”
“Pazienza, meglio stare scomodi
adesso che avere il raffreddore dopo!”
“Oh uffy…ma papà ha la cerniera
aperta!”
“Tuo padre è grande, fa ciò che
vuole”
“Eh…allora devo crescere in
fretta!”
“No, guai al mondo…goditi
l’infanzia….”
Già, speriamo che il tempo non
voli.
Vorrei godermi al massimo la
mia Mizuki, senza alcuna fretta…
Mi piace essere mamma.
Penso che essere genitore
piaccia anche a Lui, Sasuke.
Non lo dà a vedere tanto, ma io
lo becco spesso a guardare ammirato e quasi estasiato
sua figlia…E questo è un piacere immenso.
“Vaa beenee.. Ma Konoha è
distantissima!”
“Sei già stanca?”
“No! Sono forte io! Diventerò
una ninja formidabile proprio come te, mamma!”
“Certo, tesoro. E io e tuo
padre saremmo oltremodo fieri di te”
“E anche Naruto lo sarebbe
stato?”
“Sicuro, lui più di tutti”
The end
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Sasu/Saku prodotto
di una serata particolarmente tranquilla all’insegna della musica stile
orientale rilassante ma allo stesso tempo un sacco triste.
La one shot è
partita dalla seguente parola: Insolito. Suona bene e mi piace, chissà per
quale motivo… Così ho pensato ad un ipotetico incontro fra Sakura e Sasuke e ci
ho aggiunto “L’insolito”. Ecco spiegato anche il titolo che poi ho deciso di
tradurre in inglese: Unusual Meet.
Ho optato per un lieto fine, ci
sta bene, se avessi fatto una “dark end” avrei rischiato di opprimere e
appesantire troppo la one shot.
Fra tutte le fan fic a un
capitolo che ho fatto penso che in questa mi sia
impegnata di più, è quella in cui sono riuscita ad “abbandonarmi” maggiormente
alla scrittura. Quasi si è scritta da sola…
Sapete, sto cominciando ad adorare letteralmente
Approfitto per ringraziare
tutti coloro che hanno recensito le mia precedenti one
shot e chi ha deciso di metterle fra i suoi preferiti: grazieee!
Beh, meglio che non vi annoi
più, va…
Per piacere: recensite!!
Non saprò mai cosane pensate se
non commentate…
Lasciate recensioni, please!
Me implorante…
Saluti
Terrastoria