Prologue – Silence.

 
La senti?
Non posso essere l’unica.
La senti? La senti fluttuare nell’aria come il fumo di una sigaretta?
La senti alzarsi piano dal pavimento, sotto le suole delle loro scarpe costose, salire pigramente dalle piastrelle, arrotondandosi, complicandosi in innumerevoli filamenti di impalpabile materia?
Eccola lì! Dai, non puoi non sentire come ti entra nelle orecchie e ti avvolge il cervello. Lo fa con la stessa dolcezza con cui una sirena ti annega in acqua… forse è per questo che non la senti.
Aspetta!
L’ho visto! L’ho visto nel tuo sguardo! Tra l’iride e la pupilla, quella sorta di scintilla estasiata. Significa che sta facendo effetto. Che il filo di materia entrato nel tuo cervello ha trovato modo di fare breccia tra la carne, tra i neuroni… eccolo. 
So che adesso senti quel rumore anche tu… che poi per tutti è un rumore diverso. Lo sapevi?
Tu adesso cosa senti?
Io adesso sento una canzone.

“A heart that’s full up like a landfill
A job that slowly kills you
Bruises that won’t heal .”

E’ così che dice.  
Sono certa che la conosci.
Sono certa che la senti anche tu.
No! Non parlare. Non c’è bisogno di parlare. La canzone è finita.
Ora abbiamo solo bisogno di silenzio.
Silenzio per immergermi lì, tra la tua iride e la tua pupilla, per diventare io quella scintilla che ho visto poco fa’.
Silenzio per incastonarmi negli occhi la tua immagine.
Silenzio per cercare di non dimenticarti.
Silenzio per non lasciarti andare via.
Silenzio perché tu riesca a fare lo stesso con me.

Silence.
Silence. 

Angolo Autore:
questo è un prologo un po' insensato, lo ammetto, ma alla fine della storia capirete il senso, giurin giurella!
i commenti sono decisamente graditi, in ogni caso. c:
-Ashes