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Autore: Lullaby_Esteimer    01/05/2013    1 recensioni
Dal capitolo 9 :
- Ti prego, Christian ascoltami. Io non volevo allontanarmi da te, ma sono stata obbligata... – gli parlavo con sincerità, ma lui non si degnava neanche di guardarmi negli occhi.
- Perché sei stata obbligata? - si era girato verso di me, ma ancora non mi guardava in faccia.
Ho incominciato a gironzolare lì intorno, cercando una spiegazione: - Perché...- non la riuscivo a trovare, l'unica cosa era dirgli la verità, anche se dopo mi avrebbe evitato per sempre, allora mi sono girata, dandogli le spalle e ho incominciato a parlare tutto d'un fiato – perché non riuscivo a sopportare l'idea che tu e Jane eravate fidanzati, anzi siete. Ero gelosa di lei, perché tu.... - mi sono voltata, ma nel farlo sono inciampata su una scarpa e gli sono finita addosso.
Ci siamo ritrovati tutti e due a terra, io sopra e lui sotto. Eravamo attaccati l'uno all'altra, i nostri visi si sfioravano, ma soprattutto le nostre labbra si sfioravano. Potevo sentire il suo profumo, il suo respiro.
-..perché mi piaci – gli ho detto a bassa voce, poi ho appoggiato le mie labbra sulle sue.
Storia d'amore tra una secchiona timida e insicura e.....
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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ERA UN INCUBO

 

Poverina Lulu, stava morendo di sonno ma non lo voleva ammettere, però alla fine si scopre ogni cosa e infatti si era addormentata sulla mia spalla. La guardavo dormire felice e serena, con un lieve sorriso sulle labbra. Chissà cosa stava sognando?? L'ho presa in braccio con molta delicatezza e l'ho portata sul suo letto. Avevamo salito le scale e la sua mano aveva sbattuto anche da qualche parte, ma i suoi occhi erano ancora chiusi, come quando eravamo sul divano.

Prima di andarmene mi sono avvicinato al suo viso: le labbra erano leggere e rosate come un petalo di rosa, mi invogliavano. Volevo baciarla e la tentazione aumentava sempre di più. Eravamo sul punto di toccarci, quando l'immagine di Ylenia mi è comparsa davanti, triste, delusa del mio gesto. Non dovevo far soffrire anche lei. Mi sono allontanato e le ho dato solo un bacio sulla fronte, un leggero tocco e via. Quella metà giornata insieme era stata piena di tentazioni e da quel momento in poi sarebbero dovute finire.

 

Era Natale, atmosfera di pace e tranquillità. L'ho passato con la famiglia di Christian che era gentilissima: mi avevano accolta come una loro parente. Tra baci, abbracci e chiacchiere il tempo era volato e non mi ero neanche sentita per un momento a disagio. Ero completamente coinvolta in quell'allegria, serenità, anche in discorsi con, come soggetto, persone sconosciute. Mi sentivo forse più in famiglia lì che a casa mia. Di ritorno dalla festa, Christian si era scusato per il casino e il fatto di avermi messo un po' in disparte, ma io non me ne ero neppure accorta :- Guarda che io mi sono divertita un sacco, non poteva andare meglio

- Sicura?? - sembrava sorpreso, veramente credeva che fosse stato un fiasco??

- Stai scherzando?!? Sei troppo paranoico, è andata benissimo – e poi c'è stato un bell'abbraccio, così si è conclusa la giornata, con noi due che sembravamo e ci comportavamo solo da amici. Forse il cambiamento poteva avvenire.

I giorni proseguivano, fra compiti, risate e prese in giro. Ogni giornata era diversa dall'altra, una volta tranquilla, una volta magica, una volta pazza, una volta piena di rabbia. Ma c'era sempre la felicità e la tristezza non regnava mai sovrana.

Il 30 dicembre mi ero fatta prendere dall'agitazione ma Christian era riuscito a tranquillizzarmi.

- Perché sei così scontrosa oggi??

- Ho paura per domani, per domani sera. Ci dobbiamo andare per forza da quel tuo amico. Io non conosco nessuno, mi sentirei solo a disagio!!

- Ancora con questa storia, smettila!!! Ci sono anche i nostri compagni di scuola e poi rimango sempre io. Non l'avevi considerato questo, vero??

- Sì che l'avevo considerato e appunto per questo sono arrivata alla decisione che rimango qui. Di certo tu andrai a parlare con qualcun altro e in men che non si dica, rimarrò da sola

- Ti prometto che non succederà, però tu devi venire, cosa ci vado a fare se non ci sei tu?? Già Ylenia mi ha dato buca, non farlo anche tu – qualche giorno prima mi sono connessa a facebook, visto che Christian ogni momento controllava se la sua fidanzata era in linea e dopo averlo visto ogni volta depresso, mi sono chiusa in bagno per una ventina di minuti e ho abbiamo cominciato a parlare, a scambiarci messaggi amorosi, chiamarci con nomignoli vari e ad ogni frase, aggiungere un cuoricino o cose simili. Mi piaceva questa relazione: “E se mi mettessi con Christian?? È così dolce” quando i miei pensieri prendevano questa piega, cioè ogni cinque secondi, mi davo un pizzicotto sul braccio e dopo essere uscita dal bagno avevo tutte e due le braccia rosse come un pomodoro.

 

C'erano luci da tutte le parti e di qualsiasi colore: rosso, verde, giallo.....accecanti come il sole. Il cibo e le bibite riempivano tutti i tavoli, ma la maggior parte delle cose erano già state usate "Meglio non prendere niente".

La gente affluiva senza controllo, quando siamo entrati noi, non si riusciva neanche a respirare dentro quella grande stanza. In più la musica era assordante come fossimo in una discoteca. Per fortuna la casa era in campagna se no sarebbero arrivate già una ventina di auto dei carabinieri.

- Meglio se andiamo fuori, qui non ci si sta - la condizione all'esterno non era migliore, anzi. La gente era minore, questo si, e potevamo anche parlare, però c'era la piscina ed era questo il problema. C'erano schizzi in ogni momento, infatti per quel neanche un minuto un cui siamo stati lì, mi sono bagnata completamente le gambe.

- Preferisco dentro....Christian?? - parole dette al vento: Christian non c'era più, era andato da alcuni suoi amici e mi aveva abbandonata, tutta sola. Tanto lo sapevo, mi sarei meravigliata se avesse passato tutto il tempo con me e dire che mi aveva anche detto che non mi avrebbe lasciato da sola.

 

23.30, mezz'ora alla mezzanotte, chissà che casino si sarebbe scatenato!!! Erano passate due ore e in tutto questo lungo lasso di tempo, sono stata in un angolino appartato, a bere e bere bicchieri di coca-cola.

- Hey, bella ragazza, ti va di farti un giro - dei ragazzacci mi si erano avvicinati in un batti baleno. Erano alti, grossi e con qualche anno in più a me. Quello più robusto, forse il più grande, con un accenno di baffi sopra la bocca, mi ha preso per un braccio e mi ha strattonato fino a una parte del giardino, nascosta e buia. Io mi dimenavo e chiedevo aiuto, ma mi avevano praticamente immobilizzata. Era un incubo.

Mi avevano buttato verso il muro, come se fossi una bambola, un giocattolo, una qualsiasi cosa senza valore. Loro ridevano e parlavano davanti a me. I non osavo aprire gli occhi, non volevo vedere le indecenze che mi avrebbe fatto, non volevo vedermi sottomessa come una schiava, una puttana, non volevo vergognarmi di me stessa vedendo questa figura esile e tranquilla che non si ribellava minimamente, per paura, terrore di una punizione, di un castigo, di qualcosa di ancora più brutto. Preferivo il buio a tutto, quell'oscurità che mi aveva sempre spaventato e che non avrei mai osato sfidare. Ero di nuovo lì, terrorizzata, in lacrime, tra i singhiozzi, senza il controllo del MIO corpo. Però questa volta avevo scelto di andare verso il buio considerandolo migliore di quell'indecenza. Le gambe tremavano, barcollavano, non sapendo più che fare, se ascoltare il mio cervello o il volere degli altri. Ma poi, dopo vari schiaffi, pugni, tirate di capelli e altro cose del genere, hanno ceduto anche loro, come le braccia, la bocca e il cervello, alla prepotenza di quelle persone. Se solo ci fosse stato Christian, magari non si sarebbe avvicinato nessuno, non mi sarei mai trovata in quel luogo, ma lui non c'era. Mi sono messa a pensare a lui, ai nostri momenti felici, cercando di migliorare la situazione, di sentirmi un po' più contenta, ma l'effetto non è stato quello. La tristezza è aumentata sempre di più, come ogni volta quando pensavo a lui e le lacrime continuavano a rigarmi il viso, incessantemente, passando per uno stesso tratto anche più di una volta.

- Ragazzi, posso giocarci un po' io adesso?!? - una voce potente in lontananza. “Giocarci??” cosa sono una bambola, che la vesti, la svesti e ci fai tutto quello che ti pare. Anche se lo fossi, c'è una cosa che non funziona: i maschi non giocano con le bambole.

- Sì, tientela, tanto questa piagnucola soltanto...- mi ha sbattuto a terra, ai piedi di quel ragazzo appena arrivato. Io ho incominciato a supplicarlo, pregandolo di lasciarmi libera: - Lasciami andare, ti supplico, puoi prendere anche tutti i soldi che ho ed il cellulare, ma fammi ritornare dentro.

- Tranquilla, non ti voglio fare niente, volevo solo allontanarli. Non oserei mai “giocare” con te. Spero di esserti stato d'aiuto e comunque questo credo che sia il tuo – l'avevo già visto da qualche parte, forse in giro per la scuola. Aveva i capelli ricci fino al collo, erano bruni, oppure più chiari, non si riusciva a riconoscere il colore con la luce fioca che c'era, gli occhi erano un oceano limpido, mai esplorato, azzurri e lucenti come se il sole si rispecchiasse su quell'acqua cristallina, la bocca era sottile, ma quando rideva, sul suo viso si formavano due meravigliose fossette. Mi aveva lasciato in mano il mio cellulare, forse mi era caduto mentre mi stavano portando qui. Ho guardato sullo schermo, c'era una nuova nota: “ David 3568264913”

Era il suo numero di telefono, ma in quel momento non avrei voluto sentire o vedere chiunque, tranne me stessa che era ancora rintanata in un angolino del mio corpo.

Finché non avessi trovato me, non sarei più riuscita a ritornare a vivere.

 

 

 

 

 

 

 

SPAZIO DELLA SCRITTRICE

Ciao a tutti!!!!! Scusatemi per l'enorme ritardo, ma tra i compiti e la mancanza di ispirazione, non sono riuscita a pubblicare prima. Perdonatemi vi prego.......

Allora, che ne pensate di questo David?? Vi piace o credete di sapere troppo poco di lui??? Aspetto dei pareri e scusatemi a chi non ho potuto rispondere. Alla prossima.

Baci baci

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