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Autore: Melany23    01/05/2013    2 recensioni
Questo sarà un diario, una specie di quaderno dove, per diciotto giorni, scriverò quello che mi passa per la testa. Perchè lo voglio fare? Perchè ne ho bisogno. Perchè diciotto giorni? Perchè fra diciotto giorni si avvererà un pezzo del mio sogno, ma io non sarò lì. Perchè lo voglio condividere con tutti? Perchè so che alcuni di voi mi capiranno.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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Day 1

(Sera, ormai...)


Mi è venuta l'idea di scrivere questo diario tipo... due ore fa.
Mi sono detta: Ehi! Che hai da perdere? Un bel niente, ecco la verità.
Non dirrò molto di me, mi chiamo Melany su Efp ma vorrei chiamarmi così anche nella realtà, il mio vero nome è sciatto, come la sciarpa della mia prof. di italiano.
Da dove posso cominciare? Non lo so. In teoria, per una storia, dovrebbe esserci un inizio e io, per ora, un inizio non ce l’ho. Ricordo solo che un giorno li odiavo, e il giorno dopo no.
Oggi mi sono voluta far del male. Mancano diciotto giorni e già mi manca il respiro, come se nel mio torace diciotto coltelli fossero pronti per pugnalarmi: uno mi ha già ferito.
Ho chiesto ai miei se mi mandavano a Verona e mia madre ha aperto e chiuso la conversazione con un: << Ma lo sai che il 19 cade di domenica?!>>. Come se la domenica dovesse fare qualcosa d’importante; manco va in chiesa, perché non è credente! Il motivo per cui invece voglio andare laggiù è importante. Ma perché i genitori pensano che seguire un sogno sia così… stupido? Noi giovani ultimamente sopravviviamo grazie a quel sogno, forgiamo i nostri desideri, i nostri cuori, le nostre forze grazie a quel sogno.
E invece no! Cade di domenica quindi… NADA! Come dire: La farina è finita quindi niente pizza! Fanculo alla pizza! E’ buona, anzi strabuona, ma paragonata a un bel piatto di sogno servito con un pizzico di possibilità di realizzarlo… beh, la golosità gioca brutti scherzi.
Comunque, dopo aver ricevuto quel NO schietto schietto, ho presso il mio nano (il mio Ipod viola, lo chiamo nano perché è più figo) e le casse a cui l’avrei collegato e mi sono chiusa in bagno. Ho accesso l’acqua della doccia, e mentre aspettavo che venisse calda, ho scelto una canzone: Change my mind. Perfetto. Entrata nella doccia mi sono lavata ma, nel giro di cinque minuti, sono crollata. Quel coltello mi aveva pugnalato, e le lacrime non riuscivano più a fermarsi. Sono scoppiata come una bomba, ho iniziato a piangere, piangere e a piangere, finchè il mio stomaco non ha iniziato a bruciare, le lacrime non hanno iniziato a mancare, finchè la canzone non è cambiata. Taken. Ottimo direi (come la pubblicità!!), anche il mio nano vuol farmi del male, stasera. Ma chissene. Ormai l’intenzione di sfogarmi ce l’avevo, almeno loro mi hanno aiutato a liberarmi il più velocemente possibile. Un classico; quando ho bisogno di una mano, loro riescono sempre a darmela.
Domani si torna a scuola e non ne ho voglia. A che serve studiare psicologia, matematica o chimica? A un cazzo! Il mio obiettivo è realizzare un sogno, se esiste una materia per questo, allora sono disposta a studiare anche per tutta la vita.
 
 
Mel.

  
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