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Autore: Lavi Bookman    01/05/2013    0 recensioni
Raccolta di momenti, reali e non, senza apparente filo logico. Alla fine, ne avranno uno. Alla fine.
"Sentì la porta aprirsi alle sue spalle e non si scompose. Avvertì distintamente un battito bloccarsi e una contrazione alla schiena. Se i muscoli avessero potuto staccarsi, lo avrebbero fatto. E ancora quella sensazione di bruciatura, formicolio sottopelle, distrazione delle persone minuscole.
"Ed eccolo, il tuo incubo privato", pensò."
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La pelle le bruciava, quasi avesse un'ustione. Si guardò distrattamente il corpo allo specchio: era tutto come al solito. Niente graffi, niente bruciature, niente botte, niente di visibile.
Solo lei, con i suoi capelli scompigliati e le costole in risalto come se la luce a lato del letto volesse far incentrare l'attenzione di un ipotetico spettatore proprio su quelle. Si passo una mano sul ventre piatto tirando in dentro la pancia e raddrizzando la schiena, dopodichè rilassò i muscoli finendo a guardarsi la punta dei piedi, muovendone le dita come per sentirsi in risposta "qui sotto è tutto apposto!". Sorrise ripensando a quando, da bambina, aveva creduto che realmente ci fossero delle persone minuscole dentro al suo corpo che si volevano bene e cooperavano per farlo funzionare. Persone con magliette dove compariva la scritta in corsivo "Globuli Rossi", "Globuli Bianchi","Security: Anticorpi": tutti insieme che combattevano per farla stare bene. Un ragazzo con cui si era fidanzata, molti anni a seguire, le aveva detto "quando hai una ferita, pensa che le difese del tuo corpo facciano l'amore per ricostruire i tessuti". La teoria sulle persone minuscole non l'aveva mai abbandonata, sentendo quelle parole aveva immaginato un'orgia gigantesca solo per un graffio, e pensò che avrebbe fatto tutti più felici tagliandosi più seriamente. Tanto sesso, tanto amore, per far cessare tutto quel sangue. Pensò anche che, a quel punto, se fosse esistita una maratona del sesso per persone minuscole, le sue personalissime persone minuscole avrebbero vinto stracciando chiunque.
Era un pensiero buffo. Abbozzò un sorriso e alzò il capo, avvicinandosi di quattro passi alla finestra e sporgendosi per guardare fuori. Era notte e non c'era nessuno. Dei lampioni erano accesi e davano abbastanza illuminazione per distinguere le chiazze bagnate a terra dopo che aveva piovuto ore prima.
"Se ora passasse qualcuno, saremmo soli: io in reggiseno e lui che mi fissa da lontano", pensò.
Sentì la porta aprirsi alle sue spalle e non si scompose. Avvertì distintamente un battito bloccarsi e una contrazione alla schiena. Se i muscoli avessero potuto staccarsi, lo avrebbero fatto. E ancora quella sensazione di bruciatura, formicolio sottopelle, distrazione delle persone minuscole.
"Ed eccolo, il tuo incubo privato", pensò.


So can you name your demon?,
understand its scheming?

[...]
"Cosa sono?", chiese un compagno di classe sfiorando con la mano dei tagli sull'avambraccio di lei, "bruciature? No... Sembrano più graffi", concluse rivolgendole uno sguardo interrogativo.
"Lascia stare", rispose senza abbassare la manica della felpa come avrebbe intensamente voluto fare di primo acchito, "ascoltami ora: la simmetria di una funzione è pari quando tutti i segni sono uguali a F(x), dispari quando sono opposti, ovvero -F(x), e..."
"L'ho capito questo!"
"Cosa non ti è chiaro, quindi?"
"A che mi serve?"
"A nulla. Non ti servirà a nulla", e si alzò dal banco di lui su cui era appoggiata con i gomiti, raddrizzandosi e andando via.

[...]
"Pensi mai di voler avere un braccio nuovo?, uno di cui non vergognarti, intendo."
"No, no"
"Perché?"
"E' lo sconto della pena, me lo promisi tempo fa, non me ne sarei vergognata"
"Difficile..."
"No, ho imparato che se faccio qualcosa devo essere disposta a non nascondermi."
[...]

  
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