Ciao a tutti!
Eccomi con un nuovo capitolo della mia storia.
Spero possa piacervi e credo ancora in un vostro aiuto ;-)

L'Amara Verità:

Il ragazzo durante il brusco atterraggio aveva deciso di chiudere gli occhi per non vedere cosa sarebbe successo.

Questo gesto però, di sicuro, non alleviò la sua paura in quanto dal momento in cui aveva iniziato ad applicarlo aveva sentito tutto più amplificato.

I rumori e gli scossoni erano divenuti ancora più insopportabili in breve tempo.

Ora, invece, un silenzio assordante lo circondava, rotto ogni tanto da qualche gemito o qualche fruscio.

Non voleva aprire gli occhi.

Non voleva vedere ciò che lo circondava o, ancora peggio, il suo amico, immobile al suo fianco.

Aveva paura di vedere tutti gli altri passeggeri, gementi o silenziosi che fossero.

Tuttavia fu costretto ad aprirli e ad affrontare la realtà quando qualcuno lo scosse piano per verificare che fosse ancora vivo.

Aprì le palpebre il più lentamente possibile cercando di ritardare il momento di tornare alla realtà.

Quando le ebbe aperte e si furono abituate alla penombra che regnava davanti a lui, il ragazzo riuscì a riconoscere un volto.

Un uomo di mezza età, serio e concentrato, stava verificando lo stato del suo amico.

<< Come sta? >> chiese con voce più flebile del previsto.

<< Non ti preoccupare..ha solo perso conoscenza >> rispose l'uomo in tono pratico.

Il giovane si mosse un po' per cercare di osservare il viso dell'amico svenuto al suo fianco, ma una fitta lancinante lo costrinse a tornare al suo posto con un movimento secco.

L'uomo brizzolato e dagli occhi grigi lo guardò e accortosi del suo gesto si abbassò su di lui osservandogli e toccandogli delicatamente la gamba.

<< Cerca di muoverti il meno possibile con quel piede, devi aver preso una distorsione durante gli scossoni dell'atterraggio >> disse l'uomo risollevandosi in posizione eretta e facendo per andarsene.

<< E lei come fa a saperlo? >> chiese il ragazzo con sospetto.

<< Sono un medico ragazzo! >> esclamò spazientito il brizzolato << e comunque chiunque avrebbe capito che si tratta di una distorsione..basta pensare che potrebbe capitarti anche in una semplice partitella di calcetto tra amici.. >>.

<< ah..va bene.. e invece il mio amico ha qualcosa che non va? >> chiese preoccupato.

<< No.. a parte qualche livido mi pare che non abbia nient'altro >> rispose l'uomo evidentemente spazientito << anzi.. cerca di farlo rinvenire che il personale di bordo sta organizzando i primi gruppi per scendere dall'aereo..chiedono a chiunque stia bene, a chiunque riesca a camminare di aiutare i feriti o i contusi a uscire >>.

<< E lei non viene con noi? >> chiese il giovane stupito.

<< Davvero ti interessa ragazzo? >> rispose di rimando il medico << comunque..al momento preferisco stare ancora un po' sull'aereo a cercare di aiutare il più possibile chi ha bisogno >>.

Il ragazzo, rinvenuto l'amico gli spiegò a grandi linee cosa era successo e facendosi aiutare si avviò verso l'uscita anteriore del velivolo.

Incontrarono una hostess dai capelli biondi, fluenti e scompigliati tirati indietro da una benda che le avvolgeva fronte e nuca e un'espressione preoccupata sul viso.

Li accompagnò lentamente al portellone d'uscita, dove uno scivolo per le emergenze era stato attivato e srotolato fino a terra.

Appena furono sul bordo della porta d'acciaio si guardarono intorno rimanendo stupiti e allo stesso tempo intimoriti da ciò che videro.

Poi, mentre scendevano dallo scivolo fino a terra una certezza si fece largo nei loro pensieri confusi; una certezza tra le incertezze che li travolgevano.

Il mondo come lo avevano conosciuto e vissuto fino a quella mattina non sarebbe più stato lo stesso.

Davanti a loro si stendeva un nuovo mondo, incerto e dai contorni oscuri.

La loro vita, erano certi, sarebbe cambiata radicalmente e il loro futuro, così come lo immaginavano sarebbe diventato solo una delle tante cose che si sarebbero dovuti lasciare alle spalle.

Un nuovo futuro era pronto ad essere scritto da loro e, forse, dall'intera umanità.