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Autore: SerePellizzari    02/05/2013    6 recensioni
***Prima o poi riuscirò a portarla a termine!***
Questo racconto parte dalla fine della terza stagione ma non ripercorre quanto visto nella quarta....
Rick ha capito in tempo cosa stava per succedere quel giorno al funerale del capitano Montgomery e quindi è riuscito a salvare Kate, ma...
Dal primo capitolo
[...]
"Castle togliti" disse Kate in modo brusco cercando di sollevarlo
Ma nel girarlo sentì che la sua camicia era umida e poi vide il suo guanto bianco diventare sempre più rosso...
"Oddio Rick.......Rick rispondi!!!"
Sentendo il suo nome Castle riaprì gli occhi e vide che il viso di Kate era rigato dalle lacrime, cercò di alzare la sua mano per fermargliele ma non ci riuscì ma la detective capì l'intento e gliela prese tra le sue
Con tutta la forza che gli rimaneva in corpo disse quelle tre semplici parole che avrebbe voluto dirle da tre anni
"Kate....ti....amo" sussurrò dopo di che o suoi occhi si chiusero
"No, no, no.....Rick non puoi lasciarci, pensa ad Alexis, a tua madre, al dodicesimo.....a me, pensa anche a me" fece una piccola pausa poi..."Rick ti amo, ti amo anche io, ma non lasciami....."
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Contesto generale/vago
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Remember me Rick



Durante il tragitto verso il distretto tutti e tre rimasero in rigoroso silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri.
Nessuno si aspettava quel nome, era sempre stato un esempio per tutti i poliziotti, per l’FBI e per la CIA, sempre ligio al dovere e super parte, non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, e guai a pensare che fosse aiutato da qualche particolare partito.
Invece ora tutte quelle certezze per i tre detective erano crollate come un castello di carte abbattuto da un soffio d’aria.
Giunti davanti al distretto scesero contemporaneamente dall’auto e si fermarono a guardare per l’ennesima volta la busta che Kate teneva tra le mani tremanti.
Aveva finalmente scoperto il vero mandante dell’omicidio di sua madre e ora poteva mettere una volta per tutte la parola fine a questa storia, bastava consegnare tutto al capitano Gates che avrebbe fatto partire sicuramente un’indagine nei confronti di quell’individuo.
E poi cos’avrebbe fatto? Questo continuava a domandarsi la detective Beckett…avrebbe continuato sicuramente il suo lavoro di poliziotta, ma lo avrebbe fatto con la stessa determinazione ed intensità di prima? Per il momento non poteva saperlo, ma sperava fosse così.
 
Martha scese al piano di sotto dopo aver sentito i ragazzi e Kate uscire di casa, lentamente si avvicinò al divano sul quale era ancora seduto Richard
“Darling come stai?” chiese poggiando una mano sulla spalla del figlio per poi andarsi a sedere accanto a lui
“Non lo so. Sto bene perché ho rivelato anche a Espo e Ryan l’identità di mio padre, ma l’aver scoperto chi è stato il mandante dell’omicidio della madre di Kate mi ha sconvolto…”
Martha stava per chiedergli se gli poteva confidare il nome di questa persona quando il campanello suonò e Rick si alzò per andare ad aprire.
Appena aprì la porta si ritrovò puntata contro una pistola ed alzando lo sguardo riconobbe immediatamente il cecchino che tutta la polizia stava ricercando.
“Salve scrittore, spero che tu ti ricorda di me, ma forse ti ricordi meglio il proiettile che hai preso al posto della tua bella detective un anno fa vero?” affermò con un ghigno dipinto in volto Maddox entrando in casa e spingendo Castle verso il centro del salotto
“Richard, caro, chi ci….” iniziò a parlare Martha, ma alzando lo sguardo si bloccò subito
“Oh ma che tenera mammina…” disse guardando negli occhi la donna, poi si rivolse nuovamente a Castle “So che tu hai i documenti che Montgomery…li voglio…dimmi dove li hai messi o sarà peggio per voi” concluse puntando la pistola prima contro Rick, poi contro Martha e viceversa.
 
Nello stesso momento Kate aveva deciso che era giunto il momento di rendere partecipe il capitano delle ultime novità, poi era altresì sicura che grazie ai documenti avrebbero potuto riaprire ufficialmente le indagini, e non rischiare di invalidare le prove fin lì raccolte. Già il capitano aveva acconsentito a riaprire il caso in maniera semi-ufficiale quando lei e Rick vennero rinchiusi nella cella frigo, ma in quel caso vi erano solo congetture e niente di concreto.
Per questo appena le porte dell’ascensore si aprirono si fiondò nell’ufficio della Gates.
Le raccontò tutto, per filo e per segno, compreso il fatto che avevano disobbedito ad un ordine diretto continuando ad indagare, ma non potevano far finta di nulla quando uno di loro era preso di mira.
La donna ascoltò attentamente tutto quello che la giovane detective le stava dicendo, dal suo viso non traspariva nulla, ma dentro di lei era veramente orgogliosa di avere degli elementi così nella sua squadra, nonostante tutto non avrebbero mai lasciato un collega da solo, anche a rischio di perdere il lavoro.
Era quasi arrivata a condividere con lei il nome del mandante quando il cellulare le squillò, si scusò col capitano e rispose.
Man mano che la telefonata andava avanti sul suo viso compariva un’espressione sempre più preoccupata e tesa e l’agitazione stava prendendo il sopravvento su di lei.
La Gates la guardava, anch’essa, preoccupata. Per aver causato un così repentino cambiamento d’umore nella detective doveva veramente essere successo qualcosa di molto grave.
A telefonata conclusa Kate stava letteralmente tremando, non per il freddo, ma per la paura, il capitano non fece neanche in tempo a domandarle cosa fosse successo che lei la anticipò
“Era Alexis al telefono, mi ha detto che Maddox è a casa loro e ha preso come ostaggi Rick e Martha…vuole i documenti…”
Nel sentire queste parole Victoria Gates si alzò immediatamente dalla sua sedia e corse fuori dall’ufficio seguita a ruota da Beckett.
“Forza, tutti gli agenti disponibili si rechino a casa del signor Castle, il cecchino che stiamo cercando da mesi è lì” urlò mentre raggiungeva l’ascensore.
 
Intanto nel loft di Castle l’aria si tagliava con un coltello.
Rick e Martha erano seduti sul divano con le mani legate dietro la schiena mentre Maddox continuava a sbraitare di volere i documenti.
Rick però non voleva rivelargli nulla e quindi continuava a fingere di non sapere di cosa stesse parlando
“NON PRENDERMI IN GIRO” urlò a un tratto il sequestratore “LO SO CHE IL CAPITATO MONTGOMERY ERA TUO FRATELLO E SONO ALTRETTANTO SICURO CHE LUI ABBIA INVIATO I DOCUMENTI A TE, SEI L’UNICA PERSONA CHE NESSUNO DI NOI AVREBBE SOSPETTATO”
Castle era completamente sconcertato, non riusciva a capire come avesse fatto a scoprire questa notizia, infondo a parte Kate, Espo, Ryan e la madre nessun’altro lo sapeva.
“Ti ho spiazzato eh” sogghignò soddisfatto il cecchino “sai non sono bravo solo a sparare, ma anche a pedinare”
“Beh a sparare non tanto visto che hai mancato il tuo bersaglio” si rischiò ad affermare lo scrittore
Come risposta ricevette un violento colpo in viso col calcio della pistola che gli procurò un taglio lungo tutto la guancia e lo fece cadere a terra
“RIIICK” urlò impaurita la madre
In cima alle scale Alexis dovette mettersi una mano sulla bocca per cercare di non farsi sentire. Odiava il fatto di dover rimanere immobile e nascosta mentre uno squilibrato stava facendo del male alla sua famiglia e poi la notizia appresa poco prima l’aveva lasciata di stucco…aveva uno zio…Roy Montgomery era suo zio.
Castle, con qualche difficoltà, riuscì a rimettersi seduto cercando di tranquillizzare la madre, ma non ci riuscì completamente visto il vistoso taglio che aveva in faccia.
 
La detective Beckett sembrava una pilota di formula 1, guidava a tutta velocità verso il loft di Rick, incitata anche dalla Gates che le sedeva accanto.
Entrambe volevano arrivare il prima possibile per cercare di evitare possibili spargimenti di sangue, sapevano benissimo di che pasta era fatto Maddox, ma anche Rick non era da meno.
In pochi minuti arrivarono a destinazione.
Appena furono tutti pronti entrarono nel palazzo ed iniziarono a salire le scale. Kate apriva la fila, seguita dal capitano, Ryan, Esposito e tutti gli altri poliziotti in tenuta antisommossa.
Arrivati davanti alla porta di casa la detective estrasse dalla tasca la propria copia delle chiavi e cercando di fare meno rumore possibile l’aprì.
 
“Mi hai veramente stufato scrittore…vorrà dire che metterò a soqquadro questo tuo bell’appartamento e li troverò da solo…ma voi ora siete di troppo e, come forse sai, non posso lasciare testimoni…quindi…siete morti…” terminò puntando la pistola contro Rick.
 
Nell’aria si sentirono solo due colpi e l’urlo di una giovane ragazza.




Parola all'autrice

Giusto due parole...
Ed ecco un nuovo capitolo, sono stata più svelta questa volta a pubblicare vero??? =D
Ma ora devo per caso iniziare a correre verso casa di qualcuno???? Chi è che mi ospita e mi salva da un gruppo di ragazze un pelo arrabbiate?????
Beh alla prossima
Baci
Sere
   
 
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