Anime & Manga > Black Lagoon
Segui la storia  |       
Autore: Lilius_Sagitter    02/05/2013    1 recensioni
Serie di racconti relativi ai personaggi della Hell's Souls Company della fan fiction Brave New World di DarkLucifer. Tutto cio che scrivo è approvato dall'autore e vuole indagare sul passato burrascoso dei personaggi per approfondirne meglio il carattere e la storia.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Aria di festa. Nell'ambasciata tutti erano allegri e un po’ su di giri. Nonostante il caos imperversava a Bucarest e tutta la Romania fosse ormai allo sfacelo, lasciata a se stessa, con la povertà e la disoccupazione a farla da padrone, l'ambasciatore voleva mostrare lo sicurezza. Mostrare a tutti i pezzi grossi di Nuova Delhi e delle altre ambasciate che non era cosi. Anche se nessuno ci credeva. La festa, di uno sfarzo improbabile, voleva mostrare la forza di quell'uomo in cerca di alleati per poi, forse ritornare al suo paese come salvatore della patria.
Ma, per gli ospiti, la cosa più importante a quel ballo era divertirsi, senza curarsi del padrone di casa. Era un'occasione per dare sfoggio della propria ricchezza e divertirsi a spese altrui.
Solo un’uomo non si divertiva. Incupito in un angolo della sala, sorseggiava una vodka liscia mentre soffocava nel suo smoking affittato che, essendo troppo stretto per la sua corporatura muscolosa, lo stritolava. Sembrava stare in un mondo a se, in attesa si qualcosa.
Ma di lui si era accorta qualcuno. Una bionda dai lunghi capelli che, nel suo abito lungo che ne risaltava le dolci curve, si avvicinò a lui. Dopo poche parole lo prese con se, nonostante la ritrosia dell'uomo, portandolo nella sala da ballo. L'orchestra suonava una dolce e veloce melodia, ritmata e suadente, musica popolare gitana alcuni avrebbero potuto pensare. La donna dava il ritmo, lui seguiva concitato i passi che gli dettava venendo catturato dall'atmosfera e da quell'indecifrabile ragazza che lo trascinava in un vortice di passione e passi. Ben presto i due si muovevano come un sol corpo, stretti l'uno all'altra.
Uscirono infine nel giardino. Lei lo teneva per mano portandolo verso una graziosa fontana dove c'erano dei piccoli tavolini. Lui non opponeva più resistenza, quasi rapito da quella donna energica ed esuberante che aveva fatto presa nella sua corazza di indifferenza. Un cameriere gli porto due votka lisce lasciandoli soli sotto la luce della luna quasi nuova.
<< Sei un tipo strano lo sai? >>
Lui sorseggiava lentamente assaporando il sapore deciso dell'alcool osservandola.
<< Per questo l'incarico di catturarti mi ha interessato subito. Lucifer! >>
Rimase quasi sorpreso dalle parole della donna, ma non lo dette a vedere.
<< Non tentare scherzi. Hai una pistola puntata contro. La tua corsa finisce qui. >>
<< Così l'informatore che dovevo incontrare non esiste. Peccato. >>
<< E’ proprio come dicono. Neanche satana in persona riuscirebbe a spaventarti. Ma non mi facevo illusioni. >>
I due sembravano fin troppo tranquilli nel conversare tra di loro, come vecchi amici ad un’appuntamento.
<< Quindi non mi uccidi?  E' questo che Lubianka comanda, no? >>
<< Scontato vero? Ma non voglio finire così il lavoro. >>
Questo lo sorprese. La guardò. Vide che, in quell’istante, i suoi occhi non erano quelli di un’assassino pronto a colpire. Erano curiosi, avidi di risposte, contemplandolo come un'opera d'arte astratta.
<< Ho letto il tuo dossier. Ne hai ammazzata tanta di gente sulle montagne del Panjshir, in Armenia e Cecenia. Ma non capisco il perché. Adoro capire la psicologia della gente che uccido. Hanno tutti un motivo, uno scopo, un perché...ma tu...tu sei sfuggente. Nella semplicità dei tuoi intenti sei oscuro. Non c’è la molla. Lo scatto che ha fatto partire una striscia di morti da far impallidire i migliori professionisti. Mi manca il perché! >>
Rise. Rise di gusto alle parole della bionda. Come se avesse appena raccontato una storiella molto divertente. Prese il bicchiere dal tavolino e iniziò a parlare lentamente.
<< Una volta c'era un ragazzo. Un idealista, pronto a tutto per l'onore. Lui desiderava  riempire un vuoto che aveva nel petto dopo la morte dei genitori. Entrato nell'esercito e partì per la guerra desideroso di diventare un’eroe. >>
<< Arriva al punto. Odio le storie lunghe e mielose. >> lo interruppe lei.
<< Un giorno la sua pattuglia cadde in un imboscata. Caduto da un precipizio, fu salvato da un donna. Era la moglie di un pastore scappato chissà dove. Si prese cura di lui per giorni. Lui era sorpreso dalla sua dolcezza, dalla sua inaspettata gentilezza verso colui che per lei era solo un nemico. Un estraneo. Per la prima volta provò qualcosa nel suo cuore che non sentiva ormai da anni. Era così felice che inizio a prendersi cura persino dei figli di lei, tanto che loro che iniziarono a chiamarlo zio. Per lui la guerra pareva finita. Ma un giorno il più piccolo dei bambini si ammalo gravemente. Lui, per salvarlo, lo portò in spalla da un medico, con il rischio di essere arrestato e fucilato come disertore. Riuscì a farlo curare ma, tornato dalla donna, trovò la casa distrutta. Una pattuglia di suoi ex compagni l'aveva bruciata. L'odore della carne bruciata era ancora forte. Erano tutti morti. Lui aveva perso tutto. >>
Questa volta fu lei a ridere di gusto.
<< Certo che ne hai poca di fantasia. Come se.mi bevessi una storia cosi banale. >>
<< Me lo dicono in tanti. >> disse lui senza scomporsi, osservando la luna brillare nel cielo.
<< Peccato. >> disse sconsolata, puntandogli la pistola alla fronte << Non potrò mai sapere la verità. Ma non ho più tempo per i giochetti. >>
Lui fini di bere la votka e, incurante delle parole di lei, appoggio il bicchiere sul tavolino di vetro fissandola negli occhi.
<< Do svidaniya. >>
Un colpo risuonò nell' aria. Quando il servizio di sicurezza dell'ambasciata accorse nel giardino, trovò la donna accasciata a terra. La testa era stata trapassata da parte a parte da un proiettile di grosso calibro, e sul suo volto uno sguardo stupito...pieno di terrore.
 
***
 
<< Il lavoro all'ambasciata e stato ottimo, Lucifer. >>
<< Odio essere l'esca dei vostri cecchini. Questo è il primo e ultimo favore che vi faccio. >>
<< Non ci sperare. La CIA  non può lasciare a piede libero un soggetto come te. Se collabori sarà solo un bene per te. >>
<< Prima dovrete trovarmi. Goodbye yankee! >>
Riattacco il cellulare stizzito. Non gli fregava nulla dei giochi sporchi di quella gente. Anche se veder morire un'ex KGB era sempre una soddisfazione per i suoi occhi.
<< Chi era zio Adrian? >> disse la voce di un ragazzo.
<< Nessuno piccolo Ahmad. >>
<< Smettila! non ho più 5 anni. >> urlò stizzito << Quando tornerai ancora? >> disse pieno di tristezza.
Lucifer non rispose.
Il ragazzo capì.
<< Pregherò Allah per il tuo ritorno. >>
<< Se davvero esiste un dio...  non avrà pieta per un demone come me...do svidanija Ahmad! >>
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Black Lagoon / Vai alla pagina dell'autore: Lilius_Sagitter