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Autore: myriamsilv    02/05/2013    4 recensioni
La figlia di Candy e Terrence, gli occhi della madre col velo di malinconia del padre, una storia forte
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO XXXI
DUE VECCHI AMICI
I due uomini al cancello si scrutavano attentamente, gli anni erano passati e avevano lasciato segni sui loro volti anche se entrambi erano ancora molto affascinanti, un tempo era facile per loro parlare di tutto eppure in quel momento non riuscivano a dire una parola.
Albert rivolse a Terence con uno sguardo glaciale – “Terence, che ci fai qui?”
Terence – “ho riaccompagnato mia figlia Emily”
Albert – “ma sei rimasto davanti al cancello chiuso”
Terence – “non dovresti chiedermelo, tu sai bene quanti ricordi mi legano a questi luoghi”
Albert – “lei non c’è più da anni e tu l’avevi già persa da tempo quando è scomparsa”
Gli occhi blu di Terence brillarono di rabbia – “già, lei aveva scelto te. Pensare che ti consideravo il mio migliore amico, invece tu hai approfittato della situazione portandomi via l’unica donna che ho mai amato”
Albert era furioso – “come puoi muovermi un’accusa del genere? Io sono stato accanto a lei, l’ho vista piangere e consumarsi per l’amore che aveva per te, i suoi occhi verdi avevano perso la vitalità di sempre. Anche se sapevo che non mi avrebbe mai amato quanto amava te decisi che mi sarei preso cura di lei, l’amavo troppo per vederla in quello stato. Tu invece dove eri quando aveva bisogno di te più che dell’aria?”
Terence si era rattristato, non riusciva ad immaginare la sua Tarzan tutte lentiggini con lo sguardo triste, pensò – “sono stato uno stupido, se solo fossi andato subito a cercarla forse lei sarebbe ancora viva e Ange sarebbe mia figlia”
Albert –“non hai nulla da rispondere?”
Terence – “ero a Londra perché mio padre stava male ma, avevo deciso di mandare tutto al diavolo e di tornare da lei quando ho letto sui giornali la notizia del vostro matrimonio, ormai era tardi, l’avevo persa per sempre, anche se ero furioso ero sicuro che tu l’avresti resa felice. Quando lei è scomparsa, il mondo è crollato, avrei voluto venire a rovarvi ma, immaginavo che non sarei stato il benvenuto”
Albert – “e cosa pensi riguardo ad Ange?”
Terence – “mi ha colpito subito, ha i suoi occhi”
Albert – “e anche un bel caratterino. È incredibile che tra le tante ragazze che ci sono nel collegio sia diventata amica proprio di Emily”
Terence – “si Emily mi ha parlato tanto di lei, sono felice della loro amicizia”
Albert – “non ti rende nervoso la cosa?”
Terence – “no perché so che sarà un ottima amica per Emily, il destino sembra abbia voluto che loro si trovassero proprio qui dove mi sono innamorato di Candy, qui a Londra anche io e te siamo diventati amici”
Albert – “già e non ci si può opporre al destino in eterno”
Terence – “Albert, lo so che noi non potremo più essere amici ma, vorrei conoscere Ange, lei è tutto ciò che rimane di Candy, ti prego non vietarmelo”
Albert – “vorrei vietartelo ma, non posso. Ti chiedo solo un favore non raccontarle nulla di te e Candy, la farebbe soffrire e non voglio”
Terence – “non farei mai del male ad Ange, oltre il fatto che non potrei sopportarlo Emily non mi perdonerebbe mai”.
Giorge era rimasto ad osservare la scena trai due in silenzio vicino all’auto poi dovette chiamare Albert – “signor Wiliam dobbiamo ripartire”
Albert – “si Giorge arrivo” poi rivolto a Terence – “addio Terence”
Terence – “addio Albert”.
Albert e Terence si strinserò la mano per la prima volta dopo tanto tempo ognuno perso nei propri pensieri.
Terence salendo in macchina pensò – “peccato, mi manca la nostra amicizia ma, ormai sono successe troppe cose tra di noi”.
Albert in macchina stava silenzioso guardando fuori dal finestrino, fu Giorge a rompere il silenzio – “come è andata la chiacchierata col signor Granchester?”
Albert – “non è stata facile. Lui mi ha spiegato le sue ragioni e credo che fosse sincero, mi ha anche promesso che non dirà nulla ad Ange e voglio fidarmi”.
Due vecchi amici presero strade diverse dopo essersi parlati dopo tanti anni, almeno così credevano ma se si fossero parlati davvero come un tempo, senza nascondersi dubbi e sentimenti forse avrebbero preso un'altra strada, ancora altri equivoci causati da parole non dette.
 
   
 
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