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Autore: telesette    02/05/2013    5 recensioni
Il simbolo della regalità sovrana, fino allora considerato inviolabile, stava cedendo assieme alle pareti della fortezza e degli sfortunati che ancora cercavano di opporre una seppur minima resistenza.
La spada sguainata e la bionda chioma al vento, una donna comandava personalmente l'artiglieria pesante.
Sotto i suoi ordini, i cannoni tuonarono tutti assieme, facendo scuotere la prigione fin dalle fondamenta.
Attraverso gli spalti della torre, il comandante nemico fece puntare tutti i fucili contro di lei, sperando che ciò potesse estinguere un incendio ormai incontrollabile.
Per Oscar François de Jarjayes, la storia volgeva dunque al termine...
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
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In memoria di un'amica:

Nata a Chieti, il 4 marzo del 1977, Gina Ciriegi era una persona di animo semplice e molto creativa. 
Oltre a scrivere, sapeva creare delle bellissime riproduzioni e decorazioni angeliche. Molto brava anche col photoshop, con il quale sapeva creare delle immagini molto tenere coi personaggi di varie serie animate. Inguaribile e dolcissima romanticona, amante delle storie d'amore e dei finali lieti. Fedelissima conoscitrice dei vari capolavori di animazione DISNEY ( "Gli Aristogatti", "La Carica dei 101", "La Sirenetta", "Il Re Leone", e molti altri ancora ). Sognatrice e sensibile, nonostante le tante difficoltà della vita, sempre volta a rincorrere le tante piccole gioie che ogni persona desidera per sé: la serenità, la pace, gli affetti, l'amore... 
Gina si spegne il 7 marzo 2013 all'età di 36 anni, lasciando un grande vuoto nei cuori di molte persone ( me compreso! ), e un dolore immenso in tutti coloro che la conoscevano per la persona meravigliosa che era. 
Di tutte le cose che ho ancora di lei, e della nostra bellissima amicizia nata su Facebook, senza dubbio rimane il ricordo delle nostre interminabili chiacchierate. C'erano così tante idee in lei, così tante storie da creare, perciò vorrei tentare di riportarle su queste pagine a nome suo. Nelle mani uno strumento, nella mente un pensiero, ma il cuore è quello che lega entrambi alla fantasia che abbiamo condiviso assieme. 

Ciao Gina!

***

La storia... nella Storia

Fortezza della Bastiglia - 14 luglio 1789

Le bocche metalliche vomitarono fuoco e fiamme.
L'aria si riempì del denso odore della polvere da sparo.
Le palle di cannone volarono contro la parte più alta delle mura, quasi fossero accompagnate dalle urla della folla sottostante.
La rivolta era in atto!
Il simbolo della regalità sovrana, fino allora considerato inviolabile, stava cedendo assieme alle pareti della fortezza e agli sfortunati che ancora cercavano di opporre una seppur minima resistenza.
La spada sguainata e la bionda chioma al vento, una donna comandava personalmente l'artiglieria pesante.
Sotto i suoi ordini, i cannoni tuonarono tutti assieme, facendo scuotere la prigione fin dalle fondamenta.
Attraverso gli spalti della torre, il comandante nemico fece puntare tutti i fucili contro di lei, sperando che ciò potesse estinguere un incendio ormai incontrollabile.
Per Oscar François de Jarjayes, la storia volgeva dunque al termine.
Lo sguardo di lei salì un attimo al cielo, proprio verso la cosa più estranea in mezzo a quello scenario di sangue.
Una colomba prese a volteggiare sopra la sua testa, quasi simboleggiando la pace e il silenzio che in terra erano venuti a mancare.
E un attimo dopo tutto cambiò completamente.
Il suo corpo si irrigidì.
La spada le scivolò a terra, quasi senza che se ne accorgesse.
D'istinto si portò le mani al petto, come se queste da sole potessero attutire il dolore acuto che stava provando.
E l'unica cosa che riuscì a percepire, sebbene non chiaramente, fu il duro impatto col suolo freddo ove si accasciò priva di forze.
La colomba era ancora là, proprio dove l'aveva vista un attimo prima, e d'un tratto capì cosa essa significava realmente.

- André...

Il quattordici luglio millesettecentottantanove, Oscar François de Jarjayes moriva.
Un'ora dopo la sua morte, il ponte si abbassava.
La Bastiglia si arrendeva...

***

Scuola superiore di Parigi - Oggi

- Signor Bonanne - esclamò la professoressa di Storia con voce severa. - Complimenti, il suo voto è degno della data che ha scritto su questo compito... ovvero QUATTRO !!!
- Ma... Ma come, professoressa?
- E ha anche il coraggio di chiederlo - ribatté lei, aggiustandosi gli occhiali sottili sul naso e sventolando il foglio davanti a tutta la scolaresca. - Secondo lei, la Fortezza della Bastiglia sarebbe stata presa dal popolo di Parigi il... 4 luglio 1789 ?!?

Subito tra gli studenti si levò una risatina di scherno.

- Ma professoressa - gemette lo studente mortificato. - Nella sigla italiana de Il Tulipano Nero, cantano chiaramente: "il 4 luglio si arrende il bastione, il 4 luglio c'è la rivoluzione"...
- E lei, invece di studiare la Storia sui libri, preferisce dar retta ai cartoni animati - tuonò la donna, battendo furiosamente la mano sulla cattedra. - Per punizione dovrà scrivere una tesina sui motivi principali della Rivoluzione Francese, ovviamente in ordine cronologico, così imparerà a non scrivere sciocchezze in una verifica!
- Va bene...

Non appena la campanella segnò la fine dell'ora, la professoressa si alzò e uscì elegantemente dall'aula.
Era una donna avvenente d'aspetto, anche se vestita in modo molto castigato, con i capelli raccolti in una singola crocchia vecchio stile. L'elegante tailleur scuro che indossava, in tinta unita con la gonna rigorosamente sotto il ginocchio, disegnava armoniosamente un fisico longilineo e curve molto ben proporzionate. Non fosse stato per gli occhiali tipici da insegnante bacchettona, o per la pettinatura antiquata, poteva dirsi davvero una splendida giovane donna.
Costei si recò in sala professori, deserta a quell'ora, ove appese la giacca all'attaccapanni e si massaggiò il collo indolenzito.

- Permetti ? - esclamò improvvisamente una voce alle sue spalle.

La donna si voltò di scatto, rivolgendo un sorriso al nuovo arrivato, dopodiché annuì con una smorfia.
Il professor Grandier, anche lui giovane e affascinante con folti capelli castano scuro, sorrise a sua volta e poggiò garbatamente le mani sulle spalle di lei. A vederlo, sembrava piuttosto avvezzo a questo genere di cose. Il suo tocco era morbido e delicato allo stesso tempo, tanto che la professoressa socchiuse gli occhi beatamente.

- Non pensi di esserci andata giù un po' troppo pesante con quel ragazzo? - domandò lui sottovoce.
- Per favore, André - rispose lei, sfilandosi gli occhiali e rivelando così un magnifico paio di occhi blu come il mare dopo la tempesta. - Direi anzi di esserci andata fin troppo leggera... Un altro, al posto mio, lo avrebbe bocciato seduta stante!
- Concordo - sorrise ancora lui, sempre concentrandosi sul massaggio. - E' anche vero però che le cose si ricordano diversamente, specie quando si ha l'occasione di essere lì per davvero... Dico bene, Oscar?

Nel mentre che la donna aprì il primo bottone della camicetta, sciogliendosi con un solo gesto la crocchia, una meravigliosa bionda chioma fluente cadde ad incorniciarle il volto delicato e sottile.
André rimase incantato ad osservarla, come sempre del resto.
Oscar gli afferrò dolcemente entrambe le mani, giungendole davanti a sé, in modo che l'altro potesse cingerla da dietro con un tenero abbraccio. André dal canto suo si chinò in avanti, sfiorandole piano il collo con le labbra e assaporando il dolce profumo di rose della sua pelle.

- La Storia è importante - esclamò lei convinta. - E la fantasia non è da meno... Ma tra realtà e immaginazione c'è comunque una bella differenza!
- Parole Sante - mormorò André. - Per questo siamo ancora qui, giusto?
- Giusto - concluse Oscar, voltandosi ad osservarlo.
- Allora non perdiamo tempo, professoressa Jarjayes!
- Lo stesso vale per lei, professor Grandier!

Ciò detto, i due socchiusero gli occhi e si scambiarono un lungo bacio dolcissimo.

FINE

   
 
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