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Autore: Akira Yukiko    02/05/2013    0 recensioni
Takara Saitou è una ragazza giapponese come le altre ma sta affrontando l'adolescenza, periodo difficile. Nella sua strada ci sono Yuko la sua migliore amica e Natsume, il ragazzo che ama da cinque anni, dei bulli che la trattano male e il padre Shirosama che soffre di un tumore. La madre, Takako, è una donna di 26 anni che lavora di notte in un pub... Ma cosa succederà a Takara la sera di Capodanno? E' stata invitata da un bullo, Takechi, a una festa ma le sue intenzioni non sono certo buone....
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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MI PRESENTO



Ciao a tutti mi chiamo Takara Saitou. Takara in giapponese vuol dire tesoro. Mia madre mi chiamò così perché mi  disse che quando nacqui era come aver ricevuto il tesoro più bello. Io ho 15 anni e mezzo e sono al primo anno di superiori. Ho una migliore amica e si chiama Yuko. E’ la persona di cui mi posso fidare di più al mondo.. lei sa anche di lui.. Natsume, un ragazzo meraviglioso. Dolce ma aggressivo. I suoi capelli sono biondi e gli occhi sono marroni.. niente di più piacevole è il suo profumo “eau de toilet”! Dice che “attira” le donne.. io sono attirata da lui da quando avevo 10 anni. Mi aveva baciata sotto un ciliegio.. il nostro albero dove ci arrampicavamo da piccoli insultandoci e facendo a gara di chi arrivava più in alto. Ma poi lui mi ha baciato. Io per paura l’ho respinto ma l’ho sempre amato. Dopo QUEL bacio, lui si fidanzò con Susumo. Bella ragazza dai rossi capelli. Ma lei lo ha tradito. Così lui venne a piangere da me e io lo accarezzai e consolai. Lo appoggiai nel mio petto e sentivo le sue calde lacrime finire su di esso. Era così dolce ma disperato. Io lì, accanto a lui. L’età perfetta per il primo bacio: 13 anni.

:-"Mian-he" mi dice una piccola e magrissima coreana. Mi è venuta addosso per sbaglio. Mian-he significa “scusa” in coreano. Io lo ho cominciato a studiare quest’anno. Io la guardo gentilmente e sorrido. Mi fiondo in mezzo alla folla davanti al tempio Meiji Jingu, dove mi sarei dovuta incotrare con Yuko. Lei non c’è.
“Driiiin-Drindrin”:-"Chi è?:-"Ciao! Sono io, Yuko! Mi dispiace per oggi ma mi era morto il cellulare e dovevo aiutare mia mamma con il nostro nuovo albero di ciliegio":-"Va bene, non importa. Scusa ma devo andare ciao!" e riattacco il telefono. Ecco che nevica. La neve l’ho sempre immaginata come granita al limone solida ma soffice. Ora però, mi sembra solo neve. Niente di più. Vi chiedete mai perché la neve è bianca? E perché l’acqua è trasparente? Perché noi siamo così grandi e formati da minuscule cellule mentre le formiche sono piccolissime e con meno cellule? Perché poi le cellule si ammalano? Non lo capisco. Mio padre ha le cellule malate dello stomaco e del fegato ma non vogliono dirci cosa ha. Sono preoccupata. Lui è il mio idolo. È il mio dio. Mi caccio nelle orecchie le cuffiette e ascolto musica. I BigBang.. il gruppo maschile coreano più figo del mondo. E nella mia mente canto : “ wow, fantastic baby..dance!...”

Se G-Dragon fosse un lacrima io non vorrei essere l’occhio perché vorrebbe dire perderlo. Vorrei essere una cellula della lacrima per morire con lui sulle labbra di mio padre.

:-"Ciao! Come sta la mia dolce Takara?":-"Ciao Yuko.. io sono preoccupata.":-"I medici fanno il possibile vedrai che tuo padre guarirà":-"Pensavo di dinventare Geisha per non vederlo soffrire":-"Sei diventata matta?! Lui ha bisogno di te! Santo cielo è tuo padre!":-"Lo so, ma non sopporto la vista di quell’uomo così fragile…":-"Takara, vedrai che ce la farà, ce la farà" “Ce la farà, ce la farà” mi ripeto e intanto suona la campanella di mezzogiorno. Si mangia.

La settimana è stata pesante ed è da una settimana che non vedo Natsume e mi manca. Mi manca molto. MOLTISSIMO. Takechi, il bullo della scuola, mi ha addocchiata e ora ho paura. Questa settimana mi ha spinto in corridoio per due volte. È stato orribile. Sono stata guardata da miriadi di ragazzi e ragazze solo perché la sua spalla ha sfiorato la mia. Vuol dire che sono segnata? Mi ucciderà? Ora poco m’importa. Chiamo Natsume e gli dico che dobbiamo trovarci. Devo parlargli. Devo dirgli ciò che sento. Il telefono suona a vuoto. Credo sia andato a nuoto. Ci va ogni martedì e giovedì però oggi è sabato. Quindi è strano. Oppure ha qualche gara. Riproverò più tardi. Nel frattempo mi distenderò sul divano e guarderò la Pucca fino a vomitare. “Driiiiin-drindrin” chi è? Non conosco il numero…. Forse devo agganciare. “Driiiiin-drindrin” mi sta uccidendo continua a suonare! Mi nascondo sotto un cuscino ma il rumore sembra farsi più forste e assordante. Mi scoppia la testa. “DRIIIIIN-DRIIINDRRRRRIIINNNNN” devo rispondere! :-"Si, chi è?"…
  
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