Fanfic su artisti musicali > Beatles
Segui la storia  |       
Autore: SlowDownLiz    03/05/2013    8 recensioni
E' la seconda storia che scrivo. Questa volta però non ci sono tutti i Beatles: mi sono concentrata solo sul duo John-Paul più l'introduzione di un nuovo personaggio a me ispirato ( che sia chiaro.. il personaggio si ispira a me ma molto alla lontana, ok?). Come al solito il romanticismo trasuderà da ogni capitolo che scriverò perchè sapete come sono.. credo ancora nelle favole, nel principe azzurro e negli innamoramenti inconsapevoli e intensi.
Buona lettura quindi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Si lo so... sono in stra ritardo rispetto ai miei standard.. perdonatemi!!!!!!!!
Comunque ci siamo... eccolo qua... l'ultimo capitolo..
Sappiate che metto le mani stra-avanti dicendovi che non mi convince molto; sinceramente penso che non convincerà nemmeno voi.. e non lo dico perchè voglio che voi diciate "ma no Lisa ma cosa dici..".
Sono seria...
Magari è solo un'impressione. Magari è solo colpa della mia "non fiducia in me stessa".. non lo so..
L'unica cosa che so è che mi rattrista molto che sia finita..
Non ho nulla di nuovo in cantiere e credo che finita anche l'altra storia metterò da parte la "carriera" fittizia da scrittrice.. non è andata come pensavo.
Ringrazio tutte coloro che hanno letto la storia e l'hanno messa tra le preferite e le seguite.. grazie mille a chi ha recensito e a chi ha consigliato modifiche varie per migliorare questo tentativo di storia.
E' stato un'onore essere letta da tutte voi.
Grazie!!

Lisa<3


Capitolo Quattordici: Heart of a Girl

 
-Liz, è ora!! Vuoi una mano a scendere le scale?-
-No grazie nonna.. ce la faccio.. piano piano, ma ce la faccio..-
Impugnai saldamente il corrimano e scesi a rallentatore ogni gradino. Nonna mi porse la tracolla e mi baciò in fronte.
-In bocca al lupo per l’esame tesoro.-
-Crepi nonna..-
-E stai attenta, mi raccomando.-
-Come sempre.-
Uscii sempre col mio passo da tartaruga e mi diressi verso la fermata dell’autobus.
Ormai camminare con quel pancione era veramente un’impresa. Eh si, ero incinta, e a dirla tutta il tempo stava per scadere.
La mia bambina stava per dire “buongiorno mondo!”.
Erano successe tante cose dalla sera in cui avevo distrutto la mia vita per come la intendevo io in quei giorni. Mi ero iscritta all’università e siccome si trovava molto vicino alla casa della mia nonna materna avevo deciso di trasferirmi là una volta trascorso l’ultimo mese di vacanze estive in giro con mamma. Ed era stato proprio durante quel mese che io e mamma scoprimmo il mio essere incinta. E non per un mio ritardo, ma grazie ai “superpoteri” che mamma si attribuiva. Certo, non è che lei sia rimasta poi così fiera della sua scoperta, ma essendo di mente aperta in seguito aveva accolto la notizia con gioia. In fondo non avevo 15 anni, ma anzi andavo per i 20.
Solo io sapevo chi fosse il padre di quella meravigliosa vita che cresceva dentro di me. Non lo rivelai mai a mamma e non le dissi nemmeno come mai non vedessi più ne Paul ne John. Immagino però che grazie ai poteri che ogni mamma normale ha lei sia riuscita a trarre le sue conclusione ed evidentemente ad accettarle. Io ero fermamente convinta di voler crescere mia figlia senza dire nulla al padre, che sinceramente non avevo la minima idea di dove fosse.. anche se un giorno mentre andavo a lezione attraversando il grande cortile dove di solito mi fermavo a studiare al sole, avevo notato che in mezzo ad un gruppo di ragazzi che suonavano chitarre acustiche sotto un salice ce n’era uno che gli assomigliava parecchio e che mi fissava. Io però non gli ho dato troppa importanza tirando dritta per la mia strada. Magari era lui, ma anche se fosse chi se ne importa.
“Oh ecco il bus..”
Salii per prima grazie alla cortesia degli altri passeggeri che attendevano con me che mi lasciarono passare avanti.
Mi sedetti in fondo e prima di guardare come al solito fuori dal finestrino mi misi ad osservare le persone che c’erano sull’autobus. Tre persone anziane, delle turiste spagnole e degli universitari come la sottoscritta. C’era un ragazzo che da dietro assomigliava tanto a Paul. Il colore dei capelli, il taglio.. ma alla fine il tipo di taglio era quello che andava di moda in quegli anni, quindi poteva essere benissimo chiunque.
Il ragazzo aveva appena premuto il tasto per prenotare la fermata e dopo aver raccolto la sua borsa si alzò. In quel preciso istante il mio cuore perse un battito e con la coda dell’occhio lui dovette percepire il mio sussulto e i miei occhi fissi su di lui perché si voltò a guardarmi. Ci riconoscemmo immediatamente e lessi nel suo sguardo lo stupore del vedermi dopo tanto tempo ma soprattutto del vedermi con quella panciona che cercavo di nascondere inutilmente sotto il cappotto. Sapevo che in quel momento il suo cervello stava macchinosamente arrivando a capire tutto: stava iniziando a capire che era lui il padre, era lui “la causa” del mio pancione. La sua attenzione fu distolta però da una ragazza che gli si avvinghiò al braccio e lo richiamò sulla terra.
-Ehi.. non si guarda così una ragazza.. così mi fai ingelosire- gli disse iniziando a squadrarmi e a giudicare mentalmente che dovevo essere una poco di buono visto il mio stato interessante.
-Si scusa amore..- le rispose lui distogliendo lo sguardo da me.
L’autobus si fermò e non appena le porte si aprirono la ragazza lo trascinò fuori dal mezzo mentre lui mi guardava per l’ultima volta sapendo che sicuramente non mi avrebbe più rivisto se non l’avesse voluto lui.
Fortunatamente l’autobus ripartì in fretta e questo mi permise di evitare di vederlo ancora mentre si chiedeva che cosa ci facessi lì o mentre se la rideva con il suo nuovo passatempo.
Evitai accuratamente di guardare fuori dal finestrino quando gli passammo accanto ma questo non servì a non far scendere una lacrima malinconica.
Ora sapevo dov’era.. ma questo non cambiava comunque la mia posizione. Ce l’avrei fatta da sola; e comunque mi bastava il sostegno che mi davano mamma e nonna: loro erano dalla mia parte e volevano il meglio per me e la mia bambina.
Appoggiai la testa al finestrino e chiusi gli occhi per riposarmi un attimo.
Il viaggio era ancora lungo e avevo un sacco di emozioni da smaltire se volevo superare il mio primo esame con successo. Ma non avevo dubbi che tutto quel caos interiore sarebbe passato il fretta e che sarei ritornata calma perché avevo imparato cosa voleva il mio cuore.
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: SlowDownLiz