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Autore: LedyHoran    03/05/2013    1 recensioni
Aveva la strana abitudine di non raccontare niente a nessuno.. Aveva la tempesta dentro.. Ma nessuno lo notava.
Genere: Azione, Song-fic, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 OCEAN;




- Ally? Ally! Svegliati, devi riordinare la tua camera! -
- Ma porca Eva, che coglioni, ho sonno. - sussurrai.
- Come hai detto scusa? -
- Uh? Io? Io non ho detto niente mamma. - dissi con un tono dal "ti sto prendendo per il culo" e rivolgendole un sorriso.
- Entro mezzogiorno la tua camera deve brillare, chiaro? - disse con tono aspro.
- Ceeerto. - il mio tono di sfida la fece infuriare, ma si limitò ad andarsene sbattendo la porta.
Presi il cellulare, premetti il tasto al centro e controllai l'ora. Erano già le 9.23. Sbuffai e mi alzai controvoglia, dirigendomi verso lo specchio dietro l'armadio. Avevo gli occhi gonfi, causati dalle lacrime versate la notte, per l'appunto. Mia mamma non sa che amo stare nel letto perchè mi piace dormire per sognare e non ricordare. I capelli arruffati, legati in una sottospecie di coda di cavallo. Il pigiama tutto sgualcito, e in faccia i segni del cuscino. Mi scappò una risatina; sembravo una sfollata. Presi una tuta e andai in bagno per lavarmi. Mi sistemai i capelli, e misi qualche filo di trucco per far trasparire gli occhi gonfi e le linee sul viso, lasciate dal cuscino. Ripiegai il pigiama e ritornai in camera, e dopo aver sistemato il letto, la pulii, così da mettere a tacere i capricci di mia madre. Poi mi misi sulla scrivania e accesi il computer. Mentre il server si caricava, aprii un cassetto e ripresi quella lettera che ormai sapevo a memoria, ma che amavo da morire.

"Cara Allison, mentre leggi questo, pensa. Pensa a ogni singola parola, ogni singola frase che leggi. Sei giovane. Hai bisogno di vivere. Hai bisogno di renderti conto che essere arrabbiati con qualcuno è stupido. Le persone sbagliano, siamo umani, va bene. Perdona e dimentica. Non perdere un amico per una piccolezza, perdonalo. Dimentica i loro errori, vorresti lo stesso per te. Se ti piace qualcuno, diglielo. Non sai cosa potrebbe succedere. E' triste pensarci, ma è vero. Le persone muoiono ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo. Non lo saprai mai. Divertiti, balla in pubblico, canta dai polmoni, non trattenere una risata, e non trattenere un sorriso. Vestiti come vuoi, non come vorrebbero gli altri. Sii libera, non lasciare che nessuno ti dica cosa devi e non devi fare. Di quello che ti passa per la testa, di a tutti i tuoi pensieri, lascia uscire le tue opinioni, non dovrebbero essere mai inascoltate. Vivi la tua vita più che puoi perchè non sai mai cosa potrebbe succedere. Non lo sai.
Ti voglio bene, e te ne vorrò sempre, anche da lassù.
Nonno Tom.
"

 

E come al solito eccole li, le solite lacrime. Mio nonno era l'unica persona che mi capiva, che mi sosteneva in tutto, era l'unico che mi voleva veramente bene. Ma mi aveva delusa. Mi aveva delusa perchè mi aveva promesso che non mi avrebbe mai lasciata, che sarebbe resistito fino alla fine per starmi accanto. E invece, quattro mesi fa, non mantenne la sua promessa, se ne andò. E io rimasi così, senza un amico, senza un confidente, senza un nonno. Mi mancava da morire. Mia mamma diceva che dovevo dimenticarlo e che la sua perdita non era poi così tanto grave, e come biasimarla, mio papà ci abbandonò tredici anni fa, ma nonno Tom, invece di stare accanto al figlio, scelse di stare accanto a me e mia madre. Ma lei ha sempre portato il rancore, suppur sapeva benissimo che il nonno non c'entrava nulla con quello che accadde con papà. Accarezzai la lettera, studiando per la miliardesima volta la calligrafia, assaporando ogni singola parola. Sobbalzai quando squillò il cellulare, era un messaggio da parte di Faith, la mia migliore amica.

da: Faith
a: Ally
DEVI venire immediatamente a casa mia, muovi il culo!

da: Ally
a: Faith
Cosa succede? :o

da: Faith
a: Ally
NON SAI COSA VUOL DIRE "IMMEDIATAMENTE" ?!

da: Ally
a: Faith
Tu invece non sai cosa sono le camomille ?! Comunque, sto arrivando!

Mi misi le scarpe e andai in salotto.
- Mamma vado da Faith, ci sentiamo dopo! -
- Si vabeh, fai sempre come ti par.. -
Non le diedi il tempo di finire la frase che ero già per strada. Non mi ero neanche guardata allo specchio prima di uscire, quindi non osai immaginare in che condizioni ero. Vidi due ragazze sghignazzare qualcosa, ma feci finta di nulla e mostrai loro un sorriso, poi urlai:
- SORRIDI, CHE AL NEMICO DA FASTIDIO! - 
Mi rivolsero uno sguardo misto tra "quella è pazza." e "ma chi si crede di essere.". Poi mi diressi senza altre interruzioni a casa di Faith. Suonai il campanello, e mi venne ad aprire la madre.
- Oh, ciao Ally. - mi fece cenno di entrare.
- Ciao Gloria. - le sorrisi.
- Faith è su. - disse sconsolata.
- Okay, grazie! -
Qualcosa nel tono di Gloria mi stava implorando, ma non capii il motivo, quindi pensai che era stata solo una mia impressione. Salii le scale e mi piombai in camera della mia migliore amica. Aprii la porta. La camera era un casino, il che non era di certo da lei, e Faith era distesa sul letto a piangere. La guardai meglio, era dimagrita dall'ultima volta che l'avevo vista, e anche tanto, troppo. Corsi immediatamente verso di lei, e la abbracciai.
- Che cazzo è successo Faith? - dissi. Sentirla singhiozzare così, mi fece uscire qualche lacrima, che asciugai in fretta con una manica, per non farmi vedere.
- E' morto! - urlò lei, tra un singhiozzo e un altro. - E' morto! - continuò.
Mi staccai dall'abbraccio e la guardai negli occhi.
- Faith, chi è morto? - cercai di avere il tono più calmo possibile. Volevo provare ad irradiarle un pò di tranquillità.
Lei si stropiccio gli occhi, e con una mano, prese da sotto il cuscino una foto. Ritraeva lei e suo padre. A quel punto capii, suo zio era morto. Lo zio che l'aveva cresciuta, insieme a sua madre.
- C-come.. ma quando è.. - non riuscii a finire la frase.
- E' morto due settimane fa, incidente stradale. - tirò su col naso.
- Oddio, io.. perchè non me lo hai detto subito? - le chiesi con gli occhi lucidi.
- Ci ho provato, ma quando ti chiamavo a casa non c'eri mai, e non avevo soldi per mandarti un messaggio o chiamarti sul cellulare, oggi mia madre mi ha fatto la ricarica. -
- Ah.. io.. Faith.. non so che fare, non so che dire.. mi dispiace, mi dispiace tanto, devi credermi. -
- Io ti credo. - disse, tirando di nuovo su col naso. - Ma dimmi, come fai?- mi chiese.
- Come faccio.. cosa? -
- Come fai ad essere sempre felice? - 
- Felice? -
Lei scoppiò di nuovo a piangere.
- Si, tu sorridi sempre, sei sempre felice, come fai? Ti prego dimmelo. -
Non sapevo cosa dirle.. Non sempre chi sorride è felice, ci sono lacrime del cuore che non arrivano agli occhi.
- Non lo so, Faith.. sei dimagrita un sacco.. -
- Lo so, non riesco più a mangiare.. -
- Allora, preparati, truccati e fatti bella, ti porto a mangiare fuori! -
- No Ally io non me la sen..-
- Non accetto un no! - le sorrisi, e lei contraccambiò.
- Hai il potere di farmi stare meglio anche solo con la tua presenza, è incredibile. - disse.
La strinsi forte a me.
- E' perchè io voglio solo la tua felicità. Ti voglio bene Faith, davvero tanto. - 
- Anche io. - sussurrò lei.
Ci sciogliemmo dall'abbraccio e lei si preparò. Appena scendemmo in salone, Gloria si illuminò e mi sorrise. Mi stava ringraziando con gli occhi, e io le sorrisi indietro. Uscimmo e le chiesi se potevamo passare a casa mia un attimo, e lei ovviamente, disse di sì. Corsi ad aprire la porta, salutai velocemente la mamma e mi fiondai in cameretta per prendere dei soldi, poi rifeci il tragitto al contrario. Raggiunsi Faith e ci diriggemmo verso il pub alla fine della strada.
Ordinammo qualcosa e ci sedemmo ad un tavolo a parlare. Poi, a Faith scappava di andare in bagno, quindi lei andò e io rimasi lì. Mi guardai in giro e notai un gruppetto di ragazzi. Uno di loro, uno di loro me lo stavo mangiando con gli occhi per quando era bello. Guardavano nella mia direzione, e quindi cercai di mettere gli ultrasuoni per capire cosa stavano borbottando fra loro. E quello che sentii, non era di certo molto carino. Mi stavano offendendo, prendendo in giro, per come ero vestita, per il poco trucco e per.. bho.. per tutto. A quel punto non ce la feci più e raggiunsi Faith in bagno. 
Il dolore accumulato era troppo, veramente troppo. Qualcuno pensa che sia esagerato prendersela per dei piccoli insulti. Ma evidemente non sanno cosa significa riceverli tutti i giorni e sorridere facendo finta di non esserti offesa o facendo finta di non aver sentito, e dopo un po il dolore accumulato deve per forza essere rigettato fuori. E' come una specie di mostro che ti divora dall'interno, se non lo elimini, ti distruggerà. Cosi iniziai a piangere. Faith subito si diresse verso di me, con una faccia sorpresa. Da una parte mi sentivo in colpa, a lei era morto da poco lo zio e sorrideva, io invece per quattro stupidi insulti stavo piangendo come una bambina. Ma davvero, non ce la facevo più. Essere insultata e giudicata tutti i giorni aveva un peso, e quel peso stava diventando troppo grande, quindi dovevo sfogarmi a tutti i costi.
- Non piangere Ally, che succede? Ti prego stai calma, non fare così.. ti prego Ally.. che succede? Tu non sei così.. sii ragionevole, non puoi farti vedere così.. penseranno che sei debole.. - cercava di consolarmi, mentre un gruppetto di ragazze mi aveva accircondata. Allora non risposi a Faith, risposi a tutte quante:
- Non ditemi di non piangere. Di mantenere la calma. Di non essere così estrema. Di essere ragionevole. Io sono una creatura emotiva. E tu non puoi dire all' Oceano Atlantico di fare il bravo. -


Avevo la strana abitudine di non raccontare niente a nessuno.. Avevo la tempesta dentro.. Ma nessuno lo notava.

  
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