Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: SereNere_46    03/05/2013    1 recensioni
Dal capitolo II :
-Ti piacerebbe Zayn, se sei geloso non nasconderlo, non mi offendo.. - disse. Questa volta fu lui a scoppiare a ridere.
-Io geloso di te?! Ma per favore! - lui era arrogante, e questo a Ginni faceva venire i nervi, si odiava per i sentimenti che aveva provato per lui,
e per come si era lasciata imbrogliare da un essere prepotente com'era Zayn.
Dopo qualche minuto di silenzio Zayn si alzò dalla panca mettendo però il viso allo stesso livello di Ginni.
-Forse sarà il contrario.. - le sussurrò all'orecchio per poi andarsene.
Due ragazzi, una scelta: il ragazzo bastardo per cui soffre, o il ragazzo perfetto? Lo scoprirete solo leggendo :)
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sfortunatamente anche per Ginni le vacanze estive si erano esaurite e l'indomani sarebbe dovuta tornare a scuola. Anche se quell'estate con 
suo padre era stata praticamente uguale alle altre 12 passate insieme, avrebbe di gran lunga preferito la noia estiva alla fatica scolastica.
Suo padre era un famoso e ricco avvocato e ogni estate da quando aveva divorziato da sua madre, la costringeva ad andare 3 mesi in un attico 
al centro di Londra lontano dalla sua città e dai suoi amici. 
-Hai finito le valige? - la voce stridula di Jennifer distrasse Ginni dai suoi pensieri. Jennifer, la nuova moglie di suo padre, una donna
insopportabile, un'oca il quale hobby era quello di spillare soldi a quell'ingenuo uomo che l'aveva sposata. O almeno così la pensava Ginni. 
-Si.. mi faccio una doccia veloce e poi scendo - rispose lei sorridendo falsamente.
Jennifer lasciò la camera e Ginni chiuse la porta della sua camera a chiave, cosi che nessuno potesse disturbarla. 
Andò in bagno e aprì l'acqua calda, e mentre aspettava si guardò allo specchio. Doveva riconoscere che quell'anno di era abbronzata parecchio,
normalmente non aveva una carnagione molto scura, al contrario dei suoi occhi verdi/azzurri. Ginni non era una ragazza tutta trucchi e smalti, 
anzi decisamente il contrario, aveva i capelli rosso acceso, rasati ai lati con una cresta sempre spettinata al centro. Nei suoi vestiti c'era sempre 
qualcosa di strappato, aveva qualche tatuaggio, ma odiava i piercing, e amava il rap. 
Insomma tutto l'opposto delle ragazze normali che giravano per la sua scuola. 
Come aveva detto a Jennifer fece una doccia veloce, si asciugò i capelli, ci passò un po' di gel, per tenerli ben spettinati, poteva sembrare una 
contraddizione, ma lei li definiva cosi, e infine si vestì.
Quando ebbe finito tutto chiamò il cameriere, cioè sant'uomo che aveva coperto per tutta l'estate le sue fughe notturne, e scese tutte le valige 
all'ingresso dell'attico. 
-Pronta per tornare a Kirkham? - chiese suo padre sorridendole. Ginni amava suo padre, per lei era un punto di riferimento, un idolo, nonostante
avesse sposato quell'oca senza cervello.
-Certo papà - rispose, con poco entusiasmo. 
-Hai chiamato tua madre? - domandò ancora lui. Sua madre dopo il divorzio era rimasta a vivere in Spagna a Madrid, e lei di tanto in tanto 
andava a trovarla per passare qualche settimana con lei, le voleva molto bene e un le dispiaceva molto che potevano vedersi così poco. 
-Si, siamo state al telefono più di un'ora - quella caratteristica l'aveva ripresa proprio da sua madre, parlava molto, non esageratamente, 
ma sicuramente più del normale, e quando si telefonavano, rimanevano a parlare anche due ore senza stancarsi. 
-Come sempre! - constatò suo padre sconsolato. 
-Ah papà, visto che partiamo tra un'ora vado a salutare Louis.. - lo informò già fuori di casa. 
Louis era il figlio di un amico di suo padre, si erano conosciuti a Londra ad una cena all'inizio dell'estate, e da quel momento erano diventati 
inseparabili, per Ginni era l'unica eccezione in un'estate monotona. Pochi giorni prima l'aveva informata che si sarebbe trasferito, ma avrebbero
continuato a sentirsi e magari avrebbero approfittato di qualche vacanza per vedersi. 
La tenuta estiva dei genitori di Louis non era lontana dalla sua, attraversò un paio di strade e si ritrovò davanti al grande palazzo. 
Salutò il maggiordomo all'entrata e gli chiese se poteva avvisare l'amico della sua presenza. 
Non ci mise molto, dopo un paio di minuti di attesa Louis si presentò, goffo e imbranato come sempre, qualità che lo caratterizzavano.
-Sono venuta a salutarti - disse con un po' di malinconia nella voce.
-Sei già in partenza? - chiese. 
-Si, mio padre vuole che arriviamo presto, domani inizia la scuola.. solite cazzate.. - rispose facendo strane smorfie. 
-Capisco .. Mi mancherai .. - affermò. 
-Anche tu Lou .. - il ragazzo aprì le braccia, e Ginni non se lo fece ripetere due volte, si fiondò su di lui e lo abbracciò forte. Anche se si conoscevano 
da poco si volevano molto bene e avendo passato tre mesi senza staccarsi mai era molto difficile separarsi per tutto quel tempo. 
-Ancora non mi hai detto dove ti trasferisci ... - in effetti le aveva detto tante volte che sarebbe partito, ma non le aveva mai detto la loro meta.
-Storia lunga ... - sviò lui. 
-Che significa storia lunga?! - domandò lei perplessa staccandosi dall'abbraccio. 
-Capirai.. ora va o farai tardi .. - rispose frettoloso. 
-Lou chi ti capisce è bravo.. ti chiamo quando atterro - gli diede un ultimo bacio sulla guancia e lasciò la villa tornando da suo padre. 
Mezz'ora dopo era già sull'aereo che l'avrebbe riportata a casa, alla scuola e ai suoi amici. Non vedeva l'ora di rivederli, e forse era quella l'unica 
ragione buona per accogliere la fine delle vacanze estive. Allacciò la cintura del sedile e prese l'unico oggetto di cui non avrebbe mai potuto
fare a meno specialmente in aereo, il suo Ipod. 
Per tutto il viaggio passò da Eminem a Lil Wayne, da Usher a Will. I. Am. 
Atterrarono alle 16 circa e come promesso chiamò Louis. Parlarono per pochi minuti, nel quale il ragazzo continuava a sviare le domande
insistenti di Ginni, sul luogo dove si sarebbe trasferito. 
Dopo un breve viaggio in macchina arrivarono alla fine della città dove c'era un'enorme villa su due piani con annessa piscina, quella era casa sua. 
Appena entrata sali subito in camera sua, spalancò le finestre e aprì le tende. Durante la sua assenza suo padre aveva ordinato al maggiordomo 
di ridipingere la sua camera, che da un giallo spento era passata ad un bel verde chiaro. 
-Ti piace? - chiese suo padre entrando in camera. 
-E' stupenda papà, grazie - rispose abbracciandolo. 
-Ora riposati un po', ti chiamo per cena - Ginni annuì e lasciò che suo padre tornasse di sotto. 
Si tolse scarpe e calzini e indossò un paio di pantaloncini comodi. Prese il suo computer dalla valigia e si sdraiò sul letto. Quello le era mancato 
parecchio, si poteva dire che tra lei e il letto c'era un grande affetto e passavano assieme molte ore del giorno. 
Aprì tutti i social network a cui era iscritta e cercò delle novità sul web. Dopo una mezz'oretta mise via il pc e si addormentò. 
Come aveva detto suo padre la chiamò per la cena. Dopo aver impiegato il suo quarto d'ora per svegliarsi del tutto, scese di sotto.
-Ce l'hai fatta finalmente! - gracchiò Jennifer. 
Ginni non la degnò di uno sguardo, si sedette vicino a suo padre e iniziò a mangiare. 
-Sei pronta per domani? - chiese suo padre.
-Papà si è mai pronti per tornare a scuola dopo tre mesi di completa nullafacenza?! - la domanda le sembrava tanto scontata, quanto stupida.
Nessuno era mai pronto per tornare a scuola dopo le vacanze estive, il cervello scollegato, il sole, l'abbronzatura, le notti intere a ballare sotto le stelle. 
Suo padre si mise a ridere, e le rivolse uno dei suoi più bei sorrisi.
-Dovresti essere più educata Ginni .. - si intromise Jennifer con il suo solito modo autoritario. 
-Papà ti sei offeso?! - domandò con la faccia da finta perplessa.
-Ginni... - la riprese suo padre.
-Vedi non si è offeso, torna a mangiare felice - disse mostrando un finto sorriso. 
Suo padre srollò la testa ormai rassegnato dai continui battibecchi delle due, che se ci si mettavano d'impegno potevano andare aventi per ore. 
Finita la cena, l'oca si ritirò subito nella sua stanza, cosa che fecero anche gli altri due dopo aver visto un po' di tv in salotto. 
-Domani posso accompagnarti io se vuoi.. - disse suo padre mentre si avviava nella sua stanza.
-Sarebbe fantastico papà.. - gridò entusiasta.
-Perfetto allora buonanotte piccola .. - la salutò. 
Nonostante avesse dormito tre ore prima della cena Ginni aveva comunque sonno, e dopo aver navigato un po' su internet col telefono tornò
a dormire. Immaginava già il giorno successivo, avrebbe finalmente rivisto i suoi amici dopo tre mesi, e avrebbe riniziato a far impazzire i 
professori con il suo solito comportamento menefreghista verso la scuola. Ricordava una per una tutte le più grandi cazzate che aveva combinato 
a scuola con i suoi amici, e ogni anno ne inventavano di nuove. 
Alla fine pensò che non era cosi tragica tornare a scuola, o almeno per la prima settimana. 
 
 
 
 
SPAZIO AUTORE : Salveee :) Vi presento la mia nuova storia, vorrei fare qui una premessa, penso che molti di quelli che leggeranno questa ff la 
troveranno banale e poco originale, ma che ci crediate o no una notte la mia testolina ha partorito questa storia.. :)
Bè ho già detto troppo, quindi vi lascio :) A presto :) 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: SereNere_46