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Autore: Hazza_Boo    03/05/2013    0 recensioni
(ZIAM)
E' estate. Piedi nell'acqua limpida, la sabbia tra i capelli, le risate che risuonano nell'aria, dormire sotto un cielo trapunto di stelle, guardare il tramonto abbracciati, fare il bagno nudi, parlare di tutto e di niente passeggiando in riva al mare sotto una luna piena. Questa estate Zayn e Liam hanno ricevuto dai loro manager due settimane di vacanza, e loro sono andati in un paesino poco conosciuto della California per stare tranquilli. Ma tutta questa pace e questa felicità sta per finire. Ora è il momento dell'addio. Zayn e Liam devono tornare alla vita della band, piena di impegni, girando il mondo, firmando autografi ogni giorno, assediati dai paparazzi ovunque e, soprattutto, essere divisi dai manager e dalle coperture. Dovranno tornare a mentire e farsi vedere in pubblico mano nella mano con una persona che non amano realmente.
Addio. Ricordi. Ricominciare. Ma Zayn l'ha promesso a Liam: avrebbe scritto una canzone per loro.
[Dal testo]:"L'ultima cosa che vide fu il volto del suo ragazzo sorridergli, anche se una lacrima gli bagnava una guancia. Poi il taxi si perse tra gli alberi del viale."
Genere: Fluff, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho visto Zayn cantare questa canzone e commuoversi. Gli tremava il microfono tra le mani, cantava con più passione del solito, i suoi occhi erano lucidi. E giuro che ho potuto sentire il suo cuore palpitare forte tra le costole.
 

SUMMER LOVE

 
Zayn si fermò sulla soglia della loro camera, si appoggiò allo stipite e si mise a braccia conserte, incrociando anche le caviglie. 
Sul letto si trovavano due valigie aperte, che velocemente Liam stava riempiendo con le sue cose. Alcuni vestiti erano ancora sparsi per la camera, altri ancora appesi alle crocette nell'armadio e i cassetti del mobiletto accanto alla finestra erano aperti.
«Stai già facendo le valigie?» chiese Zayn. La sua voce era fredda, seria, si espanse per la camera da letto e parve creare ancora più tensione e tristezza di quanto già non ce ne fosse: perché quella voce sarebbe mancata tantissimo a Liam.
«Domanda sciocca, mi pare» rispose secco il ragazzo. Da quella mattina si stava comportando come un'idiota, rispondendo male, veloce, facendo il duro ed il vago, tenendo un portamento distaccato e nervoso, evitando persino di parlare e di guardare Zayn negli occhi. Ma dentro di sé, Liam stava cadendo a pezzi ed era sicuro che Zayn potesse sentire il suo cuore rompersi, così come un bicchiere che cade sul pavimento e va in mille frantumi, però, lo sapevano bene entrambi, non potevano fare nulla.
Liam continuò spedito a gettare la sua roba nelle valigie, provando a sistemare per fare ordine e spazio alle oltre cose, cercando di piegare le maglie, anche se le mani gli tremavano troppo e non riusciva a concentrarsi. I suoi movimenti erano ansiosi, agitati e quasi intimoriti. Stava cercando di non piangere e di non gridare, stava cercando di essere forte e di fingere che andasse tutto bene, almeno fino a quando non sarebbe stato solo su quel vagone del treno che avrebbe dovuto prendere entro meno di mezzora. E a quel pensiero alzò gli occhi verso l'orologio appeso alla parete della camera e sbuffò. Era anche in ritardo, perfetto!
«Vuoi una mano?» riprovò Zayn, provando ad osservare il viso di Liam, anche se questo cercava di nasconderlo e di dare le spalle all'altro in modo che non potesse guardarlo.
«No, non sono stupido. So come si fa una valigia»
«Ah, bene, perché hai appena messo i panini e il thè dentro il sacchetto della biancheria intima. » ribatté Zayn tranquillamente. La sua calma, però, era solo apparente. Udì Liam sospirare. Lo vide fermarsi, drizzare la schiena, buttare la testa all'indietro, tirare un sospiro e rimanere con una maglia da piegare tra le mani. Allora si decise e si fece avanti. Zayn si mise dietro Liam, gli baciò la spalla, poi posò le sue mani su quelle dell'altro ed insieme posarono la maglia sul materasso per poi piegarla. Le loro pelli si scontrarono, i loro corpi erano vicini... così troppo. Quel calore sarebbe mancato a loro. Dopo due settimane di vacanza insieme in un paesino sconosciuto della California, lontano dai paparazzi, fans, impegni di lavoro e giornalini di gossip, sarebbero dovuti tornare a Londra, alla loro solita vita, tenendo per mano le loro finte ragazze solo per dimostrare al mondo che la loro relazione era solo il frutto della fantasia di alcune fans.
Incredibile come quelle due settimane fossero passate così velocemente. Era stato il più bel periodo di tutta la vita di Zayn, sicuro, ma quel momento, il momento dell'addio, era il suo peggiore.
Provando duramente di non piangere, Liam lasciò cadere la maglia piegata nella valigia, poi si voltò e trovò confortò nell'abbraccio di Zayn. Avrebbe voluto dirgli qualcosa come: "Ti amo da morire, Zayn. Non voglio lasciarti. Ti prometto che quando mi toccherà uscire con Danielle, o quando i manager ci allontaneranno ti scriverò, ti chiamerò, ci sentiremo e ti dimostrerò che la felicità che abbiamo provato in queste due settimane possiamo riaverla." Ma non lo disse. Perché sapeva che Zayn gli avrebbe risposto: "Non mi promettere niente. Ricordati solo che ti amo, che non dobbiamo abbatterci. Che prima o poi ne usciremo. Ecco, questo sì che vorrei promettertelo... se solo sapessi che poi riuscirei a mantenere la promessa." 
Allora stettero entrambi in silenzio, era la cosa migliore e anche l'unica soluzione, dato che ora Liam aveva un nodo in gola che non lo lasciava parlare. Da sotto le palpebre chiuse scappò una lacrima che solcò la guancia.
Sciolsero l'abbraccio, Zayn asciugò il pianto di Liam e gli diede un bacio delicato sulla fronte.
«Penso che sia arrivato il taxi» si riprese Liam, sopprimendo un singhiozzo e asciugandosi le ultime lacrime. Si voltò, chiuse la valigie e controllò la stanza per assicurarsi di non aver dimenticato nulla. I due ragazzi lasciarono la camera, scesero le scale dell'albergo in cui avevo alloggiato per quelle settimane e si diressero verso l'uscita. Zayn posò una valigia di Liam nel bagagliaio del taxi, che poi l'avrebbe portato alla stazione. Lui, invece, avrebbe preso l'aereo. I manager avevano espresso chiaramente che non sarebbero dovuti tornare insieme, o se no le fans avrebbero sospettato. Pazzesco, già, ma gli ordini erano ordini.
Il tassista aspettò con pazienza dopo aver messo tutta la roba di Liam nel bagagliaio. Lui e Zayn si guardarono intorno, si assicurarono che non ci fosse nessuno e si avvicinarono.
«Non mi guardare così, Liam» mormorò Zayn, cingendo i fianchi del ragazzo con le braccia. Il volto di Liam era una maschera di dolore e tristezza, di lacrime secche e felicità andata in frantumi.
«Mi mancherai.»
«Ci rivedremo tra qualche giorno, piccolo» cercò di confortarlo Zayn, sorridendogli teneramente. Gli passò una mano tra i capelli castani, per poi abbassarla sulla guancia.
«Sì, ma dopo arriverà Settembre. La nostra vita tornerà difficile come prima. Dovremo continuare a non tenerci per mano, a mentire e...» la voce gli tremò e si spense. Non ebbe più parole, perché soffocato dalle lacrime. Liam abbassò lo sguardo per evitare il contatto con gli occhi dolci ed ipnotici di Zayn, ma questo gli prese il volto tra le mani e fissò il suo stesso riflesso nella pupilla nera degli occhi nocciola di Liam.
«Quando sarai con Danielle penserai a me, quando guarderai la luna da solo penserai a me, anche quando guarderai il cielo grigio di Londra penserai  a me. Nei tuoi pensieri e nei tuoi ricordi ci sarò sempre.» la voce tenera di Zayn si fece più fredda. «E adesso non fare il bambino, Payne» ma il suo sorriso era mozzafiato e dolce. Fece avvampare Liam, che tra le lacrime ridacchiò. Vedere una persona ridere appena ha pianto è davvero bellissimo, adesso Zayn lo sa.
Si allontanò dal ragazzo, gli diede una pacca sulla schiena e gli sorrise «Dai, ora vai oppure perderai il treno»
«Ci vediamo presto, amore» disse Liam, senza nemmeno riflettere su ciò che aveva detto: "amore"?.
Zayn rimase un attimo colpito, poi la sua espressione si addolcì e prese Liam per un polso, avvicinò i loro corpi prima che il ragazzo potesse rendersene conto e premette le sue labbra su quelle di Liam. Sì, aveva controllato e solamente il tassista li stava guardando, però ebbe il buon senso di distogliere subito lo sguardo.
Quel bacio fece perdere il fiato a Liam, che si ritrovò ad ansimare sulle labbra dell'altro, con il cuore che rimbalzava forte nel petto e l'adrenalina nelle vene.
I due ragazzi si allontanarono. Liam salutò velocemente Zayn, il quale ancora si premeva una mano sulle labbra e pensava "Ne voglio ancora. Dio, Liam, voglio baciarti all'infinito!" ma non glielo disse. Ormai era tardi e sarebbe stato troppo imbarazzante esporre così le sue emozioni. Liam salì sui sedili posteriori del taxi, il tassista mise in moto l'auto e partì. Zayn fissò la macchina uscire dal vialetto dell'albergo, mentre Liam si voltava e lo fissava dal finestrino. L'ultima cosa che vide fu il volto del suo ragazzo sorridergli, anche se una lacrima gli bagnava una guancia. Poi il taxi si perse tra gli alberi del viale.
 
Baci salati, il profumo dei fiori, la sabbia sotto i piedi, il vento fresco tra i capelli, i corpi abbracciati sotto un cielo trapunto di stelle. Gli schizzi dell'acqua del mare, Liam che ride, la vecchietta che alloggia nella camera accanto alla loro che li rimprovera di fare troppo rumore quando fanno l'amore. Zayn che si sporca la punta del naso mangiando maldestramente il gelato e Liam che lo pulisce con la lingua. Una corsa alla mattina sulla spiaggia, mentre alla sera una camminata più romantica, mano nella mano sotto la luna piena. Liam che mangia la granita troppo fredda e gli viene una fitta di dolore alla tempia. Due ragazzi distesi sull'erba a fissare le nuvole, parlando del futuro, parlando dell'amore e del mondo, parlando di tutto e di niente. Casette di pietra di un paesino sconosciuto, brughiere e campi di lavanda, cielo celeste e sconfinato, piedi nell'acqua limpida, sole accecante, occhiali da sole, onde alte, surf. La stanza di un albergo e dei fiori appesi alla porta. Liam con una macchina fotografica in mano tutto il tempo, perso nello scattare foto a qualsiasi cosa che lo circonda, Zayn che invece rifiuta di farsi fotografare e si lamenta, e accetta sorridendo quando il suo ragazzo gli dice "Uffa, sei proprio un nonnetto, Zayn". Poi quei baci caldi come il sole, scottanti come la sabbia a mezzogiorno. E quelle promesse fatte nel cuore della notte, quando non si riusciva a dormire, quando sui muri della loro stanza si imprimevano i loro sospiri e i loro gemiti. Notti insonni, corpi vicini, sussurri. Cibo esotico. Città nuove. Zayn e Liam seduti su uno scoglio, a fissare il tramonto, tenendosi per mano e quella promessa che risuona nell'aria: «Scriverò una canzone su me e te, Liam» dice Zayn, sicuro più che mai. Allora Liam incredulo sbuffa. «Promesso?» non è una domanda, è una sfida. Zayn sorride, gli da un bacio sulle labbra e risponde deciso: «Promesso.»
Un biglietto di un taxi, viaggiare e visitare paesini che non avevano mai visto. L'ultimo ricordo che Zayn ha di quell'estate con Liam, prima dell'immagine del suo ragazzo suoi sedili posteriori di un taxi che si allontana, è quella di una telecamera. Una telecamera che sta riprendendo Liam, sulla spiaggia, disteso sul suo asciugamano, con gli occhiali da sole sul naso e un auricolare nell'orecchio. Il sole spacca le pietre, si ode il suono delle onde del mare e dei gabbiani.
«Dai, Liam, saluta» dice Zayn, tenendo la telecamera sul ragazzo. Allora Liam fu una linguaccia, a mo' di saluto.
La telecamera viene girata ed inquadra Liam e Zayn. «Ti amo» dice il moro.
«Oh, che dolce! Hai preso la telecamera per memorizzare questo momento unico, eh?» lo prende in giro, e Zayn lo lascia fare perché non c'è niente di meglio al mondo che vedere il suo ragazzo felice. Poi si guardano negli occhi, si sorridono e si baciano. Un bacio casto per la ripresa, poi Zayn spegne tutto e si occupano di baci più passionali.

 

 
« 'Wish that we could be alone now
We could find some place to hide
Make the last time just like the first time
Push a button and rewind.'»
Louis stava cantando la sua parte nella canzone "Summer Love". Zayn rimase in silenzio, seduto su quel gradino del palco, lanciando qualche occhiata veloce a Liam, il quale cerca di sottrarsi al suo sguardo per evitare di scoppiare a piangere.
Sotto le note di quelle canzone ritornano in mente ricordi e ricordi, perfino quello della notte in cui Zayn si è presentato a casa di Liam e Danielle, trafelato, agitato, con le borse sotto gli occhi e un foglio in mano. «Ho mantenuto la promessa, amore mio» aveva detto. Era ubriaco quella sera. Liam l'aveva portato in casa sua, per fortuna che Danielle dormiva da un'amica. Con una tazza di thé lui e Zayn si erano seduti vicino al camino e il moro gli aveva mostrato il foglietto. Aveva detto che quella sera aveva avuto un calo di amore, aveva avuto bisogno di divertirsi e di ricordare quei giorni caldi d'estate. E all'improvviso gli erano venute in mente quelle note e quelle parole, che già da tempo lo assillavano. Ma quella volta aveva capito come metterle sulla carta e come trasformarle in qualcosa di concreto. Aveva scritto una canzone. Una canzone che parlava di quell'addio estivo che lui e Liam erano stati costretti a darsi. Una canzone che parlava di loro due.
Ma era talmente bella che, giorni dopo, la proposero come canzone per il nuovo album degli One Direction senza dire la verità riguardo il testo.
Ora cantarla insieme, su quel palco, con la voce di Zayn e quella di Liam che si mischiavano faceva un effetto particolare. Zayn si sentì mancare il respiro. Il cuore gli batté forte nel petto, la testa venne affollata da tutti quei ricordi. Ma non importava, lui cantò con tutto il cuore: «'So please don’t make this any harder. We can’t take this any further, and I know there’s nothing that I wanna change. To change '»
Non riuscì a cantare il ritornello poiché un nodo in gola gli impediva di articolare parola, e gli occhi gli bruciavano in procinto di piangere. Però osservò Liam muoversi sul palco, cantare a pieni polmoni. E sorrise.
Per quanto la loro vita fosse difficile, quei giorni estivi erano stati bellissimi. Non c'era stato il mondo, né i paparazzi, le tv, i giornali di gossip o le fans. Erano stati semplicemente loro.
Perché Liam era stato di Zayn in quell'estate, e lo sarebbe stato sempre. Per quanto la strada fosse difficile, loro tenendosi per mano l'avrebbero percorsa. E Zayn lo giurò a se stesso, che avrebbe amato quella canzone, che racchiudeva tutta quell'avventura estiva, così come amava Liam: più della sua stessa vita.
 
Note: ah, ah, ah. Non so che diavolo ho scritto, cosa ormai normale per me. Se ve lo state chiedendo: la parte inziale si riferisce ad una gif di un video che ho visto tempo fa, in cui Zayn stava cantando Summer Love e si stava commovendo. Da lì ho pensato “mmm, questa canzone ha molto significato per lui” e ho così sfogato il mio lato ziam shipper. Dunque, sì, penso di avere appena sfornato una ziam e penso che sia basuta sulla canzone “Summer Love” degli One Direction, è abbastanza evidente, giusto? Okay, oltrepassiamo, non vi voglio chiedere di lasciarmi una recensione perché tanto so che nessuno lo fa e quindi non spreco fiato… cioè, non spreco tempo per digitare sulla tastiera del pc. Però, se non avete nulla da fare, se vi piacciono le Larry e se siete delle pervertite/ dei pervertiti vi chiederei di fare un salto
qua. E’ un po’ vecchia ma mi dicono che è abbastanza figa, quindi okay. (è rossa. Ed è slash. Mi sento in dovere di avvisare) 
Probabilmente nessuno ha letto questa nota, (molto meglio così) però ringrazio chi ha avuto lo sbatto di aprire questa pagina e leggere la fan fiction fino alla fine. (E scusatemi gli eventuali errori!). Thank you.
Goodbye :)

  
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