C’erano
circa
tre banchi a separarli e sedici studenti.
Lysander la guardava di sfuggita,
perdendosi nei movimenti della sua mano – che
prendeva scrupolosamente appunti.
C’erano circa tre banchi a
separarli e sedici studenti fra di loro.
E Rose non faceva altro che
scarabocchiare su quel pezzo di pergamena,
ripetendosi mentalmente di Non-Guardare-Quel-Idiota-Dello-Scamander.
Ma sembrava inutile.
C’era troppo spazio a separarli.
Ma quando Rose spostò per sbaglio
lo sguardo azzurro qualche banco più in là,
posandolo per una frazione di secondo su quello di Lysander: i Nargilli
che
circondavano la testa dello Scamander fecero
una capriola – lui ne era certo.
E lo aveva guardato, solo quello.
E lui le aveva sorriso con quel
sorriso stupido e le bastava.
“Per tutte le mutande leopardate di Priscilla! Mi ha guardato.”
Tre banchi più lontano Lysander
muoveva freneticamente le gambe con nervosismo;
con la testa ormai su tutt’altro pianeta.
Tre banchi più indietro e della
fila opposta, Rose Weasley si mordeva con forza
il labbro inferiore: ripetendosi che non era possibile che lei trovasse
carino
un tipo come Lui.
Lui che farneticava di strane
creature invisibili e inesistenti.
Come non era possibile che a Lui,
interessasse una tipa come Lei.
Che aveva finito il libro di Storia
di Hogwarts milioni di volte e aveva una
media scolastica che lui neppure osava
sognare.
Eppure, lo scrisse, quel
bigliettino.
Lo scrisse con cura e lo
accartocciò con fretta, prima di lanciarlo tre banchi
più in là.
Però potrei farti cambiare idea. -
Rose sorrise.
“C-cos--- ? CHI? Oh, ovvio, certamente!”
Potrei, stasera (senza violare il coprifuoco), farti provare gli spettrocoli -
“Mi scusi.”
Ah! Le donne.
Chi diavole le avrebbe mai capite?
E fu l’ultimo bigliettino, quello.
Perché tre banchi più in là
Lysander cadde dalla sedia e la classe rise.
E tre banchi più dietro, in
un'altra fila, Rose Weasley sorrideva soddisfatta,
ricominciando a prendere appunti.
Quindi--- dov’eravamo rimasti?