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Autore: ArmoniaDiVento    03/05/2013    1 recensioni
-Cosa? Mi stai dicendo che tu saresti un cavaliere?
-Ma certo, mia cara, uno dei più nobili e galanti in circolazione!
-Beh, di solito i cavalieri ammaliano le principesse, quindi...
-È vero, cara la mia principessa. Ma io sono un cavaliere occupato perché, ecco... io la mia dama l'ho già trovata.

"Diario di un'ipotetica amante" vuole raccontare in sedici fasi la storia impossibile di Melissa, studentessa universitaria dai sogni proibiti, la testa tra le nuvole e il sorriso nascosto.
Non si tratta di una storia scritta in forma di diario, nonostante il titolo... scoprirete poi perché! Buona lettura! **
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Diario di un'ipotetica amante






FASE II: L’ODIO
 
 
 

«La sfiga ci vede benissimo»

 
 

 
Non ne ho veramente voglia, oggi salgo le scale con calma, con aria annoiata; fuori c’è un bel sole e un’arietta invitante, mi sarei fatta volentieri un giro in centro e invece eccomi qui, alla seconda lezione del corso. Anche stavolta il dovere ha avuto la meglio... non so perché ma oggi ho un brutto presentimento, mi sento un po’ strana...
In ogni caso, oggi la professoressa a fine lezione dovrebbe dirci come verrà organizzato il tirocinio nelle classi, che rientra nella parte pratica del nostro esame. Sono veramente curiosa di sapere cosa dovrò fare, speriamo in bene!

Cercando di allontanare quelle strana sensazione di disagio e cercando di pensare che probabilmente sarà interessante come l’ultima volta, mi siedo al solito posto, banco in fondo a destra.
Questa volta non sono stata la prima ad arrivare, constato curiosa: c’è già qualcuno in aula prima di me. Il ragazzo timido, quello nuovo, mi si avvicina sorridendo e dopo le prime frasi imbarazzate cominciamo a conoscerci; sembra simpatico, è molto gentile, si chiama Simone e anche lui si è appena iscritto, come me è curioso e ha molte aspettative riguardo al nuovo corso.
Chiacchieriamo del più e del meno, quando dopo pochi minuti entra il vociante gruppetto degli altri; ci salutiamo velocemente e l’attimo dopo ricomincia il solito chiacchiericcio indistinto, scoppi di risa e scambi di informazioni sui loro finesettimana.
Daniele è, come sempre, il re del gruppetto, è sempre il primo a parlare e a ridere, accidenti non sopporto quel tipo di persone, quelle che devono sempre essere al centro dell’attenzione...
Il gruppetto viene zittito ancora una volta solo dall’ingresso dell’insegnante, che li riporta bonariamente all’ordine.
Io e Simone ci guardiamo in silenzio e ammicchiamo, sul mio viso si legge chiaramente quello che penso: sembra di essere all’asilo, per la miseria, siamo in università!
Per altro alcuni di loro sembrano molto più grandi, ci sono sicuramente due donne sposate nel gruppo, alcuni di loro probabilmente sono già insegnanti che vogliono frequentare questo corso come aggiornamento e ulteriore esperienza professionale.

La professoressa inizia a spiegare ma i miei pensieri sono distanti, oggi non riesco proprio a concentrarmi... per fortuna oggi Simone è molto più loquace e risponde attento a tutte le domande dell’insegnante; stiamo parlando delle tipologie testuali, un argomento che, nonostante io oggi non abbia nessuna voglia di stare attenta, mi interessa abbastanza.
 
A un certo punto l’insegnante fa una domanda alla classe:
-Secondo voi, il tipo di racconto di cui abbiamo parlato sarebbe adatto per quale fascia d’età?
-Beh, secondo me anche per bambini. Io alle elementari leggevo anche piccoli romanzi – risponde Simone convinto, e la professoressa storce il naso.
-Mmm, non lo so, Simone, non è un po’ esagerato?
-Beh, ma Simone era un bambino prodigio, lo sappiamo tutti no?
E il gruppetto in fondo scoppia a ridere.
Ma come si permette quel pallone gonfiato di prenderlo in giro così?– penso, allibita. Nemmeno lo conosce...
Simone ci ride sopra, ma a me inizia seriamente a infastidire questo atteggiamento di Daniele, deve sempre scherzare su tutto, chissà appena aprirò bocca che si inventerà su di me...
In più l’insegnante gli dà corda, ride con lui, e passiamo i seguenti dieci minuti a dibattere su quanto dovrebbe essere stata peculiare o meno l’infanzia di Simone.
Il mio nervosismo è alle stelle; piuttosto che seguire una lezione del genere, avrei fatto meglio per davvero a farmi una bella passeggiata sotto il sole, tanto qui più che scherzare e commentare le battute di quell’idiota non stiamo facendo...

Finalmente la lezione volge al termine, non ne potevo più; mentre ritiro i libri la professoressa mi chiama alla cattedra, per parlare del tirocinio.
-Melissa! Io e la collega abbiamo osservato le Sue disponibilità per il tirocinio, purtroppo però ci siamo accorte che non ci sono corsi liberi nei giorni che Lei ha segnato...
-Oh, mi dispiace...
-...però abbiamo trovato una soluzione! – sorride raggiante e io tiro un sospiro di sollievo.
-Abbiamo pensato di affiancarLa a un altro tirocinante, così potrete condividere il lavoro, sono sicura che sarà divertente!
-Bene, ottimo! – esclamo, rincuorata...
-Credo che Lei e Daniele lavorerete benissimo insieme!
 
 
Oh. Mio. Dio.
Dev’essere uno scherzo.
Quando si dice che la sfiga ti perseguita.
Beh, io credo di esserne l’esempio vivente, e dopo quello che è successo oggi a lezione non so veramente se ridere o piangere.















NdADV: buonasera a tutti e benvenuti alla seconda fase! :D
Questi primi capitoli sono un po' come un prologo, una cornice per inquadrare la situazione e i protagonisti, vi prometto che presto avrete di più! ;)
Grazie mille a chi ha letto e recensito, un abbraccio e a presto con la prossima fase, è già quasi pronta!
ArmoniaDiVento

 

 
 
  
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