Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Segui la storia  |       
Autore: lynn12    23/11/2007    4 recensioni
Cosa sarebbe successo se Kaori, dopo l'episodio di Kaibara e dopo aver ritrovato la memoria, non avesse fatto finta di niente?
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 6 

-Dobbiamo parlare-

Ryo era capitato in camera senza neanche bussare non appena Aidan se ne era andato. Lo guardò con sufficienza.

-Sono ancora in pigiama, se non l’avessi notato. Devo farmi la doccia e vestirmi-

-Ti aspetto in soggiorno- replicò lui senza scomporsi

Detto questo, fece dietrofront e chiuse la porta dietro di se. Kaori gli fece la linguaccia e si diresse verso il bagno. Deliberatamente, restò sotto il getto dell’acqua calda il maggior tempo possibile e si vestì con lentezza.

Quando entrò in soggiorno, Ryo era in piedi davanti alla finestra e batteva il piede con impazienza. Kaori si concesse un piccolo sorriso di soddisfazione. Lui si voltò sentendola entrare e lei tentò di tornare seria.

-Eccomi. Di cosa volevi parlarmi?- disse sedendosi sulla sua poltrona preferita

-Della tua sicurezza- rispose Ryo serio

-Potevamo anche parlarne prima che mi cambiassi la serratura di casa- replicò Kaori ironica –Posso almeno avere la chiave?-

Lui mise la mano in tasca e posò una chiave sul tavolino di fronte a lei.

-Ho bisogno di una lista delle persone che lavorano con te e dei tuoi amici…o amici intimi- fece poi

-Che cosa vorresti dire?-

-Beh, tu e quel…Aidan mi sembrate in rapporti molto stretti-

-Non vedo cosa centri questo con la mia sicurezza- replicò Kaori in tono freddo

-Centra e molto anche. Cosa sai di lui?-

-Molto. So che mi fido ciecamente di lui e che non esiterei ad affidargli la mia vita-

Il pathos e la fiducia con cui parlava di Aidan non piacquero per niente a Ryo, ma quello non era il momento per lasciarsi prendere dalla gelosia. Doveva essere lucido per proteggere al meglio Kaori.

-Hai tenuto le lettere che ti ha mandato il tizio che ti perseguita?- le chiese

-Certamente-

Lei si alzò e si diresse verso la scrivania che si trovava sotto alla finestra. Aprì un cassetto e ne estrasse un plico di lettere, che porse a Ryo. Lo sweeper le aprì e le esaminò. La carta era comunissima ed erano state scritte usano lettere ritagliate dai giornali. Se il loro amico era furbo come pensava, probabilmente non c’erano neanche impronte…

-Non ci sono impronte digitali, le ho già fatte controllare- gli disse Kaori come leggendogli nel pensiero

Ryo alzò lo sguardo su di lei.

-Che c’è? Qualcosa l’ho imparata lavorando con te- fece lei

Eh già, la sua piccola Sugar Boy era cresciuta, ma lui non aveva mai voluto ammetterlo finora.

-E che mi dici della visitina che hai ricevuto la settimana scorsa?- le chiese –Scommetto che non è stata una coincidenza…-

Kaori si irrigidì. Come aveva fatto a capire?

-No- si decise a rispondere –È stato lui. Ho omesso alcuni particolari per non far preoccupare mia sorella-

-Che tipo di particolari?-

-La casa era in ordine quando sono entrata, l’unica stanza in disordine era la mia stanza. Il letto era cosparso di petali di rose dipinti di nero e…la mia biancheria era ovunque-

Kaori dovette reprimere un brivido di repulsione al pensiero che quel pazzo fosse entrato in casa sua e avesse toccato le sue cose. Dopo quell’episodio aveva gettato biancheria e lenzuola e ne aveva comprate di nuove.

Ryo si accorse del suo turbamento, non voleva darlo a vedere ma era spaventata.

-Devi essere sempre sincera con me, Kaori. Se non mi aiuti non posso proteggerti- le disse con dolcezza

-Lo so- rispose lei fissando lo sguardo davanti a se

Ryo si sedette sul divano, alla sua destra.

-Vorrei che da oggi in poi uscissi il meno possibile-

Kaori si voltò di scatto a guardarlo.

-Non se ne parla- replicò, secca

-Kaori, è per il tuo bene…- tentò di convincerla

-No- lo interruppe lei –Il mio lavoro è la cosa più importante per me. Ci sono persone che sono disposte a stare in fila anche per ore solo per starmi davanti qualche minuto e io non ho intenzione di deluderle solo perché un imbecille ha deciso di rompermi le scatole-

Ryo sospirò.

-Va bene. D’altronde non mi aspettavo che avresti accettato-

-Bene. Ho appuntamento con il mio editore, dobbiamo andare-

Kaori si alzò, ma Ryo la fermò prima che si allontanasse.

-Promettimi però che mi resterai vicino. Sempre- le disse serio

-Ho qualche altra scelta?- replicò lei ironica –Se non lo faccio Sayuri è capace di sculacciarmi-

Si sorrisero e, per un attimo, entrambi ebbero l’impressione che quei due anni non fossero mai trascorsi.

 

-Era ora che qualcuno ti mettesse un po’ di sale in zucca-

Fu questo il commento di Russ, il suo editore, quando Kaori gli presentò Ryo e gli spiegò il motivo della sua presenza lì e di come se lo era ritrovato come guardia del corpo. Lei si aspettava un commento del genere, perciò non si diede la pena di replicare.

Ryo, appoggiato alla parete dietro di lei, accennò ad un sorriso. Quel tizio grande e grosso gli piaceva, gli ricordava un po’ Umibozu.

-Allora, posso sapere perché mi hai fatto venire o è un segreto di stato?- chiese in quel momento Kaori

Per quello si meritò uno sguardo truce da parte di Russ.

-Ho pensato che, visto che sei di Tokyo, potresti occuparti tu della traduzione in giapponese del tuo libro- rispose comunque

-Cosa non si fa per risparmiare, eh?- replicò divertita Kaori

-Questo era un sì o un no?-

-Va bene, va bene. E poi quando mai ho avuto la possibilità di dirti di no?-

-Un’altra cosa…- continuò Russ senza badare al suo sarcasmo –Domani hai un altro incontro con i lettori-

-Un altro?- esclamò Kaori –Ne ho già fatti un sacco negli ultimi tempi! Sono stanca!-

-Non fare i capricci, Kaori. Anche questo fa parte del tuo lavoro- replicò l’uomo con la massima calma

-Uff…Ok, a che ora e dove?-

Russ le diede tutte le informazioni necessarie, poi si salutarono e Ryo e Kaori si avviarono verso l’uscita.

-Ehi, tu- prima che varcassero la soglia, l’editore si rivolse allo sweeper

Ryo si voltò verso di lui.

-Tienila d’occhio, mi raccomando-

-Puoi contarci-

Girando gli occhi, Kaori uscì dalla stanza seguita da un Ryo divertito.

La Rain Publisher aveva la propria sede in un palazzo di quattro piani risalente al secolo precedente, sulla 57esima strada, a poche centinaia di metri dall’entrata sud di Central Park.

Ryo dovette ammettere che, anche se Tokyo rimaneva la sua casa, New York gli piaceva molto. Era caotica e rumorosa come ogni grande città, ma c’era qualcosa di speciale nell’aria, qualcosa che non avrebbe saputo ben definire…Era come se in quella città chiunque avrebbe potuto essere chiunque volesse, fare ciò che voleva fare e andare dove voleva andare, senza freni o inibizioni. Si voltò verso Kaori e pensò che forse era per questo che lei l’aveva scelta come sua nuova casa. 

Lei sentì il suo sguardo su di se. Poteva sentire fisicamente quando i suoi occhi color della notte si posavano su di lei. Ma non si voltò. Continuò a godere del calore del sole e del profumo di quella bella giornata d’autunno.

-Ti va una passeggiata?- lo sentì chiederle

Finalmente si voltò verso di lui.

-Cosa?- chiese, sorpresa da quella richiesta

-Ti ho chiesto se ti andrebbe una passeggiata. Central Park dev’essere bello in autunno- rispose Ryo

-Perché vuoi fare una passeggiata?-

Kaori era sempre più stranita. Ryo non le aveva mai chiesto di passeggiare con lei. Al massimo era successo il contrario e lui si limitava ad un cenno indifferente delle spalle.

Ryo la guardò con divertita esasperazione.

-Deve esserci per forza un motivo? Mi va di camminare e se non sbaglio anche a te piace passeggiare, soprattutto in mezzo alla natura-

Il cuore di Kaori accelerò i battiti. Ok, Kaori, calmati. Non occorre andare in iperventilazione solo perché lui si ricorda una sola, piccola, stupidissima cosa che ti riguarda.

-E, se non ricordo male, l’autunno è la tua stagione preferita- continuò Ryo

Va bene, due stupidissime cose...

-Anche se in realtà tutte le stagioni hanno il loro fascino per te- concluse lui

Ok, mi arrendo.

-Se ti va di fare due passi…- rispose Kaori noncurante

Si avviarono verso il grande parco che era il cuore di Manhattan e ben presto si trovarono a camminare in mezzo agli alberi ingialliti e su un folto tappeto di foglie dei colori caldi dell’autunno. Era una giornata serena e il sole li scaldava con i suoi raggi.

-Scommetto che vieni qui spesso- Ryo ruppe il silenzio che li avvolgeva da qualche minuto

-Abbastanza- rispose Kaori tenendo lo sguardo fisso di fronte a se

-Da sola?-

Lei gli lanciò un’occhiata con la cosa dell’occhio.

-E questo cosa vorrebbe significare?- chiese poi

-Niente. Era solo una domanda-

-Quando il tempo lo permette, vengo a pranzare qui con Sayuri, se lei non è impegnata al giornale- fece una pausa –Oppure con Aidan-

Vide il suo sguardo oscurarsi e la sua mascella contrarsi. No, non poteva essere veramente geloso di Aidan… Non era mai stato geloso di lei…Davvero, Kaori? O sei tu che finora non riuscivi a vederlo? Una fastidiosa vocina si insinuò nella sua testa. E perché mai ora avrebbe dovuto riuscirci? Perché erano passati due anni? Perché quel tempo lontano da lui, tutto il dolore provato, l’avevano cambiata? Forse siete cambiati entrambi…

Scacciò quei pensieri insistenti dalla sua testa e tornò a concentrarsi sulla natura circostante. Ma Ryo non aveva nessuna intenzione di far cadere l’argomento.

-Tu e Aidan…insomma…state insieme?- le chiese

Lei si fermò e si voltò a guardarlo.

-Non vedo come questo possa interessarti- rispose fredda

-Beh, devo conoscere la gente che frequenti…-

-Ti ho già detto che mi fido di lui e questo ti deve bastare-

Ryo sospirò. Poi piantò lo sguardo in quello di lei.

-Kaori, perché non possiamo parlare come facevamo una volta?-

-Perché io non sono più quella di una volta-

-Gia…Sei cambiata…E la nuova Kaori non mi piace per niente-

Lei lo guardò, stupita.

-Che cosa vuoi dire?-

-La Kaori che conoscevo io non si nascondeva dietro un muro di freddezza. Era allegra, vitale, impulsiva, testarda…Incapace di controllare i propri sentimenti come invece sta facendo la Kaori di adesso-

Kaori lo guardò in silenzio per qualche secondo, sorpresa, dopo di che scoppiò in una risata amara.

-Sai, è buffo. Una persona fredda, che nasconde i propri sentimenti…Questa è proprio la descrizione che io farei di te, Ryo. Allora, dimmi, come fai a dire che tutto questo non ti piace?-

-Proprio perché io sono…ero così posso dirlo. So cosa vuol dire soffocare quello che hai dentro, so cosa vuol dire fare finta che vada tutto bene anche se ti senti come un leone in gabbia e so che tutto questo alla lunga può rischiare di ucciderti-

Lei fu colpita dal tono accorato con cui Ryo pronunciò quelle parole. Era la prima volta che le parlava in quel modo, che le rivelava anche solo una piccola parte della sua anima. Tuttavia, fu con voce dura che rispose:

-Io non posso morire, Ryo. Perché io sono già morta due anni fa. E sei stato tu ad uccidermi-

 

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: lynn12