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Autore: xhelloidols    04/05/2013    6 recensioni
'Anche le principesse più tristi avrebbero trovato il loro principe, o almeno, questo dicevano i miei libri di favole.'
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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-i'll be your juliet.

                                                                                                                                                                              "i'll be your platinum, i'll be your silver, 'i'll be your gold"




La mia casa sull'albero era il mio rifugio: una specie di scatola di legno di piccole dimensioni, piena zeppa di bambole, giocattoli e libricini di favole in cui meravigliose principesse venivano salvate da incantevoli principi, a cavallo dei loro magnifici destrieri bianchi.
Mia madre non sopportava il fatto che io passassi la maggior parte della giornata in quella umile stanzina di legno, ma là dentro io avevo tutto quello di cui avevo bisogno.
Immergermi in quelle favole meravigliose era tutto ciò che volevo, il mondo era tanto bello lì dentro e per un attimo, un attimo veramente breve, potevo pensare che il mio papà fosse ancora al mio fianco e non in un'immensa distesa di angeli, come raccontava la mamma.
Avevo solo dieci anni, ma avevo l'impressione che quello che mia madre mi andava raccontando non fosse poi così vero, che il Paradiso di cui parlava fosse solo un'invezione per rendermi un po' meno triste. Era preoccupata, lei credeva che io fossi sola e senza amici ed effettivamente non sbagliava. Ma anche le principesse più tristi, trovavano poi il loro principe, la loro salvezza. E proprio in una soleggiata giornata di aprile il mio principe bussò alla porticina della mia casetta.
Un tonfo assordante colpì la casetta di legno, distraendomi dal mio mondo di favole e principesse. Sembrava il rumore di una palla ed infatti avevo ragione. Uscii dalla casetta con la palla di un colore rosso fuoco tra le mani e scendendo incontrai lo sguardo di un bambino con gli occhi di un verde brillante, doveva avere circa la mia età.
'Hei tu, potresti ridarmi la mia palla?' disse, i ricci spettinati e un sorriso dipinto sul volto chiaro.
'Certo.' gli risposi lanciandogli la palla, che lui acchiappò prontamente con entrambe le mani.
'Ti andrebbe di giocare con me?' mi chiese.
'Ma se non so nemmeno come ti chiami!'
La mamma mi aveva raccomandato di non dare retta agli sconosciuti e lui, per me, lo era.
'Oh, io sono Harry, abito qui dietro.' mi disse porgendomi la mano ed io la acchiappai.
'Il mio nome è Naima.' dissi sorridendo e sentii le guance dipingersi di un rosso fuoco.
'Che nome strano, però mi piace.'
Passammo tutto il pomeriggio a giocare a palla, a correre lungo i prati di Holmes Chapel e a rotololarci nei mucchi di foglie appoggiati ai lati delle strade.

Nove anni dopo.

'Forza Harry, corri, qui sopra non ci prenderanno!' dissi trascinandolo con forza verso la scaletta della casa di legno.
'Li abbiamo seminati!' disse correndo e ridendo allo stesso tempo.
Poi finalmente entrammo nella casetta e lì potevamo essere semplicemente noi.
O perlomeno, Harry mi diceva sempre che tra le nostre mura lui non era una delle popstar più famose del momento, ma solamente Harry, e lui adorava essere solo Harry.
'Finalmente.' disse accomodandosi nel suo solito angolo e acchiappando la sua chitarra di nome Cara.
'Ti mancava Holmes Chapel, vero?' gli dissi guardandolo negli occhi mentre strimpellava qualche accordo alla chitarra.
'Mi mancavi tu. Non ti ho ancora abbracciato, vieni qui.' disse sporgendosi verso di me e avvolgendomi tra le sue grandi braccia.
'Non hai idea di quanto tu mi sia mancato, qui è una palla senza te.'
Lui scoppiò a ridere e poi mi accarezzò la guancia destra con le dita.
'Insomma, che hai combinato in questo anno?'
'E' stato bellissimo. Ho visto dei posti meravigliosi, tu non hai idea Naima, il mondo è un luogo meraviglioso, vorrei visitarlo con te un giorno.'
'Mh, se vuoi dopo possiamo andare al supermarket di Holmes Chapel, è un bel posto, sai?' dissi scoppiando a ridere e lui mi seguì, in una sonora risata.
'Mi è mancato anche il tuo senso dell'umorismo, sai?' disse picchiettandomi la mano sulla spalla.
'Ora ti faccio una promessa, ascoltami bene.'
'Oddio, che hai in mente Styles?'
'Oggi sarà una giornata indimenticabile, come quei giorni che trascorrevamo insieme qualche tempo fa. Mi mancano le nostre giornate.'
'Anche a me, non puoi immaginare quanto.'
Poi un rumore spezzò le nostre parole, dei sassolini colpirono la finestrella della casa.
'Naima, sei su?'
La voce di James si diffuse nell'aria e colpì Harry come un cazzotto, lo notai dal tremolio che si impossessò delle sue mani, segno che era molto, molto nervoso.
Poi d'un tratto Harry sporgendosi verso di me, mi posizionò una mano sulla bocca e mi fece segno di stare zitta.
Stavo con James da circa due anni, cioé da quando Harry se n'era andato per inseguire il suo sogno. Nonostante tutto James era un bravo ragazzo, ma non so per quale motivo, Harry lo odiava, diceva che non era adatto per me, che mi meritavo di meglio.
'Naima? Sto salendo!'
A quel punto Harry si arrese ed io presi parola.
'Oh no James, stiamo scendendo.'
Harry fece segno di no con la testa e sussurrò che quella doveva essere la nostra giornata e di conseguenza arricciò la fronte in segno di 'incazzatura profonda, molto profonda'.
Scendemmo dalla casetta e James mi prese di scatto tra le sue braccia, appoggiando le sue labbra sulle mie.
'Oh, ciao popstar.' disse James accorgendosi della presenza di Harry.
'Ciao James, che piacere vederti.' disse ironicamente sbuffando.
'Finalmente ci degni della tua presenza, ti eri scordato della tua migliore amica con tutte le persone che ti circondano?' disse scoppiando a ridere e stringendomi più forte a sè.
Mi staccai con forza dalla sua presa e gli feci segno di smetterla.
Un bagliore di rabbia s'impossessò delle iridi di Harry, che si avvicinò a James con sguardo minaccioso.
'Cosa vorresti dire con questo, Kaiton?'
'Hai capito benissimo, Styles.'
'Perfetto, chi vuole una limonata?' dissi io con un megasorriso piazzandomi esattamente tra Harry e James.
'Volentieri amore mio.' rispose James facendosi strada in cucina, lasciandomi con Harry in cortile.
'Come cazzo fai a stare con uno così, non me lo spiegherò mai.' disse tirando un pugno nell'aria, immaginando probabilmente che quell'aria fosse James.
'Ma su, non è poi così male.' dissi esplodendo in una risatina nervosa ed alquanto isterica.
'Oh, lui non è male, è odioso, orribile, stronzo e fottutamente fastidioso. E poi non ha ancora capito che non ti deve baciare di fronte a me, lo prenderei a pugni.' disse quasi ringhiando e le mie guance, inaspettatamente si dipinsero di rosso.
'Harry..' dissi avvicinandomi a lui e sollevandogli il mento con due dita. 'Guardami..' dissi obbligandolo ad immergere i suoi occhi nei miei. 'Non farti rovinare questa giornata, ok?'
'Ok.' disse sbuffando. 'Non mi farò rovinare questa giornata da quel fottu... da quel ragazzo meraviglioso, promesso.' disse sghignazzando e facendosi strada in cucina.
Averlo accanto dopo così tanto tempo era semplicemente una sensazione paradisiaca.



Vi sono mancata? La risposta è no, vero? Ahah, torniamo a noi.
Ero in un periodo in cui la fantasia e la voglia di scrivere era scesa a zero. Poi un giorno mi sono messa al pc , ho aperto wordpad e sono nati Harry e Naima.
Che ne pensate? Io spero che questo primo capitolo vi piaccia, vi giuro che questa storia vi sorprenderà, sarà più lunga delle altre e m'impegnerò non tanto, di più.
Sta a voi darmi fiducia e seguire la storia, oppure chiudere questa pagina e passare ad un altro racconto.
Io vi consiglio di rimanere, poi fate voi.
Ciao bellezze, aspetto le vostre impressioni tramite recensioni. :)

Ps. qui sotto vi lascio Naima, o perlomeno, l'immagine che io ho di lei. :)

  
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