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Autore: BrutalLove    04/05/2013    6 recensioni
Può l'amore essere tanto forte da portarti a rinunciare a quello che provi davvero per preservare una nascente amicizia?
La storia di due vite molto diverse, eppure con qualcosa in comune, che si incontrano e si intrecciano, lasciando impronte indelebili l'una nell'altra.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'auto si fermò di fronte al cancello della scuola e Gloria scese svogliatamente, salutando rapidamente sua madre e mettendosi lo zaino sulle spalle.

Le sembrava di aver vissuto quel giorno già altre mille volte. Nuova scuola, nuovi compagni.

Niente di tutto ciò era una gran novità, per lei.

Si fermò per un istante a contemplare l'insegna arancione con il nome della scuola.

Pinole Valley High School”, c'era scritto.

Entrò nell'edificio, che appariva abbastanza degradato, passando dal cortile e facendosi strada tra la moltitudine di ragazzi raggruppati in piccole compagnie, che aspettavano l'inizio delle lezioni e non sembravano accorgersi di lei quando li scansava.

Era in anticipo e questo era un bene, perchè l'unica cosa che sapeva era il fatto che avrebbe dovuto farsi trovare alle otto in punto nell'aula di scienze, e non aveva la più pallida idea di dove quest'ultima si trovasse.

Camminò lungo il corridoio principale, sbirciando nelle classi per capire quale fosse quella giusta.

Non ci volle molto che la trovò, riconoscendola per lo scheletro appeso alla parete e i poster raffiguranti le varie parti del corpo.

Entrò nell'aula e constatò con disgusto che il livello di pulizia era minimo già il primo giorno di scuola, e che non c'era una sola cosa che fosse nuova.

Banchi sporchi, piccoli, rovinati. E così anche le sedie, scarabocchiate e con gli schienali a pezzi. Lavagna incrostata di gesso dei secoli precedenti. E l'anno scolastico era appena cominciato. Avevano avuto tutta l'estate per sistemare quelle schifezze ma, a quanto pare, nessuno aveva mosso un dito.

Non poteva essere. Lei, Gloria Wright, ricca ragazzina di centro città, iscritta ad una scuola del genere? Ma la prendevano in giro? Doveva esserci uno sbaglio, un grosso sbaglio. Sua madre doveva esseri confusa. Non poteva essere proprio quella.

Cosa le aveva detto, poi? -Questo potrebbe essere l'ultimo trasloco-? Ma come? In quel posto? No, no e ancora no.

Immersa nei suoi pensieri tutt'altro che felici, Gloria varcò la soglia dell'aula senza neanche accorgersi che una ragazzina dai capelli rossi le si era avvicinata.

Ciao” le disse quella.

Ehm... Ciao” sussurrò appena Gloria, senza sapere bene come comportarsi. Di solito era una persona socievole, abituata al contatto con gli sconosciuti, ma in quel momento, e soprattutto in quel posto, si sentiva a disagio come non mai.

Sei tu Gloria, vero?” le chiese ancora la ragazza.

Sì” rispose lei, mentre squadrava la sua interlocutrice da capo a piedi.

Magra, alta, occhi verdi, lentiggini, capelli rossi. Tuta da ginnastica e scarpe sportive.

Gloria si chiese se non avesse sbagliato abbigliamento. Il suo golfino color crema ricamato e la sua gonna perfettamente stirata, abbinati alle scarpe di vernice, sembravano così fuori luogo in un posto come quello. Aveva scelto le cose meno costose e vistose che aveva nel suo guardaroba, visto che sapeva che sarebbe andata in una scuola pubblica, ma mai avrebbe pensato di trovarsi di fronte una ragazza, a suo parere, tanto malvestita.

Io sono Amanda. Ti ricordi di me?”.

Ah, dunque quella era Amanda, la sua amica della scuola materna. Sua madre sarebbe stata felicissima di sapere che erano nella stessa scuola.

Ehm... Si... Cioè, mi... mi ricordo delle torte di fango che facevamo da piccole”.

Anch'io! È passato così tanto dall'ultima volta che ci siamo viste! Chi avrebbe mai detto che saresti tornata?”.

E già, chi?”.

Quando ho saputo che c'era una nuova ragazza nella nostra scuola e mi hanno detto il tuo nome non ci potevo credere! Comunque, ti va di sederti vicino a me, oggi? Così ti spiego un po' come funziona qui e ti presento agli altri, tanto abbiamo gli stessi corsi da seguire, ho già controllato”.

Oh, si, grazie mille!” rispose Gloria, rendendosi conto che quella era la prima volta che qualcuno si dimostrava così disponibile con lei, il primo giorno di scuola in una nuova città.

Fortunatamente per lei , quello era il primo giorno per tutti, in quanto si era trasferita giusto in tempo per l'inizio dell'anno scolastico e non a metà quadrimestre, come succedeva di solito.

Tanto meglio, avrebbe fatto meno fatica ad adattarvisi.

Si sedettero vicine, lei e Amanda.

I banchi erano davvero sporchissimi. La superficie era completamente macchiata e, in alcuni punti, consumata.

Gloria constatò subito che il suo golfino color crema non sarebbe uscito indenne dalle aule alla fine della giornata, visto che, secondo Amanda, il livello di pulizia era lo stesso in tutto l'edificio.

Wow, ma la tua borsa è una Louis Vuitton?” le chiese la rossa con gli occhi che le brillavano mentre fissava la sua cartella.

Uhm, si” rispose Gloria lanciandole una rapida occhiata distratta.

Ma è... originale?”.

Sì”.

Oddio, davvero? Devi essere davvero molto ricca!”.

Gloria non rispose. Non sapeva che dire. Non si era mai sentita in imbarazzo per la sua condizione economica particolarmente agiata. Negli ambienti che era solita frequentare, erano i 'poveretti' ad essere considerati fuori luogo; lì, invece, l'unica ad essere fuori posto era lei.

Stava già per cambiare discorso, quando venne interrotta dall'ingresso del professore di scienze.

Le risparmiarono la presentazione pubblica alla classe, dovette solo rispondere all'appello.

Poi iniziò la lezione e Gloria pensò solo a concentrarsi.

 

Quando suonò la campanella che segnava l'inizio della pausa mattutina, un centinaio di studenti si riversò nei corridoi e Amanda colse l'occasione per presentare Gloria ai compagni.

Fece la conoscenza di Ashley, Jason, Maria, Jimmy, Julianna e molti altri, senza riuscire a memorizzare anche un solo volto. Era una cosa che le capitava sempre, ci metteva sempre un bel po' a ricordarsi l'aspetto delle persone.

Quando la pausa finì, Gloria e Amanda rientrano in classe, pronte a spostarsi nell'aula del corso successivo, e vennero spintonate da due ragazzi.

Ehi, attenti!” gridò Amanda con rabbia.

Che cazzo vuoi?” rispose uno, voltandosi appena.

Ma vaffanculo, Armstrong! Tu ed il tuo amico vi siete accorti che c'è una persona nuova, in questa classe?” disse, lanciando un'occhiata a Gloria.

I due la squadrarono dalla testa ai piedi ed il moro, che era anche il più basso, fece una smorfia, prima di voltarsi e raggiungere il banco con le sue cose, in fondo all'aula. L'amico lo seguì.

Chi sono quei due?” chiese allora Gloria, indignata. Non si era nemmeno accorta di loro prima, durante le lezioni.

Billie e Mike... Sono due maleducati, prima impari ad evitarli e meglio stai, dammi retta”.

Uhm, d'accordo”. Gloria odiava i maleducati, non ci avrebbe messo molto a imparare a stare lontana da quei due.

 

 

Mammaaaa, sono a casaaaa !” gridò Gloria dalla porta di ingresso.

Ciao Glo, come è andata a scuola?”.

Gloria raggiunse Macy, sua madre, che stava lavorando al suo catalogo di prodotti per il giardino, come faceva sempre. Non aveva neanche finito di sistemare gli scatoloni, che già si era buttata a capofitto sul lavoro. Seduta su uno sgabellino clandestino e con il blocco note sulle ginocchia, scriveva a ritmo costante, senza staccare nemmeno per un secondo gli occhi dal foglio.

Tutto bene... ah, frequento gli stessi corsi di Amanda”.

Amanda? Davvero? Bè, non sei contenta?”.

Sì, è simpatica. Ora vado di sopra, devo finire di sistemare i vestiti nell'armadio e poi devo fare i compiti”.

Hai già i compiti da fare?”.

Sì mamma, vado” concluse Gloria, congedandosi con un cenno del capo.

Non aveva nulla da fare, in realtà, ma non aveva voglia di fermarsi a chiacchierare con sua madre. In quel momento c'era una sola persona con cui voleva parlare, e non era lei.

Entrò nella sua stanza e prese il telefono.

Chiamò Christian e conversò con lui per una buona mezz'ora. Sentire la sua voce le fece bene e male allo stesso tempo; si sentì meno sola, ma ancora più triste perchè poteva solo parlare con lui, ma non vederlo, stringerlo a sé, baciarlo, sentire il suo corpo caldo sfiorare il suo. Erano passate solo due settimane dal trasloco e già lui le mancava da morire.

Quando terminò la telefonata la solitudine la invase e si sentì vuota come non mai.

Si buttò sul letto con un libro stretto tra le mani e aspettò l'ora di cena, immergendosi in una realtà immaginaria capace di darle sollievo per un po'.



Angolo autrice

Eccomi qua con il primo capitolo di questa ff :)

Gloria ed il suo primo giorno di scuola!

Anche se non è un granché spero che vi sia comunque piaciuto.

Sono gradite le recensioni :3

 

Ringrazio tutti coloro che hanno letto o recensito il prologo, o aggiunto la mia storia alle seguite/... mi fa davvero piacere, grazie mille!!!! :D

A presto,


BrutalLove x

Ps. non chiedetemi perchè il testo venga fuori in due caratteri e dimensioni diverse, non lo so proprio, dal mio PC risulta 'normale' D:
  
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