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Autore: anqis    04/05/2013    6 recensioni
Si porta le mani sul viso ed emette un ringhio. «L’ho fatto di nuovo, cazzo», si sposta un fastidioso ricciolo dalla fronte, «Non lo sopporto, non la sopporto. Ogni volta che mi trovo in una stanza con lei, cazzo, non riesco a smettere di guardarla. E neanche le fissassi le tette o il culo, no! I suoi occhi scuri, le sue labbra, e il suo sorriso. È come se all’improvviso tutto si facesse buio e l’unica fonte di luce fosse lei».
Ringhia ancora, fa anche il poetico ora?!
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I know.
|One direction - Geordie Shore|




Questo programmata non è adatto alla visione di minori non accompagnati da adulti.
Attenzione: questo programma contiene un linguaggio non appropriato.

 

Holly si chiude la porta alle spalle, ma ci ripensa e si affaccia sullo stipite.
Prende un gran respiro e poi, «La stanza delle confessioni è occupata! Non venite a rompermi i coglioni! E tu Louis, prova un’altra volta  a nasconderti dietro la porta per spaventarmi e giuro che ti strappo il cazzo a morsi!» urla a squarciagola soffiando i lunghi ciuffi di capelli castani che le sfuggono dalla crocchia mal acconciata.
Dalla sala proviene un grugnito che deduce di Zayn, quello nuovo e di poche parole; sarà perché in parte è pakistano, ma il sangue inglese che gli scorre nelle vene brucia non appena tocca una bottiglia di superalcolico. Allora sì, che diventa una furia, quel moretto, e Holly lo sa perfettamente, visto che è stata la prima ad andarci a letto nella casa.
In quel momento Louis scende le scale di legno e le sorride, in quel modo malizioso e provocatorio che Holly proprio non sopporta. Con lei non funziona. «Ti piacerebbe, eh?» dice alludendo al doppio senso della minaccia della ragazza, la quale rotea gli occhi cerchiati da pesanti occhiaie dovute alla sbronza della notte scorsa.
«Fottiti Louis» risponde, senza però nascondere un sorriso divertito.
«Preferisco fottere, lo sai» ribatte lui, divertito.
Holly si piega all’ingiù e raccoglie il primo oggetto – una barbie senza gamba? – che le capita tra le mani in tutto quel disordine che regna nella casa, e glielo lancia contro. Il castano però riesce a deviarlo in tempo scostandosi con un salto, e l’oggetto volante finisce per spappolarsi contro il viso di un altro coinquilino sbucato alle sue spalle.
«Cazzo!» grida quello.
Holly strabuzza gli occhi lasciandosi scappare un’imprecazione, mentre Louis butta la testa all’indietro scoppiando in una grossa risata fragorosa che risuona con impertinenza contro i muri. La castana si morde la guancia destra incrociando due occhi verdi-grigi ridotti in una fessura. Cazzo, cazzo, ma cazzo! Fra tutti i coinquilini che poteva accecare, proprio lui doveva centrare? L’ultimo tra quei deficienti che avrebbe voluto anche solo vedere.
«Ti sembra normale tirare in giro» il ragazzo si blocca stringendo tra le dita lunghe ed affusolate – dannazione, anche le mani sono fottutamente provocatorie – la gamba sana della bambola, «Una barbie ossigenata? Potevi accecarmi o spaccarmi il naso!» le grida contro, con quella voce roca e l’accento londinese così strascicato.
Holly reprime un brivido e arriccia il naso piccolo. Non può fare a meno di lasciar vagare lo sguardo su quel corpo statuario coperto da un semplice paio boxer ed una canottiera; lungo le spalle larghe, le braccia muscolose pitturate di inchiostro, le gambe toniche e sexy. Deglutisce e non ha il coraggio di affrontare il suo viso, perché sa di essere arrossita come una stupida adolescente alle prime armi. E ha paura che il suo cuore faccia fuori la sua gabbia toracica e gli su butti ai piedi, pregandolo di contraccambiare il suo patetico amore, se solo incontrasse un’altra volta i suoi occhi.
«Peccato, ho una pessima mira» replica, e non gli da neanche il tempo di ribattere che si chiude la porta alle spalle con un grosso tonfo, che sta per “prova a mettere piedi qua dentro e ti apro un ombrello in culo”, che riesce nel suo scopo e tiene lontano tutti per la seguente ora.
Prende posto sulla poltrona rossa al centro della stanza ed accende la telecamera. Aspetta che lucina rossa cominci a lampeggiare, e poi prende un altro grosso sospiro di una lunga serie. Si passa una mano sul viso scostandosi i capelli che le ricadono sulla fronte, per cancellare una lacrima sfuggita dal mascara.
«Non so più cosa fare con Harry, davvero» balbetta, e si sente così ridicola che si impunta di graffiare la voce e cancellarsi il tremore che le impasta ogni parola. Si sforza di guardare l’inquadratura, «Ieri abbiamo fatto sesso di nuovo. Non sono riuscita a dirgli di no, come sempre. E non posso più neanche giustificarmi con la scusa che ero ubriaca, ‘ché ormai non ci credo più neanche io. Non capisco neanche come siamo finiti a letto, un attimo stavamo litigando perché si era scopato di nuovo quella zoccola della Madison, ed un secondo dopo mi sono ritrovata stesa tra le sue lenzuola, il suo respiro pesante sulla mia spalla, la voglia di baciarlo, e la paura di svegliarlo e fingere che nulla sia successo tra di noi» e proprio non riesce a reggere ed un singhiozzo le scuote le spalle, costringendola ad abbassare gli occhi sulle sue infradito rosa-shocking. «Il problema è che per quanto io mi possa pentire di questo errore, lo rifarei mille ed altre mille volte».


 
«Mi sto pisciando sotto, porca puttana!» le grida all’orecchio la voce stridula di Sam al suo orecchio impregnata di alcool e  chissà quali altre sostanze. Holly scoppia a ridere scuotendo la testa e non si preoccupa di quanto assomigli ad una foca con il singhiozzo sui trampoli, perché è felice. Sa che questo è l’effetto di dodici bottiglie di birra, sa che la mattina dopo bagnerà i cuscini di lacrime, perciò perché rovinarsi ora il momento?
«Siamo arrivate!» ride quella troia di Cher che di bello ha solo quel paio di Jimmy Choo che Holly ogni tanto le ruba sotto il naso. Storce il naso, infastidita dalla sua voce nasale e dalla risata di Mary Anne che con il suo grosso culo la sta soffocando.
Le porte si aprono lateralmente e le quattro ragazze rotolano tutte fuori a forza di calci, alla ricerca di aria fresca.
«Cazzo! Siamo arrivate prima dei ragazzi!» ulula Holly sbilanciandosi sui tacchi dodici verso la porta, alla quale si aggrappa per non cadere. Cerca le chiavi nella minuscola borsa che si è portata dietro, quando si accorge di  stringere solo aria tra le mani. «Ops, ho perso la borsa al locale» ridacchia facendo spallucce.
Tre paia di occhi pesantemente truccati si concentrano su di lei, ed Holly si fa piccola piccola. Vorrebbe mettersi a ridere e piangere allo stesso tempo perché sa che nessuno delle altre ragazze ha portato con sé le chiavi e perché incomincia a fare freddo e chissà quando i ragazzi torneranno a casa. Ignora le lamentele di Sam che saltella sulle gambe perché ha la vescica che straripa, le bestemmie di Cher e le risate ininterrotte di Mary Anne, e si siede sugli scalini di pietra appoggiando la tempia contro la ringhiera.
Chiude gli occhi, ha sonno.
 
 

«Dunque, volevate arrivare a casa prima di noi per usare il bagno per prime?»
«Uao, come fai a saperlo?».
«Me lo hai detto tu prima. Ma dicevamo, hai perso la borsa al locale».
«Giusssto. C’erano le mie gomme da masticare preferite!».
«E Sam ha pisciato nel cespuglio della vicina perché non voleva bagnare le nostre piante?».
«Se sapevo che la pipì fa da concime, giuro che avrei pisciato sulle nostre!» grida in risposta Sam stessa, dall’alto della casa, sovrastata dalla risata di Louis. Probabilmente sono a letto insieme, pensa Holly sbuffando. Spera si trovino nella camera di Louis, o dovrà vagare in cerca di un letto da usare, visto che a dormire nella stessa stanza dove la sua migliore amica e quello stronzo di Louis si fottono, proprio non ci vuole stare.
«Cazzo, che merda di coinquiline» esordisce Liam, con la testa appoggiata sulle gambe di Holly ed una birra nella mano. Liam Payne, l’unico ragazzo sulla faccia della terra che pur dicendo tre parolacce in una frase di cinque parole resta comunque adorabile. Holly ridacchia mentre gratta le dita contro la testa rasata dall’amico.
«Ti sei dimenticato di dire che Holly ha spinto Cher contro il cespuglio dove Sam ha pisciato» aggiunge una voce roca e – che palle! – fin troppo familiare. Harry con una fascetta orribile tra i riccioli prende posto accanto a Niall. L’irlandese con i bicipiti allenati e la pelle color latte troppo chiara per dargli un aria da vero duro, allunga il pacco di patatine verso il riccio che però rifiuta. «Dove sono Mary Anne e Cher?».
«Mary Anne sta giocando alla Play» risponde Liam per Holly che è troppo brilla anche solo per mandare a fanculo Harry per un motivo qualsiasi. Niall alla parola Play lascia il divano e si trascina al piano di sopra. «Quei due prima o poi tromberanno come cani in calore me lo sento. E Cher si sta lavando via la puzza di piscia, anche se non credo che farà molto effetto, visto che l’odore di cagna non scompare.»
Harry ride, «Che stronzo, Payne».
«Ehi, sono solo sincero» si giustifica quest’ultimo.
Holly ad un tratto alza gli occhi dal viso dell’amico e sorride a Harry, che arretra di un posto sul divano, spaventato. Quella ragazza è capace di tutto, soprattutto quando ubriaca. Si tocca inconsapevolmente la spalla, ricordandosi del morso che gli ha lasciato l’ultima volta. Non che gli sia dispiaciuto poi così tanto, negozia.
«Facciamo un gioco!» esordisce battendo le mani.
«Oh dio, ci risiamo» borbottano i due ragazzi insieme. Harry si sistema comodamente sul divano, per niente a disagio di trovarsi in boxer di fronte ai suoi amici. «Allora, spara.»
«Qual è il mio colore preferito?» chiede Holly.
«Arancione» prova Liam.
«No».
«Verde» ci riprova.
«Ssss-no».
Harry la guarda senza proferire parola. Gli piace osservarla parlare, gesticolare, ridere. Gli piace perdersi nei suoi movimenti, seguire quei gesti che ormai conosce bene, forse troppo. Am-, no, voleva dire, gli piace il movimento con cui si sposta i lunghi capelli dal viso per portarseli all’indietro, gli piace il profumo di lavanda che ogni tanto il venticello gli soffia contro, gli piace il luccichio che illumina illegalmente quei occhi caldi e scuri. Per questo, sussulta quando Liam lo chiama, perché si è perso ad ammirarla di nuovo e fanculo! Lui è Harry Styles, il re delle scopate! È venuto per divertirsi, mica per innamorarsi! Di Holly, poi.
«Viola» dice distrattamente perché è il colore della spallina del reggiseno che intravede.
«Odio il viola» risponde lei, stizzita. «Non sai nulla di me, Harry».
«Non è vero» ribatte, infastidito. Ed ignora l’espressione sbigottita che le si è dipinta sul volto, e continua, forse spinto dalla birra ancora in circolazione. «So che ti piacciono tanto i gatti, perché quando ti ho fatto vedere la mia, ti si sono illuminati gli occhi. So che ti piacciono i film della Disney e che il tuo personaggio preferito è Peter Pan. So che hai il terrore degli insetti perché al campeggio non la smettevi un attimo di urlare. So che odi i film romantici, ma come tutte le ragazze sogni il principe azzurro. So che preferisce il the caldo alla cioccolata, a meno che ci sia la panna su quest’ultima. So che..» si zittisce, perché sia Holly che Liam lo stanno osservando con gli occhi spalancati. E «Ho una buona memoria, che volete?!» grida alzandosi di scatto e sfuggendo alle loro domande mute.
Cammina e senza neanche rendersene conto, si trova nella stanza delle confessioni. Si siede con un tonfo pesante e accende la telecamera, visto che è da tempo che non registra niente, e agli studio cominciano a lamentarsi.
Si porta le mani sul viso ed emette un ringhio. «L’ho fatto di nuovo, cazzo», si sposta un fastidioso ricciolo dalla fronte, «Non lo sopporto, non la sopporto. Ogni volta che mi trovo in una stanza con lei, cazzo, non riesco a smettere di guardarla. E neanche le fissassi le tette o il culo, no! I suoi occhi scuri, le sue labbra, e il suo sorriso. È come se all’improvviso tutto si facesse buio e l’unica fonte di luce fosse lei».
Ringhia ancora, fa anche il poetico ora?!
 

 
Devono essere andati tutti a dormire, pensa non appena mette fuori piede dalla stanza delle confessioni. È calato un silenzio assordante, la luce fievole dimenticata accesa lo salva dall’inciampare nelle vans consumate di Louis. Si allunga ed afferra quella che deve essere una canottiera. Profuma di erba, deve essere di Zayn. Scrolla le spalle e se la infila, giusto perché fa un po’ freddino. Sale le scale che scricchiolano sotto il suo peso e raggiunge la camera sua e di Louis. Arranca a passi esitanti e prudenti – conoscendo Louis, potrebbe finire per pestare anche un perizoma come dei cocci rotti – e con sollievo le sue ginocchia toccano il bordo del suo letto. Si lascia cadere, ma invece del materasso morbido e le coperte forse da dover cambiare, si incastra in un paio di gambe e braccia.
Non gli ci vuole molto per riconoscere quel profumo invadente di lavanda e alcool.
«Holly?» bofonchia.
«Scusa, Louis e Sam si stanno riproducendo sul mio letto» mormora con voce bassa e un pochino roca dovuta al sonno.
Harry annuisce pur sapendo che non lo può vedere nel buio e si libera. «Allora vado a dormire nel letto di Louis» dice, ma due braccia gli si stringono al bacino in una debole stretta.
«Rimani qua, con me» gli sussurra.
«Holly, non..»
«Lo so. Lo so che non vuoi legarti con me in quel modo. Lo so che mi vedi solo come un’amica e che non vuoi ferire i miei sentimenti perché tieni a me. Lo conosco a memoria il copione. Ti sto» si prende una piccola pausa che tiene in tensione Harry, il quale sta cercando di controllare il respiro, «Ti sto solo chiedendo di abbracciarmi, di dormire con me, per una notte sola. Nessun bacio, niente sesso. Dormire».
Harry emette un suono di accordo e la raggiunge sotto le lenzuola. Solo allora, Holly decide di lasciare andare la presa e si volta dall’altro lato opposto, perché lei un passo l’ha compiuto, sta a lui ora. Sorride quando sente le braccia muscolose e calde stringerle la vita ed attirarla a sé, la schiena aderire al suo petto. Sospira, e ringrazia la notte.
Harry sa che sarà ancora più difficile dover lasciare quel letto, lei, la mattina dopo, come Holly sa che il suo odore, il suo calore, popolerà ogni suo sogno ed ogni notte in bianco. Sanno che se ne pentiranno, sanno tuttavia anche che commetterebbero quell’errore un milione di volte senza pensarci. Ma ora non importa a nessuno dei due.




L'AUTRICE VUOLE GIUSTIFICARSI, CONCEDETELE UNA POSSIBILITÀ 

Lo so, lo so, lo so, I know, lasciatemi spiegare.
So che devo avere qualche problema per scrivere una shot del genere, anzi, per averci solo pensato ad una idea del genere. Ora vi spiego. Sto male, ho mal di schiena e mal di pancia dovuti a quei cinque giorni che mi mettono a K.O. ogni dannato mese. Perciò sono rimasta a casa e a pranzo non c'era nulla di carino in televisione e allora ho deciso di guardare Geordie Shore - la prima serie, giusto per ridere un po' della stupidità umana, no? Ecco, sarà il ciclo, che Charlotte e Gary (che cazzo di nome), la prima una fonte di pipì|cacca infinita (non scherzo) e donnaiolo, stronzo, puttaniere il secondo, mi hanno fatto un poco di tenerezza (?). Ho riportato la scena del giochino (del colore) molto simile in una one shot sui One Direction perchè.. non lo so. Ho trascorso il pomeriggio a scrivere questo racconto e ho deciso di pubblicarlo ora senza controllare (mi scuso per eventuali errori) prima che cambi idea e la cancelli.

Spero ci sia qualcuno (qualcuno, ci sei?) che apprezzi questa cosa.
Ringrazio chiunque (sempre se ci sarà "chiunque") aggiungi questa one shot tra le seguite|ricordate|preferite o mi lascerà una recensione. 
Vi prego, qualcuno mi dica che non fa così schifo e che l'idea non è così malsana, dai HAHAH #pernonpiangere.
Ok, la smetto. Beh, grazie.

Alice.

   
 
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