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Autore: Alphard    04/05/2013    1 recensioni
La presa di Alesia vista con occhi diversi.
Genere: Drammatico, Song-fic, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Antichità greco/romana
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≈Alesia         

(Eluveite)

 

The grass was as green 
As it always was 
That sinister day 
The blackbird sang their songs 
As they always did 
That black-letter day 

Una lieve brezza faceva stormire le fronde del grande albero al centro della radura. Appoggiò con decisione i palmi feriti sul tronco, il sangue che colava giù dai polsi sul terreno morbido per la pioggia.

"Proteggi i tuoi figli, Alisanos". Sorrideva, e le lacrime si confondevano tra i ricci al vento.

"I guerrieri sono stanchi, il nemico avanza... Accetta il mio sangue, salva il tuo popolo"

Il suono di un corno distolse la sua attenzione. Scattò in piedi con la mano alla cintura, pronta a sfoderare il pugnale, ma non giunse nessun nemico. Le urla della battaglia riecheggiavano lontane.

Solo alcuni minuti dopo una figura piccola e scarmigliata si distaccò dalle ombre del bosco.

"Bandrui! Bandrui!" La fanciulla si gettò sulla sua veste, stremata per la corsa. "Attaccano la città! Corri!"

We passed the great gate 
For the very last time 
I did not look back 
I knew we'd stay 

"Guiderai le donne e i bambini fuori dalle mura, Bandrui" Vercingerotix fissava il suo popolo che si affaccendava dall'alto delle mura. "Andrete a est e vi fermerete al primo avamposto Arverno. La città è ancora libera da un lato, siete in tempo per passare, e i guerrieri avranno più viveri per resistere".

"Ci massacreranno.." Mormorò incredula. " Tu non conosci Cesare" Rispose il comandante."Non sono qui per il bottino come i Germani, vogliono la terra. Vi lasceranno andare". Di sotto, fuori, un brulichio di uomini sembrava innalzare dal nulla palizzate, mura, torri, e macchine strane e mai viste. "...Cosa stanno..."

Molti quasi non se ne accorsero quando il proiettile infuocato cadde dal cielo, spazzò via la più vicina casa di legno nella sua rovinosa traiettoria. L'aria si riempì di urla di terrore. Lei non emise suono: la distruzione si rifletteva nei suoi occhi increduli.


I knew they would not let us go 
Leave the death strip 
I saw the gleam in their eyes 
Of fear and enslavement 
The crushing weight 

La comitiva sfilava funerea fuori dalla porta secondaria, le donne non guardavano indietro verso i mariti e i figli che non avrebbero più rivisto. Qualcosa nell'aria, forse l'odore di sangue e terra bruciata, gravava il suo petto. Rivedrai mai Alesia? Sussurrava la polvere nel vento.

Fu un attimo: il rumore confuso di corsa, urla e ferro si gettò su di loro, ovunque c'erano soldati, le aquile d'oro intessute sul petto, erano mostri senza barba dalle spade corte che si avventavano sul suo popolo. Sapeva che sarebbe successo. Gridò disperata e impotente, stringendo l'Albero di Alisanos che aveva al collo in una mano, il pugnale nell'altra.

 

Beloveth ground 
Take me home 


Risa sguaiate, invocazioni sterili. Strinse tra le mani la terra odorosa, sporcandola di lacrime e sangue. Sussurrò al suolo: "Riportaci dai nostri padri..."

Alesia, Alisanos 
Wake me when I'm gone 
Ianotouta, eternity 
Proclaim our barren sacrifice 

On that ground we cherished life 
We embraced death 
As the children's cries trailed off 
Sob yielded deathly

I bambini non venivano risparmiati dai soldati ebbri di guerra. Alzavano appena le zozze tuniche per sporcare le donne col loro putridume.  Ricordava le corse nei campi, la festa di Samonia, il raccolto a primavera. Erano gli stessi campi a essere coperti di piccoli corpi straziati? Erano gli stessi che guardavano le loro figlie violate dalla barbarie nemica?

Il silenzio lentamente scendeva fuori dalle mura di Alesia, mentre il tramonto avanzava e lei stringeva le mani delle fanciulle tremanti. " ...presto...saremo al fianco di Lugh, figlie mie".

Outside Alesia 
We offered a living sacrifice 
Outside the doors of Alesia 
Where our tears run dry


Le catene stringevano loro i polsi, nella marcia verso l'accampamento. Lenti cori riempivano l'aria, cori di antica libertà perduta, della gloria degli eroi sepolti.  Si erano sacrificati per la loro terra. Erano in catene, ma l'anima dei Celti non poteva essere imprigionata.

Di colpo si gettò su un soldato, che svelto sfoderò il gladio. Sentì con piacere il ferro affondare nella carne, il corpo farsi sempre più leggero. Tornava dai padri, ancora l'ultima preghiera sulle labbra.

Eternity, proclaim our barren sacrifice.

 

 

Note: Il mio scritto non ricalca ciò che fu la vera battaglia di Alesia, ma è semplicemente una breve vicenda basata su di essa. Allo stesso modo so che non ci sono prove certe dell'esistenza di donne druido, anche se ci sono molte testimonianze riguardo alla presenza di figure femminili nella casta sacerdotale celtica, ma so che "Bandrui" era l'appellativo dato a una donna sacerdote di massimo livello.E ehm... è la prima storia che pubblico. Alla fine non è un gran che, ma avevo voglia di scriverla e sentire opinioni su di essa, ma cercate di essere clementi ç.ç

  
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