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Autore: bastille    04/05/2013    4 recensioni
[Kyousuke/Kinako]
Vederti sorridere mi riportava a casa: questo, però, non l'ho mai detto a nessuno. 
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kinako Nanobana, Tsurugi Kyousuke
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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i would have kept you, forever.
 





un bacio a te amore mio,
un bacio a ciò che verrà,
per poter dire addio
a tutto ciò che non va.

 

 
 

La verità è che, se fosse stato per me, ti avrei tenuta. Ti avrei stretto forte, come quell’orsacchiotto di peluche che ti piaceva tanto, durante i temporali, come le nostre mani quando avevi paura e io fingevo di non averla. L’avrei fatto davvero, te lo giuro, Kinako.
Il fatto è che forse doveva andare così, forse non era destino. Ed è patetico che sia io adesso a dirlo, io che non ho mai creduto a quelle stupidaggini; non ho mai creduto a nulla.
Questo dovrebbe dimostrarti quanto tu abbia confuso tutto, mettendo ogni certezza sottosopra, quanto tu abbia modellato con quelle piccole mani che tu odiavi tanto. Che poi, non ho mai capito perché non ti andassero a genio; insomma, quale era il problema? A me piacevano tanto, perché erano perfette per i miei capelli, il mio viso, o per il mio petto, sempre calde e morbide.
Eppure ci sarà sempre qualcosa che mi farà venire in mente te, noi, i tuoi capelli sparsi sul cuscino, la tua voce stridula, il disordine che c’era in camera tua, i tuoi occhi dolci e scuri, in cui mi sono sempre un po’ perso e un po’ ritrovato, il tuo enorme sorriso.
La sai una cosa buffa? Quando ero piccolo, mia madre mi ripeteva sempre che la vita viene meglio quando si sorride; lei ha sempre regalato sorrisi a chiunque, senza chiedere nulla in cambio. Ricordo che mi incoraggiava a fare lo stesso, anche se non ho mai capito realmente cosa volesse intendere con quella frase: insomma, a chi importa se sorridi o no?
Però ho sempre sorriso quando lo facevi tu, perché mi veniva naturale; perché è bello, in fondo, perché mi ricordavi mia madre, perché mi piace che la gente sorrida.
Ogni volta che gli angoli della tua piccola bocca si incurvavano all’insù, mi ricordavo dei pomeriggi passati a litigare con mio fratello, delle partite a calcio con lui, della torta al cioccolato che mia madre cucinava la domenica mattina, di lei, della mia famiglia.
Vederti sorridere mi riportava a casa: questo, però, non l'ho mai detto a nessuno.
Allora ci penso; penso a quella domanda, la stessa che mi avevi fatto promettere di non pormi mai, quella che sapevi che nonostante tutto, prima o poi, sarebbe arrivata. E se proprio vuoi saperlo, no, non è giusto. Affatto.
E mi dispiace per averti delusa, per non riuscire a volere andare avanti, per essere così debole, per non essere mai stato come avrei dovuto -o almeno, avrei voluto- essere. Mi dispiace per tutti gli oggetti che ho rotto, perché sono troppo orgoglioso per ammettere che non ho la minima idea di come si ripari un televisore. E mi dispiace per tutte quelle volte che ti ho detto che avresti fatto meglio a ritornare nella tua dimensione, che apparire nel mio mondo era la cosa peggiore che avresti potuto fare.
Mi sembra di non sentire più nulla, nemmeno i battiti del mio cuore. E mi chiedo spesso cosa sia il rumore, senza la tua chiassosa ed irritante risata, i tuoi continui sbuffi, e il respiro pesante di quando dormivi.
La verità è che la tua mancanza è più grande di quanto avevo immaginato e di quanto mi ero imposto di sentire, e voglio solo aspettarti come facevo ogni giorno. Voglio vederti entrare a casa, fradicia, dopo aver corso sotto la pioggia, che cerchi di abbracciarmi per farci ammalare tutti e due; voglio vederti ridere così tanto da piangere e tenerti forte la pancia, senza motivo.
E allora penso la cosa più brutta che la mia mente potesse inventare: penso che forse sarebbe stato meglio non esserci mai incontrati, penso che così sarebbe stato meno faticoso, e doloroso.
Sono egoista, lo so, ma lo sono sempre stato.
“Vedrai che troverai la persona giusta per te. E non avrà nulla da invidiarmi, se non per il fatto che avrà te, Kyousuke.” avevi detto, prima di andartene. E potrei giurare di aver visto una lacrima, ma non servirebbe a nulla.
Il problema sai qual è, Kinako? Che io non volevo nessun’altra, avevo bisogno solo di te. Che tu mi andavi bene, tu mi bastavi. E mi bastavano i tuoi passi nel cuore della notte, perché non riuscivi a dormire, il tuo profumo di albicocca, i tuoi commenti fuori luogo e le tue urla euforiche quando vincevamo una partita.
Come si dice, però? “Il valore di qualcosa o qualcuno lo si capisce solo quando lo si perde”, no? Lo dicevi sempre anche tu, ricordi?
Solo che, in fondo, io non ti ho persa. Si perdono tante cose: le chiavi di casa, gli occhiali, il portafoglio, la testa, le penne, il cellulare… io non ti ho persa, ti ho semplicemente lasciata andare.
E mi dispiace, perché io ti avrei seriamente tenuta.
Ti avrei tenuta, e forte.

 


 

un bacio a questo passato ,
che alla fine è passato,
se chiudo gli occhi rivedo
tutto quello che è stato.
un bacio in segno di pace al futuro
che arriva da lontano, veloce,
sperando che ci sorrida.





nda:
non chiedetemi come o perché, solo che non sono riuscita a trattenermi. quando mai lo faccio?
la kyoukina mi mancava troppo, così tanto che li ho persino sognati<3  -e nessuno che scriva una benedetta ff su di loro, ma perché? :'c vabbè...-
nel mio sogno c'erano due kinako: la kinako-grande se ne tornava nel suo tempo con asurei e fey bambino, mentre la kinako-piccola scompariva davanti ad un tsurugi piangente e disperato. //allegriaportamiviaaaaaaaa
poi ho ascoltato "un bacio a te" di nesli e, BOOOM!(?), ho messo per iscritto tutto quello che mi passava per l'anticamera del cervello.
e il risultato di tutto questo viaggione mentale, signori e signore, è una os deprimente e che non rappresenta nemmeno 1/4 di quello che avevo in testa, ma okay.
l'importante è che kyousuke soffra come un cane //wtf?
spero che, nonostante tutto, a qualcuno piaccia almeno un pochino<333
un bacio a voi,
simo.

  
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