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Autore: lauratheangel    23/11/2007    4 recensioni
Un dragonball tutto diverso, nuove avventure, segreti e combattimenti....la razza Sayan quante sorprese ci rivelerà!
Genere: Romantico, Avventura, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Chichi, Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una diversa realtà

 

 

Capitolo 3: L’addio e l’arrivo sul pianeta Vegeta

 

Erano le otto in punto, Radish era già li con la sua navicella, che aspettava suo fratello, poi lo vide che qualche metro più in la, salutava sua moglie e il suo piccolo bambino.

“Ma che bella scena, mi viene quasi…da…VOMITARE!”

“Oh Goku, stai attento amore, torna a casa sano e salvo ti prego!”

“Certo Chichi e tu fa crescere bene nostro figlio mi raccomando…ciao Gohan, ricordati del tuo papà!”

Gli prese le manine e vi diede un bacino, poi si rivolse alla ragazza:

“Ti amo, non lo dimenticare mai….”

“Non lo farò e tu non scordare che sei la mia vita, Son Goku ti amo…”

Un altro bacio, ma diverso dagli altri, era un bacio d’addio, il sapore delle loro labbra si confondeva con quello delle loro lacrime, si amavano davvero tanto, duro era separarli e non sapete quanto è duo per me, scrivere queste parole!

Goku salì sulla navicella e si affacciò all’unica finestrella presente per poterla vedere, un’ultima volta. Appoggiò i polpastrelli della dita vicino alle sue labbra, poi accostò l’intero palmo della mano alla finestra. Era bellissima, come quando l’aveva sposata un anno fa, quel vestito le stava d’incanto e quei capelli mossi dalla brezza serale la rendevano ancora più bella, teneva fra le braccia il loro piccolo frugoletto, il loro adorato Gohan, quanto gli sarebbe mancata la sua famiglia.

La navicella partì e sparì nel cielo stellato, Chichi la guardava andar via, non poteva crederci, il suo Goku se n’era andato.

Stette li nel bosco a fissare il vuoto dello spazio per qualche minuto, poi sentì qualcosa o meglio qualcuno premere contro il suo petto, Gohan aveva freddo e lei pensò ce forse era meglio rientrare in casa.

Arrivata diede il latte al piccolo e poi andò nella sua camera, li lo mise nella culla e gli rimboccò le coperte, come era tenero pensò, tutto suo padre, poi si girò verso l’immenso letto matrimoniale,che senza Goku sembrava ancora più grande.

Si mise sotto le coperte e guardò alla sua destra, vuoto, non c’era nessuno.

“Goku, mi manchi già…” Disse in un sussurro strozzato da delle lacrime, poi dolcemente si addormentò pensando a quelle tenere frasi che le aveva detto.

“Chichi, tesoro. Se solo non dovessi partire, starei con te per sempre.”

“Ti amo anche io Son Chichi…pensami!”

“Ti amo, non lo dimenticare mai….”

Sulla navicella intanto Goku si era rinchiuso in uno stanzino,nel quale decise di coricarsi, era assorto da mille pensieri, che furono interrotti dal bussare incessante di qualcuno

“Kaharoth fammi entrare!”

Lui aprì la porta.

“Oh finalmente, fattelo dire, hai fatto la scelta giusta, anche se mi dispiace non aver preso su anche quella ragazza, poteva davvero soddisfarmi”

Goku strinse i pugni e digrignò i denti.

“Non parlare così di mia moglie, capito?”

“Ahah…tua moglie, vuoi piantarla tu sei da sempre promesso in sposo, lo sai vero?”
”No, e non lo voglio sapere, voglio chiarire questa questione e tornarmene al più presto sulla terra”

“Impossibile fratellino, continua a sognare. Forse quando avrai sterminato tutti i Sayan dell’universo potrai considerarti libero di tornare da tua moglie e tuo figlio” Affermò uscendo dalla stanza

Goku aspettò che se ne fosse andato poi tra sé e sé disse:

“Aspetta e vedrai!”

Dopo qualche ora il nostro eroe poté vedere dalla finestrella un grande pianeta rosso in lontananza, era Giove, mancavano solo pochi minuti all’arrivo su Vegeta-sei e lui non smetteva di ripensare alla Terra, ai suoi amici, alla sua famiglia e addirittura ai nemici affrontati.

Chichi si era appena alzata, aveva pulito la casa e dato da mangiare al piccolino, era sfinita e si concesse un meritato riposo sul divano, quando vide vicino alla foto del matrimonio una busta.

Sentì l’odore, era quella del suo Goku, l’aprì lentamente, quasi avesse paura del suo contenuto e iniziò a leggere.

 

Cara Chichi,

ti chiederai come mi sia venuto in mente di scrivere una lettera, beh, il motivo lo sai…domani partirò e ti lascerò da sola con nostro figlio da crescere.

Volevo lasciarti un mio ultimo ricordo nel caso che, faccio fatica a dirlo, perissi nel corso della mia avventura.

Perché? Perché ti chiederai, perché sono voluto partire?

Per capire le mie origini, per chiarire che sei solo tu mia moglie e cosa più importante, perché se io non fossi partito il mio presunto “fratello” Radish ti avrebbe fatto del male. Non lo avrei mai permesso!

Sai quanto ti ami e sai che vorrei sempre vivere con te, ma probabilmente il destino ci vuol separare, io combatto, combatto perché questo non possa mai accadere, ma se, per disgrazia, dovesse succedere, allora sappi che non ho mai amato nessuno come ho amato te!

Quindi Chichi, tesoro mio, con le lacrime agli occhi e con una forte stretta al cuore ti scrivo:

“Non smettere mai di credere in me, io combatterò, combatterò per me e per te, insomma per noi! Per tornare a prenderti fra le mie braccia, per tornare a baciarti, per tornare a  coccolarti, per tornare a condividere con te la mia vita, per tornare a fare il padre, per tornare a fare il marito, per tornare ad essere tuo, tuo per sempre!”

Ti amo.

 

                                                              Son Goku

 

Chichi ripensava a quelle belle parole, le lacrime non riuscirono a trattenersi dall’uscire dagli occhi arrossati, Kami quanto gli mancava.

Si portò la lettera al cuore e si stese sul divano, poi qualche minuto dopo:

“Devo aiutare Goku!”

Ebbene si, non riusciva proprio a stare senza di lui e quando si mette in testa qualche cosa niente e nessuno riesce a fermarla.

“ Dov’è…dov’è?” Ripeté sfogliando le pagine della rubrica.

“Eccolo…allora…0247759820”

Tut…Tut

“Pronto”

“Ciao Bulma, sono Chichi ti posso parlare?”

Goku era finalmente arrivato su Vegeta-sei, un pianeta arido e freddo, proprio come il cuore del popolo che vi abitava, i Sayan.

Radish lo condusse al cospetto del re Vegeta, nel grande ed immenso palazzo reale.

“Salve mio signore, le ho portato colui che chiedeva, il plebeo Kaharoth!” Annunciò Radish con sorriso maligno

“Le mie sincere congratulazioni, ma noto che ha un livello molto basso, come quando era nato. Ha almeno sterminato tutti i terrestri?” Chiese il re

“No mio signore, li ha addirittura salvati dai nemici e per di più si è sposata una ragazza di quel pianeta, al posto di essere fedele a sua figlia, la principessa!”

“Che cosa, ma questo è oltraggio…se non fosse perché mi serve lo farei subito uccidere! Comunque, non mi importa, tu Kaharoth sposerai mia figlia Kirath e niente storie!”

Goku che era stato zitto fino a quel momento finalmente parlò e si fece valere.

“Mi dispiace, ma io non sposerò nessun’altra che non sia Chichi, mia moglie e non vi servirò mai e poi mai!”

Il re era sorpresissimo, ma non per l’affronto, ma bensì per il nome della ragazza.

“Cosa hai detto? Chichi?” Chiese

“Si, mia moglie porta quel nome.”

“Sai Kaharoth, ti vorrei parlare in privato.” Disse facendo segno a tutti gli altri presenti di andarsene.

Goku si avvicinò leggermene a sua altezza, che iniziò a raccontargli una storia di esattamente 23 anni prima.

To be continued….

 

 

  
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