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Autore: Cam17    04/05/2013    9 recensioni
Una serie di storie con un filo di trama appena normale, ma che si svolgono con una serie di eventi nonsense. Un vortice privo di logica, privo di senso, frutto di impegnativi cazzeggi mentali che giornalmente faccio per puro divertimento xD
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tommy correva velocissimo nel tentativo di raggiungere la scuola in tempo: aveva il compito di matematica alla prima ora e non poteva assolutamente fare tardi. Alto circa 1,50 metri, con un borsone di quindici chili sulle spalle, Tommy dondolava a destra e a sinistra con maestria, facendo concorrenza ai più accaniti ubriaconi della zona.

Arrivato nei pressi di una macelleria, fu bloccato dalla inquietante presenza del macellaio, vedovo, alto e magrissimo. Aveva il classico camice da macellaio tutto sporco di sangue, una faccia rugosa con capelli ricci e grigi, occhiali da sole per chissà quale motivo ed una gallina viva in mano.

Tommy restò interdetto.

<< Salve piccolo Thomas >>.

<< Salve signor macellaio… scusi, ma vado un po’ di fretta >>.

<< Thomas, dimmi, tu la VUOI una gallina? >>.

<< Beh… a dire il vero… >>.

<< Io dico che tu la VUOI una gallina >>.

<< Signore, la prego, devo andare a scuola >>.

<< Ti dirò, le galline sono così gustose… mi piace soprattutto quanto le spezzi per bene il collo, poi bevi il loro sangue tramite la giugulare, per poi scotennarle come si deve. Eh, i bei vecchi tempi… ne ho ammazzate di galline… >>.

La gallina, estremamente spaventata per l’inquietante frase qui sopra ( tra l’altro come cazzo ha fatto a capire il linguaggio umano?? ), decise di abbattere le leggi della fisica, e fu così che volò via, tanto velocemente che si perse fra le nuvole in meno di un secondo.

Il macellaio restò sbigottito a fissare in quella direzione. Tommy ne approfittò per passare avanti e raggiungere la scuola, a pochi metri dalla macelleria.

Il macellaio, a bocca aperta, non poté fare altro che esclamare: << Io VOGLIO una gallina! >>.

Tommy raggiunse la scuola ed entrò, suscitando la curiosità del bidello, che, lasciato il giornale che stava leggendo, gli sbarrò la strada, puntandogli la scopa contro.

<< Tommy, ma che cazzo stai facendo?? >>.

<< Niente signor bidello! >>. Disse lui, alquanto allarmato << Sto solo entrando a scuola! >>.

<< Impossibile! Ma hai visto che ore sono?? Sono le 8:21!! Il che significa che sei in ritardo di un minuto! Il regolamento parla chiaro: TU NON PASSI! >>.

<< Ma la prego, ho il compito! >>.

<< Giammai! >>.

Tommy fu costretto a lottare; schivò le scopate del bidello ( e non fare il malizioso, ti prego ), rotolò alle sue spalle e gli attorcigliò i manici della borsa attorno al collo, sbattendogli la testa con foga contro la scrivania e lasciandolo moribondo sul pavimento.

Tommy, tremendamente nervoso nel vedere che per stordire il vecchiaccio ci aveva messo la bellezza di tre minuti, iniziò a correre a perdifiato, percorrendo tutte le scale e raggiungendo il primo piano. Lo raggiunse e svoltò per il secondo. Era passato velocemente nel campo visivo di un altro bidello che, con un attimo di ritardo, si accorse di lui, gettò la sigaretta giù dalla finestra

( colpendo un professore con i capelli ad afro e facendogli prendere fuoco, ma sono dettagli…), fece un fischio e raggiunse le scale, cercando di acchiappare il piccolo fuggitivo. Il fischio fece uscire dal bagno il terzo bidello che, con le braghe ancora calate, correva a fatica, ma non demordeva, neanche quando si trattò di saltellare di scalino in scalino per arrivare al piano superiore.

Tommy aveva raggiunto il secondo piano, lo percorse velocissimo, ma la sua professoressa di italiano ( sarebbe più corretto dire balena ) gli spianò la strada, aprendo braccia e gambe.

<< Sei già bocciato, piccolo stronzetto! >>. Disse con estrema decisione.

Tommy scivolò sotto le sue gambe, mollandole un pugno nella zona dove molto probabilmente ( e molto normalmente ) si inserisce il pene, anche se, per il marito della prof, l’impresa era di quelle che sicuramente ti segnano l’esistenza. Ma lasciamo stare la mole di grasso che la prof utilizzava per sottomettere ( in tutti i sensi ) il proprio marito e torniamo alla vicenda.

La prof si abbassò dolorante, mentre Tommy entrò in classe tutto sudato.

<< Prof chiedo scusa per il ritardo! >>.

<< Oh, piccolo Tommy, non preoccuparti. Stavo appena finendo di consegnare i compiti >>. Ribadì la prof di matematica.

Ma i tre inseguitori non demorsero ed iniziarono a dare con decisione forti pugni contro la porta dell’aula. I gemiti che emettevano ricordavano tantissimo quello degli zombie: orrendi, freddi, assetati di sangue.

<< Ecco, come al solito c’è qualcuno che disturba… >>. Disse la prof di matematica, molto serena e tranquilla.

Aprì la porta ed estrasse con rapidità un fucile SPA 12, con il quale freddò tutti e tre con un sol colpo.

<< Ecco, così imparate! >>. Disse lei, sempre con estrema calma.

Si girò e, disgraziatamente, le partì un secondo colpo che spedì un alunno contro la finestra, facendogliela sfondare e facendolo cadere giù, contro la finestra della macelleria, che a sua volta si sfondò. Il bambino era sul punto di svenire per via del trauma fisico e mentale, mentre il macellaio, ancora scioccato per la insensata fuga della gallina ( sicuramente insensata ), lo guardò con sguardo perso, per poi esclamare: << Non dirmelo: sei qui perché VUOI una gallina! >>.

 

 

 

   
 
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