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Autore: ladyvampiretta    05/05/2013    5 recensioni
- Stanchi del solito "...e il fidanzatino/la fidanzatina?" dei parenti e genitori a tutte le feste comandate? Stanchi degli amici che vi organizzano appuntamenti al buoi deprecabili? Allora S.O.S Amore è quello che fa per voi!! Abbiamo centinaia di ragazzi e ragazze che per una modica cifra si fingeranno il vostro lui/la vostra lei. Sono attori professionisti, che aspettate? Date un'occhiata!-
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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« Andrea è ritornato?? »

« Si... »

« E Stefano è venuto a casa tua! »

« Si, ma poi se ne è andato... »

« Ma avete litigato? » La delicatezza di Alessia non aveva eguali.

Mi stava facendo un questionario e sapeva bene cosa ne pensavo al riguardo.

« No » mormorai incerta. Non sapevo neanche io se avevamo litigato, fatto sta che Stefano non s'era fatto sentire per tutta la mattinata.

La cosa cominciava a darmi leggermente sui nervi.

Parlare con Alessia, poi, era come sparare sulla croce rossa: inutile.

Lei di certo non mi aiutava, anzi, mi metteva ancora di più le idee sottosopra.

Decisi così di andare a farmi un giro in centro per conto mio nel pomeriggio. Mi piaceva passeggiare, era un buon rimedio per mettere ordine i pensieri.

Provavo qualcosa per Stefano? O era semplicemente affetto? Lui c'era sempre nel momento del bisogno, ma della sua vita non sapevo molto, a parte qualche cosa che mi aveva detto al nostro primo incontro.

Passai sovrappensiero davanti ad un ristorante e, con la coda dell'occhio, riconobbi una figura familiare.

Senza dare nell'occhio feci retromarcia.

Ci avevo visto giusto.

Seduto ad un tavolo, c'era Stefano.

Ma non era da solo, no! Il furbo era seduto con una ragazza!

Quella visione mi mandò il sangue al cervello.

Cominciai a contorcermi le mani dal nervoso.

"Aspetta Ali! Lascia stare, lui ha una vita oltre il lavoro che fa con te" la mia parte razionale voleva avere la meglio, ma ormai ero arrivata al limite.

Dopotutto glielo avevo chiesto io di portare la ragazza al ristorante... ma non pensavo che mi prendesse alla lettera!

Che dovevo fare? Passare oltre e far finta di niente? Entrare e dare spettacolo?
Ok, erano due estremi inconciliabili, dovevo trovare una via di mezzo.

Decisi di entrare.

Mi resi conto da subito che non era un ristorante, ma un bar enorme.

Solo un paio di tavoli erano occupati, ma io cercai di fare del mio meglio per non guardare quello di Stefano.

Sbirciavo giusto un po' con la coda dell'occhio.

Mi diressi con passo deciso al bancone.

« Buongiorno, desidera? » domandò il barman con un mezzo sorriso.

"Sapere se quei due stanno insieme!"

« Un bacardi alla fragola, grazie » puntai sul leggero.

Tirai fuori il mio cellulare e scrutai Stefano e la sua amica dallo schermo, in riflesso.

Il barman mi offrì la bottiglietta con il liquido rosato e guardò sbigottito le mie "tecniche antisgamo*" (in altre parole, mi prese per pazza).

Quando nel riflesso vidi Stefano alzarsi dal tavolo, riposi immediatamente il cellulare. Mi sentivo tanto una spia in missione segreta.

Ero nata per fare la spia, infatti mi ritrovai Stefano alle spalle...

« Alice? » mi guardò sbigottito « che ci fai qui? » domandò.

"Merda! Beccata" pensai facendomi quasi andare di traverso il bacardi.

« Io? Niente, ero venuta per prendermi qualcosa da bere... » arrancai, ma il mio corpo mi tradiva: stavo praticamente fremendo. Da una parte volevo saltargli addosso e abbracciarlo, baciarlo... si, insomma... avete capito, dall'altra non volevo dare spettacolo.

« Sei da solo? » domandai con la mia solita nochalance.

« No, sono con Silvia, vieni che ti vuole conoscere! » esclamò prendendomi per un braccio.

"Cavolo, la sua fidanzata mi vuole conoscere!" pensai imbarazzata. Non c'era niente di più umiliante. Perché le mie sfortune non avevano un fine? Che avevo combinato di tanto grave da ritrovarmi il karma contro?

« Ma no, guarda, non mi sembra il caso » provai a dire, cercando di svincolare, ma la sua presa era troppo forte. Mi aveva praticamente tirata per raggiungere Silvia al tavolo.

Una ragazza dai lunghi capelli ricci, pelle abbronzata e occhi verdi mi sorrise.

« Piacere, sono Silvia » disse, porgendomi una mano.

"Che qualcuno mi salvi!"

« Piacere, Alice »

« Stefano mi ha parlato molto di te » continuò sempre sorridendomi.

Il ragazzo le lanciò un'occhiataccia ed ebbi come un flashback.

« Allora non sono l'unica che ha amici che dicono certe frasi » cercai di ironizzare.

Silvia, ovviamente, non capì, ma mi indicò una sedia per sedermi accanto a loro.

« No, ragazzi, non mi sembra il caso... » cercai di uscire da quella assurda situazione.

La gelosia mi rodeva dentro e per di più avrei dovuto "far amicizia" con la sua ragazza? "Non se ne parla proprio!"

« Perché no? » domandò mettendo il broncio.

Stavo per replicare, quando qualcosa alle mie spalle attirò la sua attenzione. Divenne immediatamente rossa e cominciò a sorridere.

Io e Stefano ci voltammo all'unisono.

Un ragazzo dai capelli biondi corti, con il fisico da surfista, stava entrando nel bar.

Silvia e Stefano gli fecero un cenno e il ragazzo ci raggiunse.

« Ciao tesoro » disse il biondo avvolgendo Silvia in un abbraccio talmente tanto appassionato che io e Stefano dovemmo distogliere lo sguardo dall'imbarazzo.

"Ma non era la ragazza di Stefano? " pensai mentre cercavo di scrutare il nuovo entrato.

Il giovane rivolse la sua attenzione prima a Stefano, poi si rivolse a me.

« Ehi ciao, sono Tommaso » disse con un sorriso che gli arrivava da orecchio a orecchio mentre si sedeva accanto a Silvia.

La ragazza cominciò ad accarezzargli la coscia mentre io mi presentavo.

« Mi ha fatto piacere conoscervi, ma devo proprio scappare » dissi poco dopo, mentre mi alzavo.

Per un momento immaginai che tra loro ci fosse un "ménage a troi" ma allontanai subito quel pensiero scuotendo la testa.

Feci per alzarmi che Stefano subito intervenne.

« Ti accompagno fuori »

Non dissi niente e ci incamminammo fino all'uscita del bar in silenzio.

« Allora Silvia... non è la tua ragazza » quella che doveva essere una domanda mi uscì come un'affermazione.

Stefano mi scompigliò i capelli « No, te lo avevo detto » e sorrise dolcemente.

« E allora cos'è che volevi dirmi stamattina? » le parole mi uscirono di bocca prima che le potessi fermare.

Ci guardammo negli occhi.

Si passò una mano nei capelli, nervoso.

Sospirò « E' la mia coinquilina, così come Tommaso... »

Prese una pausa, ma io continuavo a non capire.

« Si è preoccupata, dato che sono uscito di casa di corsa e non sono rientrato la sera... » ammise abbassando lo sguardo.

« E perché non me lo hai detto? » domandai alzando un sopracciglio.

Alzò le spalle « Perché sembra che lei mi controlli o che sia tipo mia madre... non volevo sembrare infantile » mugugnò.

« Ma quindi, la tua ragazza... » cominciai a dire, ma non sapevo come continuare. Volevo sapere di più della sua vita privata, di più di lui...

Fece una mezza risata « Io non sto con nessuna, sono single, non so come fartelo capire ».

Improvvisamente ebbi il forte impulso di abbracciarlo e lo assecondai.

Stefano rimase per un attimo sorpreso, poi rispose all'abbraccio anche lui.

« Grazie per stanotte » sussurrai mentre mi inebriavo del suo profumo.

« Per te ci sarò sempre... » rispose « Comunque stasera io e te dobbiamo fare una cosa » continuò.

Le sue parole mi colsero alla sprovvista.

Era come un suggerimento a fare del sesso? Non stava chiedendo un'altra volta il permesso, giusto?

« Cioè? » domandai mentre il mio cuore partiva all'impazzata.

« Lo vedrai, passo a prenderti questo pomeriggio alle 6 » mormorò con tono autorevole.

L'eccitazione cominciò a farsi breccia in me.

 

Tornai a casa e mi vestii nel modo più carino che il mio armadio potesse permettere. Optai per un vestitino blu cobalto con le spalline, corto. Raggiunsi Stefano che mi aspettava in macchina, sotto casa.

« Wow » disse, non appena mi vide salire. Mi guardava a bocca aperta.

Sorrisi compiaciuta.

« Dove andiamo? »

« Devo risolvere una questione, poi ti porto a cena » disse. Notai una piccola ruga formarsi tra le sopracciglia. Lo guardai curiosa, ma non indagai oltre. Il mio cuore perse un battito quando ci fermammo davanti ad un bar.

"Ma tra tutti quelli possibili, Stefano proprio al bar di Andrea deve portarmi?". Mi irrigidii all'istante.

« Andiamo da un altra parte... qui ci lavora... » non riuscii a finire la frase che Stefano mi prese per mano.

« Si, so che il tuo ex lavora qui » disse, cercando di sembrare rassicurante mentre scendevamo dalla macchina.

Non ci riuscì, però.

Se lo sapeva, perché mi ci aveva portata? Voleva farmi star male di proposito?

« No, vedrai... » disse, intuendo i miei pensieri.

Degluttii e lo segui nel bar.

Quando entrammo, venni percorsa da un brivido e il primo istinto fu quello di fuggire.

Stranamente, non c'era nessuno nel bar.

Mi bastò un colpo d'occhio per vedere Andrea intento a lavare un bicchiere. Alzò lo sguardo su di me e sorrise compiaciuto.

« Chissà perchè, ma immaginavo che saresti tornata da me » e si mise ad asciugare il bicchiere.

Gli occhi mi si ridussero a due fessure.

"Devo andare via, non finisce bene qui " pensai mentre mi giravo per tornarmene in macchina, ma Stefano mi afferrò per le spalle.

« Sì e con lei ci sono io » mormorò con una calma irreale. Lo osservai con attenzione.

« E tu saresti...? » domandò Andrea beffardo, facendo il giro del bancone. Si stagliò davanti a noi, ad un metro di distanza.

Stefano ridacchiò « Il suo fidanzato » poi lo guardò a mo' di sfida.

« Ti consiglio di non avvicinarti più a lei o di infastidirla, o te la vedrai con me ».

Era come osservare Davide e Golia fronteggiarsi. Andrea era alto almeno di 10 cm di più rispetto a Stefano e i muscoli del primo erano visibili sotto la maglia bianca attillata.

Andrea, però, non ribattè. Si rivolse a me guardandomi sconsolato.

« Alice, so che ti sei fatta un sacco di ragazzi, questo è l'ultimo della lista? » domandò a bruciapelo.

Sgranai gli occhi.

"Vuole farmi apparire come una ragazza facile?" Gli unici ragazzi che avevo visto dopo di lui erano solo quelli che mi avevano fatto incontrare i miei amici, ma non c'era stato niente tra noi!

E poi, come cilliegina sulla torta, cominciò a mormorare una parola.

« Put... » ma non la finì.

Fu giusto un attimo, Stefano abbandonò il mio fianco per scagliarsi contro di lui. Fu rapido e deciso, gli assestò un pugno all'altezza dell'ombellico. Vidi Andrea piegarsi in avanti, con il respiro mozzato.

Rimasi a bocca aperta, con gli occhi sbarrati.

"Stefano ha appena..." anche i miei pensieri erano in stand by.

Non mi sarei mai immaginata una cosa del genere.

« Capito il concetto? Non farmelo ripetere » mormorò a bassa voce Stefano. Mi prese la mano e mi condusse fuori dal locale, mentre Andrea partiva con una sequela di insulti.

Proprio mentre io e Stefano attraversavamo l'uscita, incrociai Ludovica che entrava.

Guardò prima me, poi Stefano e infine gettò un'occhiata nel bar.

Le appoggiai una mano sulla spalla « Il tuo ragazzo stanotte è venuto da me... fossi in te mi farei qualche domanda sul padre di mio figlio » e lasciai anche lei con gli occhi sgranati. Stefano mi tirò via, ma mi girai giusto in tempo per vedere Ludovica assestare ad Andrea un sonoro "calcio inguinale" e urlare non so cosa.

Tutti avevano avuto la propria vendetta. Le cose non potevano che migliorare.

 

 

*mi scuso per l'espressione romana XD Per chi non lo sapesse, "sgamare" significa "essere visti fare qualcosa che non andrebbe fatto"

 

Angolo dell'autrice:

Stefano è geloso e battagliero, chi lo avrebbe mai detto? Andrea ha avuto quello che si meritava. Gira gira, il Karma colpisce tutti xD

Ci tenevo a ringraziare tutti quelli che commentano questa mia Fan Fiction: rosaRosa, drawandwrite, BluSelene, YeLloWfLoWeRs e in particolar modo Blackbird_ e DolceVenereDiRimmel90 che mi danno consigli e si lasciano assillare :)

Un abbraccio a tutti,

Ladyvampiretta

  
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