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Autore: picchia    24/11/2007    1 recensioni
E' una storia molto leggera,in divenire,dove tutto può succedere,in quanto ancora devo scriverla.Tutto parte da un mio sogno: i Tokio hotel conosco un gruppo di ragazze romane.Insieme passeranno un vacanza piena di emozioni e avventure.Scene demenziali si alterneranno ad alcune più spinte.buona lettura e recensite in tanti!!!!!!!kiss
Genere: Generale, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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La mattina successiva Lalu e Serena, raggianti più che mai [ vorrei vedere voi dopo una notte con i Kaulitz

Cap 11

La mattina successiva Lalu e Serena, raggianti più che mai [ vorrei vedere voi dopo una notte con i Kaulitz!:P], si ritrovarono a fare colazione insieme al gruppo tedesco. Erano tutti ancora abbastanza frastornati dalla sera precedente, soprattutto Georg e Gustav che rammentavano ben poco di come si fosse sviluppata dopo essere entrati nel pub.

 

Passarono un paio di settimane durante le quali le romane uscivano tutte le sere con i Tokio hotel. Ormai avevano stretto una bella amicizia e capitava che oltre a passare insieme serate alcoliche, andassero in giro per Roma a fare shopping o tour turistici improvvisati, oppure che pranzassero in qualche ristorante o fast food o in un prato di qualche villa romana.

Fra Bill e Serena scorreva tutto benissimo, passavano intere giornate insieme e spesso anche la notte, restando la mora a dormire in hotel.

Erano dolcissimi, sempre appiccicati, la rappresentazione realistica della parola ‘piccioncini’.

Fra Tom e Lalu il rapporto era meno smielato, ma comunque sereno. Anche loro si vedevano giorno e notte, dato che spesso e volentieri dormivano insieme: o Tom andava a casa della ragazza o lei andava in hotel.

Era più frequente vederli punzecchiarsi e scherzare piuttosto che fare gli sdolcinati, ma era evidente che stessero bene insieme.

Georg e Gustav stavano facendo la parte degli amiconi con Francesca e Silvia. Sebbene fosse palese l’attrazione che scorreva tra di loro, non successe nulla da spostare il loro rapporto di amicizia a un livello superiore.

Una volta però, durante una delle loro scenette da ubriaconi, Georg sfiorò le labbra di Francesca, per caso. Ci fu un bacio, ma nessuno li vide e il giorno dopo i due non lo ricordarono nemmeno a causa dei fumi etilici. Quindi, niente di fatto L

 

Un giorno, mentre stavano passeggiando tutti insieme sul lungotevere, Lalu asserì che quella stessa sera non sarebbe uscita con gruppo perché avrebbe iniziato a lavorare come bartender (barista) in una discoteca rock romana.

L: però se volete passare, il posto è grande: ci sono 3 piani con musica di tutti i generi... Che ne dite?

Tutti furono entusiasti della proposta e quella sera infatti si ritrovarono tutti davanti la famosa discoteca.

L: io starò al bancone del terzo piano. Voi girate come più vi pare, se ogni tanto passate a farmi un salutino, mi farà piacere!

Tom: ma che scemetta che sei! Ci sarò io a farti compagnia..- se ne uscì il rasta con un tono abbastanza compassionevole

L: no no, tu vai pure con gli altri, divertiti! Io dovrò lavorare e non potrò stare a parlare con te purtroppo..

T: sicura?- la ragazza annuì entrando nel locale.

Era una vecchia fabbrica per la manutenzione dei vagoni treno, rimodernata e adibita a locale notturno: rivestimenti alle pareti in alluminio, pavimento nero, luci al neon, laser, casse e amplificatori sparse in giro o appese a grappolo, divanetti e tavolini posti in tutti gli angoli, tre piani con ciascuno il proprio palco, postazione dj e bancone.

L’intera combriccola la seguì e iniziò a ballare, appena il dj del terzo piano cominciò a spadellare. Dopo poco già c’era chi si era messo comodo su qualche divanetto, chi si era buttato nel centro della pista o chi era andato a girovagare negli altri piani del locale. Ogni tanto qualcuno del gruppo passava da Lalu a fare due chiacchiere e bere qualcosa. Tom era rimasto sempre al terzo piano e se non stava al bancone, era lì vicino che lanciava sguardi ammiccanti a Lalu ballando.

La ragazza si sentiva rassicurata e contenta di tante attenzioni. Forse troppe. Lei stava lavorando e lui si stava divertendo poco in quel modo. Infatti quando il rasta si avvicinò al bancone, lo convinse a farsi un giro tra i piani della discoteca.

L: te l’ho già detto prima di entrare: non c’è bisogno che resti qui con me. Io lavoro. Tu ti devi divertire.. Lo sai che mi fanno piacere i tuoi sguardi languidi!- il ragazzo sorrise a quella affermazione- ma stai tranquillo, non scappo mica!- concluse scherzosa lei.

L’aveva convinto. Il biondo sorrise nuovamente e si trascinò al piano di sotto un Georg già brillo e saltellante.

Passò più di un ora e la ragazza continuò a fare drink tranquillamente, scrutando di tanto in tanto la pista in cerca del proprio ragazzo. Nulla.

Dopo poco fecero capolino al bancone Gustav con Silvia

G: è fortissimo sto posto! C’è di tutto!!!! Noi abbiamo passato circa un’ora, credo- girandosi dubbioso in cerca di conferma verso la riccia che intanto annuiva con la testa- dentro la saletta metal! SPACCA!!- urlò euforico il biondo

L: mi fa piacere, orsacchiotto!- rise –vi avevo preannunciato che si trovava musica di tutti i generi!- ritornando seria chiese poi se avessero visto il rasta o l’amico piastrato.

S: uh, mi sa di averli intravisti al secondo piano mentre salivamo qui, ma perché? Ti vedo preoccupata… è successo qualcosa?

L: no no tranquilla! È che Tom è stato sempre qui vicino fino a che un’oretta fa. Poi gli ho detto di farsi un giro per vedere la discoteca, però ancora non è passato neanche di fuggita……comunque niente. Era per sapere. Tutto a posto- accennò un finto sorriso- è giusto che stia divertendosi. In fondo sono stata io la prima a incitarlo. Starà cazzeggiando da qualche parte con Georg- affermò cercando di convincere più se stessa che l’amica

S: si sicuramente sarà così. Facciamo una cosa: ora vedo di ribeccarli e te lo mando su con una scusa. Ok?

L: ti adoro mimmi!!

Così i tre si divisero: Lalu tornò al proprio lavoro e Silvia e Gustav si diressero verso le scale chiacchierando amichevolmente.

Poco dopo risalì solo la riccia con una faccia basita.

L: oi, mimmi, che faccia c’hai? Hai visto un fantasma?

S: no- titubante- Tom……

L: ah bene. Gli hai detto di salire?- chiese sicura di un risposta affermativa che però non arrivò- Silvia, che vuole dire no?? Non eri scesa apposta? E poi Gustav dov’è?- guardandosi intorno ansiosa.

S: Gustav è con Tom e Georg..

L: cazzo, mi stai facendo preoccupare! Per caso uno di loro si è sentito male?- sibilò preoccupata

S: no

L: oh ma vuoi dirmi che cavolo è successo????

La riccia prese fiato e coraggio e parlò: siamo scesi e abbiamo visto Georg e Tom che ballavano..

L: che c’è di male? Siamo in una discoteca..

S: fammi finire!.......... intorno avevano 4-5 ragazze e una di loro si stava platealmente strusciando a Tom, il quale non la stava certo scostando, anzi!

L: anzi cosa?????????- rimase con gli occhi di fuori dallo stupore

S: beh ecco..

L : cazzo Silvia!

S: si stavano baciando!- concluse secca guardando dispiaciuta l’amica, come se avesse confessato un proprio peccato.

L: no…. Non può essere! Magari hai visto male..

S: magari!- proferì con un filo di voce e rimanendo ferma a fissare la mora, la quale pareva avesse finalmente concretizzato ciò che le era stato detto. Il volto le divenne rosso fuoco dalla rabbia. La stessa rabbia leggibile in quegli occhi ormai stretti in una fessura. Urlò improvvisamente alla cassiera del bancone che andava in pausa e uscì di corsa dalla sua postazione, imboccando le scale. Silvia la rincorse preoccupata di quel che poteva succedere da lì a poco. La corsa fu arrestata quando, arrivate al secondo piano, entrambe rividero la scena descritta precedentemente: i 3 ragazzi stavano ballando accerchiati da 5 ochette e Tom che stava pomiciando con una di loro mentre le tastava il culo.

Lalu rimase un paio di secondi ferma. Ghiacciata. Fissa su quell’immagine, disgustosa per lei. Non fiatò. Non si avvicinò. Girò semplicemente i tacchi e tornò alla sua postazione.

Silvia la seguì repentinamente cercando di capire il motivo di quella reazione all’apparenza tranquilla. Di risposta ebbe un acido e triste ‘lo sapevo’.

Le due parlarono un po’ e dopo un quarto d’ora di imprecazioni da parte di Silvia tutte dirette al rasta sopraccitato, Lalu tornò parecchio abbattuta a fare drink ai clienti in fila.

 

-lo sapevo, cazzo, se lo sapevo! Non avrei dovuto fidarmi di un tizio tanto spocchioso come lui! Mi ha fottuta, in tutti i modi! Bastardo!!!! Non si neanche accorto che sono scesa, tanto era preso a impastare il culo di quella zoccola! Poi zoccola lei…. Stronzo lui! Appena lo rivedo me lo mangio vivo! Mi aveva anche giurato che non sarebbe stato un gioco e io come un idiota gli ho creduto…beh, ma ora vede! Con me ha chiuso!- pensò la ragazza mentre shakerava un cocktail energicamente, mooooooooolto energicamente, così forte da essere guardata con terrore dal ragazzo che glielo avevo richiesto.

 

Passò una mezz’oretta finalmente il rasta si ripresentò davanti al bancone del terzo piano con una faccia da pesce lesso, a detta della mente furiosa di Lalu.

T: ciao piccola, mi dai una birra per favore?- chiese ammiccando

In risposta non ebbe che uno sguardo ghiacciato e una birra sbattuta violentemente sul bancone che schizzò sulla maglietta extralarge del biondo.

T: cazzo fai? Mi hai sporcato la maglia! Piccola, devi stare più attenta- ammiccando di nuovo

L: prendi la birra e vai! io devo servire la fila che stai creando dietro di te!- risposta atona e secca

Il ragazzo rimase sconcertato da quel modo così freddo. Prese la birra e si spostò leggermente in modo da far fluire la fila. Rimase statico a osservare la ragazza che si muoveva meccanicamente. Quasi svogliata e addirittura rabbiosa. Non gli rivolse neanche uno sguardo, neanche con la coda dell’occhio. Niente. Sembrava un robot.

boh! Magari qualche idiota l’ha fatta incazzare!- pensò il ragazzo allontanandosi

-sei un emerito idiota!- sentenziò nella propria mente la ragazza, girandosi a vedere il ragazzo sedersi vicino a Bill Serena e Francesca.

 

Arrivate le 4 le luci del locale si accesero, la musica si fermò e la gente cominciò a sfollare.

Ragazze, potete andare! Qui puliranno domani!- disse una ragazza mingherlina che stava contando i soldi della cassa. Era la proprietaria della discoteca. Appresa la notizia,le 3 bariste si salutarono e uscirono da dietro il bancone. Fra loro ovviamente Lalu, la quale si diresse subito verso le 4 amiche e Bill.

L: i ragazzi?

B: stanno ancora giù. Li stiamo aspettando.

L: ok io vado,salutatemeli voi, sono stanca! - fece ciao ciao con la mano e si allontanò solitaria.

B: ma che ha Lalu?

Serena: sarà stanca dal lavoro..

Silvia: non credo.. penso sia colpa di Tom!

F: Tom? Che ha fatto quello scimmione??

S: esatto, scimmione! Senza cuore e testa aggiungerei, scusa Bill, ma è così.

B: si lo so..- annuendo con fare rassegnato- che ha fatto stavolta?

S: ha visitato l’apparato orale di una squinzia mentre le sue mani le tastavano le natiche. E Lalu li ha visti!

F: ha baciato un’altra davanti a lei???????????

S: si..

Sere: Lalu se lo sarà sbranato!...?

S: no! È questo ciò che mi preoccupa di più.. ha preso e ha girato i tacchi senza neanche avvicinarsi!!!

F: oddio!

Sere: cazzarola!

S: si, lo so- le tre si guardarono preoccupate.

B: mi fate capire anche a me…che cosa sono queste facce?

Sere: tesoro, conoscendo Lalu in queste settimane, hai visto come reagisce se le si fa un torto: si mette a urlare e sbraita furiosa finché non le si chiede perdono.

Il moro stava annuendo.

Sere: ecco. Questo è quello che succede normalmente. Lei alza un polverone per ogni minima cazzata, ma poi torna angelica come prima.- Il moro stava ancora annuendo. – Silvia però ha detto che non ha fatto nulla di tutto ciò. Non ha nemmeno aperto bocca. Ora, noi siamo preoccupate perché è insolito e vuol dire che è incazzata, ma anche che sta male. Cioè, in parole povere, che lei sta a pezzi e tuo fratello è uno stronzo che non si è accorto di nulla!

Il moro sbarrò gli occhi. Era arrivato al punto della questione.: idiota! È totalmente IDIOTA!

Chi è idiota?- chiese incuriosito il rasta, giunto in quel momento con gli altri due compari ( ciucchi, ovvio!)

B:TU!

T: perché io? E dov’è Lalu?

B: è andata via prima…per colpa tua!

T: oh ma ce l’hai con me stasera? Che ho fatto?

B: IDIOTA! Hai baciato un’altra e LEI ti ha visto!- il biondo non rispose, totalmente sorpreso dalla notizia- già, ora capisci perché dico idiota??-continuò il gemello.

T: ho capito mi ha visto- riprendendo possesso delle proprie facoltà mentali – non vedo cosa ci sia di male!- disse beffardo – e poi, se è vero che mi ha visto, perché non mi ha detto niente?

B: ma sicuro che siamo fratelli? La mamma ha conservato l’intelligenza solo per me….ci sarà rimasta male, no???????????

Nella testa del biondo si stava componendo il puzzle-forse è per questo che prima mi ha schizzato con la birra e mi ha risposto così distaccata- iniziò a pensare a quello che era successo durante la serata- cazzi suoi!- esclamò infine – io sono Tom Kaulitz e ho sempre fatto tutto quel che ho voluto!- fiero della sua persona.

F: sarai pure Tom Kaulitz, ma questo non ti da il permesso di giocare con i sentimenti degli altri!!!!!- gli gridò in faccia la bionda- e adesso andiamo che è tardi!- terminò seccata mentre saliva sul furgoncino dei ragazzi.

 

 

 

 

 

 

 

Grazie di cuore a chi recensisce e chi legge! Sono troppo felice quando vedo aumentare il numero delle letture…lo so, mi basta poco… comunque grazie!:)

Continuate così. Siete la fonte della mia ispirazione ( sta a voi scegliere se si tratti di una colpa o meno:P)

Ps.

PuCiA:ehheheh si, le suona sempre il cel! Conta che la ff si chiama anche YOU HAVE A NEW MESSAGE mica per nulla;)

Sono contenta che continui a seguire questa storia :D

Frehieit489 (o 483?): gioisco a sapere che comprendi il mio sclero e ne ridi! XD sai, lo prendo come complimento quel che mi hai detto sulla spontaneità. Che intendevi di preciso?

kiss

  
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