Questo racconto lo scrivo tenendo conto degli avvenimenti dei sette
libri della Saga di Harry Potter, quindi, se non avete ancora letto Deathly
Hallows... SAPPIATE CHE LA STORIA CONTIENE SPOILER!
Come si dice "lettore avvisato mezzo salvato".
Mi sono anche servita delle dichiarazioni della stessa Rowling a proposito
del futuro dei personaggi principali dopo la II° Guerra contro Voldemort,
dove Jo non si è pronunciata mi sono sbizzarrita io. Sebbene compaiano
anche i personaggi ideati dalla Rowling e la vicenda si svolga tanto nella
società dei Maghi quanto in quella dei Babbani, il vecchio trio
ed i loro compagni NON SONO I PROTAGONISTI.
La storia comincia diciannove anni dopo gli eventi del settimo libro,
sul finire del mese di agosto, in un'antica villa di campagna nei dintorni
di Oxford, una villa abitata da un'antica famiglia di maghi, la famiglia
Sjemvječnyj (si legge "siemviescni" ^_^).
PROLOGO
but only brought more
I lay dying
and I'm pouring crimson regret and betrayal
I'm dying, praying, bleeding and screaming
am I too lost to be saved
am I too lost?
"Tourniquet"- Evanescence
L'ampolla scivolo e s'infranse sul pavimento quando la mano tremante
non fu più in grado di trattenerla. Aveva appiccato gli incendi in
ogni stanza ed ora le fiamme cominciavano ad attecchire, divorando irrimediabilmente
quel maledetto teatro di tanta sciagura.
Anche il veleno cominciava a fare effetto... doveva assicurarsi di portare
a compimento la sua opera prima che fosse troppo tardi.
Strinse più forte la bacchetta e con essa l'atro oggetto che
portava con se, il fumo cominciava ad invadere il corridoio e gli bruciava
la gola... oppure era l'effetto del veleno? Non aveva importanza, l'importante
era raggiungere il salone e raggiungerlo in fretta. Il corpo cominciava
ad abbandonarla, ogni movimento le costava un dolore straziante, appoggiò
la mano libera alla parete e aiutandosi con quella finalmente raggiunse
la porta.
L'unica camera ancora intatta, il luogo del ultimo atto della sua missione...
appena varcata la soglia le gambe cedettero e per un attimo credette che
fosse già giunta la fine, cosi presto...
« ELENA! » l'accolse una voce allarmata, proveniva da un
ritratto, l'unico ritratto della stanza: raffigurava una donna di età
avanzata e di grande bellezza, vestita di un verde brillante, coi lunghi
capelli argentati che gli cadevano elegantemente sulle spalle.
Elena Pandora Sjemvječnyj si rialzo a fatica e lentamente, barcollando
ed appoggiandosi sui mobili, giunse infine davanti al ritratto rivolgendo
a sua madre uno sguardo ricolmo d'odio.
« Elena, cosa stai facendo?! » la donna del ritratto la
fisso senza capire.
« So tutto » rispose l'altra in tono gelido. Levo
lentamente e dolorosamente il braccio destro, mostrando cosi al ritratto
l'altro oggetto che morbosamente stringeva insieme alla bacchetta: era una
grossa busta col sigillo in ceralacca, strappata sul fianco e dal aspetto
antico.
« Come l'hai...? »
« STA ZITTA!! » il grido riempi la stanza « tutto
questo tempo... tutti questi anni... mio fratello, mio marito, mia figlia...
e tu... TU! » gli occhi di Elena si erano riempiti di lacrime.
« Tu non puoi capire... »
« Che tu sia maledetta! » prosegui senza ascoltarla «
Ti sei meritata la morte che hai avuto... puttana! Ci hai condannati
tutti! Siamo una stirpe maledetta e tutto per colpa tua! »
Non erano le lacrime a confondergli la vista ma il veleno, doveva sbrigarsi...
lascio cadere la busta e puntò la bacchetta contro il quadro, la
mano che tremava sempre più, il dolore che la stringeva sempre più
tenace.
« Focum Maleficium! » disse tutto d'un fiato e una
fiamma dorata e terribile fuoriuscii dalla bacchetta, colpendo il quadro.
«NOOOOOO!!!»
« Questa dovrebbe... piacerti...» le gambe le cedettero
per l'ultima volta, ormai non le sentiva neanche più, faceva persino
fatica a respirate « magia nera... l'abbiamo... nel sangue...»
« ELENA! ELENA! LUI NON HA MAI... MAI!!! » il dipinto era
avvolto dalle fiamme.
Elena fisso le fiamme per l'ultima volta, morente e soddisfatta.
« Madre... ti odio...»
Divagazioni di Fine Capitolo
Uff, quando si dice l'ispirazione: concepito, elaborato e partorito in
due giorni, per i miei standard è un record, e se si tiene conto
le mio male infido sempre in agguato è quasi una rarità...
dicesi del "Blocco dello Scrittore"- bastardissimo-, capace di incepparmi
anche su una parola.
Penso che qualche potteriano perspicace abbia già intuito qualcosina:
cosa ha cercato di dire il ritratto alla figlia impazzita prima di essere
incenerito? chi è lui?
Eh! Povera la mia Natasya... a lei l'arduo compito di svelare l'arcano.
Per la cronaca il mio russo- si il cognome è russo- ricorre al largo
aiuto gentilmente offerto dal dizionario tascabile della biblioteca. Il
cognome l'ho inventato, proviene dalle parole sjem=sette, e vječnyj=eterno.
Altro indizio per capire chi sia il lui...
Anche l'incantesimo l'ho inventato sul momento, il latino non è
certo da Liceo Classico ma del resto non lo è neanche quello di Jo...
Avete presente la magia usata da Silente per abbattere gli Inferi nel Principe
Mezzosangue? E' lo stesso incantesimo, mancava giusto la formula; perché
faccio dire ad Elena che si tratta di Magia Nera? Il tutto è chiarissimo
in Deathly Hallows- quello stupido di Tiger!