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Autore: JemellineJoker    05/05/2013    2 recensioni
Io non sono una VIP, ma la mia migliore amica lo e`.... Un giorno per strada incontro un certo Drago Asiatico... Cosa succedera`?
Storia scritta a quattro mani da Sixx e Dragon altrimenti note come le Jemelline Joker xD
Speriamo che vi possa piacere...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, G-Dragon
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Cap. 17

Confessioni

[GD POV]

Arrivato ai piedi del letto, mi fermai a fissare T.O.P e Amina distesi l'uno vicino all'altra. Sentivo una strana rabbia crescermi dentro, un certo moto di gelosia e invidia si stava facendo spazio dentro di me, pendendo e annientando lentamente ogni cellula lucida del mio cervello. Feci un respiro profondo e socchiusi gli occhi, cercando di rilassare il più possibile ogni nervo, teso per la rabbia e invidia. Volevo svegliare quei due, prendendo Amina per un braccio, tirandola verso di me, stringerla a me, e scaraventare sul pavimento lo Hyung. Ma forse lui non sapeva di me e lei, forse Amina si sentiva solo stanca e aveva bisogno di dormire. Ma la parte coerente e ragionevole del mio cervello si stava facendo sempre più piccola, solo i passi che avvertii dietro di me riuscirono a distogliermi dai miei pensieri. Voltai appena lo sguardo e vidi Jenny che mi stava osservando con aria preoccupata ed interrogativa. Si avvicinò a me, titubante, e mi poggiò delicatamente una mano sulla spalla destra. Automaticamente alzai la mia mano e la posai sulla sua, chiudendo del tutto gli occhi e abbassando il capo. La vista del mio amico con la mia fidanzata (anche se non ufficiale) mi faceva davvero male. E pensare che Amina la conoscevo da poco, eppure era diventata importante, come Jenny, in fin dei conti. In quel momento ripensai a tutto ciò che era successo nei giorni precedenti, che sembravano molto lontani da adesso.

Tutta questa storia era cominciata dal fatto che io me ne ero andato in Svizzera... e ripensare al motivo per il quale avevo scelto una meta così sperduta rispetto alla Corea, mi faceva sentir male.

Feci per parlare quando, sia io che Jenny, sentimmo un rumore continuo in corridoio, quasi come se qualcuno stesse correndo. Abbassammo le mani all'unisono e ci guardammo negli occhi, per poi avvicinarci alla porta aperta della stanza e guardare fuori. Vidi Taeyang correre a perdifiato verso di noi, con la fronte imperlata di sudore e il fiato corto. Appena mi vide si precipitò da me, per poi spingermi in mezzo alla stanza e chiudere porta, tende e finestre. Prese una sedia vuota vicino al letto e si sedette, facendoci segno di aspettare un attimo, siccome aveva bisogno di riprendere fiato. Lo guardai confuso e, dopo aver preso la mia bottiglietta d'acqua, poggiata sul tavolo sotto la finestra, gliela passai. Tae se ne scolò metà in un sorso solo, per poi asciugarsi il sudore dalla fronte con la mano. Mi inginocchiai accanto a lui e lo guardai dritto negli occhi, aspettando una qualche risposta plausibile a quel comportamento sospetto. Jenny, nel frattempo, si era rintanata in un angolo e faceva finta di interessarsi alla TV. Sembrava quasi aver paura di disturbare.

Tornai nuovamente a concentrarmi sul mio migliore amico, ma anche la sua attenzione sembrava essere altrove, più precisamente su T.O.P e Amina.

Alzò una mano e li indicò con il pollice, inarcando un sopracciglio e spostando lo sguardo da loro a me.

«Da quello che avevo capito lei mica stava con te?»

Scossi appena il capo e mi sedetti sull'altra sedia libera, guardando verso il basso. Mi passai una mano fra i capelli e spostai nuovamente il viso su Yungbae, che aspettava una risposta. Sospirai e guardai verso i due ragazzi addormentati.

«Probabilmente Amina era stanca. Non lo so! Sono tornato poco fa»

Lui annuì e aprì la bocca, pronto per darmi un motivo valido per quell'intrusione, ma non fece a dire una sillaba che anche il resto dei BigBang entrarono nella stanza e Daesung, che era l'ultimo, chiuse la porta e ci si poggiò contro. Avevano tutti il fiatone, e tutti guardavano nella mia direzione. A prendere la parola per primo fu il Maknae, che sembrava essere il più preoccupato di tutti.

«JiYong, la polizia ha trovato il tipo che ha investito lo Hyung» disse. Sgranai gli occhi e cercai la conferma nello sguardo degli altri che ciò che aveva detto SeungRi non fosse vero, ma tutti loro avevano gli occhi colmi di confusione e preoccupazione.

«Aspetta, vuoi dire che l'incidente di T.O.P non è stato casuale?» chiesi, anche se sapevo già la risposta, e non solo per i loro sguardi. Abbassai lo sguardo e mi fissai le mani, che erano diventate improvvisamente molto interessanti.

«No, per niente. Dal rapporto che lo Hyung ha lasciato alla polizia, il tizio gli è andato contro con l'auto e l'ha fatto finire direttamente contro un muro. La parte anteriore dell'auto è andata distrutta completamente. SeungHyun ha cercato di uscire dalla macchina ma, durante l'urto, il piede destro si è incastrato sotto il freno, rompendogli la caviglia, mentre con lo stinco sinistro è andato a sbattere violentemente contro il volante che l'ha scheggiato mica male» mi spiegò il Maknae. Annuii appena e ingoiai l'enorme groppo che mi si era improvvisamente creato in gola.

Speravo che allontanandomi, che andandomene da qui avrei tenuto al sicuro i BigBang e la mia famiglia dagli psicopatici che mi minacciavano di morte e provavano ad uccidermi ogni giorno, ma...

Sentii una mano posarsi sulla mia spalla, e alzai lo sguardo verso Taeyang, che mi stava osservando con aria preoccupata ed interrogativa. Sospirai e guardai gli altri due, che mi fissavano a loro volta.

«Devi dirci qualcosa, JiYong?» mi chiese il mio migliore amico. Mi morsi il labbro inferiore e mi grattai la guancia, lasciando vagare lo sguardo per la stanza. Appena mi soffermai sulla ragazza di fronte alla televisione, la richiamai a me. Lei si voltò e inarcò un sopracciglio, chiedendomi se andasse tutto bene. Scossi il capo e le feci segno di avvicinarsi. Era tempo che spiegassi tutto per filo e per segno a ogni persona presente nella stanza, e ciò significava svegliare anche quei due, distesi e appiccicati l'uno all'altra, sul letto. Mi alzai dalla sedia e cominciai con lo svegliare lo Hyung. Lo presi per le spalle e lo scossi appena e, dopo due buoni minuti, quello aprii gli occhi e mi chiese «Che vuoi? Stavo dormendo così bene!»

«Ho bisogno di te sveglio, adesso... per farti le mie scuse e spiegarti un paio di cose» ribattei, trattenendo appena uno sbuffo.

SeungHyun si guardò attorno, cercando di mettere a fuoco i visi delle persone presenti, soffermandosi appena su quello di Jenny, per poi chinare immediatamente il capo e guardare l'espressione tormentata sul viso di Amina.

Un altro incubo, pensai.

Mi avvicinai appena a lei e le sfiorai il viso con una mano, tentando di svegliarla nella maniera più gentile possibile, ma Jenny non me ne lasciò il tempo, perché mi prese per il polso e mi guardò, quasi implorandomi con lo sguardo di non farlo.

Confuso, le chiesi cosa c'era che non andasse e, dopo avermi liberato il polso, lei scosse il capo.

«Ti avviso, ne va della tua salute. Svegliare Amina significa incappare nella terza guerra mondiale»

T.O.P rise e mi guardò «Un po' come te, vero? A proposito, perché non hai svegliato anche me come stavi per svegliare lei?» chiese in tono scherzoso.

Sbuffai e gli tirai una pacca in fronte «Ah! Ma sta zitto Hyung! Comunque preferisco che anche lei sia sveglia quando vi spiego l'intera storia, siccome è con lei che è partito tutto»

Ora sapevo come svegliarla, e come affrontarla. Non sarebbe stato piacevole, ma doveva essere assieme a noi, e non immersa nel suo mondo che, da come la vedevo adesso, non doveva essere fatto esattamente di unicorni e arcobaleni.

Presi la bottiglietta d'acqua dalle mani di Yungbae e, dopo averla aperta, la versai tutta sul viso di Amina, che subito scattò come una molla, mettendosi seduta sul letto. Si passò l'orlo di una manica sul viso e mi fulminò con lo sguardo, per poi tirarmi un pugno secco dritto in pancia e lanciarsi contro di me. Peccato che non aveva minimamente calcolato il fattore distanza dal letto al pavimento e, dopo avermi preso per il colletto della maglietta, cademmo entrambi sul pavimento. Okay, con lei era diventata una legge... dovevamo sempre cadere, indifferentemente da dove ci trovassimo.

«Ahi!» la sentii lamentarsi sotto di me, così mi scansai subito e mi distesi accanto a lei, cercando di calmare il dolore che si era impossessato di me. Mi poggiai una mano sul ventre, gemendo appena a causa del pugno, ma cercai di non darci troppo peso, e guardai il soffitto, anche se una testa abusiva me lo impediva. T.O.P si era sporto dal letto e stava ridendo. Mi faceva piacere sapere che stava bene e che era tornato il burlone di sempre, che il pazzo che voleva farlo fuori non era riuscito nel suo intento.

Mi misi a sedere e guardai gli altri, sospirando.

«È tempo che io vi dia alcune spiegazioni, ragazzi» dissi. Amina si sedette accanto a me e annuì decisa, tirandomi una gomitata nel fianco «Esatto, perché voglio una spiegazione valida per il modo in cui mi hai svegliata!»

Le feci segno di calmarsi e, dopo essermi messo in piedi, la aiutai a fare lo stesso e a sedersi sul letto. Lo Hyung le fece abbastanza spazio da lasciarle stendere la gamba malata.

«Allora... dicci tutto» mi incalzò Daesung.

Mi schiarii la voce e presi a spiegare in inglese.

«Okay, nessuno di voi sapeva dove fossi andato, e perché fossi fuggito... bene. Come già sapete ero in Svizzera. Ho scelto quel posto come “rifugio”» mimai le virgolette con le dita «perché è un posto abbastanza sperduto e poco conosciuto da noi orientali. In effetti quasi nessuno parla della Svizzera qui e...»

Taeyang sbuffò e mi guardò con aria insistente «Ok, eri in Svizzera, fin li ci siamo arrivati tutti! Ma perché te ne sei andato?»

«Se ti calmi un attimo te lo spiego anche! Adesso ci arrivo! Ero in Svizzera a causa della stessa persona che ha fatto questo a T.O.P!» esclamai, indicando lo Hyung.

Fu Amina a prendere la parola adesso «E perché mai qualcuno voleva farvi del male?»

«Invidia, molto probabilmente. Sono mesi che ricevo lettere minatorie che continuano a minacciarmi di morte, e sono mesi che le butto, senza aprirle. L'ultima mi è arrivata sei giorni fa, e questa, non so perché, ho deciso di aprirla» sospirai.

Con la coda dell'occhio vidi Jenny avvicinarsi e inginocchiarsi accanto a me, posandomi una mano sulla spalla. Aveva già capito, sentivo che era così. Alzai appena il viso la guardai, cercando la conferma di ciò che pensavo nei suoi occhi. Lei annuì e si sedette, accanto a me, per poi guardare Amina, che nel frattempo si era sdraiata nuovamente assieme a T.O.P. Le misi un braccio attorno alle spalle e la tirai a me, poggiando la guancia sul suo capo. Erano tutti in attesa di una spiegazione, così conclusi «La lettera mi diceva che se non avessi smesso immediatamente di cantare, che se non fossi sparito, avrebbero cominciato a rendermi la vita impossibile, e a farmi soffrire, facendo del male, uccidendo una dopo l'altra, tutte le persone a cui voglio bene. Ero convinto che andando in Svizzera, nessuno vi avrebbe mai fatto del male, perché in fondo è me che cercavano, ma mi sbagliavo. È colpa mia se l-lo Hyung si è trovato in mezzo a questo incidente» dissi ingoiando l'ennesimo groppo che mi si era formato in gola. Abbassai lo sguardo, sentivo gli occhi di tutti puntati addosso e sapevo di non riuscire a sostenere i loro sguardi, non in questo momento.






Ciaooooooooooooooo :D 
Ecco a voi un nuovo capitolo.... Ora si spiegano un po' di cose....
Che ne dite? Secondo voi GD si e` comportato bene o no?
Fatemi sapere mi raccomando, sono mooooolto curiosa :)
A presto :*
Dragon 

   
 
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