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Autore: Channie    05/05/2013    1 recensioni
Una collaborazione manda Zelo, rapper e Maknae dei B.A.P, su tutte le furie. Questa collaborazione avverà con un dolce e timido ragazzo, Oh Sehun, anche lui Rapper e Maknae degli Exo-K. Per una fobia nata da quando era bambino , Zelo non riesce ad accettare l'idea di dormire con un uomo. per questo e per altri motivi, il giovane ferisce brutalmente l'animo del suo Hyung, diventando duro nei suoi confronti per non far notare la sua debolezza. Sehun inizia a nutrire un forte sentimento di odio nei confronti del più piccolo, che pian piano imparerà a conoscere il ballerino sempre di più. Ma chi dei due riuscirà ad ammettere che sotto quell'odio c'è un attrazione difficile da controllare?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sehun, Sehun
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La sera passò, e un nuovo giorno arrivò con mia più estrema felicità. Quegli incubi continuavano da troppo tempo. Passai tre settimane insieme agli Exo senza che nulla cambiasse. Tra me e Sehun c’era sempre odio, anche se io cercavo di non badarci troppo. L’audio era a posto, e anche i passi di danza erano perfetti. Mancava solo il video. Come aveva detto lui, abbiamo impiegato meno tempo del dovuto. Ora dovevamo andare in un’isola del Giappone, dove la spiaggia era bianchissima. Era proprio questo lo scenario del video. Prima le strade giapponesi per poi una serata in spiaggia. Non male. Sia a me che a Sehun piaceva. Dopo delle ore di volo arrivammo a destinazione. Come sempre io e lui non ci scambiammo ne una parola e ne uno sguardo. Arrivati in hotel dopo un lungo viaggio in macchina, ci dirigemmo verso una stanza. “io andrò nella stanza accanto e voi dormirete qui, ok?” disse il manager degli Exo-K che si era offerto ad accompagnarci. “ Ok hyung” disse Sehun. Possiamo dire che per una camera d’hotel aveva davvero tutto. Era grande, e aveva un ottima vista dalla finestra. Ma c’era un solo picco particolare che non andava bene. C’era un solo letto. Un solo letto matrimoniale. “Forse abbiamo sbagliato camera” dissi, quasi andando in panico. “No… il manager ha detto che questa è la stanza. Che ti importa… basta che dormiamo per favore. Sono stanco morto dal viaggio.” Non potevo dormire con lui. La mia speranza stava andando in un divanetto strettissimo vicino al letto. “dormo qui io.” Dissi. “perché non vuoi dormire con me?” chiese Sehun in tono quasi di curiosità. Forse voleva chiarire. Forse voleva fare in modo che tra noi ci fosse un briciolo di confidenza. Ma non potevo dirgli il perché. Non potevo. “E una lunga storia. Meglio che non la sai.” “Sbaglio o nel dormitorio dei B.A.P dormi con Jongup?” disse con tono di sfida. Cosa aveva intensione di fare? Io mi ero arreso, mi ero convinto di lasciar perdere e lui mi dice questo? “Conosco Jongup da molto tempo … tra noi due c’è più…” “Confidenza?” … ero sorpreso. Era stano. Ma in senso diverso dal solito. “Sto sul divano. Buona notte hyung!” mi sdraiai cercando di non far caso a quanto era scomodo quel coso. Lui si adagiò sul letto e chiuse gli occhi anche lui. *** La sua mano era vicina al mio interno cosce. Piangevo e volevo che quell’uomo si togliesse da sopra il mio corpo. La sua mano diventava sempre più pesante sul mio corpo e quasi mi faceva male. “Ora … Voltati” mi alzò di peso e mi girò in modo che la mia schiena guardasse in aria. Lui mi tolse i pantaloni iniziando a fare ciò che voleva fare. “No … Ti prego … Io non ho fatto niente … Ah … Ti prego, mi fai male … No!” “Zelo … Zelo … ZELO!” Sehun mi strattonava quando aprii gli occhi. “Hey, cos’hai?” mi disse. Respiravo a fatica e le lacrime ormai cadevano da sole. Tremavo come ogni notte che facevo quel sogno. Lo guardai e abbassai lo sguardo, cercando di riprendere fiato. “Vuoi un bicchiere d’acqua?” mi chiese. Feci cenno di si con la testa. Ero traumatizzato. L’acqua era come acido che mi attraversava la gola. “Era solo un brutto sogno. Sembrava davvero brutto da come ti dimenavi.” Disse Sehun quasi preoccupato. Guardai la piccola sveglia che era sul comò. Erano le tre di notte. “Era solo un sogno.” Mi ci volle tutta la mia forza di volontà per pronunciare quelle parole. Lui aggrottò la fronte, ma non azzardò a chiedere come mai. Cosa mi costava? Era difficile, ma dal momento che lo avevo ferito da quando ero alla SM. Portai le mie ginocchia al petto e le circondai con le mie mani. “Siediti per terra.” Lui si sedette di fronte a me. Iniziò a scendere qualche lacrima dal mio viso, ma ormai non mi importava più niente.
   
 
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