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Autore: hazzasrayban    05/05/2013    26 recensioni
Forse è il destino a volerci divisi.
Forse non siamo anime gemelle,
forse siamo solo migliori amici che si vogliono troppo bene.
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-Dio guardalo. E’ perfetto, i suoi capelli biondi, il suo sorriso…- dissi. –Perché non gli confessi che ti piace?- mi interruppe bruscamente Austin. –Perché non ne ho il coraggio.- dissi a labbra strette. […] –Cosa vuoi che ti dica? Non so, fallo ingelosire.- disse lui per poi mettersi a ridere. Non sapeva di aver detto una cosa intelligente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12.

 

Stavo decisamente meglio, e questo solo grazie ad Austin.

Era riuscito a farmi dimenticare Matt per un po’, dopo tutto quello che era successo.

In un certo senso dovevo ringraziare anche le mahomies, che durante la Austream (scoprii quel pomeriggio che in realtà non era altro che una livestream*) facevano commenti buffi.

Era strano come queste ragazze fossero innamorate del mio migliore amico.

Ma come avevo imparato io in precedenza, gli idoli non si scelgono, entrano nella tua vita silenziosamente e la stravolgono; se poi con essi arriva anche l’amore bisogna solo rassegnarsi ed essere pronti a soffrire, perché quando questo è platonico ti distrugge.

 

 

 

 

Sbattei le palpebre più volte, che ore erano? Mi voltai quanto bastava per leggere l’orario sul display della sveglia digitale, 7.23. Mi maledissi mentalmente per essermi svegliata così presto di domenica mattina. Tornai nella posizione precedente cercando di riprendere sonno, senza ottenere risultati positivi.

Sbuffai dopo aver deciso di alzarmi. Mi sedetti sul letto e tastai con i piedi il pavimento, tremendamente freddo, in cerca delle mie pantofole. Appena le trovai, le indossai e mi precipitai in cucina, il mio stomaco brontolava.

Notai che sul tavolo, c’era una brioche calda servita su un piccolo piatto che a sua volta si trovava sopra ad un bigliettino, che diceva:

 

“Buon risveglio,

Siamo andati a fare compere natalizie, a dopo.

 

-Mamma”

 

 

Era una tradizione della mia famiglia, andare a comperare i regali nei primi giorni di dicembre, che cosa assurda.

Mangiai la mia colazione e bevetti un bicchiere di latte freddo.

Non sapendo cos’altro fare decisi di fare una passeggiata, anche se non avevo bisogno di rimanere sola con i miei ricordi.

Dopo aver indossato dei leggins neri, una felpa rossa che mi stava piuttosto larga con il logo della mia scuola e delle vans; mi avviai verso una destinazione ignota.

 

 

 

*** 

 

 

Da: Austin

 

“Andiamo a fare un giro in centro?”

 

 

Lessi il messaggio, e decisi di accettare la proposta, tanto la mia famiglia doveva essere andata al centro commerciale che si trovava nella parte opposta della città, come ogni anno.

 

 

A: Austin

 

“Affare fatto, texano.”

 

Risposi premendo i tasti in velocità.

C’era freddo, almeno quanto a San Antonio ce ne potesse essere.

Sentii il cellulare vibrarmi in tasca, doveva essere il mio migliore amico.

 

Da: Austin

 

“Texano? Da dove l’hai presa questa? Sono da te fra una mezz’oretta, fatti trovare pronta.”

 

Risi, aumentando la velocità a cui stavo andando, dovevo tornare a casa nel minor tempo possibile, farmi una doccia veloce e cambiarmi.

 

 

 

***

 

Sentii suonare il campanello. Merda, dovevo ancora vestirmi. Corsi alla porta in mutande** e reggiseno.

-Austin- urlai nella speranza che il ragazzo mi sentisse. –Mi vuoi aprire?- urlò lui a sua volta.

-Un attimo, mi cambio e arrivo.- gli rivelai che non ero ancora pronta. –Fanculo Cathy, ti do cinque minuti.- sbraitò. Risi, raggiungendo camera mia.

Optai per dei jeans grigi, una maglietta colorata e una camicia sui toni dell’azzurro che decisi di lasciare aperta e afferrai velocemente la borsa nera che qualche giorno prima avevo posato accanto alla scrivania.

-Eccomi.- uscii. –Finalmente.- imprecò. –E’ un piacere anche per me rivederti.- gli sorrisi ironicamente. Austin non era un ragazzo con molta pazienza. –Dai, andiamo.- disse.

Si avvicinò a me e mise un braccio sulla mia spalla, circondandomi il collo. Amavo quando lo faceva, mi sentivo protetta, come se nessuno potesse farmi del male. –Andiamo a piedi?- domandai notando che non c’era la sua Range Rover e tanto meno nessuna macchina. Non volevo camminare di nuovo. –Dai, sfaticata.- rise; percepii che il suo sguardo era posato sul mio volto di profilo.

 

*** 

 

-Vieni, per farmi perdonarmi per prima, offro io da Subway.- dissi prendendo per mano Austin (che si trovava accanto a me) e conducendolo nel fast food di fronte al negozio di cd, in cui eravamo entrati venti minuti prima. –Mi piacciono queste tue iniziative.- ridacchiò.

Ordinammo due hot dogs e due cocacole giganti, era il nostro menù. Io e Austin avevamo molte cose che consideravamo ‘nostre’ come una canzone (‘Friendship’  dei Linkin Park) o un luogo (la quercia sotto la quale c’eravamo conosciuti molti anni fa); pur non essendo fidanzati, o meglio pur non essendo fidanzati per davvero.

 

 

Ci sedemmo in un tavolo libero, vicino alla vetrina.

Addentai il mio panino, un mix di sapori deliziosi si scatenò contro il mio palato.

-Mi prometti che non soffrirai mai più per quel deficiente?- interruppe il silenzio che si era creato a causa del cibo. Abbassai lo sguardo. Non gli risposi, non ero in grado di fare promesse così grandi.  –Cathy, guardami e rispondimi.- disse. Mi concentrai su di lui e scrutai i suoi occhi. Era come se volessi contare tutte le sfumature marroni che si perdevano in quel verde smeraldo. –Te lo prometto.- conclusi in fine. Un sorriso si aprì sul suo volto, e in quel momento capii quanto lui tenesse a me.

 

 

 

 

 

 

 

ciao a tutte!

24 recensioni al capitolo scorso? Siete le migliori! c:

Spero che questo capitolo vi piaccia, è dedicato molto alla Authy lol

A me sinceramente non fa impazzire, anzi, mi fa proprio schifo.

Non ha né capo né coda.

Ma avevo promesso ad @eehyharreh  che avrei continuato oggi,  quindi eccoci qui.

Non so cosa dirvi oggi,

ci vediamo domenica prossima.

 

 

-Sofia.

 

 

 

p.s per chi me l’ha chiesto si, vado al concerto dei oned, perché sono i miei idoli e li amo con tutto il cuore. (-14)

 

 

 

 

*livestream: una specie di chiamata con la webcam che tutti posso vedere, ma chi la fa non sa chi lo sta osservando (è difficile da spigare, spero abbiate capito, altrimenti cercate su google.)

**se vi aspettavate di trovare la parola ‘mutandine’, avete sbagliato fan fiction.

   
 
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