Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: hazzasrayban    18/05/2013    19 recensioni
Forse è il destino a volerci divisi.
Forse non siamo anime gemelle,
forse siamo solo migliori amici che si vogliono troppo bene.
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-Dio guardalo. E’ perfetto, i suoi capelli biondi, il suo sorriso…- dissi. –Perché non gli confessi che ti piace?- mi interruppe bruscamente Austin. –Perché non ne ho il coraggio.- dissi a labbra strette. […] –Cosa vuoi che ti dica? Non so, fallo ingelosire.- disse lui per poi mettersi a ridere. Non sapeva di aver detto una cosa intelligente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13.

 

 

 

 

 

 

 

 

Due settimane.

Passarono esattamente due settimane dal giorno in cui Matt mi disse che era solo ubriaco.

Il nostro rapporto non era cambiato, era solo più freddo. Non parlammo più di quel bacio, se ci avvicinavamo alla questione, lui cambiava argomento velocemente, e io facevo lo stesso.

Non mi fece più nessun regalo, come la rosa rossa che mi aveva dato prima della festa.

Non mi invitò più a casa sua e non rividi più sua sorella.

Se uscivamo insieme, andavamo in luoghi frequentati da molta gente, non restammo più da soli, faccia a faccia.

Ma quel giorno tutto stava per cambiare.

 

 

Era appena suonata la campanella quando Matt mi chiese di uscire con lui.

Indossava dei pantaloni da ginnastica di un blu molto scuro, quasi nero; sopra, invece, aveva una maglietta bianca, a maniche lunghe che lui precedentemente aveva tirato su fino al gomito.

Ci mettemmo d’accordo sul luogo e l’orario: alle 8 di sera saremmo andati a fare un picnic al parchetto comunale, il che era piuttosto insolito visto le condizioni climatiche. *

Scelsi di indossare qualcosa di comodo, e non particolarmente elegante, e al contrario delle altre volte non ci riflettei molto. Dopo essermi fatta la doccia** misi dei leggins neri, una maglietta corta che mi arrivava sotto il seno verde scura a maniche lunghe che diceva ‘daydreamer’ in una tonalità più chiara e sotto una canotta dello stesso colore della scritta e delle converse ormai rovinate dal tempo.

Quella era la vera Cathy, non quella del quasi primo appuntamento dove c’era anche Hope.

Il ragazzo arrivò piuttosto puntuale, entrò in casa mia e per la prima volta si presentò ai miei genitori.

Dopo essersi conosciuti, partimmo per la nostra ‘avventura’.

 

 

***

 

Arrivammo a destinazione poco dopo. Scesi dalla macchina e aspettai che Matt prendesse il cestino di vimini contente la nostra cena dal sedile posteriore. Osservai il panorama intorno a me; il parco era completamente deserto, a parte noi, ovvio. Il ragazzo si posizionò accanto a me, e solo allora notai quanto era perfetto quella sera. Gli sorrisi e anche lui fece lo stesso, mostrandomi dei denti bianchissimi.

-Emh, va bene se ci mettiamo lì?- indicò un punto ai piedi di un’imponente quercia. Ridacchiai per il luogo che aveva scelto; non perché fosse ridicolo o inusuale, ma perché era qualcosa di molto significativo per me e Austin. Era dove c’eravamo conosciuti, forse per sbaglio, o forse grazie al destino. Era dove una bambina di circa quattro anni con un vestito a fiori si era seduta e si era messa a sfogliare un piccolo libretto con delle figure, quando poco dopo si era avvicinato un altro bambino della stessa età di questa e incuriosito aveva scrutato le pagine. Era dove questi ultimi avevano cominciato a parlare degli animali, e piano piano erano diventati amici. -Certo.- annuii, cercando di dimenticare il pensiero di Austin che mi stringeva la mano titubante molti anni prima. Matt distese una tovaglia a quadrati rossa sul prato fresco. -Cosa abbiamo per cena?- feci una faccia buffa che lo fece ridere. La sua risata. -Sinceramente, non ne ho idea, ha preparato tutto mia madre.- scosse la testa. Vidi che scrutava il cestino impaziente pronto per tirare fuori un po’ di cibo. E infatti fu proprio questo quello che fece successivamente. Prese dei panini con quello che doveva essere prosciutto, degli hamburger che facevano molto McDonald’s, delle patatine fritte contenute in un recipiente, una bottiglia di cocacola e due birre che doveva aver nascosto. -Ed ecco a te.- disse porgendomi una di queste due. -Ti va di fare un brindisi?- chiesi dopo che mi ebbe passato il cavatappi. -A che cosa?- domandò incuriosito, fermando la mano tramite la quale si stava portando la birra alla bocca. -A noi.- lo osservai in ogni suo minimo particolare. -Cioè…si….insomma…alla nostra amicizia.- mi corressi subito dopo, notando che avevo fatto una figura che non era delle migliori. -Ci sto.- annuii, guardandomi a sua volta. -Alla nostra amicizia.- esclamò dopo aver fatto scontrare i ‘colli’ delle nostre bevande. Annuii e sorseggiai quest’ultima; fui accolta da una sensazione di estrema freschezza.***

 

 

***

 

 

Ingoiai anche l’ultimo pezzo del hamburger, ero piena. -Tua madre è molto brava a cucinare.- mi complimentai. Non era una frase di cortesia, lo pensavo davvero, avevo mangiato tutto molto volentieri.

-Grazie, glielo dirò.- ridacchiò. Era stupendo in tutto quello che faceva; dall’abbuffarsi con un panino all’imitare la voce di una ragazza frivola e vanitosa. Guardai il cielo ormai buio, illuminato dalla luna abbagliante. Da bambina mi sarebbe piaciuto prendere una navicella ed esplorare l’universo alla ricerca di un qualcosa mai scoperto prima, di finire di conseguenza su un libro di storia e non di essere un qualcuno che prima o poi sarebbe stato dimenticato. A quell’età, però, ero anche convinta che i maghi esistessero; forse quest’ultima cosa era dovuta al mio amore per i film della saga Harry Potter. -Non ti piacerebbe scappare?- domandai improvvisamente sena pensare. Che mi era preso? -Da che cosa?- sorrise non capendo quello che avevo appena detto. -Da questa città, dalle persone che non ti sono mai piaciute, dagli errori, dai problemi…da tutto.- mi distesi mettendo un braccio sotto la testa, osservando di nuovo quello che si trovava sopra di me. Notai Matt spostare la tovaglietta e coricarsi affianco a me, nella mia stessa posizione.

-Ogni giorno.- si voltò un poco e mi scrutò. Lo guardai con la coda dell’occhio avvicinarsi sempre più a me fino a quando non si mise sopra di me, reggendosi con le braccia al prato per paura di farmi male e mi trovai il suo volto a pochi centimetri dal mio. -Qualche volta potremmo scappare insieme.- si avventò sulle mie labbra, dopo aver soffiato su di esse. Infine chiese ‘il permesso di entrare’ premendo la sua lingua contro i miei denti, acconsentii e le nostre lingue iniziarono a rincorrersi. Poco dopo ci staccammo, prendendo fiato e lui tornò nella posizione precedente al bacio. -Ti amo.- ci guardammo negli occhi. Lo aveva seriamente detto a me. -Anche io.- gli sorrisi, e questa volta mi avvicinai io a lui e mi appoggiai al suo petto muscoloso. -Ed Austin?- mi chiese pensieroso dopo qualche istante. -Tutto falso, solo per te.- ridacchiai. -Siete solo migliori amici, quindi?- Sentii il suo braccio circondare il mio fianco e stringermi a sè, mi sentii incredibilmente protetta. -Si.- sorrisi. -Perché il giorno dopo la festa mi hai detto che non volevi baciarmi?- continuai poco dopo, dovevo saperlo. -Volevo che il nostro primo bacio fosse qualcosa di indimenticabile, non perché il sottoscritto era ubriaco.- appoggiò il viso contro la mia testa.

 

 

In quel momento un piccolo parco abbandonato mi sembrò il luogo più romantico del mondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao meraviglie!

Ed ecco il grande capitolo, finalmente Cathy e Matt si sono baciati sul serio.

Oggi il mio spazio è veramente molto breve.

Ho fatto un capitolo immenso perché sono agitatissima per domani e scrivere mi rilassa e distrae molto.

Domani è la mia giornata, buona fortuna a tutte le directioners che andranno a Verona (come la sottoscritta) o a Milano, godetevela! A quelle che non andranno o che comunque devono ancora realizzare i propri sogni non perdete mai la speranza, tutto è possibile.

 

 

-Sofia.

 

 

p.s come avrete già notato, non metto più le canzoni ad inizio capitolo; non mi piacevano molto.

p.p.s (-1)

 

 

 

 

 

 

 

*mi scuso se questa parte non è molto approfondita, ma voglio dare più importanza all’appuntamento e poi non voglio ripetere le cose che ho scritto nei capitoli precedenti.

**anche qua scusate se non descrivo come nelle altre fan fiction che sono tutte “l’acqua scorreva sul mio corpo” e cose del genere, non che non mi piacciano, ma sono banali, ecco.

***Cathy versione Bad Girl, scusate, dovevo scrivervelo lol ps. Si oggi è la giornata degli asterischi.

 

   
 
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