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Autore: MerMargaret    05/05/2013    0 recensioni
Una specie di triangolo amoroso dove tutto sembra reale ma è solo apparenza, dove le cose più concrete non sono altro che sogni astratti...
Margaret Stevens, una normale liceale come le altre, si trova in bilico fra sogno e realtà. Riuscirà a distinguerle e non impazzire? Questo è tutto da scoprire...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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-Edward! Edward! Cazzo Edward! Rispondi!-
Edward guardava il cellulare con i messaggi di Ashley, ma il suo sguardo era perso nel vuoto. Alla fine decise di risponderla.
-Vediamoci fra un’ora al lago-
Ashley lo incontrò. Il viso di Edward era infiammato dalla rabbia, le mani chiuse a pugno tremavano insieme alle ginocchia, e tre parole strazianti uscirono dalla sua bocca insicura.
-Mi hai tradito- riuscì a pronunciare.
Ashley sbiancò. Non sapeva cosa dire. Ormai era convinta che l’avesse vista con Michael.
-Edward, lasciami spiegare, ti prego!-
-Ma cosa cazzo vuoi spiegare? Cosa? Vattene!-
-Edward…ti prego!-
-Vattene ho detto! Non voglio vederti più. Sono venuto solo per dirti questo-
-Ma se solo mi lasciassi parlare!-
-Non hai capito allora? Vattene!-
-Non so cosa hai visto, ma hai capito male!-
-Ah ho capito male? Ma smettila. E pensare che mi fidavo di te. Pensare che dicevo a Margaret di lasciar perdere Michael, perché gli piaceva una ragazza fidanzata che amava il suo ragazzo! Evidentemente mi sbagliavo. Evidentemente anche tu ricambi-
-No Edward. Ti sbagli!-
-Vattene- Le parole di Edward risuonarono decise.
Ashley, si arrese e scappò via piangendo. Edward diede un pugno ad un tronco e le nocche delle sue mani cominciarono a sanguinare. Poi si accasciò e cominciò a piangere, a piangere come un bambino. 
Ormai si era fatto pomeriggio inoltrato. Io non avevo nemmeno pranzato, non avevo fame. Restai tutto il pomeriggio con Tommy ed Elizabeth, che mi fecero compagnia. Mentre tornavo a casa vidi l’ultima persona che volevo incontrare, Michael.
-Margaret! Finalmente!-
Cercai di trattenere le lacrime che già chiedevano di uscire.
-Ciao- Riuscii a dire fra un singhiozzo trattenuto.
-Stai bene?- Ero proprio stanca di mentire e comunque peggio di così non potevo stare, quindi decisi di dirgli la verità.
-No! Sto male, molto male!- urlai.
Lui mi guardò, sbarrando gli occhi neri come la pece.
-Se hai qualche problema, dimmelo pure!-
Mi faceva proprio ridere.
-Sai qual è il problema? Sei tu il problema!-
Il suoi occhi erano sempre più aperti e il suo viso sempre più confuso e preoccupato.
-Sono io?-
-Si sei tu. Ah comunque bravo, baciare una ragazza fidanzata è un colpo grosso. I miei complimenti!-
Lui raggelò.
-Ci hai visti?- riuscii a sussurrare.
Non sapevo fino a quando avrei potuto resistere, anzi, già mi stavo chiedendo come facevo in quel momento ad essere ancora così forte.
-Sì. E non sono l’unica. C’era anche Edward con me-
Ora era diventato un fantasma in viso.
-Ehm, io...-
“Non dire niente. Hai già causato abbastanza danni.”
-Quale danno? Far soffrire Edward?-
-Non solo lui-
-E chi altro?-
Questa era una domanda pesante, ma ebbi la forza di rispondere.
-Me-
-Te?- chiese meravigliato.
-Proprio così. E’ stata una cosa straziante vedere il ragazzo che mi piace baciare un’altra-
Le parole mi scivolarono da bocca con leggerezza. Forse quello era proprio il momento giusto per confessare i miei sentimenti.
-C-cosa?-
-Beh sì. Hai capito bene, Michael. Ma quello che hai fatto è imperdonabile. Ovviamente non parlo di me, ma di Edward, perché io non sono la tua ragazza, io non sono nessuno, però quello che hai fatto a lui è davvero orribile-
-Oh Margaret, davvero, in questo momento non trovo proprio le parole giuste. Ma posso solo dire che mi dispiace tanto. Sia per Edward che per te- rispose, senza sapere quello che diceva.
-Ti dispiace per me? E perché dovrebbe dispiacerti? Avere una cotta per una persona non è una decisione. Non lo decidiamo noi. E’ una cosa che ci viene dal cuore, non credi?-
-Si, lo credo-
Ora però stavo proprio cedendo. Questa era la sana dimostrazione che Michael non provava il minimo sentimento per me. Prima di scoppiare a piangere davanti a lui, scappai via. Lui non mi fermò, mi lasciò andare. Prevedibile. Non ero io quella che gli interessava, e non lo sarei stata mai.
  
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