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Autore: mcenemoscardia    05/05/2013    0 recensioni
Premetto che anni e ambientazioni non corrispondono alla realtà, ma sono stati riadattati alla narrazione e alla trama della storia.
"Tu sei pazzo!" gridai, tra il preoccupato e il divertito.
"Quasi come te." replicò. Si avvicinò pericolosamente al mio viso, con un lampo malizioso visibile negli occhi cerulei.
"Ehi, ehi!" tentai di allontanarlo, invano. Mi fece segno di tacere e io, irrigidita, cercai di carpire un suo minimo movimento sbagliato per scappare. Ma tutto si fermò spontaneamente. Lui si fermò spontaneamente e fissò lo sguardo oltre le mie spalle. Mi voltai di scatto e seguii la traiettoria dei suoi occhi. E spalancai la bocca.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, George Harrison, John Lennon , Paul McCartney , Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Il rock'n'roll era reale. Tutto il resto era irreale. Quando avevo quindici anni era l'unica cosa, tra tutte, che potesse arrivare a me. »
(John Lennon, 1970)
                                                                                                                                                                  
16 Giugno 1957
 
Ehi! Alice, che ti prende?” , la mia amica Claire mi stava sventolando la mano davanti al naso. E io non me ne ero accorta. Ero assorta nei miei pensieri e nella contemplazione di quel bellissimo ragazzo che frequentava  il Liverpool Institute. Come al solito
.
 “Che c’è?” domandai, irritata.
 
Stai fissando il vuoto da mezz’ora, permetti che mi preoccupi!?” replicò offesa Claire, storcendo il naso.
 
Non stavo fissando il vuoto” sussurrai, sognante, “Lo sai bene!”
 
Claire mi osservò a lungo, scrutandomi come per leggermi dentro. Infine sospirò rassegnata, scuotendo la testa: ”Ancora McCartney?”
 
Feci spallucce: “Non decido io di chi innamorarmi, Claire!”
 
“Ma tra tutti i ragazzi che ci sono in questa scuola, Ali, perché hai scelto proprio lui? Sai benissimo che…” e la voce le si mozzò in gola.
Sì, sapevo benissimo ch e quel piccolo gentiluomo, costantemente in giacca e cravatta, era da tempo fidanzato con Heater. E, se anche non l’avessi saputo, l’avrei di certo scoperto adesso, vedendo la mia cara stronza compagna di classe attaccata a Paul McCartney come una piovra, senza avere la minima intenzione di mollarlo. Denigrante.
 
“Dai, Alice, sei una bella ragazza, non hai bisogno di lui! E poi hai John!”, mi batté amichevolmente una pacca sulla spalla, “Quel ragazzo farebbe fuoco e fiamme per te, lo sai.
 
“Peccato che io non farei lo stesso per lui.” borbottai fra i denti, sdegnata, mentre Claire si allontanava in direzione della nostra classe. John Lennon… il peggior esemplare maschile della scuola. Snob, altezzoso, consapevole della sua bellezza e della sua superiorità. E, per di più, irriverente e senza mezzi limiti. Insomma, la versione virile di Heater! Riflettendoci, avrei potuto far incontrare quei due, magari si sarebbero attratti e avrebbero lasciato libero Paul. Anche se, effettivamente, due calamite uguale si respingevano…
Mentre ero assorta nelle mie considerazioni fisico-sentimentali, sentii una mano posarsi sulla mia spalla e un braccio cingere la mia vita. Mi girai di scatto e, strabuzzando gli occhi, mi trovai a mezzo centimetro dal naso proprio John.
 
Chi si rivede!” esclama il ragazzo, con un sorrisetto malizioso stampato sul viso.
 
Purtroppo” aggiungo io, imitando il suo sorriso falso.
 
Sei sempre così acida, Arthom… forse servirebbe qualcuno per sciogliere un po’ il tuo cuore di ghiaccio” e si avvicinò pericolosamente.
 
“Non tu!” sbottai, respingendolo. E lui, per tutta risposta, si mise a ridere di gusto.
 
Prima o poi finirai ai miei piedi, bella.
 
La speranza è l’ultima a morire, no?” ribattei, incrociando le braccia. Non vedevo l’ora che quell’assurda conversazione finisse.
 
“Appunto!” e fece per andarsene, ma poi si girò ancora verso di me, “Oggi ho un concerto con i Quarrymen, alle tre. Spero di vederti.” E se ne andò definitivamente.
Roteai gli occhi sbuffando, sollevata che se ne fosse andato e divertita da quella stupida proposta. Piuttosto che dargli la soddisfazione di vedermi applaudire, me ne sarei rimasta chiusa in casa tutto il giorno.
 
Peccato che il destino non fosse del mio stesso parere…
  
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