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Autore: refit    05/05/2013    0 recensioni
Un volantino le cambiò la vita.
Genere: Commedia, Drammatico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finally I can see you crystal clear
Go head and sell me out
and I'll lay your shit bare

See how I leave with every piece of you
Don't underestimate the things that I will do

There's a fire starting in my heart
Reaching a fever pitch
And its bring me out the dark

 

Furono le parole che mi svegliarono quel 13 aprile.

Erano le 7.30, mi alzai di malavoglia e andai in direzione dello specchio; non mi ero ancora ripresa dalla nottata precedente. Stefania, la mia migliore amica, aveva organizzato un party per i suoi 21 anni ed io ero rincasata verso le tre. Ero arrabbiata, non avevo alcuna intenzione di perdonare Arturo per avermi fatto quella scenata di gelosia quella stessa sera.

La mia immagine riflessa nello specchio era amareggiata; I miei capelli rossi erano in disordine, il trucco era sbavato, ero così stanca che mi ero dimenticata di struccarmi..

Andai in cucina, preparai la moka e nel frattempo accesi il telefono. Trovai dieci chiamate perse di Arturo e due di Stefania. Sentii un rumore dalla cucina: il caffè era pronto. Lo versai nella tazza, misi un cucchiaino di zucchero e lo macchiai con il latte. Lo bevvi frettolosamente e andai a farmi una doccia; quel giorno avevo un appuntamento importante: era il mio primo giorno all'ambulatorio. Quella mattina il mio datore di lavoro mi avrebbe spiegato e mostrato i miei compiti come ausiliare veterinario.

Mi asciugai i miei lunghi boccoli; indossai una maglietta semplice blu, un paio di Jeans chiari e delle converse basse bianche. Mi truccai leggermente: non volevo sembrare una ragazza frivola.

Presi borsa, cellulare e chiavi e scesi nel parcheggio, dove si trovava la mia Punto MyLife.

L'ambulatorio si trovava nel centro storico di Milano ed io ci misi venti minuti, dato che abito in un appartamento in periferia.

Ad accogliermi all'entrata, in compagnia di due cani e un pappagallo, fu un'infermiera che mi accompagnò nell'ufficio di Alex, il mio capo. Aprii la porta e mi ritrovai difronte ad un uomo, sulla trentina, indaffarato a scrivere al computer. Alzò il viso e venni catturata dai suoi occhi cerulei, aveva i capelli brizzolati e la barba incolta. Sotto il camice bianco, indossava una camicia azzurra; non feci in tempo ad esaminarlo ulteriormente che liberò un enorme sorriso.

“Buon giorno Jade, la stavo aspettando.”

“Buongiorno” dissi con un sorriso a trentadue denti.

 

“Pronta per il tuo primo giorno?”

“Assolutamente” risposi entusiasta.

Dopo avermi fatto fare un giro dell'ambulatorio e presentato agli altri colleghi, mi unii a miei nuovi compagni e comincia a lavorare.
Alle quattro staccai.

Salii in macchina e ricordandomi delle chiamate perse mi diressi verso casa di Stefania.


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