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Autore: Yuna Shinoda    24/11/2007    8 recensioni
Ehilà a tutti! Ho scritto questa one-shot durante una pausa dalla studio e ho deciso di postarla... In teoria sarebbe ambientata dopo Eclipse, per l'argomento ho preso spunto proprio da una cosa che succede lì, immaginandomi come sarebbe stata ^^ Mi fa piacere se commentate *_*
"Se volevo Edward in tutti i sensi possibili ed immaginabili, fisicamente, mentalmente, emozionalmente, avrei dovuto promettergli qualcosa che per quanto riguarda gli immortali, sarebbe durato per sempre, anzi, anche oltre."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Prima di diventare vampira volevo che Edward accontentasse una mia richiesta… So che non avrebbe mai acconsentito, ma mi promise che ci avrebbe provato solo se io l’avessi sposato. All’ inizio fui restia, ma se volevo Edward in tutti i sensi possibili ed immaginabili, fisicamente, mentalmente, emozionalmente, avrei dovuto promettergli qualcosa che per quanto riguarda gli immortali, sarebbe durato per sempre, anzi, anche oltre.
Il matrimonio fu celebrato ad agosto, il 31. Ancora mi è sconosciuta la ragione di quella data, in ogni caso, adesso sono felice di aver fatto quella scelta… Avevo detto che lo volevo in tutti i modi possibili? La prima notte di nozze fui accontentata, almeno per quanto riguarda la parte fisica. Alla fine della celebrazione, io mi trasferì a casa Cullen.
Tutti i membri della famiglia volevano lasciarci soli per lasciarci un po’ di privacy, ed insomma, ne fui più che contenta. Se Edward mi avrebbe fatta troppo male, capitemi, di sicuro le mie urla sarebbero arrivate fino a Forks, ed oltre.
Appena varcammo la porta di casa, Edward mi prese in braccio e mi portò fino al terzo piano, nell’ala della grande casa dove sapevo si trovava la sua stanza.
Prese a baciarmi… prima più lentamente, poi con impeto, ed ogni tanto mi rivolgeva ammalianti occhiatine da cucciolo innamorato. Intanto io andavo in iperventilazione, sentivo la temperatura salire, anche se qui l’estate non è proprio calda, e sentivo un dolce odore provenire da una stanza vicina.
Edward arrivò accanto ad una porta che non riconobbi all’inizio, la porta del lussuoso bagno accanto alla sua stanza. Non la smetteva di baciarmi, che avesse preparato qualcosa lì dentro?
Con un piede spinse la porta e l’aprì, ecco da dove avevo sentito quel lieve odore… Erano rose, tutto il grande bagno era pieno di petali di rose rosse sparse dappertutto, prima di entrare, Edward mi sorrise contento, forse anche lui aspettava quel momento da lungo tempo.
Dopo che fummo all’interno, spense la luce, mille candele profumate si accesero e ancora non riuscivo a capire come aveva fatto.
Notai che al posto della vasca da bagno e della doccia adesso c’era un enorme idromassaggio, proprio quello dei vip, sembrava irreale.
All’improvviso Edward mi mise con i piedi per terra.
- Ho aspettato questo momento per più di novant anni… Ho sempre desiderato poterlo condividere con te, finalmente posso dire che mi sento bene. -
Ero rigida e senza parole, in ogni caso riuscì a rispondere con il fiato corto, a causa della foga con cui ci stavamo baciando, – Anche io, questo lo sai bene. Ti amo, Edward. – e riprendemmo a baciarci con più passione che in precedenza.
Sentivo le sue fredde mani scendere prima sulle mie braccia, poi sui fianchi e sulla schiena, mentre mi dava dolci baci sul collo che mi facevano salire i brividi lungo la schiena…
Non era stato mai così svincolato, di solito, quando eravamo così vicini e agivamo in modo così irrazionale e appassionato si staccava dopo pochissimi secondi di contatto, nemmeno esagerassi tanto con le provocazioni, d’altra parte penso che qualunque altra ragazza si sentirebbe come me nel baciare un ragazzo così sexy e affascinante, le scoppierebbero gli ormoni al minimo tatto del suo corpo marmoreo.
Sembrava così sicuro di se stesso che quasi non ci credevo che stesse tutto accadendo lì, sotto il mio naso, pensavo che da un momento all’altro mi avrebbe allontanata con le solite scuse.
Invece no.
Sentivo un fremito che diveniva caloroso ad ogni suo soffice tocco, rispondevo alle sue carezze con veemenza, adesso niente poteva più mantenermi dall’essere passionale ed impetuosa con lui, stava per diventare mio per sempre.
Con un piede mi aiutai a togliere prima una scarpa, poi l’altra, con la mia solita goffaggine rischiavo anche di cadere, ma con lui che mi stringeva forte quella paura scompariva, le sue braccia forti mi sostenevano strettamente, passavo con leggerezza le mani tra i suoi morbidi capelli e lo stringevo sempre più forte, quasi potesse scappare via.
Le mani di Edward macchinavano adesso vicino alla cerniera del mio tubino bianco, attraverso la stoffa potevo sentire le sue grandi mani scivolare armoniosamente sui vari bottoni e aprirli con calma e sprofondare la sua mano marmorea nell’apertura, sulla mia schiena.
Come pochi istanti prima, un brivido mi salì lungo la schiena che quasi sussultai, Edward si staccò e mi fissò per alcuni secondi, sorridendomi, io, totalmente imbarazzata arrossì, sorridendo caldamente e riprendendo il contatto con le sue labbra, cercando con forza la sua lingua. Edward era sempre molto calmo e posato, pian piano sentivo che mi stava portando vicino all’idromassaggio, pochi metri più avanti, e intanto era il mio turno di “aprire”, così slacciai lentamente i bottoni della sua camicia bianca e linda e lui stesso se la tolse e la gettò pochi metri più in là…
Sentivo il tubino che lentamente mi scivolava giù per i fianchi, poi per le gambe, fino a cadere accanto ai miei piedi. Me ne liberai subito, lanciandolo col piede destro poco lontano.
Ero rimasta mezza nuda, solo con gli slip addosso.
Sapevo che sarebbe successo qualcosa e prontamente non avevo messo il reggiseno perché di solito ai ragazzi scoccia slacciarlo, visto che in molti si intoppano!
Edward era ancora in pantaloni, mentre ci baciavamo e carezzava il mio collo dandomi dei piccoli pizzicotti, notai il suo petto muscoloso e duro come il granito, più gettavo delle occhiate e più sprofondavo tra le sue braccia, ricordandomi che quella più svestita ero io.
Improvvisamente Edward si fermò e mi allontanò di pochi centimetri da lui.
Vedevo il suo sguardo su di me, su ogni minima parte scoperta e non del mio corpo. Provavo un enorme pudore, ma non mi sentivo messa sotto esame, Edward mi amava per com’ero, anche se a dire il vero avrei voluto possedere il fisico di sua sorella Rosalie, mi bastava che il mio uomo fosse felice di avere me, anche se non ero perfetta.
- Sei bellissima -, mi disse, e arrossivo sempre più dalla timidezza e dalla vergogna, non avevo mai mostrato ad un ragazzo più di quello che ora mio marito, adesso posso dire che lo è, stava ammirando e assaggiando con gli occhi.
Mi baciò la fronte e prese a baciarmi il collo nuovamente, nello stesso momento in cui si sbottonava i pantaloni scuri scoprendo la pelle pallida e lucida del suo corpo perfetto.
Il tempo sembrava volare in quella stanza, oltretutto i suoi baci e le sue carezze mi davano alla testa, confondendomi. Allora mi fece scivolare le mutandine sempre con l’impeto passionale che stava accendendo quel momento, nello stesso modo in cui accendeva me.
Stranamente, vista la sua velocità, mi prese veloce le cosce e mi fece stringere attorno alla sua vita, sentivo l’adrenalina salire, il sangue ribollirmi nelle vene e una grande sete d’amore, sete di lui…
Sempre con velocità che non riuscivo a vedere, sentivo che anche lui si sfilava i boxer, mi stringevo sempre più forte al suo corpo marmoreo, sentivo il mio corpo aderire al suo, mentre delicatamente entravamo nella vasca idromassaggio calda.
Edward mi mordeva teneramente il collo e sogghignava perché mi faceva il solletico e io rabbrividivo al suo minimo tocco, adesso era seduto nella vasca ed io sulle sue gambe massicce, mi abbracciò e mi strinse forte a se, carezzandomi i capelli.
Mi guardò nuovamente negli occhi con la stessa dolcezza di prima, questa volta ero fiduciosa in me stessa, delle mie capacità, ma soprattutto del mio coinvolgimento. Mi faceva letteralmente perdere i sensi, quando mi stringeva stretta sussultavo ad ogni bacio e ad ogni contatto con la sua fredda pelle, ero inebriata dal suo profumo più di ogni altra cosa.
Poi avvenne il contatto più importante.
Sentivo i suoi muscoli sulla mia fragile pelle, i nostri corpi che finalmente dopo tanto desiderarsi entravano in contatto, adesso io ero parte di lui e lui parte di me, per sempre.
Sentivo il dolore, ma era dolce, pacato, Edward faceva di tutto per non farmi male, a causa della sua forza, temeva anche con un bacio di danneggiarmi. Questa volta era ancora più attento, cauto e preparato all’impossibile, mi avvinghiavo sempre di più a lui per non urlare, sentivo molto male, ma quel momento era davvero gioioso per me, per noi.
Anche se non lo dava troppo a vedere, vedevo anche lui molto felice, dopo tanto tempo.
Dopo un po’ di tempo, fatto di sussulti e carezze, Edward si staccò, mi guardò nuovamente in volto, forse per vedere la mia espressione, ed io gli sorrisi debolmente.
Mi prese la testa e la poggiò sul suo petto, chiusi gli occhi cullata da quella dolce armonia presente nella stanza.
- Stai bene, Bella? – mi chiese.
Debolmente, risposi. – Si, mai stata meglio. – non era realmente la verità, avevo un dolore da qualche parte, ma era naturale, era il prezzo da pagare per entrare in intimità con la persona che ami… Si dimentica tutto lo spasimo con un ragazzo come Edward.
- Dopo aver trovato te, questa è di sicuro la cosa più bella che mi sia accaduta dall’inizio di questa mia vita infinita. Sono contento di me stesso. -
- Concordo pienamente. Anche io sono contenta di me stessa. –
- Bene. Mi fa piacere non averti uccisa, amore. – sogghignò.
- Anche a me. Ti amo tantissimo. –
Avvicinò il mio viso al suo e mi baciò teneramente, sempre con le braccia che mi cingevano.
Quando i nostri volti furono a pochissimi centimetri di distanza parlò di nuovo, facendomi perdere nuovamente la testa.
- Ti amo, per sempre. -
Il bacio sembrava essere infinito, mi perdevo al solito nel suo profumo soave.
Improvvisamente, stretta tra le sue braccia, iniziò a cantare la mia ninna nanna.
- Dormi, Bella. Hai sprecato tante energie questa sera. -
Gli baciai le labbra e chiusi piano gli occhi. Mi addormentai poco dopo col sorriso sulle labbra noncurante che fossi ancora nuda nell’idromassaggio.
Il giorno seguente mi risvegliai tra comode coperte di seta rossa.
Mi girai sul fianco e trovai il mio angelo che mi sorrideva.
- Ciao. -
- Ao. –
- Dormito bene? –
- Mai stata meglio. –
Mi sedetti su un fianco, avvicinandomi a lui e gettandogli le braccia al collo.
Da quel giorno la mia vita cambiò in meglio.
Avevo ottenuto Edward in modo fisico, poche settimane dopo finalmente, dopo tante richieste, mi morse e con questa, avevo ottenuto la tanta desiderata immortalità, che mi avrebbe garantito per sempre la mia vicinanza ad Edward.
Da quel giorno sono passati dieci anni, io, Edward e i Cullen viviamo a Forks con nostro figlio, Jeremy. Naturalmente non è nostro figlio naturale, lo abbiamo adottato due anni fa, ed è la nostra perla. Quando diventerà grande dovremmo dirgli la verità, ma adesso non è un problema, visto che ha tre anni.
Oggi sono la signora Cullen e ne sono finalmente felice. Forse quando la sete si fa sentire è difficile, in ogni caso è il prezzo da pagare per stare per sempre con mio marito…
- Bella! Dove sei? Dobbiamo portare Jeremy al cinema! -
Eccolo che mi chiama… Posso dire che la mia vita adesso è davvero completa. Ricordare quei momenti stupendi mi ha fatto eccitare nuovamente. Speriamo che non trovi questo diario però!
Posso dire che finchè vita sarà, vivrò sempre assieme al mio Edward, l’unico grande amore della mia vita.

  
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