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Autore: shelters    05/05/2013    3 recensioni
a Guido, a tutti e a nessuno.
(che, anche se non esiste, fa parte di me)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guido ha le mani piccole, fin troppo.
Le dita ossute e corte, tendenti al grosso.; le ossa sporgono in fuori e,  quando scrocca le dita,  sembra quasi che vogliano spaccare la pelle.
Ha gli occhi color nocciola, profondi. Quasi come un cassetto a doppio fondo: celano segreti inimmaginabili.
Quegli occhi di un marrone usuale brillano spesso e Viola l’ha constatato.
Spesso, nel tragitto che la metropolitana compie ogni mattina, lui impugna, con le dita ossute, delle piccole penne colorate a gel e si mette a realizzare caricature. Il diario scolastico è pieno zeppo di quelle, e la fronte aggrottata, le labbra piegate in una smorfia e gli occhi socchiusi testimoniano il suo impegno.
Ci mette quasi 3 giorni per terminarne una, probabilmente perché solo sul mezzo pubblico tira fuori il suo estro.
Quando finisce, chiude con minuzia il tratto-pen nero e solleva l’agenda, ammirando l’opera ultimata. Sorride a metà, facendo intravedere i perfetti denti bianchi e arriccia il naso, quasi come se stesse per scoppiare a ridere.  Certe volte sposta i suoi occhi, brillanti per l’appagamento, da una parte all’altra della metrò, come a trovare un volto familiare con cui pavoneggiarsi per il suo talento.
Guido ha i capelli biondo scuro, color miele.
Il genere di miele più tendente al dorato che al giallo e, sotto le traballanti luci al neon, sembrano quasi essere in pendant con gli occhi.
Sono accuratamente sistemati all’insù e, se gli siedi vicino, senti anche un leggero odore di gel.
Spesso si passa le mani tra essi, per accertarsi che siano ancora intatti.
Questa pettinatura gli consente di acquistare qualche centimetro; non è molto alto.
Nelle mattine affollate, quando è costretto a starsene in piedi, prende il palo giallo del treno come un appiglio e si confonde tra la massa, dato che lo scarso  metro e 70 non l’aiuta affatto.
Viola ha notato che porta sempre grandi scarpe da ginnastica, con la suola alta, e si chiede quale sia la sua reale altezza.
Forse ha anche una bella voce, quando canta, ma di questo nessuno è certo.
Una mattina, tra una pausa e l’altra della riproduzione casuale dell’ipod, la sua voce mentre chiacchierava allegramente al telefono si è insinuata nell’anima dei presenti.
Un tono non troppo basso, graffiato e rude; una cosa allegra, delicata. Come se il silenzio in cui è solito stare fosse una tela bianca e il tremare delle sue corde vocali e lo sbattere della lingua contro il palato fossero milioni di spruzzi colorati.
Se si pronuncia il suo nome, lo si troverà ridicolosamente adatto a lui.
“Guido”: qualcosa di leggero, soave, tranquillo. Quel genere di nomi che ti rimbomba nelle orecchie e ti allevia le pene e i dolori.
E lui è un po’ così.
Lo si capisce dai vestiti larghi e sempre alla moda, dai capelli da baseball che cambiano spesso colore, dalle mani ossute, dagli occhi nocciola; dalle labbra carnose, dal naso dalla curva armoniosa, dai capelli dorati e dal sorriso luminosissimo, quasi più efficace delle luci della metropolitana.

 

-

Guido è tutti e nessuno. ecco il perchè della descrizione. 
è l'insieme astratto di persone molto care a me.


grazie per essere passati,

Viola.

  
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